Da un interessante scambio di ‘gusti’ via Twitter stamattina, avvenuto con una neo corrispondente di tweet, anche lei blogger conosciuta come Vale (@mayayoi), sono sorte nella mia mente vicendevoli riflessioni su quanto possa variare nel mondo, in base alla posizione geografica, alle tradizioni, alle possibilità economiche e fondamentalmente in base a ciò che la terra ha da offrire, il pasto a detta degli esperti, e sicuramente per me lo è, più importante della giornata: ecco le colazioni dal mondo.
Dall’età di 18 anni, lasciata l’abitudine di andare dai nonni con i miei per le vacanze, di anno in anno cerco di partire ed esplorare sempre un luogo nuovo. Il fondamentale risultato è che il tempo è poco, i soldi spesso pure e io vorrei aver viaggiato molto di più di quanto non sia in realtà riuscito a fare.
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Colazioni dal Mondo
Passo fondamentale, per me, per affrontare ogni singola giornata è partire con una gustosa e abbondante colazione,
rito che si concretizza quando sono a casa, in Italia, nel consumare un’abbondante tazza di latte tiepido macchiato con caffè e addolcito con miele, accompagnandola con fette biscottate o biscotti (a volte Plasmon), inzuppati totalmente all’interno. Libidine assoluta.
Tuttavia non in tutti i paesi del mondo la colazione è così dolce e gradevole, ma ogni luogo a modo suo infonde in questo pasto parte della propria tradizione culinaria.
La tipica colazione da bar in Italia è composta da croissant, semplice o ripieno, accompagnato da caffè espresso (rigorosamente) oppure cappuccino e a volte da un bicchiere di spremuta.
Analoga si può trovare la colazione in Francia, dove però è consigliabile ordinare un cafè au lait anzichè l’espresso, il caffè all’italiana infatti risulta spesso essere uno spiacevole incontro all’estero.
Anche la Spagna offre un menù molto simile, ma i croissant invece di essere ripieni di cioccolata o marmellata vengono solo accompagnati dalla spalmabile confettura e serviti divisi a metà e abbrustoliti internamente facendoli passare sulla piastra: i croissanes a la plancha, caldi e friabili, sono una delizia sensoriale spalmati di cioccolata, marmellata o miele e accompagnati da fresco succo d’arancia.
Di sicuro la colazione più abominevole che io ricordi, ma questi sono gusti, è stata quella che ci siamo dovuti sorbire per 8 giorni a Londra. E ogni mattina, guardando nel piatto, mi chiedevo come potesse una persona volersi così male da iniziare la giornata con uovo fritto bruciacchiato, bacon arrostito semicarbonizzato e una scodella di fagioli immersi nel ketchup. Per tutta la mia permanenza a Londra l’English Breakfast è stata un incubo e non vedevo l’ora di trovarmi per le vie cittadine in cerca di pasticcerie per rifarmi con un muffin caldo dal cuore fondente.
L’Europa dell’Est ci offre invece svariate alternative, possiamo variare tra colazioni internazionali, colazioni di ispirazione inglese oppure colazioni ispirate alla tradizione mediterranea, e come anche succede in Grecia o a Malta possiamo trovare il caffè greco (da lasciar sedimentare e sorseggiare pian piano) oppure un simil espresso (meglio se macchiato, nasconde il gusto truce del caffè) accompagnato da dolciumi locali di vario genere. Certo non è come la colazione di casa, ma ci si può accontentare.
Ottime invece in Croazia la squisite palacinke, crépes dolci farcite di marmellata o cioccolata, sublime alternativa al classico pane, burro e marmellata reperibile quasi ovunque in Europa.
Di ispirazione nordica sono le colazioni in Svezia, il buffet allestito, molto filo anglosassone, offre formaggi, affettati, uova sode, wurstel, ma anche yogurt, marmellate da spalmare sul pane tostato assieme al burro, frutta, latte con i corn flakes e pasticcini danesi. Caffè lungo o caffè latte per accompagnare, un bel succo d’arancia e in chiusura le onnipresenti aringhe, sotto sale, in salamoia, marinate nei modi più svariati: lo confesso in 3 anni non sono ancora riuscito a mangiarle di prima mattina.
La penisola scandinava è anche caratterizzata dall’abbondante presenza dei pesce e, come avviene anche in Islanda, nel buffet si può sempre trovare il carpaccio di salmone e a volte anche di altre varietà di pesce. In base alle zone il pesce crudo è servito in modo semplice oppure condito con salse e spezie.
Mangiare pesce crudo al mattino non è forse abituale per noi, ma dopo un paio di risvegli il palato si abitua e alla fine non riuscirai più a farne a meno.
Molto più variegate sono invece le colazioni africane e mentre in Kenya si accompagna il caffè con frutta fresca di stagione (melone, papaya, ananas e banane) in Marocco, a casa di Abdul, abbiamo potuto gustare la titpica colazione marocchina. La tavola semplicemente imbandita offriva 3 tipi di pane in formato di pagnottelle: c’era pane khubz simile alle nostre piadine ma rigonfio e morbido, poi c’erano msemmen (pagnottelle cotte alla piastra senza olio) e rghayef (fritti in padella) e inoltre vari tipi di frittelle. Tutte queste sono basi fondamentali per la colazione e in base al tipo che si desidera è consigliato insaporirlo con burro, olio d’oliva, olio d’argan oppure l’acre miele di eucalipto. Ad accompagnare il tutto il the alla menta, immancabile in Marocco, le olive da sgranocchiare e del fresco latte di capra. A richiesta la famiglia di Abdul ci ha preparato anche del caffè bollente. È stata una colazione memorabile.
