Molto spesso viaggiamo sopraffatti dalla voglia di vedere il più possibile, scattare fotografie per rivivere quei momenti e rallentare il tempo che ci separa dal ritorno a casa. Personalmente credo che sia giusto dare il tempo adatto ad ogni luogo per essere apprezzato appieno e, cosa imprescindibile, credo che gustare un territorio sia il modo ideale per scolpirlo nei propri ricordi. È ciò che mi è successo durante le giornate di open day dei Caseifici Agricoli, organizzate da un’associazione che ho avuto modo di conoscere gustando diversi tipi di formaggio piemontese.
L’Associazione delle Casare e dei Casari di Azienda Agricola è infatti un’associazione nata nel 2002 a livello nazionale che si prefigge di valorizzare i prodotti caseari di azienda agricola e garantire ai propri associati una continua formazione che ne aumenti la professionalità e la conoscenza della professione del casaro. Molto importante è anche la funzione di contatto che l’associazione ricopre, permettendo di mettere in comunicazione realtà analoghe o differenti accomunate dalla stessa professione in tutte le regioni d’Italia.
Caseifici Agricoli Open Day
Gli open day nascono per permettere a tutti di conoscere l’arte casearia che i Caseifici Agricoli esercitano, e sono anche il modo per scoprire prodotti buonissimi a pochi chilometri da casa.
Durante gli open day da poco trascorsi abbiamo visitato tre Caseifici Agricoli localizzati tra la provincia di Biella e la Valsesia, in provincia di Vercelli, e abbiamo scoperto con piacere tre realtà accomunate dalla passione per la caseificazione e l’amore per gli animali che rendono possibile tutto questo.
Le tre visite sono state anche utili dal punto di vista didattico permettendoci di approfondire le differenze tra la caseificazione in modo presamico (con l’utilizzo di caglio per dar via alla coagulazione) e quella lattica (ottenuta con la naturale acidificazione del latte).
Non solo il processo di lavorazione del latte cambia il tipo di formaggio ottenuto, molto dipende dalla forma e dalla dimensione del formaggio, per i formaggi stagionati ha molta importanza la stagionatura, senza tralasciare che l’alimentazione degli animali incide tantissimo sul gusto e sulle proprietà del prodotto finale.
Ma tralasciando la teoria, che puoi approfondire sui sito dei Caseifici Agricoli, ti porto con noi alla scoperta di queste tre realtà del nord Italia.
1. Ca’ d’Andrei a Sagliano Micca
La prima azienda agricola che abbiamo visitato è la Ca’ d’Andrei di Sagliano Micca, essa si trova in frazione Case Code e la strada per raggiungerla è decisamente stretta e ripida. Una volta arrivato, però, sarai ripagato da un panorama sensazionale sulla valle e dalla quiete che abbraccia questa località.
Ca’ d’Andrei è anche agriturismo e dispone di un’ampia sala interna, oltre che di un prato panoramico che diventa dehor estivo quando le giornate lo permettono.
Le protagoniste qui sono le capre, sia di razza saanen che camosciate, che vivono liberamente nei prati dell’azienda e vengono alimentate sia a campo che con del fieno biologico prodotto in loco per integrare il loro fabbisogno alimentare.
Due volte al giorno avviene la mungitura, il latte del mattino viene unito a quello della sera precedente per averne una quantità sufficiente ad essere lavorato. Da qui comincia l’arte che permette ai casari di produrre vari tipi di formaggio, sia fresco che stagionato, ottenuto sia con processo presamico che lattico.
Una particolarità dei prodotti di Ca’ d’Andrei è la scelta di non addizionare aromi e sapori al latte durante la lavorazione. In questo modo è possibile apprezzare le differenze dei diversi formaggi ottenute sia dall’impiego o meno di caglio per la coagulazione del latte, sia per mezzo di forme differenti e forme di formaggio di grandezza variabile.
Dopo la visita, affiancata dalla dimostrazione pratica del laboratorio didattico realizzato per i bambini, abbiamo potuto degustare alcuni dei prodotti di Ca’ d’Andrei e ne siamo rimasti veramente stupiti.
Sul nostro tagliere c’erano lo stracchino di capra, il dousc (ottenuto con lavorazione lattica), il magengo, la toma di capra con muffe nobili e tre lattiche più stagionate, il tronchetto, il tomotto e il nero. Ad accompagnare il tutto qualche affettato, crostini di pane e un buon bicchiere di vino rosso.
Sicuramente all’occhio il nero ha destato molta curiosità, e il palato gli ha dato ragione, ma i formaggi che più ho apprezzato sono stati il dousc e lo stracchino di capra.
Dopo esserci goduti un po’ il panorama ci siamo congedati per raggiungere il secondo dei Caseifici Agricoli che avevamo scelto di scoprire.
