Arenas Biancas, il paradiso bianco del Sulcis: emozioni tra dune, vento e mare

Nel cuore del Sulcis, c’è un luogo che sa di vento, di sale e di ricordi lontani. Quando ero bambino, i miei nonni lo chiamavano semplicemente le Sabbie Bianche, e ogni volta che ci andavamo era come entrare in un mondo segreto, fatto di luce accecante e silenzi infiniti. Oggi quel luogo lo conosciamo con il suo nome più evocativo: Arenas Biancas, le dune bianche di Porto Pino, e continua a essere un frammento di paradiso che custodisco nel cuore.

Un giorno tutto per il mare

Dopo una sveglia mattiniera, la prima tappa è il porticciolo di Porto Pino, dove ha sede la cooperativa di pesca locale. In genere, poco prima delle otto del mattino, questo è uno dei luoghi più autentici dove respirare la vita del mare. I pescatori lavorano con calma e precisione, smagliando le reti ancora intrise d’acqua salata, mentre i gabbiani volteggiano bassi in attesa di qualche scarto.

Se la notte è stata favorevole, si può acquistare direttamente il pesce fresco appena pescato: orate, spigole, cefali e a volte anche molluschi, crostacei e pesci da zuppa, pronti per essere cucinati. È un momento speciale, in cui il tempo sembra rallentare e il dialogo con i pescatori restituisce un senso profondo di autenticità.

Oggi, però, il mare non ha collaborato. Il vento forte ha reso difficile la pesca e le barche sono rientrate a mani vuote. Niente pesce, ma il fascino di questo piccolo mondo marinaro resta intatto, silenzioso e potente.

Riprendiamo quindi la strada verso Sant’Anna Arresi: una breve sosta per un caffè al bar “Lavori in Corso”, due panini presi al volo al banco gastronomia della Coop locale e siamo pronti a raggiungere uno dei luoghi più straordinari della costa sarda.

Le Arenas Biancas si trovano nella parte meridionale della baia di Porto Pino, all’interno del comune di Teulada, anche se l’arenile nel suo complesso è condiviso con il territorio di Sant’Anna Arresi. Un angolo sospeso tra due municipalità, dove la natura regna sovrana e il bianco abbagliante delle dune si fonde con l’azzurro del mare.

In cammino verso Arenas Biancas, le Sabbie Bianche
In cammino verso Arenas Biancas, le Sabbie Bianche

Strada sterrata verso la meraviglia

Scendiamo nuovamente verso Porto Pino e, poco prima del paese, imbocchiamo una strada sterrata che si snoda tra gli stagni costieri, attraversando un paesaggio di acqua, luce e silenzio. La carreggiata fiancheggia specchi d’acqua salmastra dove si riflettono gabbiani e fenicotteri, mentre il vento fa increspare la superficie come seta.

Dopo qualche minuto si arriva a Corrumancinu, un piccolo nucleo di case immerso nella tranquillità della laguna. Proprio qui, quando eravamo bambini, iniziava uno dei nostri giochi preferiti: tra i cespugli bassi e la vegetazione rada, cercavamo i ciurrullìu, i pulcini delle sterne, che correvano buffi tra gli arbusti. Se ci avvicinavamo troppo, ecco che la madre compariva all’improvviso, fingendosi ferita, aprendo le ali e trascinandosi sulla sabbia per attirare la nostra attenzione. Un gesto istintivo di protezione che ci lasciava sempre incantati. Ovviamente non abbiamo mai fatto loro del male: bastava quell’apparizione teatrale a fermarci e farci riflettere.

La strada prosegue ancora, sempre stretta tra gli stagni, fino a raggiungere l’area di sosta attrezzata che funge da accesso più vicino alle dune. Il parcheggio di Corrumancinu è a pagamento e controllato dal 15 giugno a settembre: una scelta utile a proteggere questo ambiente delicato e regolamentare i flussi nei mesi più affollati.

