Ci sono viaggi che ti rimangono dentro. Per me, camminare tra le pietre millenarie di Chichen Itza è stato uno di quei momenti in cui il tempo sembra rallentare, la mente si svuota, e ogni dettaglio si imprime nella memoria. È un’esperienza che va oltre la classica visita turistica: è un incontro diretto con una civiltà straordinaria.
In questo articolo ti racconto come organizzare al meglio la visita a Chichen Itza, e cosa aspettarti una volta dentro. Ma soprattutto, ti porto dentro l’atmosfera di questo luogo unico.

Quando andare e come arrivare a Chichen Itza
Io ho scelto Valladolid come base per la notte. È una cittadina coloniale davvero suggestiva, con stradine colorate, un mercato vivace e ottimi ristoranti dove provare la cucina yucateca. Da lì, Chichen Itza dista solo 45 minuti in auto: il che mi ha permesso di arrivare presto, poco prima dell’apertura dei cancelli alle 8:00.
- Il periodo migliore per visitare va da dicembre ad aprile, quando il clima è più secco e le temperature sono più sopportabili;
- Orario consigliato: arriva alle 8:00 in punto, quando aprono. Dopo le 10:30, il sito si riempie velocemente di gruppi organizzati;
- Biglietto d’ingresso: costa circa 600 pesos a persona, ma i prezzi possono variare. Portati contanti (preferibilmente in pesos), poiché non c’è possibilità di pagare con carta di credito.
Se non hai un’auto, puoi partire da Cancún, Playa del Carmen o Mérida con autobus ADO o minivan organizzati. Alcuni tour partono anche molto presto e includono guida e pranzo.
Se desideri ottimizzare i tempi puoi prenotare un tour con visita di Chichen Itza, i più ricercati sono quelli con partenza da Cancun.
Il mio consiglio è comunque quello di noleggiare un’automobile in Messico, questo ti permetterà di muoverti liberamente e non dover rispettare orari.
Inoltre, se stai organizzando il tuo viaggio in Messico ti consiglio di acquistare un’assicurazione viaggio per viaggiare serenamente e tutelarti in caso di imprevisti. Io solitamente uso le assicurazioni viaggio Heymondo, hanno vari pacchetti convenienti e per i nostri lettori è previsto uno sconto del 10%.

L’atmosfera all’ingresso: un salto nel tempo
Appena superi l’ingresso, sei subito circondato dalla vegetazione tropicale. I sentieri sono larghi, polverosi, e tutto intorno c’è un silenzio strano, rotto solo dal richiamo degli uccelli. Poi, camminando ancora qualche minuto, arrivi nel punto in cui ogni viaggiatore trattiene il fiato: la vista di El Castillo.
È difficile spiegare l’effetto che fa. La Piramide di Kukulkan si staglia al centro di un’ampia spianata, con una presenza che impone rispetto. Non è solo bella: è misteriosa, carica di simbolismo, e progettata con una precisione che sorprende ancora oggi.

El Castillo: dove scienza e spiritualità si incontrano
La piramide misura circa 30 metri d’altezza, ma è la sua geometria perfetta a impressionare davvero. Ogni lato ha 91 gradini, e con il gradino in cima si arriva a 365: esattamente come i giorni dell’anno. Non è un caso.
Questa costruzione riflette l’intero calendario solare maya. E nei giorni dell’equinozio di primavera e d’autunno, le ombre disegnano il corpo di un serpente piumato lungo la scalinata nord, in un gioco di luce che culmina nella testa scolpita alla base. Un evento che richiama migliaia di visitatori ogni anno.
Ma anche nei giorni “normali”, la piramide emana un’aura quasi mistica. Ti consiglio di girarle attorno lentamente, guardando ogni dettaglio: le scalinate, le decorazioni, i resti dei templi in cima.

