Cosa vedere a Benna, piccolo comune del basso Biellese

Molte persone si chiedono dove sia il Biellese. Quasi tutte queste persone si domandano anche che cosa vedere nel Biellese, questa provincia fatta di paesi spesso poco valorizzati. Luoghi nei quali si trovano comunità vive e tesori celati che vanno riscoperti. Oggi scopriamo cosa vedere a Benna.

Ho sempre ritenuto Benna un paese posto un po’ in disparte. Preciso, non intendo dire che fosse per me poco importante, ma l’abitudine di percorrere la Strada Trossi verso Biella vedendone sempre e solo il nome mi aveva erroneamente fatto pensare che poco ci fosse da vedere. Altrimenti perché evitare che la strada ci passasse attraverso?

Cosa vedere a Benna, Stemma metallico realizzato da azienda Mosca
Cosa vedere a Benna, Stemma metallico realizzato da azienda Mosca

Non avrei potuto pensare nulla di più sbagliato. Questo l’ho capito grazie a #ExploreBiella, un progetto di esplorazione del Biellese volto a riscoprire e raccontare le realtà locali. Missione che svolgiamo con entusiasmo, a maggior ragione quando si tratta di paesi che talvolta si fatica persino a localizzare sulla cartina geografica.

In questo senso #ExploreBenna ci ha aperto gli occhi. Ci ha fatto scoprire un paese animato da una comunità molto legata e partecipe, promotrice di iniziative sociali che valorizzano e tutelano le tradizioni e i caratteri distintivi della cittadinanza bennese.

Cosa vedere a Benna: associazioni bennesi

Come ho accennato in precedenza, le associazioni che compongono la società bennese contemplano diversi aspetti della vita cittadina. Dallo sport, alle famiglie, dalla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione turistica o i legami con l’estero, per dirne alcune.

Cosa vedere a Benna, area sportiva e circolo di bocce
Cosa vedere a Benna, area sportiva e circolo di bocce

Molte di esse hanno sede nei pressi del campo sportivo, dove si trovano infatti anche la Sede degli Alpini, il campo di bocce presso cui si ritrova la squadra locale e, poco distante, anche un campo da tennis al coperto, risistemato e rimesso in funzione da un cittadino amante di questo sport e che adesso si occupa del mantenimento.

Durante la nostra visita, in un sabato pomeriggio, incontriamo la squadra di bocce. Questo sport è spesso associato ad un’età piuttosto avanzata, ma che vede in campo per la Bennese un gruppo giovane, scherzoso e affiatato.

Scambiamo con loro due parole e ci rivelano che, in realtà, il gioco delle bocce sta ritornando in voga tra i giovani. Sempre più spesso i ragazzi si avvicinano a questa disciplina per impararne la pratica e sentirsi parte della comunità.

Un po’ in tutti gli ambiti si riscontra questo fenomeno. Così ci spiega Cristina Sitzia, attualmente sindaco di Benna. Anche la Pro Loco del paese è, infatti, molto attiva. I genitori hanno invece istituito dei gruppi per organizzare eventi e occuparsi della fascia più giovane della comunità.

Cosa vedere a Benna: arte e monumenti

Pur non avendo edifici imponenti come le grandi città, il paese di Benna conserva, spesso celati tra le case del centro, alcuni edifici degni di nota e di una visita, se passi da queste parti.

Partendo dalla piazza che si trova dietro la chiesa, si può trovare, proprio alla base del muro di quest’ultima, un monumento di bronzo dedicato ai caduti. Diversamente da molti monumenti di questo genere, a ricordare la guerra non sono gendarmi, militari o alte cariche dell’esercito, bensì una mamma con bambino e i fiori, che cerca in terra un biglietto su cui è scritto il nome del figlio caduto in battaglia.

Il sentimento traspare da questa scultura, opera della scultrice contemporanea Mariella Perino originaria di Pralungo. All’epoca della sua inaugurazione, nel 1960, questo monumento era l’unico realizzato per mano di una donna in tutto il Biellese.

Casa dello Zumaglini

Un edificio di grande prestigio, oggi di proprietà di privati, è la Casa dello Zumaglini. Nel 1804, infatti, Benna diede i natali ad Antonio Maurizio Zumaglini, uno dei più famosi botanici europei.

Laureatosi a soli 23 anni presso la facoltà di medicina di Pisa, lo Zumaglini rifiutò una cattedra proprio in quella città per tornare a lavorare nel Biellese. Grazie alle sue ricerche e i suoi studi egli scrisse la ‘Flora Pedemontana‘, un importante compendio botanico di grande prestigio.

Assieme alla moglie acquistò inoltre il Castello di Verrone, paese limitrofo a Benna. Morì nel 1865. In suo onore sono anche intitolati i Giardini Zumaglini che si trovano in centro a Biella.

Degna di nota è anche la Targa dell’Eroe Rinascimentale, che si trova in via Regina Elena 28. È dedicata al bennese Angelo Felice Crosa Galant, chirurgo militare che partecipò alla Prima Guerra d’Indipendenza e ricevette la menzione d’onore dopo la battaglia di Governolo e il ringraziamento ufficiale del maresciallo Radetsky per l’impegno dimostrato come direttore dell’ospedale maggiore dopo la battaglia di Mortara.