Qui si lascia l’auto e si continua a piedi, attraversando un ponte pedonale si raggiunge la lingua di terra che costeggia il canale che collega gli stagni al mare. Camminando lungo questo argine si raggiunge la spiaggia, non distante a dove si trovano le dune. Già da lontano le Arenas Biancas brillano sotto il sole, e il cuore accelera. Il cammino verso la meraviglia ha inizio.

Natura e natura morta sulle Arenas Biancas di Porto Pino
Natura e natura morta sulle Arenas Biancas di Porto Pino

Arenas Biancas: il sogno che si fa realtà

Ci siamo. Dopo il lungo cammino, il paesaggio si apre all’improvviso e il cuore accelera. Le Arenas Biancas si stagliano davanti a noi come onde immobili di luce, scolpite dal vento in curve morbide e maestose. Il bianco della sabbia è talmente vivido che quasi abbaglia, riflettendo il sole come neve d’estate. Alcune dune si innalzano fino a 30 metri, silenziose e imponenti, modellate da secoli di maestrale.

La scena è surreale. Alle loro spalle si distende una pineta compatta, dove i ginepri, i pini e i lentischi crescono bassi e piegati, come se si inchinassero al vento. Lì, la natura combatte ogni giorno per resistere al sole, alla sabbia e alla salsedine. Il contrasto tra il verde cupo degli alberi e il bianco puro delle dune è ipnotico, e fa sembrare questo luogo fuori dal tempo.

Davanti a noi, il mare. Oggi è leggermente mosso, ma l’acqua resta trasparente e luminosa, con sfumature che vanno dal turchese al blu profondo. Ci fermiamo un attimo a guardarci intorno, poi posiamo gli zaini, stendiamo gli asciugamani sulla sabbia ancora calda e lasciamo cadere i vestiti con un senso di liberazione.

Senza pensarci due volte, corriamo verso l’acqua. I piedi affondano nella sabbia soffice, le onde ci accolgono tra spruzzi e risate. Il primo bagno della giornata è sempre il più bello, e qui lo è ancora di più. Perché sembra di nuotare in un sogno.

Un mare che accoglie

Entrare in acqua qui è un gesto naturale, quasi istintivo. Il fondale è dolce e accogliente, digrada lentamente senza improvvise profondità, e già dopo pochi passi si ha la sensazione di essere avvolti in un abbraccio liquido. La sabbia sotto i piedi è morbida e fine, senza rocce: camminarci sopra è come affondare in un velluto chiaro che riflette la luce in mille bagliori. Talvolta puoi trovare un banco di posidonie, sono alghe rotte dalle reti da pesca, sono passeggere e, in un certo senso, naturali.

Oggi il mare è leggermente mosso e le onde arrivano a riva con un ritmo giocoso. Non resistiamo: ci ributtiamo tra gli spruzzi come bambini, ridendo e sfidando il mare con leggerezza. Ci lasciamo trasportare dalla corrente, cercando di restare in equilibrio, rincorrendoci tra un’onda e l’altra. È un momento di pura libertà, di gioia semplice e immediata.

Quando il mare è calmo, questo tratto di costa regala un’ulteriore meraviglia: piccole secche sabbiose affiorano più al largo, vere e proprie isole effimere di sabbia chiara sospese tra cielo e mare. Si possono raggiungere facilmente camminando, l’acqua resta bassa per diversi metri. E una volta arrivati, ci si può sdraiare al sole sulla sabbia sotto il pelo dell’acqua, circondati solo dal silenzio e dal fruscio delle onde.

È un’esperienza unica, quasi irreale. Un attimo prima sei sulla spiaggia, un attimo dopo sei al centro di una piscina naturale, lontano da tutto, con l’orizzonte come unico confine. Un piccolo miracolo che solo luoghi come le Arenas Biancas sanno regalare.

Esplorando le dune

Dopo un po’ di sole, decido di esplorare le dune più da vicino. La sabbia, ancora leggermente compattata dalla pioggia del mattino, rende il passo più sicuro, e anche solo camminare lungo il loro perimetro è un’esperienza quasi mistica.

