Come recita la testata del sito Buggerru.com il Sulcis Iglesiente è uno spettacolo da vivere, e questo noi te lo possiamo confermare! Partendo da Guspini, nostra base per tre giorni, Roberto e Arianna, le nostre guide d’eccezione, ci hanno accompagnato alla scoperta della costa occidentale della Sardegna, fino a Buggerru.
A causa el tempo limitato non abbiamo potuto visitare tutta la costa, ma la nostra escursione si è diretta subito verso Buggerru, piccolo paese in riva al mare incastonato nell’impervia valle rocciosa del Canale Malfidano.
Buggerru è un centro abitato piuttosto recente, venne infatti fondato durante il boom minerario dell’isola e costituiva un’importante porto per il commercio dei minerali estratti nella zona. Via via col passare degli anni si venne poi a costituire l’attuale comune, situato in uno scenario davvero mozzafiato.
Alla scoperta di Buggerru
Le case disposte a ventaglio fanno da anfiteatro alla piccola baia lungo la quale si trova un porticciolo e un piacevole lungomare, mentre sul lato sinistro guardando verso il mare aperto, aggrappate alla roccia della scogliera, si trovano delle imponenti rovine risalenti al periodo delle attività minerarie.
Dirigendosi verso nord lungo la costa si può trovare la lunga e tranquilla spiaggia sabbiosa di San Nicolao, costeggiata dalla strada, essa è meta estiva per molti turisti che trascorrono qui il periodo di ferie, ma anche per molti residenti che, abitando nell’entroterra, si concedono un po’ di mare ogni qualvolta il tempo lo permetta.
A chiudere a nord la spiaggia di San Nicolao si trova Portixeddu, piccola frazione di Buggerru, che da il nome al tratto di spiaggia antistante e costituisce un luogo tranquillo e adatto al relax.
Il paese un tempo possedeva una popolazione maggiore, grazie alla florida attività lavorativa delle miniere, successivamente però, con la crisi del lavoro e la chiusura di molti stabilimenti minerari, la popolazione ha dovuto trasferirsi altrove e attualmente le persone che qui risiedono sono un quinto rispetto agli inizi del XX secolo.
Proseguendo verso sud, lungo la costa, si possono trovare numerose calette e alti faraglioni rocciosi, un paesaggio davvero unico ed emozionante, ma bisogna percorrere alcuni chilometri per raggiungere la piccola strada sulla destra che scende in una delle calette più belle che la costa sarda ci offre: Cala Domestica.
La spiaggia di Cala Domestica resta incastrata tra le alte pareti rocciose delle scogliere che la circondano, attorno ad essa solo natura e la bassa macchia mediterranea. La stradina che la raggiunge conduce a un parcheggio, probabilmente affollato in luglio e agosto, ma ora ad ottobre oltre a noi ci sono solamente un paio di altre vetture.
Una camminata in legno ci guida tra la bianca sabbia e le basse dunette disseminate di cespugli di giunchi fino alla spiaggia; essa non è molto grande, ma il luogo è davvero magico!
Anche qui troviamo, sul lato sinistro della spiaggia, delle antiche rovine di epoca mineraria e un cartello illustrativo ne spiega brevemente la storia, molto di più ci colpisce la piantina dei sentieri che da qui partono e, percorrendo le scogliere panoramiche, si riallacciano a varie altre località anche parecchio distanti.
Al di sopra delle scogliere si trova la torretta di Cala Domestica, oggi in disuso doveva essere stata una torre di guardia nei tempi di guerra.
Il forte vento e l’acqua fresca ci impediscono di farci il bagno, ma nulla vieta di continuare l’esplorazione.
Percorriamo quindi un sentiero che costeggia il lato destro della spiaggia, avventurandoci lungo la scogliera oltrepassiamo alcuni punti in cui il percorso è crollato e raggiungiamo una sorta di arco naturale, un passaggio che si apre nella roccia, curiosi di scoprire cosa si nasconde dietro di esso.
Meravigliati scopriamo un’altra piccola caletta, nascosta e appartata, conosciuta come Sa Caletta. Altre persone prima di noi hanno scoperto questo luogo unico, sono una famiglia con bimbi che pratica naturismo lontana da occhi indiscreti e per questo ci asteniamo dallo scattare foto o filmare, temerari nonostante il vento e l’acqua fredda, felici, si tuffano tra le onde in pieno contatto con la natura.
Terminata l’esplorazione sta ormai arrivando il tramonto, ripartiamo quindi per tornare verso casa e ci fermiamo, prima di raggiungere Buggerru, lungo la strada costiera, per ammirare il tramonto infuocato sul mare.
Scendiamo infine fino al porticciolo di Buggerru a scattare alcune foto all’ora del tramonto e imprimere nella memoria l’atmosfera magnifica di questo luogo stupendo.
Per maggiori info potete visitare il sito internet del comune di Buggerru.
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