Si è appena conclusa a Biella la quinta edizione della Borsa di Oropa, il convegno di Biella Turismo dedicato alla cultura e al turismo devozionale. L’evento pone la cittadina piemontese come fulcro del turismo sacro della regione Piemonte. Noi vi siamo stati per documentarla.
Abbiamo partecipato alla Borsa di Oropa che si è tenuta al Santuario di Oropa. Questo luogo ha sempre rappresentato per Biella un importante punto di riferimento per la fede. La sua magnificenza (di cui ho parlato in vari articoli con l’etichetta Oropa) è di per se un grande richiamo, sia per i fedeli che per gli amanti della cultura.
Perché il profondo valore di Oropa non sta soltanto nella religione, ma trova radici molto antiche e una storia che l’ha sempre vista meta di pellegrinaggio e poi dimora reale di casa Savoia. Di quel nobile periodo si trovano evidenti segni in tutto il complesso.
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Borsa di Oropa e Biella Turismo, due giorni di confronto e cultura
Le due giornate di venerdì e sabato sono state molto interessanti. Gli incontri si sono svolti nel contesto suggestivo del santuario, donando ore ricche di spunti culturali e momenti di confronto. L’intento è quello di far conoscere e promuovere un turismo che da millenni muove un numero sempre in crescita di fedeli, ma che può essere indirizzato anche verso coloro che non hanno affinità con la religione.
Dopo la cerimonia di inaugurazione ufficiale, tenuta venerdì mattina da Stefano Mosca, presidente ATL Biella, si sono susseguiti numerosi appuntamenti di interesse rilevante. Il tema dominante è sempre stato quello della fede, ma una fede vissuta anche come spiritualità. È un discorso che va al di la dei dogmi religiosi, perché, come Oropa stessa può dimostrare, è impossibile restare impassibili alla sensazione di meditativo raccoglimento che si prova trascorrendo qualche ora su al santuario.
Il primo comizio tenutosi nella sala congressi ci ha parlato di ‘Europassion‘, una panoramica sulle Sacre Rappresentazioni in Europa. Queste manifestazioni si vivono anche nel nostro territorio, come testimoniano il comitato del ‘Venerdì Santo’ di Romagnano Sesia o la, sempre più nota e importante a livello internazionale, Passione di Cristo di Sordevolo.
Nel pomeriggio abbiamo assistito alle celebrazioni per il centenario della Famiglia Paolina. A seguire, un comizio riguardante l’ostensione della Sindone del 2015 a Torino, per la quale sono giunti molti viaggiatori in visita in Italia per partecipare a EXPO 2015.
In chiusura della prima giornata si è parlato di percorsi religiosi e spirituali. ‘Camminando sulle Vie della Fede‘, è stato un momento per scoprire itinerari della provincia di Torino, ma anche oltre, per un progetto che abbraccia l’intera regione Piemonte.
Il turismo devozionale deve considerare le esigenze del turista
La seconda giornata ha trattato invece di argomenti più attuali. Di grande interesse è stato l’intervento di Diego Calzà e Paolo Borroi di eTour Sinapses, che hanno esposto un progetto da loro ideato che mira all’attuazione di un turismo compartecipato. La tecnologia non diventa più un mezzo, ma è un accessorio, perché coloro che progettano la strategia turistica sono proprio coloro che la devono usare e far funzionare. Un esempio? Si chiama #eTourNow, un progetto innovativo che sta dando grandi risultati nell’Alto Garda Trentino.
Una grande varietà di concetti e idee. Un incontro che fornisce lo spunto e il materiale per lavorare, ideare e trovare la propria soluzione per ottimizzare l’offerta e massimizzare la domanda. Soddisfare le giuste esigenze del target turistico è un fattore che sta alla base di ogni destinazione.
Che sia un’offerta a largo spettro o che sia un turismo di nicchia, queste varianti valgono sempre. Lo sostiene anche Torino Spiritualità, il cui pubblico è sempre crescente, è importante capire e assecondare l’aspetto turistico ricercato dal turista.
Nel pomeriggio abbiamo viaggiato col pensiero sui siti dell’UNESCO, i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, che per il loro significato e la loro unicità costituiscono una vera risorsa per il settore turistico.
Alla fine della seconda giornata invece, dopo le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Don Bosco, ha chiuso il ciclo di eventi una presentazione di EXPO 2015 dedicata alla presenza della Chiesa nel programma di eventi.
Biella Turismo tra tradizione e modernità
Parallelamente ai comizi da programma, per le due giornate, si sono svolte altre iniziative di promozione e incontro. Un esempio è quello della presentazione della Mostra dei Capolavori Caravaggeschi tenuta da ATL Novara, sul quale territorio è possibile visitare le opere d’arte realizzate dal Caravaggio. L’artista ha vissuto e lavorato nella zona lasciando a propria testimonianza delle splendide opere, ritrovabili anche in una pubblicazione che le raduna in un percorso artistico territoriale.
Dal lato opposto del chiostro, in un’area dedicata, si è svolto un workshop che ha coinvolto le strutture ricettive e i buyers dei tour operator stranieri. Il confronto internazionale è volto a cercare di inserire l’offerta delle strutture nei pacchetti proposti dai tour operator ai turisti.
L’iniziativa che ha destato in me maggior curiosità e interesse è stato il webinar tenutosi in Sala Frassati. Durante la giornata di sabato ci si è collegati via Skype in videochiamata con alcuni operatori turistici in giro per il mondo.
Questi specialisti del turismo ci hanno esposto i problemi e le esigenze relative ai viaggiatori che vengono dal loro paese. Elementi importantissimi per riuscire a venire maggiormente incontro alla clientela.
Machi Kadowaka, ad esempio, è un’operatrice turistica giapponese che, in diretta da Roma (dove si trovava in quel momento) ci ha fatto ragionare sul fatto che i giapponesi, non essendo religiosi, generalmente, poco apprezzano la visita dei santuari. Tuttavia il Santuario di Oropa, essendo sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, beneficia anche di un interesse culturale molto forte, che si può applicare nei tour offerti ai viaggiatori giapponesi.
Il turismo religioso come veicolo per aumentare il turismo biellese
In queste due giornate c’è stato l’imbarazzo della scelta su cosa seguire. Bastava scegliere la tematica o l’esperienza che meglio sposava la propria necessità di sapere. Sotto tutti i portici del chiostro, invece, si trovavano gli stand degli espositori istituzionali aperti al pubblico dal venerdì fino alla domenica pomeriggio.
In questi tre giorni abbiamo avuto anche modo di vivere più a fondo il clima del santuario che, tra nubi e pioggia, non ha favorito le visite esterne. L’atmosfera suggestiva però è stata garantita e ha donato maggiore possibilità di introspezione.
La Borsa di Oropa ha posto quindi Biella Turismo al centro dello sviluppo del turismo devozionale e culturale piemontese. Le basi per la crescita di molti programmi già avviati sono state rafforzate e si sino gettate le basi per nuove iniziative e, si spera, per l’incremento del turismo in provincia.
Non sono mancate, in questo fine settimana, le occasioni per visitare i luoghi più particolari di Oropa. Come l’Osservatorio Meteosismico, dove ci ha accompagnato Don Silvano Cuffolo, e il cimitero monumentale, che si trova immerso nella vegetazione del bosco che sta oltre l’altura del Sacro Monte di Oropa.
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