I Viaggi d’Autore di Viaggia e Scopri si arricchiscono di una nuova guida, è Michela Cervia, storica dell’arte presso i Beni Culturali che ci racconta, con i suoi scritti e con occhio professionale, che cosa vedere a Ameglia.
Il borgo di Ameglia, fa parte del territorio della provincia di La Spezia, al confine con la Toscana. Esso sorge sull’altura del Monte Caprione dominando la pianura circostante e parte del tratto finale del fiume Magra con la sua foce.
Il paese, arroccato sulla cima del colle, si presenta come se fosse una grande ragnatela. Seguendo la conformazione degradante del terreno si compone di gironi di case a schiera che, pian piano, salendo, si stringono e si chiudono nell’ultima cerchia con il castello. Esso è posizionato, ovviamente, nel punto più alto e strategico del colle.
Il borgo gode di una certa fama turistica per la sua bellezza e per la tranquillità che si respira. È un’ottima base per visitare la zona e per vivere una vacanza ligure fatta di autenticità, relax e escursioni. Cerca di hotel e i B&B disponibili ad Ameglia e prenota quello che fa per te.
Cosa vedere a Ameglia
L’insediamento in questo territorio potrebbe risalire all’età del Ferro, come sembra dimostrare la vasta necropoli che è stata individuata nelle vicinanze del borgo. Testimone della presenza dell’uomo fin dai tempi più remoti, la necropoli è la prova di una continuità di vita e di costume ad Ameglia, dal V secolo circa fino all’età Imperiale.
La Necropoli di Ameglia racconta il passato
La necropoli, situata nella zona di Cafaggio è l’area cimiteriale di un forte nucleo di Liguri Apuani, che commerciavano con Etruschi e Celti e si avvalevano di un importante scalo marittimo alla foce del fiume Magra, futura sede del portus Lunae.
Le 54 tombe ritrovate sono costituite da cassette litiche realizzate con lastre di pietra scistosa provenienti dal vicino promontorio del Corvo e custodiscono le urne con i resti incinerati dei defunti e il corredo funerario, (ciotole, armi, fibule, vasi, anelli… oggetti differenti a seconda del sesso di appartenenza della persona e del loro status sociale).
La città di Luni e la sua grandezza passata
Attorno al 180 a.C. il popolo romano costituì a Luni un porto militare e commerciale, fino a insediare una colonia di duemila cittadini romani che cacciarono e deportarono 47.000 Liguri Apuani nel Sannio. Questi ultimi continuarono a combattere i Romani fino al 154 a.C., quando il console Claudio Marcello li sottomise definitivamente.
L’importanza di Luni crebbe nel corso degli anni particolarmente grazie al suo porto, che costituì il motivo principale di ricchezza dell’intera Lunigiana storica, esso permetteva i traffici commerciali di beni alimentari, legname ma soprattutto di un materiale preziosissimo come il marmo di Carrara.
La scelta di fondare una colonia in questo luogo era legata al fatto che esso rappresentava il centro più logico per le comunicazioni stradali con Roma, Lucca, Parma e Pisa.
I Romani avevano una concezione urbanistica differente da quella dei Liguri e degli Etruschi che trovarono forse più pratico e sicuro collocare le loro dimore nella piega del Caprione, in agguato sul porto e sul mare in posizione elevata: ciò che rispondeva appunto ai criteri più elementari di protezione di un aggregato primitivo.
Nascita di Ameglia e declino di Luni
Lo sviluppo urbano di Ameglia si ha in un secondo momento, quando Luni, dopo un periodo di assoluta prosperità e dopo essere stata prescelta a sede episcopale, subisce le guerre greco-gotiche, la conquista longobarda nel 636, la distruzione di Rotari, le rivalità con Lucca e gli attacchi della flotta moresca e dei saraceni, che la portarono alla sua distruzione.
Ma si parla del Castrum di Ameglia già a partire dal 963 all’epoca dell’imperatore Ottone I di Sassonia che, attraverso un diploma, lo elenca tra i possedimenti dei vescovi di Luni.
Ameglia, infatti fu per lungo tempo sede vescovile, il castello costituiva la dimora periodica del vescovo-conte, egli vi risiedeva come in una piccola corte, amministrando la giustizia, promulgando leggi, imponendo tasse e tributi, organizzando feste e cacce, banchetti, forse anche piccole giostre di cavalieri e spettacoli.
Come un feudatario il vescovo-conte aveva intorno al suo castello le piccole abitazioni della popolazione, strette l’una all’altra, come cinte murarie, immerse nell’ombra degli stretti vicoli nella parte inferiore.
Il castello medievale di Ameglia
Il castello medievale si presenta in ottimo stato, anche se è stato modificato nel corso del tempo. In origine era circondato da un fosso senz’acqua, per garantire una miglior difesa, insieme alle mura che ancor oggi vediamo. Si tratta della cinta muraria più interna tra le tre cerchie che racchiudevano anticamente l’abitato di Ameglia.
Essa presenta merlatura guelfa e ha un cammino di ronda alquanto angusto (80 cm) che in origine era integrato da impalcature in legno, e rappresentava probabilmente l’unico accesso alla torre.
