Dopo l’avventura vissuta a #CarnevaleIvrea, tornare in questa bella cittadina mi riempie il cuore di emozioni. È una sensazione che ti coglie inevitabilmente quando vivi la rievocazione dello Storico Carnevale di Ivrea ed è per questo che siamo stati ancora a Ivrea per assistere all’alzata degli Abbà. Questo evento ricorre annualmente nella terzultima domenica di carnevale e sancisce l’inizio dei festeggiamenti dello Storico Carnevale di Ivrea.
In realtà la domenica di carnevale, quella che culmina con la famosa Battaglia delle Arance, ricorrerà dopo due settimane. Ma la cittadina già da giorni è addobbata a festa. Ogni rione è vestito con i colori e gli stendardi delle squadre degli aranceri e si respira in ogni vicolo quell’inconfondibile spirito di squadra e di festa gioiosa che il carnevale porta con se.
L’evento è atteso dagli eporediesi con molto desiderio. Tutti gli abitanti vivono il carnevale con estremo coinvolgimento e questo è dimostrato dal fatto che oggi, la domenica in cui viene annunciato l’inizio della festa, la città è per le strade. Il ritmo di Pifferi e Tamburi che percorrono le vie risvegliano la voglia di uscire di casa e essere parte, ancora, di una nuova edizione di questa storica rievocazione.
Protagonisti di questa prima giornata sono gli Abbà, figure simboliche in questa storia che si ripete e che vede partecipi personaggi che arrivano dal passato e hanno significato tanto nella crescita e nella formazione di Eporedia come noi la conosciamo oggi.
Se hai capito bene il carnevale a Ivrea si protrae per diverse settimane. Organizzare un soggiorno prolungato può essere il modo migliore per vivere gli eventi senza perdersene uno. Cerca B&B e hotel a Ivrea per trovare quello più comodo e conveniente sotto le date del carnevale.
Chi sono gli Abbà?
Una domanda che di certo ti sarai posto è: ma chi sono gli Abbà? Che cosa simboleggiano? Perché la cittadinanza li acclama con tanto ardore?
La figura dell’Abbà è una delle prime figure storiche legate al carnevale. Questa ricorrenza, in origine, aveva connotati agresti ancora oggi osservabili nel rito degli scarli, gli alti pali che vengono incendiati il martedì sera per la chiusura del carnevale. Ne ho parlato nell’articolo sull’abbruciamento degli scarli.
Gli Abbà entrano a far parte della storia del Carnevale di Ivrea in un periodo subito successivo a quello degli scarli. Un’epoca in cui la Ivrea attuale non esisteva. Esistevano diversi villaggi, gruppi di case, dimore indipendenti che si distinguevano per la parrocchia che li rappresentava.
In ognuno di questi villaggi, l’Abbà era un capo autorevole e riconosciuto dalla popolazione e ne gestiva e regolamentava il tempo festivo tradizionale.
Oggi gli Abbà sono i Priori delle Parrocchie cittadine. Sono impersonati da giovani bambini eletti annualmente che simboleggiano il sentimento festoso del carnevale che sta in ogni persona. Ognuno di essi rappresenta il proprio rione e porta il nome di una delle cinque parrocchie che un tempo costituivano i nuclei degli antichi paesi.
La storia si ripete e l’alzata degli Abbà ne fa parte
Visitare Ivrea in queste giornate trasporta il visitatore in una dimensione evocativa. Tutti quanti gli eporediesi vivono per il carnevale e questo sentimento, così forte, condiviso e unanime, pervade e coinvolge chiunque cammini per le strade cittadine.
Risalendo Via Palestro e arrivando in Piazza Ottinetti si resta incantati dalla bellezza delle bandiere, degli striscioni e degli addobbi che tingono e dividono la piazza in un territorio condiviso da due fazioni: gli Scacchi e gli Arduini.
In qualsiasi periodo dell’anno, poi, è possibile rivivere la storia dello Storico Carnevale di Ivrea grazie a una mostra permanente che è stata allestita sotto i portici di questa piazza. Sopra dei grandi striscioni, infatti, sono presentati e spiegati i simboli che, nel susseguirsi delle epoche, sono entrati a far parte della tradizione carnevalesca dal 1300 ad oggi.
A raccontarcela è una guida d’eccezione, Gabriella Gianotti, colei che sa ogni cosa sullo Storico Carnevale. È affiancata dall’ex Mugnaia Barbara Bellardi, entrambe conosciute un anno addietro durante la prima esperienza che ci ha fatto vivere da dentro i giorni culminanti della festa.