Cerca un hotel nei pressi di Sagliano Micca
2. Ca’ nel Bosco a Portula
Attraversiamo il Biellese e raggiungiamo Portula dove, in frazione Gila dopo aver percorso un bel tratto di strada asfaltata in mezzo ai boschi, troviamo Ca’ nel Bosco, un’azienda agricola a conduzione familiare che, è il caso di dirlo, è immersa nel verde.
Da qui, tra le fronde, si gode un piccolo scorcio di panorama, la quiete è totale e gli unici rumori che sentiamo sono il gallo che canta e il fruscio tra le foglie dello scoiattolo che va a caccia di noci.
Anche qui le regine sono le capre, tutte di razza bianca, che vengono allevate libere di pascolare su una vasta estensione di campi. Anche in questo caso, in stalla, viene messo a disposizione del fieno e la mungitura avviene due volte al giorno. Il latte munto viene conservato a bassa temperatura e la lavorazione avviene quando se ne dispone in quantità idonea.
Durante i periodi di montata lattea è possibile caseificare ogni giorno, mentre nel restante periodo dell’anno la produzione cala e viene sospesa nei due mesi in cui termina la gestazione.
I formaggi prodotti a Ca’ nel Bosco sono quasi totalmente presamici, tranne la caciotta per cui si utilizza il processo lattico. Attualmente i formaggi prodotti sono di 14 tipi differenti e tra essi si distinguono la toma e alcuni formaggi aromatizzati, come quello allo zafferano e quello ai porri.
Trascorrere qualche ora a Ca’ nel Bosco ti farà capire quanto amore i casari nutrano per ogni singola capra, un rapporto quasi empatico tramite cui sono in grado di riconoscere ogni animale, nonostante tra loro a noi sembrino tutte uguali.
Al mattino presto o alla sera alle 17.30 è possibile assistere alla mungitura, esperienza che ci ha meravigliati per la grande precisione che le capre hanno per disporsi nei loro box, per l’ordine con cui sanno che è ora di andare alla mungitura e per la naturalezza con cui quest’abitudine diventa, per loro, naturale.
Ca’ nel Bosco è anche agriturismo, ovviamente il menù è principalmente a base di prodotti di capra, ma avvisando è possibile avere anche menù differenti e senza capra.
3. Azienda Agricola Cerini a Varallo
Durante la seconda giornata degli open day dei Caseifici Agricoli ci siamo spinti fino a Varallo, in Valsesia, dove si trova l’Azienda Agricola Cerini.
Situata in località Aniceti, quest’azienda casearia dalla giovane gestione si distingue per i prodotti realizzati con latte di mucca. Alberto e Claudio, affiancati dal padre Armando e dalla famiglia, sono i giovani casari che ci guidano alla scoperta dello stabilimento dove troviamo le stalle, il caseificio e un punto vendita al pubblico.
Partendo dalle stalle possiamo conoscere le mucche che possono uscire liberamente durante il giorno per pascolare nei prati circostanti l’azienda e lungo le rive del torrente Sesia. Anche per loro la mungitura avviene due volte al giorno e il latte viene lavorato a crudo, quindi senza essere riscaldato prima dell’aggiunta del caglio.
La grande produzione di latte dei bovini consente ai ragazzi di caseificare quotidianamente e produrre una grande varietà di formaggi, oltre che la ricotta, lo yogurt e la crema di latte.
La maggior parte del latte viene utilizzato per la produzione della toma Valsesia, formaggio tipico della valle che abbiamo modo di assaggiare a due differenti stadi di stagionatura. Se quella più giovane è buona, quella più invecchiata e leggermente piccante è portentosa.
Di contorno alla stalla principale troviamo qualche gallina e i maiali, a loro viene destinato il siero residuo della caseificazione e in questo modo sono un modo naturale per smaltire il siero in eccesso.
Sia con i maiali che con i bovini vengono preparati ottimi salami, abbiamo potuto assaggiarli come contorno alla toma e accompagnati da un buon calice di vino.
Cerca un hotel per soggiornare a Varallo
Scopri i Caseifici Agricoli nella tua zona
Insomma quest’avventura alla scoperta dei Caseifici Agricoli ci ha aperto un mondo, ci ha permesso di conoscere meglio la realtà del caseificio e scoprire come nascono le diverse varietà di formaggio, cosa differenzia il latte caprino da quello bovino e conoscere tre luoghi nuovi di cui resteremo probabili clienti.
Ricorda che anche tu puoi scoprire i caseifici della tua zona sul sito dei Caseifici Agricoli.
E tu conoscevi l’Associazione delle Casare e dei Casari di Azienda Agricola? Hai partecipato agli open day? Se hai visitato dei Caseifici Agricoli siamo curiosi di sapere quali e conoscere la tua esperienza, lasciaci un commento al fondo di questa pagina.
Commenta per primo