Sei mai stato in barca a vela? Hai mai sognato di vivere un’esperienza a tu per tu con il mare? In questo post ti voglio dare alcune informazioni su come affrontare una crociera in barca a vela per la prima volta.
Ebbene, io consiglio il Mare Adriatico, soprattutto ai principianti. Ho condiviso, recentemente, una piccola crociera in quel meraviglioso arcipelago davanti alla città di Spalato, ma che si può ammirare già da Fiume, in automobile, percorrendo la Jadranska Magistrala.
La Jadranska, altro non è, che una strada panoramica e tortuosa che costeggia il Mare Adriatico sino in Bosnia e in Montenegro.
I colori che caratterizzano questi luoghi sono il profondo blu del mare, l’azzurro del cielo e l’ocra delle rocce. La montagna lungo la costa è brulla e rocciosa, ma l’armonia del paesaggio ti conduce verso la meta facendoti pregustare la bellezza delle isole durante la navigazione.
Da Torino a Spalato sono più di 1000 chilometri che, per gli infaticabili, sono fattibili anche in un giorno solo. Tuttavia si potrebbe sostare per la notte lungo il tragitto, in Croazia si trovano molte possibilità di pernottamento convenienti e, in settembre, si hanno maggiori possibilità di trovare dei prezzi ottimi, vista la bassa stagione.
La barca è stata prenotata a maggio presso la Società di noleggio Euromarine di ACI Marina del porto turistico di Spalato. Il costo per il noleggio è stato di circa 200,00 € a testa e l’equipaggio era formato da 8 persone.
Come affrontare una crociera in barca a vela: le provviste
Raggiungere il porto è semplice, ma trovare il parcheggio dell’auto all’interno, un po’ meno. La tariffa settimanale per la sosta di un’ automobile è di circa 53,00 €.
Non consiglio di acquistare viveri al supermercato all’interno dell’area portuale perché sono carissimi, è meglio fare la spesa nei supermercati cittadini come il Kaufland che, in questo caso, si trova sulla strada in periferia di Spalato. Le merci qui hanno un prezzo equo, è ora di fare scorta di acqua e cibo.
È più comodo caricare le vettovaglie quando si è attraccati e si utilizzano i carrelli, piuttosto che quando si giunge in piccoli approdi dove occorre utilizzare il tender per raggiungere il molo o la terraferma. Lo spazio sul canotto è poco ed è comunque disagevole il trasporto.
Abbiamo fatto acquisti in questo modo solo per il pane, il latte e generi deperibili. Ad esempio, a Hvar non siamo riusciti ad avvicinarci troppo a causa del traffico eccessivo, alcuni di noi sono quindi scesi mentre i restanti sono rimasti con il capitano a girovagare nella baia in attesa del nostro rientro. È utile, in questi casi, portare con sé delle radiotrasmittenti per comunicare con i compagni in missione.
La partenza e la vita in barca a vela
Se non hai la patente nautica e anche una buona esperienza sul mare, un’ulteriore spesa da affrontare è lo skipper.
La barca è stata resa disponibile nel pomeriggio dalle ore 15.00 e, dopo le operazioni di carico, abbiamo preso il largo. Il porto era affollato perché c’erano molte barche che tornavano e altre barche che partivano, sembrava quasi una regata. Una folla incredibile di alberi in corsa per arrivare in qualche meravigliosa rada dove trascorrere la notte. La partenza è sempre molto bella e particolare.
Ma come si sta in barca? Vivere in 8 su una barca di 14 metri e tre cuccette richiede un carattere “diplomatico”, adattabile alle avversità climatiche, al dondolamento continuo e una propensione al lavoro in gruppo. Ad ognuno è richiesto di fare qualcosa.