Molto più dolce è invece il risveglio a Capo Verde, la nostra settimana sull’Isola di Sal è iniziata ogni giorno con un salto alla Panaderia di Santa Maria, li rilassatamente seduti, oppure passeggiando per le vie tranquille del paese, abbiamo assaporato decine di ciambelle, calde, soffici e appena sfornate. In alternativa, sempre li in Panaderia, si possono trovare dei panini dolci davvero squisiti.
La colazione alle Maldive invece non mi è rimasta molto impressa nella memoria, forse perché la capanna ristoro dell’isola offriva comunque soluzioni internazionali e, vista la scarsità di terreno, qualsiasi prodotto è comunque d’importazione.
I buffet in Cina offrono invece una vasta varietà di frutti esotici e uova bollite, notevoli anche le uova marmorizzate (quelle bollite e poi fatte macerare nel the per un periodo indefinito per intenderci). Ma ciò che ci aveva davvero impressionato era il congee, se non ho capito male questa pappa poltigliosa di colore biancastro si ottiene facendo bollire e strabollire il riso, i chicci così si disfano dando origine a questo viscido composto per cui la popolazione cinese va matta, lo mangiano semplice oppure ci inzuppano le omelette. La specialità davvero eccezionale erano poi i piccoli panini al vapore ripieni di dolce crema, una vera delizia. Bastava solo fare attenzione e non prendere quelli ripieni di sugo di maiale, al mattino erano un po’ indigesti. 🙂
Il Messico ci ha regalato risvegli a suon di pancake, negli ostelli al mattino il profumo delle pagnottelle alla piastra era preceduto dallo sfrigolio del composto cremoso che cuoceva scoppiettante sul fuoco. I pancake, soffici, dolci o salati a piacimento, erano un ottimo inizio di giornata. Sostanziosi e nutrienti ci permettevano spesso di saltare il pranzo senza nemmeno rendercene conto.
E in ultimo tra i luoghi da me visitati, e non per importanza o bontà, troviamo la Thailandia. Tripudio di frutta freschissima, in Thailandia la colazione è leggera e salutare. Accompagnata con caffè e un po’ di pane tostato abbiamo gustato succose angurie, ananas, banane e a centinaia i favolosi passion fruit (frutti della passione). Di tanto in tanto ho trovato il mio amato latte, anche se in viaggio solitamente cerco di non berne troppo.
Una new entry tra le colazioni dal mondo incontrate nei miei viaggi è il risveglio a Bermuda, un mix a cui ho dovuto abituare il mio palato, ma che dopo due giorni si è rivelato un accostamento niente male. Nel piatto un trancio di wahoo al vapore (il wahoo è un pesce locale che vive in abbondanza intorno all’isola), un po’ di pane, avocado e banana. Il pesce al vapore non è molto saporito, ma è una soluzione nutriente e leggera.
Qualsiasi siano i tuoi gusti, la colazione riveste un ruolo importante per un buon inizio di giornata e male che vada un po’ di the caldo e due crostini da pane abbrustolito sono reperibili ovunque.
Certo è che le mie esperienze riguardano una limitata porzione di colazioni dal mondo: e tu dove sei stato? Quali sono state le tue colazioni migliori? E quelle peggiori in assoluto?
Raccontamele con un commento, aspetto le tue esperienze!
Per quanto riguarda l’English Breakfast, ne ho mangiato per una settimana all’università di Cambridge: porridge e sciroppo d’acero, wurstel, bacon, uovo al tegamino, pane abbrustolito a fette col burro, fagioli dolci al pomodoro. Sono stata più fortunata di te, oppure ho una maggiore propenzione alle schifezze: è stata la colazione migliore che io abbia mai mangiato!
mi piacciono i blog così… cosmopoliti; sto provando anch’io ad impostare un sito di viaggi e piante, è mi piacerebbe avere un parere
per la mia esperienza, la peggior colazione è stata in Vietnam (brodaglia che appena alzati era difficile da mandar giù), la migliore a Riga in un albergo al centro della città vecchia, la più strana (ma ero giovane) ad Oslo, dove ho avuto il coraggio di assaggiare per prima cosa le aringhe crude in salsa agrodolce
Valentina hai perfettamente ragione e chi mi conosce bene sa che io per primo amo provare i sapori e tuffarmi appieno nella cultura culinaria della terra che visito. Ma i fagioli con ketchup sono stati più forti di me… 🙁
Pensa che uova e bacon è la mia colazione ideale e non vedo l’ora di andare in Gran Bretagna e svegliarmi al mattino in hotel per mangiare questa bontà!! 😀 Comunque sono dell’idea che una parte importante del viaggio sono anche le tradizioni culinarie, e che quindi quando si è all’estero bisogna buttarsi e assaggiare i gusti locali, a partire dalla colazione, passando per pranzo e cena! Ai prossimi interessanti tweet!! 🙂 Vale