Fatta di monti innevati, di borghi montani o di verdeggianti vallate, la Valtellina è un territorio ricco di bellezze da scoprire. Sia tra le vie dei paesi che sui sentieri si possono conoscere storie e vivere esperienze memorabili, e di alcune di esse già vi ho parlato (hai letto della Valgerola? E dell’inverno a Bormio?), ma anche la tavola riserva eccellenze senza eguali. In particolar modo la Valtellina è un ottimo ambiente per la coltivazione della vite e questo lo sanno bene le Cantine Nino Negri.
Ma andiamo con calma, ho avuto l’opportunità di percorrere la Valtellina per quasi tutta la sua lunghezza, il suo orientamento est/ovest la rende una valle per gran parte soleggiata e dal clima ottimale per le coltivazioni. Non per niente il territorio è spesso terrazzato, sistema agricolo che permette di sfruttare al meglio la superficie dei pendii montani per dare la migliore esposizione solare e ottimizzare l’irrigazione.
Dalle periferie di Chiavenna verso Bormio, ogni tanto, si scorgono i vigneti, ma il vero regno della vite si trova tra Chiuro e Teglio, dove hanno sede le Cantine Nino Negri.
Visita alle Cantine Nino Negri
Nella cittadina di Chiuro si trova Castello Quadrio, un palazzo nobiliare dalla storia antica, sui cui terreni sono coltivate da anni le migliori vigne della Valtellina.
Castello Quadrio è la sede della Cantine Nino Negri, un’azienda agricola oggi diretta da Nino Mauri che vanta così la più grande azienda agricola della Valtellina. Ma la storia ha radici più antiche, era infatti il 1897 quando Nino Negri acquistò Castello Quadrio e trovò le sue sensazionali cantine. Questo fu un forte incentivo ad avviare l’attività di produzione vinicola, mestiere che le sue due figlie decisero di non proseguire, mettendo in vendita l’azienda nel 1970. Alla ricerca di qualcuno che potesse guidare con la giusta passione questa azienda agricola, la scelta cadde su Nino Mauri, già dipendente delle Cantine Nino Negri e grande amante di questa impresa.
Il signor Mauri rilevò quindi Castello Quadrio nel 1971 e ancora oggi è titolare dell’azienda.
Se ho stuzzicato la tua curiosità, sappi che Castello Quadrio è visitabile, una dimora signorile di 3400000 metri di superficie, il cui più grande tesoro si trova sotto terra.
Scendere nelle cantine è un’emozione forte, non solo per la consapevolezza di essere dentro una delle più importanti aziende italiane, ma anche perché gli ambienti rievocano la storia passata del castello. Le cantine sono suddivise in vasti ambienti sotterranei, molti dei quali hanno per parete la roccia della montagna. Questo permette di mantenere naturalmente una temperatura fresca e costante e rende possibile una giusta fermentazione del succo d’uva che, maturando in condizioni ottimali, diviene un prodotto di altissima qualità.
Con un po’ di preavviso è possibile organizzare una degustazione dei vini Nino Negri, esperienza ottimale per conoscerne il sapore e capire qual è il vino che più aggrada il proprio palato. Durante la nostra visita abbiamo potuto degustare tre etichette: il Ca’ Brione (bianco, aromatico e insolito), il Valtellina Superiore (rosso e piacevole) e lo Sfursat (vino elaborato per una totale apoteosi di gusto). Capire quale sia stata la mia preferenza non è cosa difficile.
L’azienda agricola utilizza tutta uva prodotta in Valtellina, il 40% di produzione Nino Negri, mentre il resto acquistato da piccoli produttori che fanno parte di una cooperativa realizzata per preservare la qualità dei vitigni, dal 1988 ad oggi i produttori sono una quarantina.
A spasso in Valtellina
Il giusto metodo per smaltire l’euforia del vino e lo spuntino della degustazione è quello di fare due passi. E tanto ci sono stati magnificati i terrazzamenti che Nino Mauri in persona ci accompagna nella vicina Teglio, dove si trovano la maggior parte dei suoi vigneti.