Non è consentito salire sulle dune principali, per proteggere questo fragile ecosistema, ma è possibile avvicinarsi rispettosamente e aggirarle seguendo i percorsi naturali alla base. Così facendo, si possono cogliere angolazioni sorprendenti, tra linee curve scolpite dal vento e contrasti di luce che cambiano di minuto in minuto.

Mi spingo lungo il margine, scattando foto, osservando i tronchi contorti degli alberi che non hanno resistito alla forza del sole, del vento e del tempo. Sembrano scheletri di legno, sculture abbandonate che spuntano dalla sabbia come testimoni di una battaglia silenziosa. Alcuni giacciono mezzi sepolti, altri emergono come radici capovolte che puntano al cielo.

Alle mie spalle, oltre la pineta, gli stagni salmastri riflettono il cielo terso, punteggiati di uccelli immobili nell’attesa. In lontananza si distingue Sant’Anna Arresi, adagiata sulla collina come un piccolo presepe bianco e ocra. Tutto intorno, solo silenzio e vento.

Questo luogo chiede rispetto, ma sa offrire molto: basta fermarsi, ascoltare e non avere fretta.

Un luogo da vivere con rispetto

Questa parte di litorale non è solo un luogo di rara bellezza: è anche un patrimonio naturale protetto, inserito nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino”, parte integrante della rete europea Natura 2000. Qui, tra il mare e gli stagni, si estende un ecosistema unico, dove convivono dune mobili, pinete costiere, zone umide e habitat per specie protette, sia vegetali che animali.

Le dune Arenas Biancas sono formate da sabbie finissime, modellate dal vento e stabilizzate da delicate piante pioniere, come l’ammofila e il giglio di mare. Ogni passo fuori dai percorsi tracciati può danneggiare irrimediabilmente questo equilibrio, compromettendo la rigenerazione naturale delle dune e mettendo a rischio la fauna che le abita.

È quindi fondamentale comportarsi con rispetto: non camminare sopra le dune, non raccogliere sabbia, conchiglie o piante, e non lasciare rifiuti. Anche un gesto apparentemente innocuo può avere conseguenze durature in un ambiente così sensibile.

Inoltre, la parte più meridionale del sistema dunale ricade all’interno di un’area militare attiva, il Poligono di Teulada, e non è accessibile tutto l’anno. Solo nei mesi estivi, indicativamente da metà giugno a settembre, l’area viene temporaneamente aperta al pubblico, con l’istituzione di percorsi controllati e punti di accesso autorizzati.

Prima di organizzare una visita, è bene informarsi sulle restrizioni in vigore, per evitare brutte sorprese e, soprattutto, per contribuire a proteggere questo luogo straordinario. Visitare le Arenas Biancas è un privilegio: viverle con consapevolezza è il modo migliore per conservarle.

Panorama dalle Arenas Biancas di Porto Pino
Panorama dalle Arenas Biancas di Porto Pino

Relax assoluto

Rientro alla base, la sabbia ancora calda sotto i piedi e la pelle che profuma di sale e vento. Mi concedo un altro bagno: il sole adesso è alto, deciso, e la spiaggia è quasi deserta. Adoro venirci fuori periodo. Contiamo forse tre o quattro persone in tutta la baia, lontane, immerse nel proprio silenzio. Non ci sono voci, né rumori artificiali. Solo il mare, il fruscio della brezza tra i ginepri e il battito lento del cuore.

È in momenti come questo che ci si rende conto di quanto la semplicità possa essere un lusso. Restiamo distesi, lasciando che il tempo scivoli via insieme al sole, chiacchierando piano, lasciandoci avvolgere dalla quiete. Ogni tanto ci perdiamo a osservare le nuvole che cambiano forma, o le orme degli uccelli che attraversano la sabbia.

Questo luogo ha qualcosa di ipnotico. Non grida per farsi notare, ma ti entra dentro, piano piano, senza fare rumore. E una volta che l’hai vissuto così, con lentezza e rispetto, fa fatica a lasciarti andare. Ti resta addosso, come il profumo del mirto selvatico, come la luce che qui sembra più intensa che altrove.

