Il mio viaggio nel Lazio mi ha portato alla scoperta di alcuni dei borghi più belli della regione e qui voglio spiegarti che cosa vedere a Cori e perché vale la pena di visitare questo borgo in provincia di Latina.
Cori è stata la prima tappa di un itinerario studiato dal tour operator PromoTuscia in collaborazione con Visit Lazio per creare un pacchetto turistico che valorizzi i territori circostanti alla capitale, gran parte del Lazio è infatti spesso messo in ombra dall’importanza di Roma e i viaggiatori rischiano spesso di perdersi il meglio.
La cittadina di Cori dista poco più di 60 Km da Roma e si trova nell’Agro Pontino, in posizione elevata sopra i pendii dei Monti Lepini, che segnano il confine tra la pianura di Latina e le prime alture della catena appenninica. Il viaggio in auto dalla capitale dura poco più di un’ora, ma è possibile raggiungere Cori anche con i mezzi pubblici utilizzando l’efficiente rete di bus regionali.
Cosa vedere a Cori, un borgo che stupisce
Il primo luogo d’interesse che si incontra arrivando a Cori è la Chiesa della Santissima Annunziata. Proclamata monumento nazionale, essa si trova lungo la strada che collega il paese alla Pedemontana.
Questa chiesa venne costruita a partire dal XIV secolo per volontà del cardinale spagnolo Pedro Fernandes de Frias e ospita la Cappella dell’Annunziata caratterizzata da splendidi affreschi realizzati in tre tempi ed epoche differenti, come si intuisce dagli stili di pittura e da alcuni stemmi raffigurati in corrispondenza delle diverse zone della chiesa.
Le scene religiose raffigurate riproducono tratti del Vecchio e del Nuovo Testamento che si rifanno ai cicli iconografici presenti nella Basilica di San Pietro, testimonianza del fatto che il Vaticano cercasse di rafforzare la propria presenza verso sud.
Siamo lungo la Via Francigena del Sud in direzione Appia, per l’esattezza lungo la via Gerosolimitana, e Cori è da sempre stata una cittadina tappa di molti pellegrini che camminavano lungo la nostra penisola. Per visitare questo sito è opportuno contattare e accordarsi con il Polo Museale del Lazio.
Risalendo verso il centro del paese si può cogliere traccia dell’antica cinta muraria romana in opera incerta con impianto poligonale, detta dei Ciclopi, risalente al V secolo a.C. A testimonianza dell’importanza di questo luogo c’è un altro sito da non perdere assolutamente.
Nella parte più alta di Cori, vicino a dove un tempo sorgeva la chiesa parrocchiale, si trova il Tempio di Ercole, erroneamente attribuito all’eroe mitologico per via di un’incisione del 1600 che recita le parole ‘Erculi sacrum‘. Le raffigurazioni e gli oggetti ritrovati in loco, prevalentemente doni votivi a foggia anatomica, fanno pensare al fatto che il tempio fosse invece dedicato ad una dea femminile, probabilmente Giunone.
La posizione di questo sito e la sua imponenza lo rendono un luogo molto suggestivo. L’architettura apparentemente ionica è in realtà in stile italico con evidenti influssi ellenistici, lo si evince anche dalla disposizione dell’ingresso che si trovava di fronte alla statua di culto.
Alla fine del 1700 venne edificata accanto al tempio la chiesa parrocchiale, abbattuta durante la guerra nel 1944, il cui campanile si ergeva proprio dall’interno della cella del tempio. In epoca successiva il campanile venne demolito e ricostruito esternamente al perimetro del tempio, dove si trova ancora oggi.
Tradizioni e storie di Cori
Lasciata la parte alta del borgo, ti ricordo che Cori è bandiera arancione e quindi annoverato tra i borghi più belli d’Italia, ci spostiamo per visitare un altro sito estremamente interessante, il Complesso Monumentale Santa Oliva.
In questo sito l’antico tempio romano è stato inglobato nella chiesa durante l’epoca medievale, XII secolo. Di essa rimane soltanto metà costruzione, poiché l’altra metà venne inglobata durante la costruzione del convento agostiniano, al quale venne poi aggiunta la Cappella del Crocifisso in epoca rinascimentale.