Al centro della piazza, a dimostrazione che gli eporediesi sono aranceri nel DNA, un carro statico fa da scenario per il gioco della Battaglia delle Arance. I bambini, seguiti da alcuni aranceri adulti che insegnano loro i trucchi del mestiere, fanno pratica tirando palline di spugna arancioni grandi come arance.
Prima del mezzogiorno risaliamo ancora Via Palestro fino a Piazza di Città dove avviene la Prise du Drapeau. Quest’antica cerimonia militare rievoca la consegna della bandiera all’Alfiere di Stato Maggiore prima dell’inizio di ogni campagna.
Alzata degli Abbà
L’evento culminante della giornata è la tanto attesa Alzata degli Abbà. Avviene nel pomeriggio, momento in cui i giovani prescelti sono presentati alla cittadinanza e divengono così simbolo e rappresentanti del proprio rione.
Gli Abbà sono in tutto dieci, due per ogni parrocchia. Ma nella prima domenica ne vengono presentati solo cinque. Gli altri vengono presentati durante la seconda domenica. Se quindi desideri assistere a questo momento di esultanza, e hai perso la prima occasione, puoi recuperare la domenica successiva.
La cerimonia si svolge secondo un ordine ben preciso. Ad aprire il corteo sono ancora una volta i Pifferi e i Tamburi, seguiti dal Generale e dal Sostituto del Gran Cancelliere accompagnati dallo Stato Maggiore.
La folla si sposta verso il Borghetto, rione dove avviene la prima alzata. La gente si assiepa sotto al balcone da cui sarà presentato il primo Abbà, quello di San Grato.
La tradizione si ripete e la folla acclama gioiosa
Il Sostituto del Gran Cancelliere legge dal Libro dei Verbali una formula d’apertura, redatta dai notai eporediesi, che conferma la legittimità della nomina del bambino, o della bambina, insignito del titolo. Dopo averne annunciato il nome, il giovane viene sollevato perché possa salutare la folla che esplode in applausi e urla di augurio e di gioia.
L’Abbà a questo punto, in omaggio agli astanti e al proprio rione, lancia dal balcone mimose e caramelle, ambite dai cittadini che si accalcano per riuscire a prenderne una e accaparrarsi il buon auspicio che si narra porti.
Al termine del lancio la folla si tranquillizza e, guidata da Pifferi e Tamburi, si sposta verso la seconda alzata, quella di San Maurizio. Essa si svolge in modo analogo, come anche le successive di Sant’Ulderico, San Lorenzo e San Salvatore.
La manifestazione si conclude all’arrivo del corteo in municipio, in Piazza di Città. Seguito dalla folla, entra nell’androne del palazzo comunale, dove viene intonata la Canzone del Carnevale. È una canzone che ogni eporediese conosce fin da bambino e che tutti intorno a noi cominciano a cantare creando un’incredibile suggestione.
Un’altra giornata indimenticabile a Ivrea, in attesa che arrivi la domenica del carnevale e il tripudio dei festeggiamenti con la famosa Battaglia delle Arance.
Consiglio gastronomico a Ivrea
Di certo trascorrere una giornata nelle vie della città ti metterà un certo appetito, sopratutto all’ora di pranzo. Ivrea offre molte alternative nelle vie adiacenti a Via Palestro.
Una scelta che non ti deluderà è di sicuro ‘La Gusteria‘ in Via IV Martiri. Si tratta di una gastronomia con un piccolo ristorante all’interno, dall’arredamento moderno, che offre un menù semplice ma delizioso.
I piatti, genuini, sono realizzati con ingredienti naturali e prodotti interamente dal personale. La pasta poi è assolutamente da provare, in quanto gastronomia, qui la si può mangiare fresca e preparata secondo ricette squisite.
Leggendo il menù ho potuto notare che sono previsti anche piatti vegetariani. Per esperienza personale, ti consiglio il bunet, delizioso e sopratutto privo di nocciola e quindi adatto anche a chi, come me, è allergico a questa frutta secca.
Se hai Facebook il modo migliore per contattare La Gusteria è trovare i contatti sulla sua pagina, oppure per via telefonica al numero 0125 45903.
In tutta la città si svolgono mostre e manifestazioni correlate al carnevale. Nelle sale espositive di Santa Marta, ad esempio, quest’anno è esposta una mostra che racconta la storia dei Pifferi, importante figura nella storia carnascialesca. Qui potrai inoltre trovare in vendita i libri per bambini che raccontano in modo divertente e adatto ai più piccini la storia della Mugnaia (‘Tira Mugnaia!‘) e quella delle arance (‘Un lungo viaggio‘), coltivate appositamente in Calabria da famiglie che, grazie a questa festa, possono avere un lavoro.
Resta aggiornato sullo Storico Carnevale di Ivrea qui: www.storicocarnevaleivrea.it
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