Un piccolo angolo di paradiso, a pochi chilometri da casa, eppure così profondamente altrove.


Clicca qui per vedere la mia galleria fotografica


Quando visitare le Arenas Biancas

Riprendiamo la via del ritorno con un nodo alla gola. Ogni visita alle Arenas Biancas è diversa, ma ogni volta lascia lo stesso senso di meraviglia. E quando è ora di tornare a casa mi trovo a pensare: quando ci tornerò?

  • Settembre e ottobre sono mesi perfetti per godere della loro bellezza con calma: le temperature sono ancora piacevoli, l’acqua è calda e il flusso turistico diminuisce drasticamente. È il periodo ideale per chi cerca silenzio, ampi spazi e luce dorata, magari perdersi in una passeggiata tra la sabbia o scattare foto senza fretta.
  • Anche maggio e inizio giugno offrono un’esperienza autentica: la macchia mediterranea è in fiore, gli stagni si animano di uccelli migratori e la brezza è ancora leggera. È un momento in cui la natura esplode senza clamore, e ogni dettaglio sembra nuovo. Il mare però potrebbe essere ancora fresco per fare lunghi bagni.
  • Nei mesi estivi (da metà giugno a settembre), quando l’accesso all’area militare viene temporaneamente consentito, è possibile raggiungere le dune più facilmente, ma è anche il periodo di maggiore afflusso. Se scegli di andare in alta stagione, parti presto al mattino, oppure opta per la sera: la luce del tramonto sulle dune è uno spettacolo che non dimenticherai.

Informazioni utili per visitare le Arenas Biancas

  • Dove si trovano: le Arenas Biancas si trovano all’estremità meridionale della baia di Porto Pino, tra i comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada, sotto competenza comunale di quest’ultimo.
  • Come arrivare: si può raggiungere il parcheggio di Corrumancinu in auto, poi proseguire a piedi per circa 30 minuti.
  • Itinerario panoramico a piedi: in estate, si può camminare lungo i 6 km di spiaggia partendo dalla Prima Spiaggia fino all’estremità delle dune.
  • Periodo migliore: da maggio a ottobre. Nei mesi centrali estivi alcune aree vengono aperte al pubblico, e sono disponibili chioschi e servizi.

Consiglio: porta con te crema solare ad alta protezione, acqua, e un cappello. Il sole qui picchia forte anche fuori stagione.

Arenas Biancas: un luogo da portare nel cuore

Non è facile spiegare cosa renda le Arenas Biancas così speciali. Forse è quella luce rarefatta che accarezza ogni cosa. Forse è il silenzio assoluto che avvolge ogni passo. O forse è la sensazione — potente e fragile insieme — di sentirsi piccoli davanti a qualcosa di più grande, di più antico, di assolutamente perfetto.

Qui, tra il bianco delle dune, il blu profondo del mare e il verde selvaggio della macchia mediterranea, il tempo sembra fermarsi. Ogni dettaglio – il fruscio del vento, le orme degli uccelli sulla sabbia, la danza delle onde – ti ricorda quanto sia preziosa la natura quando resta intatta.

Se stai cercando una Sardegna lontana dai cliché, una terra che sappia sorprenderti con paesaggi primordiali, suoni essenziali e una bellezza che parla sottovoce, allora questo è il posto giusto per te. Le Arenas Biancas sono solo l’inizio: da qui puoi esplorare il Sulcis più autentico, i sentieri che portano alle scogliere di Teulada, le spiagge segrete di Candiani, la Prima e la Seconda Spiaggia a Porto Pino o il borgo raccolto di Sant’Anna Arresi.

Portati dietro la voglia di perderti, di respirare a fondo, di ascoltare il vento. E lascia che siano le dune, il mare e gli stagni a raccontarti la Sardegna più vera.

La bianca distesa di sabbia della spiaggia di Porto Pino vicino alle Arenas Biancas
La bianca distesa di sabbia della spiaggia di Porto Pino vicino alle Arenas Biancas
Informazioni su Gian Luca Sgaggero 667 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*