Discendendo verso sud lungo la costa occidentale sarda si raggiunge Portoscuso. Da qui salpiamo alla volta di Carloforte, sull’Isola di San Pietro, dove vivere esperienze e andare alla scoperta dell’isola dei tabarchini. Sei pronto a scoprire cosa vedere a Carloforte?
Portoscuso è un piccolo paese di mare che conserva luoghi molto belli e poco conosciuti, ideali per una visita mentre aspetti di imbarcarti per Carloforte.
Curiosità su Portoscuso
Da sempre, nella storia, questo villaggio nato a fini di pesca stagionale per opera dei pescatori provenienti da Gonnesa. Vista la struttura bassa delle case, l’abitato risultava invisibile agli occhi di chi giungeva dalla strada. Le case erano talmente basse che restavano nascoste dalle dune sabbiose della spiaggia locale. Per questa ragione venne battezzato dagli spagnoli col nome di Puerto Escuso, radice dalla quale deriva l’attuale nome.
Data la posizione favorevole e la vicinanza di mari ricchi di tonni e di pesce, ben presto, qui fu edificata la prima tonnara. La presenza di lavoro e il conseguente afflusso di gente portarono alla formazione di un vero e proprio paese.
Poco distante si venne a creare quello che oggi è la zona portuale e industriale di Portoscuso e del Sulcis, la frazione nota come Portovesme.
Il traghetto per Carloforte
A Portovesme acquistiamo un biglietto di sola andata per Carloforte. I traghetti partono più o meno uno all’ora e speriamo di riuscire a visitare il borgo e, se non facciamo tardi, poter proseguire il nostro viaggio verso sud.
Riusciamo a imbarcarci alle ore 13 circa poiché i traghetti in partenza prima sono al completo.
Consiglio: noi nell’attesa abbiamo mangiato due focacce con prosciutto e formaggio al bar del porto. Non è stato quel che si dice uno spuntino sfizioso e soddisfacente. Pur pagando poco (circa 9€ in 2) per due focacce, due bibite e due caffè, sconsigliamo vivamente di mangiare in questo piccolo bar. Capiamo che anche loro abbiano bisogno di lavorare, ma le focacce erano vecchie, stoppose e unte, la bibita non era fresca e i caffè non erano buoni! Quindi, se vuoi fare sosta qui, fai attenzione (speriamo che col tempo il servizio sia migliorato).
La traversata non dura molto, circa 30/45 minuti. Mentre andiamo verso il largo ci coglie una sensazione nostalgica, come se stessimo lasciando la Sardegna. Un po’ come quando si riparte per tornare in continente. Il traghetto ha un costo di 24€ (prezzo per 2 passeggeri e l’automobile).
Noi abbiamo scelto di viaggiare in autonomia, ma è possibile visitare Carloforte anche partecipando a un tour organizzato che ti porti alla scoperta della città e dell’Isola di San Pietro. Dai uno sguardo a questo tour prenotabile online.
In ogni caso, se stai organizzando un viaggio ricorda di partire senza correre rischi, acquista una polizza per metterti al sicuro dagli imprevisti. Io consiglio le assicurazioni Heymondo, propongono numerose soluzioni a prezzi ottimi. Inoltre per i nostri lettori c’è uno sconto del 10%. Basta davvero poco per viaggiare ancora più sereni.
Lo sbarco a Carloforte
Sbarchiamo sul lungomare di Carloforte e subito cerchiamo parcheggio. Vogliamo ottimizzare i tempi e dedicarci alla visita dell’isola.
La vasta passeggiata che si affaccia al mare è molto piacevole, ma questa località è comunque notevolmente diversa da quella che conosciamo come Sardegna.
Di fatto Carloforte è un’isola linguistica e di usanze liguri. A Carloforte sembra davvero di essere in un quartiere di Genova, vi si ritrovano moltissimi elementi di costruzione, colorazione e strutturazione stradale tipici dei paesi della costa ligure.
Questa particolarità si deve al fatto che la storia della sua fondazione, riecheggiante tra avventure in lontane colonie, disavventure piratesche e concessioni feudali, sembra essere uscita da un romanzo dall’ambientazione esotica. Per approfondire la storia dell’Isola di San Pietro ti consiglio il libro Carloforte, storia di una colonizzazione.
Il modo migliore per godere delle atmosfere della città può essere quello di soggiornare sull’isola, ti consiglio di controllare qui le sistemazioni che puoi prenotare per non arrivare impreparato.
La storia di Tabarka
In epoca antica, siamo a circa a metà del 1500, dei coraggiosi mercanti liguri lasciarono la terra natia e si insediarono lungo le coste tunisine, sull’isola di Tabarka. Qui venne avviata una fiorente attività lavorativa basata sul commercio, sulla pesca e la lavorazione dei coralli.
Tuttavia la vita a Tabarka non era sempre semplice. I sultani erano personaggi imprevedibili e ‘capricciosi’ e la popolazione era soggetta a continue incursioni da parte dei tunisini e estenuanti vessazioni da parte dei numerosi regnanti.
Fu per queste ragioni, sempre più intollerabili, che i tabarkini verso la metà del 1700 decisero di abbandonare l’isola in cerca di un luogo dove poter continuare i propri commerci. Ricevettero dal re di Sardegna, Carlo Emanuele III, il permesso di colonizzare l’Isola degli Sparvieri, a quel tempo brulla e disabitata. Qui poterono ricominciare a commerciare spezie e stoffe.
Come ringraziamento al re, la nuova città venne chiamata Carloforte (il Forte di Carlo). In pochi anni, nonostante le disavventure e le frequenti epidemie, divenne una località fiorente che si distinse per il legame che ancora oggi conserva con la propria regione di origine, la Liguria.