Un insieme armonico di stili quindi, un insieme che non manca di affascinare per l’accostamento prodotto dal tempio romano, la basilica medievale il convento e la cappella agostiniana. Proprio la cappella è uno degli elementi più interessanti dell’insieme, ornata di pregevoli affreschi ancora ben conservati realizzati nel 1500.
Altro elemento di interesse è il chiostro del 1480 realizzato da Ambrogio Massari e caratterizzato dai preziosi capitelli che abbelliscono la parte alta del cortile. Questi capitelli hanno la particolarità di parlare tra loro, in modo figurato, poiché le figure rappresentate in essi si contrappongono da un lato all’altro della corte lasciando intendere significati religiosi e legati alla fede.
Una particolarità di Cori è anche il forte legame verso le tradizioni e le rievocazioni storiche. In paese si trovano infatti molte associazioni culturali, tra cui gli Sbandieratori oppure la Compagnia Rinascimentale che mette in scena rappresentazioni tematiche sulla vita di corte. Ho avuto il piacere di assistere ad alcuni di questi momenti e, se sei curioso, potrai averne un assaggio guardando il mio video qui sotto.
Dove mangiare e dormire a Cori
Nel caso decidessi di fermarti a Cori per la notte, sappi che il borgo offre varie soluzioni di soggiorno e se cerchi un B&B caratteristico e dal gusto retrò il B&B Ad Palatium può fare al caso tuo.
Proprio nel cuore del borgo, questa struttura propone camere accoglienti e dotate di arredamenti d’epoca. Lo stile è appunto parecchio retrò, ma tutto sommato piacevole e caratteristico. Occorre forse adattarsi un po’ per il bagno piccolo, ma la sala colazioni allestita nella vecchia biblioteca di famiglia è qualcosa di eccezionale, non mi era mai successo di fare colazione in uno studio tra antichi tomi e scaffali dall’aspetto secolare.
Ricca di natura e baciata da un clima favorevole, Cori è anche terra di ottimi prodotti del territorio, fattore che si traduce in un’ottima cucina locale. Ce ne parlano all’Azienda Agricola Marco Carpineti, situata lungo il pendio che sale verso il paese e conosciuta sopratutto per i suoi ottimi vini.
Qui la vite è coltivata secondo rigide regole di agricoltura biologica, non vengono utilizzati pesticidi chimici e si applica la biodinamica, ovvero l’accostamento di erbe e specie vegetali che possano assorbire lo scarto prodotto dalle piante di uva e a loro volta rilasciare nel terreno sostanze nutrienti.
La ricerca di un metodo il più naturale possibile è anche applicata tramite il divieto di irrigazione, e quindi le coltivazioni vengono esclusivamente bagnate dalla pioggia, e l’impiego di mezzi agricoli alternativi, come i carri trainati da cavalli. Il cavallo, con l’azione compressiva non costante degli zoccoli, contribuisce a dissodare maggiormente i terreno e a concimare in modo naturale.
Su richiesta potrai organizzare un pranzo o una degustazione in azienda. La sala da pranzo è una terrazza panoramica con vista sul Pontino che spazia fino al mare, in questo contesto potrai scoprire l’alta qualità dei prodotti marchiati Marco Carpineti, una vera eccellenza del territorio. P.S. Il vino Bellone è un bianco favoloso.
Se soggiorni a Cori e cerchi un ristorante per la cena, potrai provare al Ristorante Zampi. Anche qui i sapori a tavola sono quelli caserecci della zona, il vino è sempre marchiato Carpineti e l’accoglienza completa un connubio familiare, fondamentalmente semplice e perfetto.
Allora ora sai cosa vedere a Cori, ma tu sei mai stato in questo borgo? Ci sono altre cose interessanti che vorresti fossero messe in evidenza? Scrivimi un commento qui sotto e raccontami la tua esperienza.
Questo viaggio è stato fatto in collaborazione con Visit Lazio e Promotuscia
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