Il piccolo paese di Delphi è di certo uno dei luoghi più affascinanti della Grecia. Sia che tu sia di passaggio o che arrivi apposta per visitarne le rovine, non potrai fare a meno di subirne il fascino e restare ammaliato dagli stupendi panorami che offre. Scopri con me cosa vedere a Delphi.
Il periodo di massima espansione di Delphi è da ricercarsi tra il VI e il IV secolo a.C. epoca in cui i pellegrini vi giungevano da ogni angolo della Grecia per consultare l’oracolo che si pensava portasse la parola del dio Apollo.
In quei tempi la cittadina assunse prestigio e potere, tanto da divenire un piccolo stato autonomo, ricco e influente grazie alle ingenti donazioni dei fedeli che giungevano perfino da stati lontani come l’Impero Romano, sotto la guida di Adriano, e i re di Lidia ed Egitto.
Sopravvissuti a un incendio e a un forte terremoto, gli imponenti edifici passarono sotto varie dominazioni e, solo nel II secolo d.C., il culto dell’oracolo iniziò a scomparire. Da quel momento Delphi perse via via d’importanza, fino al IV secolo d.C. quando Teodosio ne decise la chiusura definitiva.
Come raggiungere Delphi
A 178 Km di distanza dalla capitale, Atene, Delphi è facilmente raggiungibile in bus con una corsa di circa tre ore e un biglietto piuttosto costoso, circa 14€ sola andata. Tuttavia, il pregio di raggiungerla in autobus sta nel fatto che, comodamente seduti vicino all’ampio finestrino, è possibile contemplare tranquillamente i paesaggi che si susseguono all’esterno.
Avvicinandosi al paese si entra infatti in una valle scoscesa e piuttosto stretta, un susseguirsi di curve che nascondono scorci sempre più ammalianti e che sarebbe impossibile osservare con la giusta accuratezza se si dovesse prestare attenzione alla guida.
Quello che è certo è che, se anche non vi avessero costruito il Santuario di Apollo, Delphi sarebbe stata comunque rinomata per la natura che la circonda.
Direi che è difficile perdersi tra le sue vie. A parte qualche stradina secondaria che passa tra le case inerpicate sulla roccia, le strade principali sono due, che si separano dalla strada montana che giunge in paese per poi ricongiungersi quando questa ne lascia i confini diretta verso valle.
Dormire economico a Delphi
Entrambe le due strade sono caratterizzate da un fitto susseguirsi di hotel, alberghetti e affittacamere, una scelta davvero ardua. Ma, se posso consigliare, cercane uno lungo il versante sud della strada più meridionale, quello a strapiombo sulla valle insomma. Da qui, se sei fortunato, potrai godere di un paesaggio mozzafiato dal tuo balcone.
Le tariffe variano in base alle strutture, ma se alcune hanno dei prezzi davvero esagerati, altre mantengono delle tariffe accessibili a tutte le tasche. Se hai la possibilità di prenotare online uno o due giorni prima dell’arrivo è anche possibile trovare convenienti offerte scontate, anche di parecchio.
Noi decidiamo di soggiornare all’Hotel Athina, una struttura un po’ datata, ma pulita e accogliente. È un alberghetto a conduzione familiare che si affaccia sulla valle verso il Golfo di Corinto e che siamo riusciti a spuntare per 32€ a notte con colazione anziché 50€, come da listino.
Cosa vedere a Delphi
Decisi a non perdere tempo usciamo subito a visitare i siti archeologici della zona, del resto questo è il motivo principale della nostra visita ed è un’attività che si può fare in una giornata, sebbene molti si fermino più giorni per godere della quiete di questa località.
Il Santuario di Atena
Incamminandoci lungo la statale, verso Atene, raggiungiamo, in 15 minuti circa, il Santuario di Atena, o meglio ciò che ne resta.
Situato più in basso lungo la strada che costeggia la montagna, è accessibile tramite una gradinata e l’ingresso è gratuito.
Dei complessi edifici che un tempo costituivano questo sito non resta granché, l’edificio più evidente, e anche uno dei più affascinanti di Delphi, è la tholos. Esso è un antico tempio a cupola, di cui resta soltanto una porzione semicircolare dall’aspetto molto elegante, superstite delle forti scosse telluriche e dei crolli che hanno distrutto il resto del sito.
