Il carnevale di Bosa, in Sardegna, è una delle tradizioni più affascinanti e misteriose dell’isola, capace di affascinare ogni anno visitatori e appassionati grazie alla sua autenticità e al suo carattere unico. In questa speciale occasione, ci immergeremo nella magia di una serata indimenticabile, che ti porterà a scoprire i misteri e i rituali che contraddistinguono questa festa, attraverso il nostro video dedicato alla serata Buffasa e Mandiga.
Il Karrasegare ‘Osincu, il carnevale di Bosa appunto, si distingue per l’atmosfera straordinaria che si respira tra i vicoli e i portoni del paese. Qui, la tradizione non si limita solo alle maschere e ai costumi, ma coinvolge ogni angolo del paese, dove la gente si riunisce per partecipare a un evento che affonda le sue radici in tempi lontani. La serata Buffasa e Mandiga, in particolare, è un’esperienza coinvolgente che unisce cultura, folklore e una buona dose di mistero, trasformando il paese in un palcoscenico a cielo aperto.
Buffasa e Mandiga è la serata mangereccia del carnevale di Bosa
La cena itinerante, che si svolge tra i portoni e le strade di Bosa, è una delle tradizioni più affascinanti del carnevale. Un viaggio culinario che si snoda tra i vicoli del centro storico, dove i partecipanti sono accolti da piatti tipici e storie che raccontano la storia e le leggende del luogo. Ogni portone diventa una tappa dove, tra una portata e l’altra, ci si può immergere nell’atmosfera unica del carnevale, respirando l’aria di una festa che si rinnova da secoli.
Basta armarsi, presso la ProLoco di Bosa, dei buoni da far strappare e potrai decidere tu dove usare i 5 buoni Buffasa e i 5 buoni Mandiga.
Non si può parlare del carnevale di Bosa senza menzionare s’Attitidu e Giolzi. I personaggi, vestiti di bianco e nero, sono una delle caratteristiche più affascinanti e misteriose di questo carnevale. Il loro aspetto enigmatico e il loro comportamento, che spesso sfiora il confine tra il sacro e il profano, arricchiscono l’esperienza di una festa che non può essere descritta a parole, ma che va vissuta in prima persona.
S’Attitidu e Giolzi
S’Attitidu è un lamento a lutto dedicato alla natura che muore, rappresentato dalle figure vestite di nero che durante il giorno girano per Bosa cullando una bambola spesso priva degli arti. La bambola probabilmente simboleggia un ‘dema’, una divinità arcaica che si smembra per donare fertilità agli uomini. Le figure nere chiedono ai passanti ‘unu tichirigheddu de latte‘, ovvero un goccio di latte che possa dare sollievo alla bambola. Alla sera le maschere si vestono di bianco e, armate di lumino, si aggirano per Bosa alla ricerca di Giolzi, chiamato a gran voce. Giolzi viene trovato, infine, solitamente all’altezza della vita dei passanti che reagiscono in modo scherzoso. Giolzi rappresenta quindi la fertilità, ciò che dona nuova vita alla natura morente.
Il carnevale di Bosa, come tutti i carnevali sardi, è una festa unica nel suo genere, che affonda le radici in tradizioni antiche e che ogni anno si rinnova con il medesimo spirito di mistero e di magia. Un carnevale che non bisogna “spoilerare”, ma che va vissuto per capire appieno la sua essenza. Nel nostro video, ti invitiamo a immergerti in questa atmosfera unica, per scoprire insieme a noi i segreti, le tradizioni e le emozioni che rendono il carnevale di Bosa un’esperienza da non perdere.
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