Il palazzo aveva due piani: al piano terra si trovavano le cantine, la cucina con la dispensa, ripostiglio, la sala magna e una camera da letto; al primo piano erano collocate altre tre stanze e infine la parte più alta del castello, chiamata “cassero” delimitata dalla merlatura, con i camminamenti che arrivavano fino alla torre.
L’antica fortezza conserva il suo fascino
Tutto il complesso oggi, si presenta con una certa importanza, il cortile interno misura 52 m x 30 e il suo bellissimo roseto e il mosaico centrale incantano i visitatori per la particolare e intima atmosfera che in questo luogo ancora si respira.
La torre, anch’essa visitabile, grazie ai recenti lavori di restauro, permette di godere dalla sua sommità, di una veduta a 360˚ del territorio circostante, che va dalla strada che conduce al vicino paese di Montemarcello, alla vista della foce del Magra e a quella incantevole delle Alpi Apuane. Se ti interessa scopri anche il mio articolo su cosa fare a Bocca di Magra.
La torre a differenza del castello ha origini più antiche, fu costruita tra il X-XI secolo. Fin dall’epoca romana venivano costruite torri a pianta circolare, spesso lungo i litorali, come punto di avvistamento e di segnalazione, per la difesa di sbarchi di nemici e pirati.
L’interno della torre era diviso in più piani: questi ambienti sovrapposti erano delimitati tra loro da volte in muratura, che avevano la particolare forma ad ombrello, diviso in cinque spicchi e forato al centro, come lo scheletro di un riccio, in cui era possibile inserire una scala retrattile in legno per salire o scendere dai vari piani.
Originariamente il mastio, la torre, era dotata di merlature sulla sommità, tamponate dai tedeschi durante l’occupazione nella Seconda Guerra Mondiale.
Riassunto storico di Ameglia
Storicamente quindi, di proprietà dei vescovi-conti, Ameglia passerà poi nelle mani della famiglia Doria, la quale intenderà farne una proprietà personale e ereditaria. Ma è subito dopo, nel 1321, che venne occupata insieme a altre terre della Lunigiana, da Castruccio Castracani, grande condottiero lucchese.
Dopo la sua morte, iniziarono nuovi contrasti dovuti all’interesse comune di alcuni possedimenti, tra la famiglia Doria e la Repubblica di Genova, tra cui Ameglia, ceduta infine, nel 1410 a Corrado Doria che la terrà, per quattro anni, per poi passarla successivamente nelle mani della famiglia Fregoso, almeno fino al 1457.
Solo dopo qualche anno i Fregoso, si trovarono schiacciati da due nuove forze, i milanesi e i francesi, e così assistiamo, nel 1460, all’occupazione degli Sforza ad Ameglia, i quali dominarono il borgo, fino a ché, nel 1592, fu trasferito definitivamente insieme a Sarzana, alla Repubblica di Genova, a cui non restò che amministrarla fino all’Unità d’Italia, quando divenne di proprietà del Comune di Ameglia.
ARTEmisia Servizi Culturali
Michela Cervia, che ci ha raccontato la storia di Ameglia e del suo castello, è un membro dell’associazione ARTEmisia Servizi Culturali, una società cooperativa, costituita nel dicembre 2008 da un gruppo di operatrici culturali, che offre servizi legati alla valorizzazione e promozione delle arti e della cultura.
ARTEmisia progetta e realizza, in autonomia o in collaborazione con altri soggetti, percorsi formativi e didattici per le scuole, mirati al coinvolgimento attivo dei ragazzi nelle attività proposte.
Offre servizi di promozione e comunicazione per enti, istituzioni o singoli eventi.
Progetta e realizza eventi, quali mostre, conferenze, incontri, rassegne e fiere espositive.
Offre servizi di catalogazione e archiviazione per Enti, istituzione e biblioteche.
Offre servizi di front-office e hostess per convegni, fiere, eventi espositivi.
Da settembre 2012 ha in gestione il Castello di Ameglia che viene messo a disposizione per: cerimonie, matrimoni, manifestazioni culturali, conferenze e meeting, corsi di formazione e stage, laboratori didattici, set fotografici, feste di compleanno e visite guidate su prenotazione.
Gli eventi possono svolgersi all’interno e all’esterno sia nelle ore diurne che in quelle notturne.
La corte del Castello è una location ideale per eventi come matrimoni, spettacoli, concerti, feste. Gli spazi possono essere allestiti sfruttando il giardino interno alle mura, caratterizzato da roseti e dalla splendida vista sulla foce del fiume Magra.
Come raggiungere il castello di Ameglia
Piazza Sforza, 19031 – Ameglia (La Spezia)
In automobile
È possibile raggiungere il castello di Ameglia utilizzando le uscite autostradali di Sarzana o di Carrara dell’autostrada A 12 Genova-Livorno. Si prosegue quindi sulla S.S. 432 fino a raggiungere Ameglia.
In treno
Le stazioni più vicine sono quelle di Sarzana e Carrara – Avenza. Provenendo da Parma, si può usufruire della stazione di S. Stefano Magra.
In aereo
Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Pisa e Genova.
Contatti
Per informazioni:
ARTEmisia Servizi Culturali S.c.a r.l.
Via Monfalcone 268 – 19128 La Spezia
Tel.: 393 8868106 – Tel.: 339 2918421
E-mail: castellodiamegliaeventi@gmail.com
Ringraziamo il sito internet del Castello di Ameglia per le immagini messe a disposizione per questo articolo.
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