Dozza è un comune della provincia di Bologna che sorge a circa mezz’ora dal capoluogo. Ci troviamo a pochi chilometri da Imola, in quella zona geografica ritenuta il confine tra Emilia e Romagna. Ma cosa conserva di interessante questa località? In questo articolo ti racconto cosa vedere a Dozza seguendo uno splendido itinerario tra la maestosa rocca e i molti murales che decorano le vie del borgo.
Dozza è annoverato tra i borghi più belli d’Italia, e dopo averla visitata ne comprendo pienamente tale riconoscimento.
La località può essere anche ottima come base per visitare la zona. Cerca un hotel a Dozza, confronta i prezzi e scegli quello giusto per te.
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Come arrivare a Dozza
Come accennato in precedenza, Dozza si trova a circa 30 minuti di auto da Bologna ed è facilmente raggiungibile via strada.
Nel caso tu non fossi motorizzato è possibile raggiungere Dozza con i mezzi. La stazione del treno di Imola dista circa 5 km dal borgo di Dozza e a Imola è possibile noleggiare una bicicletta, oppure un motorino, per arrivare fino a qui.
Se ti piace camminare, una buona alternativa può essere quella di seguire uno dei percorsi trekking che collegano il borgo alle località circostanti.
Cosa vedere a Dozza
Una volta raggiunto il borgo si viene inevitabilmente attratti dall’imponenza massiccia della Rocca Malvezzi-Campeggi, conosciuta anche come Rocca Sforzesca di Dozza, che sovrasta con le sue torri i tetti circostanti.
Questo edificio medievale venne costruito nel XIII secolo sulle rovine di una costruzione preesistente. Non mancarono nel corso dei secolo le guerre e le distruzioni, per questo motivo la fortezza, negli anni, venne ricostruita e riparata più volte.
L’aspetto attuale risale alla fine del XV secolo, epoca in cui la rocca divenne proprietà di Caterina Sforza, che ne dispose il restauro e la fortificazione. Fu negli anni successivi che Papa Clemente VII affidò la proprietà al Cardinale Lorenzo Campeggi. Egli convertì la fortezza militare in una residenza e ne fu l’ultimo erede maschio.
L’assenza di una linea di discendenza maschile ha comportato la vendita della Rocca di Dozza e di tutti i suoi averi. Venne comunque abitata fino al 1960, anno in cui l’edificio viene acquisito dal comune che iniziò una grande ricerca riuscendo a recuperare buona parte degli averi attualmente visibili durante la visita.
Visitare la Rocca di Dozza
Aggirando il fossato, dentro cui si possono vedere alcune curiose sculture, l’ingresso alla Rocca di Dozza si trova rivolto verso il centro del borgo.
Dopo aver oltrepassato un primo cortile si accede al cortile interno. Da qui, una scala conduce al primo grande salone dove si trovano alcuni pannelli che illustrano la storia della rocca.
Il percorso di visita attraversa vari ambienti arredati e di un certo interesse, l’ideale è essere accompagnati da una guida che possa far apprezzare al meglio ciò che si vede attraverso storie e informazioni più approfondite.
Di grande suggestione è il grande dipinto che raffigura la famiglia Malvezzi-Campeggi, visibile in una delle sale lungo il percorso. In esso si ricorda la grande famiglia quando ancora la sfortunata progenie maschile era in vita.
Molto suggestiva è la salita alla loggia che affaccia nel cortile interno e, successivamente, la visita delle alte torri da cui si gode una stupenda vista sul centro storico di Dozza. Il torrione più grande è chiamato Torresino e ha un diametro di 16 metri, mentre quello più piccolo ha un diametro di 11 metri ed è chiamato Torre dei Bolognesi.
Salendo al Torresino, all’interno di una cella, si può vedere il drago imprigionato che è divenuto ormai una sorta di mascotte.
Scopri di più su Dozza e la rocca sul Sito della Fondazione Dozza Città d’Arte.
Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna e ristorante
Dopo la visita è interessante scendere anche nei sotterranei. Proprio qui si trova l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, luogo dove scoprire la bontà dei vini regionali.
Ci viene spiegato che solo i vini dell’Emilia Romagna possono essere esposti qui, e per essere ammessi è necessario superare una valutazione ottenendo un punteggio molto alto. Questo permette all’enoteca di proporre solo etichette di un certo pregio garantendo una selezione eccellente dei prodotti.
Oltre al vino è riservato uno spazio anche all’aceto balsamico, eccellenza regionale e derivato del vino. Quindi immancabile in questo luogo.
Al piano superiore si trova invece un ristorante. Si tratta di un progetto di co-working realizzato dai ristoratori locali per far fronte alla grande affluenza domenicale di visitatori. Nel caso in cui non vi sia più posto nei ristoranti del borgo viene attivato il ristorante della rocca che viene gestito in comunità tra gli esercenti che ne usufruiscono.
Il ristorante può essere anche riservato per eventi, cerimonie e ricorrenze.
I Murales e il Muro Dipinto
Terminata la visita della rocca è ora di capire che se cerchi cosa vedere a Dozza stai cercando proprio Dozza. Lo so, sembra un gioco di parole, ma il centro storico del borgo ti lascerà letteralmente a bocca aperta.
Qui la parola d’ordine è colore, i muri delle vie sono ricchi di opere d’arte che rendono questo paese davvero unico. Io amo la street art e questo borgo è stato per me una grande scoperta.
La cultura dell’arte su muro è promossa anche dalle istituzioni. Ogni 2 anni si organizza la Biennale del Muro Dipinto, ricorrenza durante la quale artisti, nazionali e internazionali, arrivano per lasciare una traccia di sé a Dozza.
In questo modo Dozza continua a diventare sempre più unica, regalando percorsi che trasmettono messaggi importanti e che spesso uniscono il vissuto dell’artista all’architettura del luogo e ottenendo come risultato delle opere sensazionali.
Alcuni esempi possono essere l’angelo seduto e appoggiato all’arcata di una porta d’ingresso, oppure le donne masai che conversano, opera che si intreccia con l’architettura a tal punto da sfruttarla graficamente. In questo murales il braccio di una delle donne è in realtà un arco di mattoni il cui ‘disegno’ ricorda i tipici bracciali tradizionali indossati da alcune donne africane.
Ma questi sono solo alcuni esempi, a Dozza è arrivato anche Corto Maltese e tra elfi, draghi e paesaggi bucolici sono certo che Dozza entusiasmerà anche te.
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Dove mangiare a Dozza
Al termine di tanto girovagare è normale provare un po’ di languorino. Come già ho detto, a Dozza sono presenti diversi ristoranti e trattorie, ma il mio consiglio per una pausa rifocillante è di cercare l’Osteria di Dozza.
La parola d’0rdine all’Osteria di Dozza è tradizione e il menù propone piatti della cucina locale, e a proposito ti ricordo che siamo tra Emilia e Romagna.
Ottima è la selezione di piadine, ognuna accompagnata da una scelta dei migliori affettati. Tagliatelle e tortellini non possono mancare e il vino completa un quadretto a dir poco perfetto. Non mancano poi alcune particolarità audaci, come lo squacquerone dolce che è stato un dessert strepitoso.
L’atmosfera è accogliente e casereccia, spesso allietata da musicisti dal vivo che propongono musiche irlandesi (chiedi a loro il perché) e nel locale vengono esposte opere di artisti del luogo.
Insomma, l’Osteria di Dozza nutre lo stomaco e la mente, e ti fa venire voglia di tornare a godere delle atmosfere del borgo.
Credo di averti dato una panoramica generale su cosa vedere a Dozza, ma anche su cosa fare e mangiare.
Se stai organizzando un fine settimana in questa zona ti può interessare il mio articolo sul weekend a Bologna.
Tu conoscevi già questo borgo? Hai altre informazioni che potrebbero essere interessanti? Se vuoi aggiungerle puoi farlo lasciando un commento qui sotto.
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