Un soggiorno in Val Varaita permette di vivere e scoprire un territorio ricco di meraviglie, luoghi e persone localizzate in un contesto legato alle tradizioni occitane e ad un ambiente eccezionale. Ho trascorso un fine settimana nella valle facendo base a Torrette di Casteldelfino, un’esperienza di cui vi ho già parlato in un altro post, e ho avuto modo di scoprire, oltre all’affascinante cultura tradizionale, la bellezza di paesaggi e percorsi accessibili a tutti da visitare in cammino in Val Varaita.
In cammino in Val Varaita
Uno dei più interessanti, affrontato con la guida dei ragazzi del B&B La Toureto, è decisamente il cammino che parte da Pontechianale e sale fino al Lago Bagnour seguendo un itinerario immerso in una natura quasi unica nel suo genere.
Poco fuori dalla strada statale si trova infatti il Rifugio Alevè, punto di partenza del sentiero che si addentra nel Bosco Alevè, una foresta di conifere che ha la particolarità di essere il più grande foresta di pini cembri in purezza in Europa. Si estende tra i 1500 e i 2500 metri per circa 800 ettari.
Il cammino è mediamente impegnativo, calcolate che io non sono un camminatore allenato ma, non senza un po’ di fiatone, sono arrivato fino agli oltre 2000 metri dove si trova il Lago Bagnour. In definitiva direi che tutti possono tentare la salita.
Nel caso in cui non si riesca proprio a proseguire il cammino, ma cercate di non desistere troppo in fretta, è possibile fermarsi lungo il tragitto senza necessariamente pentirsi di aver fallito la sfida.
Poco prima del Lago Bagnour si trova un altro piccolo laghetto, tuttavia solo in alcuni periodi è possibile ammirarne lo specchio d’acqua in quanto il Lago Secco, come dice il nome, è sovente asciutto. Tralasciando questo particolare è giusto sapere che il sentiero che passa per il Lago Secco è in realtà solo una deviazione del sentiero più diretto e può quindi essere un’alternativa meno affaticante.
L’altra tappa intermedia lungo il cammino è il Rifugio Grongios Martre, una graziosa baita montana restaurata e tramutata in struttura ricettiva. Il rifugio è luogo ideale per un pasto tipico o anche per alcuni giorni di soggiorno, utilizzandolo come base durante una vacanza in cammino. Ciò che assolutamente colpisce è la sua spettacolare posizione, di fronte all’edificio si stende infatti un grande prato pianeggiante e, al limitare di esso, il pendio montuoso lascia spazio ad un ampio e sensazionale panorama della vallata.
Proseguendo la marcia verso il Lago Bagnour la foresta di pini cembri comincia a diradarsi e le ambientazioni che si vengono a incontrare sono degne delle più belle cartoline. Non a caso incontriamo, ad un tratto, delle strane costruzioni geometriche, realizzate di legno, installazioni dell’artista Jean François Marc che le chiama le ‘Armature di alberi’ e ci domandiamo quale sia la loro funzione. Sono quadri, cornici realizzate dalla natura per imbrigliare uno scorcio, un ricordo, un’immagine di questo ramo della Valle Varaita con la prospettiva soggettiva di chi osserva. Perché è l’osservatore a scegliere il proprio quadro.
Il Lago Bagnour
Siamo quasi a destinazione, ancora un piccolo sforzo e iniziamo a intravedere il Rifugio Bagnour.
L’arrivo nella zona pianeggiante dove si trova il lago è un altro tuffo di emozione, la luce e i colori creano contrasti pazzeschi in quella che è uno delle mattinate più belle che avessimo potuto sperare.
I vari specchi d’acqua che compongono il Lago Bagnour sono percorsi da ponticelli e passerelle che creano un percorso divertente che permette di osservare questo luogo da molteplici punti di vista. L’eccezionale riflesso del cielo sull’acqua limpida accende, inoltre, l’ambiente domando dinamismo e allegria che appagano l’animo dello sforzo per arrivare fino qui.
Prima di una sosta ristoratrice presso il rifugio (a base di birra, salumi e formaggi tipici della valle), ci perdiamo lungo le sponde del lago scrutandone in fondale per avvistare il branchipus blanchardi, un piccolo crostaceo che si dice viva solamente in queste acque e che sia indice della loro purezza.
Il meritato riposo arriva al Rifugio Bagnour, ex base militare, restaurato nel 2003 in soli 7 mesi, e da allora gestito da Elisa e Livio, con cui ci soffermiamo a chiacchierare. Il rifugio offre ospitalità ai viaggiatori, spuntini, pasti e anche la possibilità di pernottare con una capienza massima di 20 posti.
Salutiamo Elisa e Livio e ritorniamo sui nostri passi, la camminata ci ha messo appetito e siamo attesi più in basso, al Rifugio Grongios Martre.
Un lauto pranzo, una sinfonia di sapori locali, ci rifocilla, giusto in tempo per godersi un po’ il panorama prima che una nuvola non lasci cadere qualche goccia di pioggia.
Per fortuna la pioggia è passeggera, ma il tempo sta cambiando ed è ora di rientrare verso casa.
Commenta per primo