Cosa vedere a Carloforte
Passeggiamo addentrandoci nelle vie, strette e lastricate, decisi a scoprire cosa vedere a Carloforte. Ammiriamo le fattezze di questi vicoli e le molte gradinate che impediscono alle auto di poter accedere a parte del centro abitato.
Risaliamo fino a raggiungere le antiche mura, ormai esistenti solo in parte. Esse delimitano l’antico perimetro della cittadina, che oggi si espande ben oltre questo limite.
Assaporiamo gli odori e i suoni del borgo. Ci colpisce molto l’uso onnipresente del dialetto, una sorta di linguaggio molto simile al ligure, ma ribattezzato tabarchino, viste le numerose influenze delle culture con cui è venuto a contatto.
Scendiamo poi verso la zona portuale. Qui un lungo canale, dove sono attraccate numerose barchette, delimita la distesa d’acqua degli stagni delle saline. In quest’area, sfruttando la particolarità del paesaggio, della vegetazione e della fauna, è stato creato un piccolo parco. Un percorso ad anello, molto piacevole per una passeggiata o per fare attività fisica, si addentra quindi nella natura permettendo di scoprire meglio anche questo aspetto di Carloforte.
Se vuoi portare in viaggio con te delle informazioni utili ti consiglio di acquistare una guida cartacea. Dai uno sguardo alla mia selezione di guide turistiche su Carloforte, ce ne sono diverse e puoi scegliere quella più adatta al tuo stile di viaggio.
Due passi per le vie del centro storico
Tornando verso il centro storico di Carloforte è possibile visitare alcuni degli edifici più importanti per la comunità.
Di certo si distingue ‘U Palassiu‘, edificio di inizio Novecento che oggi ospita il cineteatro Giuseppe Cavallera. Altro edificio amato dai tabarchini è la Chiesa della Madonna dello Schiavo. Qui è custodita la statua lignea molto cara alla popolazione, simbolo di fede e unione sociale.
Sul lungomare si distingue il monumento a Carlo Emanuele III, al centro del quale si distingue il sovrano a cui è dedicata la città. Alcune opere sono inoltre conservate nella chiesa parrocchiale dedicata a San Carlo Borromeo.
Spostandosi fuori dal centro, in località Spalmadureddu, si può trovare (oltre ad un grazioso lungomare) la Torre San Vittorio. Questo avamposto difensivo è costruito con blocchi di trachite e dal 1898 venne convertito a osservatorio astronomico. Oggi al suo interno puoi trovare il Museo Multimediale del Mare, che racconta la storia di Carloforte.
Le coste dell’Isola di San Pietro
Se hai abbastanza tempo non puoi rinunciare a un tour dell’Isola di San Pietro. Questo ‘scoglio’, oltre a Carloforte, è pronto a stupirti con spiagge, calette e architetture naturali. Se cerchi cosa vedere a Carloforte anche questo è imperdibile.
Spostandoti verso nord troverai la romantica Cala Vinagra, mentre a nord-est si trova un fantastico fiordo che termina con l’incantevole Cala Fico.
A ovest si raggiunge il promontorio di Capo Sandalo e qui si trova il faro ottocentesto più occidentale d’Italia.
Verso sud, invece, troverai la spiaggia La Bobba, molto scenografica. E sempre in questa zona si trovano le scogliere a strapiombo della Conca e Le Colonne, due spettacolari faraglioni che emergono dal mare, e che sono anche simbolo di Carloforte.
Quando visitare Carloforte
Possiamo dire che puoi visitare Carloforte in qualsiasi periodo dell’anno, ma alcuni periodi sono sicuramente più interessanti.
Il 25 aprile si festeggia la pittoresca Sagra del cous cous tabarkino.
Tra maggio e giugno l’isola è in festa per il Girotonno, evento gastronomico internazionale che esalta e rivisita le specialità a base di tonno con competizioni culinarie e live cooking show. È un momento imperdibile per gustare la cucina carlofortina e scoprire nuove e fantasiose ricette.
Al mese di luglio trovi il festival Creuza de Mà, musica per cinema. È un evento culturale ormai ricorrente che indaga il connubio magico esistente tra musica e immagini. Molti concerti quindi, un appuntamento che rallegra l’estate e rientra pienamente in cosa fare a Carloforte.
Salutiamo Carloforte e ci imbarchiamo per Calasetta
Giunti al porto ci riallacciamo al lungomare e lo percorriamo quasi interamente godendoci il pomeriggio che sta volgendo a sera. Nella via centrale, presso gli uffici portuali, acquistiamo un biglietto di sola andata per Calasetta (circa 25€ 2 persone più auto) e ci concediamo una bibita prima di imbarcarci nuovamente.
Sono quasi le 17, orario in cui salpa l’ultimo traghetto che lascia l’isola prima di sera. Una sola giornata è assolutamente troppo poco per vedere tutto.
Nella sua totalità l’Isola di San Pietro, e in particolare Carloforte, meritano sicuramente una visita. La città e i suoi abitanti permettono un tuffo al di fuori dell’atmosfera sarda che pervade tutto il resto dell’isola e costituiscono un’ottima meta per il clima rilassato e le numerose calette e spiagge presenti lungo le sue coste.
Se vuoi averne un’idea più approfondita guarda le mie Fotografie di Carloforte.
Il nostro forte desiderio di Sardegna tuttavia ci spinge a non fermarci qui per la notte e, approfittando dell’ultimo traghetto delle cinque, salutiamo questo pittoresco borgo annoverato tra i più belli di tutta Italia.
Organizza qui il tuo viaggio
Carloforte è facilmente raggiungibile via mare con un traghetto da Portovesme (frazione di Portoscuso) o da Calasetta.
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