Una passeggiata tra i filari ci permette di apprezzare la cura con cui queste piante sono coltivate, il paesaggio emana genuinità e, seppure i lavori vengano svolti con l’ausilio delle migliori tecnologie, tutto rispetta l’ambiente, lo si vede anche confrontando i filari delle Cantine Nino Negri con quelli di altri proprietari che vi si trovano in mezzo.
Il signor Mauri ci spiega così che i vitigni, di Nebbiolo di Valtellina, sono piantati a diverse altitudini a seconda del tipo di vino da produrre. Si può principalmente dividere la valle in due: la bassa valle (da cui ha origine il Rosso di Valtellina) e l’alta valle (oltre i 400 metri) che ospita le altre varietà.
Dei 120 Km della lunghezza della Valtellina, ben 40 Km sono coltivati a vino, per circa 250000 Km di mura terrazzate che rendono questa l’area terrazzata più grande d’Italia. Insomma, di motivi per visitare le Cantine Nino Negri se ne trovano ben più di uno.
Pranzo al Ristorante Fracia
Nel bel mezzo del cammin di Valtellina… hehehe, proprio nel mezzo delle vigne delle Cantine Nino Negri, si trova un grazioso edificio in stile rurale, un ristorante di buona qualità che abbiamo avuto la fortuna di visitare durante una delle prime giornate di primavera.
La grande terrazza del Ristorante Fracia si affaccia sulla vallata, verso Teglio e Chiuro, permettendo di pranzare con il sole brillante e godersi un panorama eccezionale sui vigneti e sulle terrazze.
Il pranzo al Ristorante Fracia è stata un’altra apoteosi di sapori, tutti genuini e prodotti nel territorio. Il cibo valtellinese non ha nulla da invidiare a quello delle altre regioni d’Italia, anche la Lombardia si distingue per i suoi piatti tipici e, in questo caso, per degli affettati deliziosi che aprono il banchetto.
Un assaggio di due differenti primi, tra cui gli immancabili pizzocheri, e poi un po’ di arrosto, anche se la fame è ormai solo gola. Impossibile però scordare il dessert, uno yogurt al lampone, ovviamente con lamponi freschi.
In conclusione, come si diceva in apertura, che sia per i paesaggi, per i borghi, per i vini o per i sapori, la Valtellina non smette di stupire. Un weekend a Chiuro è davvero consigliato, un soggiorno di camminate e relax per fuggire dalla routine quotidiana.
Ho avuto la fortuna di visitare la cantina Negri. Ho avuto sensazioni forti: il profumo del vino, le cantine che ti fanno sentire la passione e la tradizione di chi ci lavora dentro. Spero di poterci e tornare, una visita in questo paradiso la consiglio a tutti.
Grazie Maddalena per il tuo commento, hai proprio ragione, le Catine Nino Negri sono più di una semplice azienda agricola, sono tradizione e passione per una professione che è famiglia. 🙂
Questa cantina merita una visita al piu’ presto!Grazie
Questa cantina è un vero splendore, te la consiglio! 😀
Bravo, bell’articolo! Intendo visitare queste zone a luglio. Hai consigli su dove dormire in questa zona? Saluti dalla Norvegia!
Buongiorno Stefania e grazie per il commento, sono contento che la mia esperienza ti sia stata utile. Ci sono altri post sulla Valtellina, uno su Gerola Alta e il formaggio Bitto, uno su Bormio e le attività sulla neve e devo ancora scrivere di Chiavenna, dei crotti e di Palazzo Vertemate Franchi.
Durante il weekend abbiamo soggiornato a Gerola Alta (perché una cena degustando il Bitto Storico è da fare assolutamente) e poi a Bormio (se vai in inverno da Bormio 2000 puoi salire con il gatto delle nevi per una cena in alta quota). In entrambe le località ci sono diverse soluzioni di soggiorno, più che un consiglio diretto ti consiglio di valutare in base a quello che tu vuoi da un albergo.
Se ti servono altre info chiedi pure, resto a disposizione! 🙂
Gian
P.S. Tra qualche giorno volerò in Norvegia! 😀