In quest’area è possibile distinguere molto bene le fondamenta del Tempio di Atena e di vari altri edifici o abitazioni che si trovavano intorno a esso. Una ricostruzione grafica dell’aspetto originario è presente in un cartello turistico esplicativo.
Al mese di agosto il caldo è opprimente e camminare su e giù per i pendii risulta piuttosto faticoso. È quasi un miraggio, quindi, il piccolo bar che sta in cima alla scalinata, un luogo fresco, sotto l’ombra del pergolato ricoperto dalla vite, in cui sorseggiare una bibita fresca e rigenerante.
Il Santuario di Apollo
Leggermente più faticosa è la visita al Santuario di Apollo. Esso sorge più in alto rispetto alla strada statale e si inerpica per i pendii scoscesi adagiati sulla roccia del monte Parnassos, la cui vetta massima raggiunge l’altitudine di 2457 metri slm.
All’ingresso è necessario acquistare il biglietto, 4€ a testa, e varcata la soglia ci si trova nella Via Sacra, antico cammino che conduceva al tempio. Il percorso è punteggiato dai basamenti di antiche statue andate distrutte o trasferite nei musei nazionali per preservarne l’integrità.
Il Tempio di Apollo è edificato in stile dorico e al suo interno risiedeva una statua del dio e un braciere in cui ardeva una fiamma perpetua. Le pareti dei vestiboli erano un tempo decorate e riportavano le massime oracolari, frasi rivolte ai visitatori per spingerli a meditare e conoscere meglio se stessi.
Il tempio domina l’intero santuario nel quale si possono trovare vari altri edifici, alcuni dei quali in buono stato di conservazione. Tra di essi si ricordano l’Offerta Votiva di Sparta e il Monumento ai Re di Argo.
Tutta la Via Sacra era comunque un susseguirsi di tesori e sculture, omaggi portati nell’antica Delphi in onore e riconoscenza ad Apollo.
Proseguendo sempre più in alto si raggiunge il teatro, dalla tipica forma semicircolare e ancora quasi del tutto intatto. Dalle gradinate più alte si gode una vista fantastica.
Per i più resistenti è possibile proseguire lungo un sentiero piuttosto in salita. Esso conduce allo stadio, luogo in cui un tempo si disputavano i celebri giochi olimpici. Questo di Delphi è il meglio conservato di tutta la Grecia, quindi sappi che la fatica sarà ripagata da uno spettacolo unico.
La discesa è decisamente meno faticosa e appagata dalla vista della valle, che diventa sempre più suggestiva andando verso l’ora del tramonto.
Dove mangiare a Delphi
Anche per la cena Delphi offre una vasta scelta di locali e ristoranti in cui gustare i piatti tipici che il panorama gastronomico greco offre.
Indecisi su quale scegliere decidiamo di domandare a un negoziante per avere consiglio su un ristorante tipico locale e lui, senza esitazione, ci indirizza alla Taverna To Patriko Mas.
Raggiungendola siamo un po’ restii ad entrare. I tavoli sono disposti su una terrazza all’aperto illuminata da tante candele che rendono l’atmosfera molto romantica, oltre le ringhiere, oltre la buia vallata scura, ecco le luci del Golfo di Corinto al crepuscolo, un panorama eccezionale.
Qualsiasi prezzo vale la pena per una vista così e veniamo fatti accomodare in un tavolo proprio accanto al parapetto.
Non badiamo alla dieta: antipasti misti, una moussaka come primo e poi secondi di pesce, una bottiglia di vino, tanto non dobbiamo guidare, e infine un dolce tipico della casa. Una cena divina.
Con timore rinnovato domandiamo il conto, osserviamo l’orizzonte per attutire il salasso che ci attende, ma lo scontrino indica un totale di 37,50€! Formidabile!
Per la posizione, l’eccellenza del menù e la convenienza dei prezzi, To Patriko Mas è in assoluto un ristorante da non perdere se passi a Delphi.
Ogni volta che ripenso a questo paesello greco non posso fare a meno di desiderare di poterci ripassare nei mie futuri vagabondaggi.
Se tu hai altro da aggiungere alla mia lista di cosa vedere a Delphi, puoi consigliarlo lasciando un commento al fondo di questa pagina.
Semplice, lineare … esautivo. Complimenti.
Grazie mille Raimondo, hai già visitato Delphi o hai in programma di andarci? Torna a raccontarci la tua esperienza 🙂
Complimenti per i preziosi consigli e le belle fotografie.
Grazie mille Gino, è un piacere saper di poter essere d’ispirazione.