Chi guida, magari ci si alterna al Capitano, chi esegue le manovre con le corde per spiegare le vele, chi cucina, chi lava i piatti, chi coadiuva il Capitano nel gettare l’ancora, chi pulisce il ponte, ecc…
I pigri, gli insofferenti, i caratteriali e gli esigenti non sono graditi. Il Capitano ha la responsabilità della barca e delle persone che ci stanno sopra, pertanto dà gli ordini e distribuisce i compiti.
A chi non tollera gli spazi limitati e alcune regole necessarie non consiglio di mettersi per mare in questo modo. Rovinerebbe la vacanze a se stesso e agli altri.
Inconvenienti in viaggio: tempeste e raffreddori
Quest’anno, per la prima volta ho affrontato anche il mare in tempesta. È stata un’esperienza interessante: il vento, la pioggia e le onde ti colpiscono con forza e ti lasciano fradicio e infreddolito. In questo caso occorre armarsi di abbigliamento adeguato, come ad esempio un pile e una giacca a vento con cappuccio coprente.
Devo dire che il mare mette a dura prova la tua forza e resistenza. Il Capitano è stato sotto l’acqua scrosciante per tutta la traversata e i provetti mozzi si avventuravano sulla prua a destra e a sinistra sotto i suoi comandi. Ci siamo lavati tutti e tutti ci siamo raffreddati, con l’aggiunta del mal di gola.
Consiglio quindi di portare sempre con sé dei medicinali: tachipirina, disinfettanti per la gola, pastiglie per il mal di mare, creme antinfiammatorie per eventuali colpi d’aria a collo e spalle, cerotti e integratori di sali minerali.
Il bagaglio deve essere essenziale, solo ciò che occorre. I miei zaini sono impermeabili e corredati di ulteriori coperture per la pioggia che si possono comprare in qualsiasi negozio di articoli sportivi.
Il bello di una vacanza in barca a vela
Detto ciò, trascorsi i due giorni di burrasca e di temporali notturni, un po’ noiosi in verità, che ci hanno costretto a consumare i pasti all’interno e a giocare alle carte, il resto del viaggio lo abbiamo trascorso tra baie bellissime e solitarie.
Le nostre baie di sosta sono state sull’isola di Braç e di Hvar. Il mare li è trasparente, si possono vedere i pesci a occhio nudo solo sporgendosi dalla barca. Non è il Mar dei Caraibi, per cui è un po’ freddino, ma non avrei mai rinunciato alle mie lunghe nuotate sino alla spiaggia, magari indossando una bella muta sgambata.
Alcune baie sono disabitate, si intravedevano e si sentivano le greggi di pecore belare. Altre, invece, contenevano piccoli porticcioli che erano l’anteprima di antichi villaggi fondati dai romani o dai veneziani. Stupendi.
In una baia abbiamo esplorato un garage per sommergibile da guerra mimetizzato utilizzato nella seconda guerra mondiale. Oggi è un garage per le piccole imbarcazioni dei pescatori. Maleodorante e sporco. Abbiamo esplorato alcuni cunicoli realizzati in cemento armato e, siccome abbiamo indugiato molto nei paraggi, siamo stati davvero fortunati ad incontrare alcuni pescatori di ritorno e ad acquistare pesce appena pescato a un prezzo molto conveniente.
Un ultimo consiglio: controllate lo stato della strumentazione e della barca, prima della partenza, con il personale della ditta di noleggio, perché in mare non si scherza se qualcosa non funziona a dovere.
Questi sono i miei consigli su come affrontare una crociera in barca a vela, e tu hai mai vissuto questa esperienza? Se vuoi aggiungere qualcosa puoi farlo commentando questo post
Allora ragazzi, all’arrembaggio!
Ciao, sto programmando il mio primo viaggio in barca a vela, magari seguirò questo itinerario, ma anche se ne dovessi scegliere un altro i tuoi consigli mi saranno utili 🙂
Ciao Alice, la costa croata ti piacerebbe sicuramente, come dice Nina è ricca di angoli da scoprire. Torna a raccontarci com’è andata, anche se la tua destinazione fosse un’altra!!! 😀