Lo stemma del comune, visibile presso quello che fu un tempo il municipio, è posto accanto alla lapide dei caduti delle guerre risalente al 1921. Nell’affresco è visibile la capanna (in dialetto ‘benna‘) e, nella parte alta, le Grandi Armi del Ducato di Savoia affiancate da due leoni rampanti.

Chiese e oratori di Benna

L’edificio sacro più maestoso è di certo la Chiesa parrocchiale di San Pietro, un edificio eretto sulle fondamenta dell’antica chiesa precedente. Il buono stato di conservazione attuale lo si deve a Monsignor Delmo Lebole. Per numerosi anni egli fu parroco di Benna ed era un ricercatore in campo storico e artistico che scrisse la ‘Storia della Chiesa Biellese‘.

Chiesa parrocchiale di San Pietro, cosa vedere a Benna
Chiesa parrocchiale di San Pietro, cosa vedere a Benna

Il massiccio portale, opera di Pietro Bracco e Giacomo Cagna, risale al 1797 e ben si sposa con lo stile rinascimentale della facciata. All’interno l’edificio è diviso in tre navate separate da colonne in pietra con archi decorati in cotto.

Anche lo stile di molti affreschi che si trovano all’interno è rinascimentale, sia negli absidi che lungo le navate laterali. Nell’abside di destra si trova la Madonna della Misericordia o delle Grazie dipinta da Gaspare da Ponderano e restaurata nel 1933.

Di grande rilievo, nell’abside di sinistra, è l’affresco del 1535 che raffigura una Trinità dalla rara iconografia. Essa è rappresenta da tre persone identiche tra loro, tre Cristi che con la mano destra benedicono e con la sinistra reggono un libro. Questo tipo di raffigurazione non è facilmente ritrovabile in quanto fu bandita dopo il Concilio di Trento. Qui venne mantenuta contravvenendo ai dettami che la dichiaravano non adeguata. Una trinità analoga, definita triandrica e cristomorfa, si trova presso il Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo.

Oratorio di San Rocco, cosa vedere a Benna
Oratorio di San Rocco, cosa vedere a Benna

L’atmosfera di meditazione e la bellezza degli affreschi renderanno la visita della Chiesa di San Pietro piacevole e ricca d’interesse. Ma esistono in paese altri luoghi in cui l’arte, la storia e la tradizione si mostrano con i loro caratteri evidenti.

Oratorio di San Rocco

Uno di essi è l’Oratorio di San Rocco, un edificio di pianta rettangolare che sorge accanto al cimitero. Sulla pietra che sovrasta l’ingresso è inciso l’anno 1895.

Lo stile assolutamente semplice lega la storia di questo luogo con quella del popolo, il quale, avendo poche possibilità economiche, costruiva i luoghi di culto in maniera essenziale e meno dispendiosa possibile. A questo è dovuto anche l’aspetto spoglio degli interni. A causa di ciò è stata dichiarata l’impossibilità di celebrare all’interno per mancanza delle adeguate suppellettili. In caso di necessità vengono portate dalla chiesa parrocchiale.

Oratorio di Santa Maria delle Grazie, cosa vedere a Benna
Oratorio di Santa Maria delle Grazie, cosa vedere a Benna

Oratorio di Santa Maria delle Grazie

In ultimo è da segnalare il piccolo oratorio cinquecentesco di Santa Maria delle Grazie. Venne modificato in epoca barocca ed è un modesto edificio ad una sola navata i cui affreschi hanno notevole importanza.

Alla destra dell’altare, tra una serie di Santi, è raffigurato Sant’Onofrio dall’aspetto irsuto, pelosissimo, paragonato a un uomo scimmia. Ricorda le leggende biellesi che parlano dell’Om Salvej, ovvero l’uomo selvatico che si narrava vivesse nei boschi.

Nel 1870 quest’edificio fu la sede della Compagnia delle Figlie di Maria fino al 1965, anno in cui la compagnia si estinse.

Chiesa di San Giovanni Evangelista

Uscendo dal paese, lungo la strada che conduce a Candelo, si trova un’altra imponente costruzione. È la Chiesa di San Giovanni Evangelista, ciò che rimane di un antico priorato cluniacense che dipendeva da Cluny, in Borgogna.

La storia, raccontata nei documenti conservati in comune, testimonia che presso il priorato non vivevano mai più di tre o quattro monaci nello stesso periodo e ci parlano dei frequenti conflitti che si verificavano con i coloni bennesi che ne usurpavano abusivamente i terreni. Oggi questa chiesa è spesso luogo dove vengono celebrati i matrimoni.

Queste sono solo alcune delle curiosità da scoprire a Benna, questa cittadina ha infatti ancora molto da raccontare e mi propongo di farlo prossimamente in un altro articolo.

Se ti interessa visitare qualcuno di questi luoghi o edifici puoi contattare il Municipio di Benna e combinare una visita, secondo disponibilità del personale preposto.

Dove dormire a Benna

Chiesa di San Giovanni Evangelista. cosa vedere a Benna
Chiesa di San Giovanni Evangelista. cosa vedere a Benna

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Informazioni su Gian Luca Sgaggero 623 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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