Eccoci atterrati a Bruxelles, la città del Manneken-Pis. Se consideriamo che una piccola statua/fontana in bronzo del 1600 di un bambino che urina è una delle principali attrazioni turistiche della città ci rendiamo subito conto che non siamo atterrati in una città qualsiasi. Non siamo certo in una città di bacchettoni dove una qualsiasi nudità, anche puerile, sarebbe stata prontamente coperta. Questo in realtà avviene ma solo qualche volta l’anno quando il Manneken-Pis viene vestito per commemorare occasioni particolari. Per questo vogliamo scoprire la Bruxelles gay.
Bruxelles gay ma anche crocevia di culture
Un altra particolarità di Bruxelles è che, oltre a essere la capitale del Belgio, spesso ci dimentichiamo sia allo stesso tempo la capitale della nostra Unione Europea. Per questa ragione riveste da sempre un ruolo di mediazione tra diverse culture. Dapprima ha dovuto mediare l’unione tra due culture profondamente diverse, quella dei Fiamminghi (molto affini agli olandesi) e quella dei Valloni (molto affini ai francesi), e oggi si trova ad essere il luogo di mediazione politica di ben 28 Paesi Membri dell’Unione.
Bruxelles è quindi per definizione un esempio di tolleranza e di convivenza di un’infinità di etnie e lingue che la rendono quasi una cosa a parte rispetto al Belgio. È così che solo a Bruxelles, ad esempio nei dintorni della Gare du Nord, ti potrà capitare di vedere delle strade a luci rosse con tanto di signorine poco vestite e ammiccanti in vetrina (alcune delle quali non del tutto signorine) proprio di fianco a quartieri a predominanza araba, tanto da poter passare in pochi minuti da un’atmosfera in stile Amsterdam ad una in stile Cairo, senza la necessità di dover prendere un’aereo.
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Bruxelles, una città tutta da scoprire
Questi presupposti fanno di questa città una delle capitali europee più gay friendly d’Europa, tanto che nel 2003 il Belgio è stato il secondo Paese al mondo a legiferare sui matrimoni gay seguendo l’Olanda a cui è del resto molto affine culturalmente, grazie appunto alla parte Fiamminga. A questo si associa il primato nel 2011-2014 di aver eletto per la prima volta al mondo un Primo Ministro uomo dichiaratamente gay, Elio di Rupo, figlio di immigranti italiani abruzzesi.
Il terreno fertile offerto alla comunità LGBT, ha fatto si che molti uomini e donne gay scegliessero Bruxelles come meta lavorativa e di vita. Non è difficile infatti girando per le vie del centro trovare coppie gay che vivono la loro omosessualità in piena libertà e senza timori. Questo consente ai turisti intraprendenti di avventurarsi anche in rimorchi volanti per strada senza paura e remore che invece si potrebbero avere in molte altre città europee e non. La cautela comunque non guasta mai soprattutto quando ci si trova in quartieri lontani dal centro.
Per essere tranquilli invece basta andare nella gay street bruxellese, Rue du Marché au Charbon o in fiammingo Kolenmarkt (tutti i cartelli hanno indicazioni nelle due lingue), e cioè la via dei carbonai. Evidentemente con la crisi del carbone si sono fatti largo una serie di bar gay che si affacciano tutti in questa strada a pochissimi passi dalla celebre Grand Place o Grote Markt. Belgica, Dolores, Station Bxl, Le Baroque, Le Boys Boduir sono alcuni dei bar della Gay Street dove è possibile bersi una delle centinaia di buonissime birre che il Belgio produce.
Ognuno ha il locale adatto a sé
I bar sono accessibili a tutti senza nessuna tessera, si può tranquillamente cambiare bar, entrare e uscire senza problemi, preoccupandosi però di consumare almeno una birra a prezzi davvero popolari (2 euro). Alcuni bar sono aperti dal pomeriggio, visto che, come accade in molti Paesi del nord Europa, è normale fare un salto al “pub” per una birra dopo lavoro. Poi i bar si svuotano verso ora di cena per poi riempirsi di nuovo dopo le 22.
I bar della Bruxelles gay sono a tema, nel senso che ci sono quelli un po’ più per giovani, quelli per orsetti ecc…
Per i più anzianotti può essere rilassante la Taverne La Reserve a pochissimi metri dalla Grand Place in puro stile pub delle campagne inglesi, dove, nei rigorosi e umidi inverni belgi, può essere piacevole sorseggiarsi un thè o una tazza di cioccolata. D’estate la Kolenmarkt è piena di vita, è il punto di ritrovo della comunità gay che sorseggia birra incurante del passaggio delle comitive di turisti. In questo tipo di bar non vi sono dark rooms, ma la comunità locale che ovviamente si conosce un po’ tutta è molto socievole con i turisti.
Anche se si tratta di ambienti super sicuri consiglierei di diffidare un po’ di persone troppo socievoli, che non sono magari del posto e potrebbero essere a caccia del turista un po’ sprovveduto che può rappresentare la facile preda di un semplice ladro.
Per chi cerca dei contatti un po’ più ravvicinati non mancano le saune, ve ne sono diverse, ma non amando personalmente il genere non saprei dire molto di più di quello che potrai trovare in tutte le guide dedicate al tema.
Party e iniziative della Bruxelles gay
La Bruxelles gay è anche la sede del famoso party gay La Demence. Si tratta di un mega party che raccoglie circa 2000 persone con cadenza generalmente mensile, e come dice il nome, è un party da perdere la testa, con i migliori DJ provenienti da mezza Europa e un certo sballo, attrae da diversi anni turisti gay di tutta Europa. Un format talmente consolidato che ha creato dei pacchetti turistici con convenzioni con hotels e compagnie aeree.
Visto il successo de La Demence, anche altri Paesi europei hanno cercato di imitare e creare eventi simili. Quindi se si capita a Bruxelles in concomitanza del party, sarà anche possibile che la popolazione gay di Bruxelles sia più numerosa del solito e anche i bar siano più frequentati.
Tanto successo ha poi partorito anche la crociera gay chiamata The Cruise, dove appunto il format de La Demence viene replicato nel mese di luglio su una nave da crociera per una intera settimana.
Per quanto riguarda l’alloggio, Bruxelles ha una particolarità interessante, i prezzi degli hotel sono più bassi durante il fine settimana mentre si alzano dal lunedì al giovedì. Questo è dovuto al notevole afflusso di persone che lavorano e ruotano attorno alle istituzioni Europee e che in genere durante il fine settimana se ne tornano nei propri Paesi di origine.
Gay o no, Bruxelles come meta turistica è sempre un piacere da visitare, purtroppo spesso si considera Bruxelles una meta da weekend e quindi ci si dedica solo a visitare le pricipali attrazioni del centro storico. Il consiglio è invece di dedicare un po’ più di tempo alla visita della città e di non limitarsi solo al centro, perchè ci sono tante cose interessanti da vedere in ogni quartiere di Bruxelles.
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