Il campo del gioco della pelota: un’arena sacra
Dalla piramide, ci si sposta verso ovest per scoprire il campo da gioco della pelota, uno dei più grandi mai scoperti nell’intera Mesoamerica. Le sue dimensioni sono impressionanti: 168 metri di lunghezza per 70 di larghezza.
Sulle alte pareti laterali, ben visibili, ci sono gli anelli in pietra attraverso cui i giocatori dovevano far passare la palla. E tutto questo senza mani, usando solo fianchi, spalle e ginocchia. Il campo era circondato da spettatori, ma anche da sacerdoti e sovrani: non era solo sport, era rito, mito, destino.
Molti racconti parlano di sacrifici umani legati al gioco. Alcune interpretazioni dicono che venivano sacrificati i vincitori, altre i perdenti. In ogni caso, camminare lì dentro ti fa riflettere su quanto il concetto di vittoria e onore fosse diverso in quella cultura.

El Caracol: l’occhio dei Maya sul cielo
In una zona più tranquilla e immersa nella giungla, si trova El Caracol, una costruzione circolare che ricorda quasi un piccolo osservatorio moderno. I Maya lo usarono per osservare le stelle, in particolare Venere, che per loro aveva un significato profondamente spirituale.
Le finestre sono orientate con precisione astronomica, in modo da segnare eventi chiave del calendario. Questo piccolo edificio è la prova dell’incredibile conoscenza scientifica dei Maya, che combinavano osservazione, mitologia e architettura.
Mentre sei lì, fermati un attimo. Guarda il cielo. E pensa che, secoli fa, qualcuno osservava lo stesso orizzonte per capire i cicli della natura.

Il Tempio dei Guerrieri e le Mille Colonne
Questa parte del sito è una delle più suggestive. Il Tempio dei Guerrieri è una struttura imponente, con scalinate decorate e un’altissima colonna che probabilmente sosteneva un tetto cerimoniale. Davanti a lui, si estende il Grupo de las Mil Columnas, una serie di colonne scolpite che danno l’impressione di trovarsi in una città segreta pietrificata.
Ogni colonna era parte di un porticato o di una sala: si pensa fossero spazi usati per cerimonie o riunioni. Passeggiarci in mezzo, tra luce e ombra, con le figure dei guerrieri scolpite nella pietra, è come attraversare un racconto senza parole.

Cosa portare e consigli utili per visitare Chichen Itza
Per vivere al meglio l’esperienza, ecco alcune cose che non puoi dimenticare:
- Acqua abbondante: non ci sono punti di ristoro all’interno;
- Cappello, occhiali e crema solare: il sole picchia forte;
- Scarpe comode: si cammina parecchio, su terreno polveroso e pietroso;
- Spray antizanzare: specialmente se visiti nelle ore più umide;
- Contanti: i pagamenti elettronici non sono sempre accettati;
- Audioguida o app scaricata prima: le indicazioni sul sito sono minime, avere un supporto narrativo ti farà apprezzare ogni dettaglio.
Puoi visitare Chichen Itza anche partecipando a un tour guidato in partenza da varie località dello Yucatan, consulta qui i tour guidati a Chichen Itza e scegli quello che fa al caso tuo. In questo modo puoi risparmiare tempo e denaro.

Domande frequenti su Chichen Itza (FAQ)
- Quanto tempo ci vuole per visitare Chichen Itza?
Circa 2-3 ore, se vuoi esplorare con calma e vedere tutte le sezioni principali. Se ami la fotografia o ti fermi a lungo a osservare i dettagli, anche di più.
- Si può salire sulla piramide?
No, da diversi anni è vietato per motivi di conservazione. Ma puoi girarle attorno da ogni lato.
- Serve una guida?
Non è obbligatoria, ma altamente consigliata. In alternativa, puoi usare un’audioguida o una mappa interattiva. Ti aiuta a capire meglio ciò che vedi.
- Ci sono bagni o punti ristoro?
Sì, all’esterno del sito, prima dell’ingresso. Una volta dentro, non c’è nulla.
- È adatto ai bambini?
Sì, se sono abituati a camminare. Porta molta acqua, e proteggili dal sole.
Visitare Chichen Itza non è solo “vedere una rovina antica”. È entrare in contatto con una cultura che ha saputo osservare il cielo, costruire con precisione millimetrica, vivere in armonia con la natura e trasformare ogni gesto in rito.
È uno di quei posti che ti ricordano perché vale la pena viaggiare.
Se stai preparando un itinerario in Messico, non lasciarti scoraggiare dalla fama turistica: con un po’ di organizzazione e il giusto spirito, Chichen Itza ti regalerà uno dei momenti più intensi del tuo viaggio.

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