Culturalmente stimolante, vivace e accogliente, Kanchanaburi è una località che poco si rispecchia con gli ideali tipici associati a un viaggio in Thailandia. Non che qui manchino i templi e le occasioni di svago, ma Kanchanaburi deve la sua fama a ben altre attrattive, vista la grande presenza di siti storici che sono oggi un simbolo di questa provincia. Ecco cosa vedere a Kanchanaburi.
La città è facilmente raggiungibile in autobus, non solo dalla capitale Bangkok collegata con due ore circa di viaggio, ma anche da altre province più distanti. Io ad esempio sono arrivato da Lampang, una località che si trova più a nord e da cui ho impiegato sette ore di viaggio.
Per fortuna i mezzi di trasporto in Thailandia hanno fatto un notevole progresso dal mio ultimo viaggio in questo paese e, a parte l’aria condizionata un po’ troppo insistente, le mie sette ore di viaggio sono trascorse ammirando le campagne scorrere fuori dal finestrino e meravigliandomi per le molte bellezze viste attraversando i centri abitati lungo il percorso. Buon motivo per tornare e ripercorrere la strada con più calma.
Il mio arrivo a Kanchanaburi
Raggiunta la città a metà pomeriggio sono stato catapultato nell’ordinato via vai della stazione dei bus. Non sempre si trovano stazioni così ordinate e questo mi ha un po’ disorientato, forse mi aspettavo una fila di bus parcheggiati sotto una tettoia in un piazzale sterrato, e invece eccomi in un pulito terminal di trasporti molto organizzato.
Sicuramente tutto ciò è anche dovuto alla grande affluenza di turisti che giungono qui ogni giorno, un turismo internazionale variegato tra cui non ho trovato molti italiani a parte un piccolo gruppo riconosciuto dalla parlata il giorno seguente.
Ciò che sicuramente non ho impiegato molto a trovare sono state l’accoglienza e la gentilezza degli abitanti di Kanchanaburi, molto propensi al dialogo, desiderosi di socializzare e anche disposti ad aiutarti in caso di bisogno.
Cercando la posizione del mio hotel sulle mappe (ormai il cellulare ci salva ovunque) ho capito che avrei dovuto camminare un po’. Il Felix River Kwai è un hotel situato non lontano dal famoso ponte sul fiume, ma il ponte si trova a circa 6 km dalla stazione dei bus. Senza abbattermi mi sono detto che una passeggiata mi avrebbe aiutato a sgranchire un po’ le gambe e mi sono incamminato lungo la via animata da molti che preparavano le bancarelle per il mercato serale.
Escursione al mercato galleggiante e ponte sul fiume Kwai con partenza da Bangkok
Solo dopo aver percorso due o trecento metri ho sentito avvicinarsi uno scooter e un ragazzo, simpaticamente e sorridendo, mi ha salutato chiedendomi dove stessi andando. Mi sono voltato con aria interrogativa, probabilmente in Italia non avrei risposto molto cordialmente, ma il viso di Martin era sorridente e porgendomi la mano per presentarsi mi ha nuovamente chiesto dove fossi diretto.
Gli ho spiegato dove si trovasse il mio hotel e, con fare grintoso, ho detto che sarebbe stata una bella camminata. Ma non devo essere stato molto convincente perché lui si è offerto gentilmente di darmi un passaggio con lo scooter.
In effetti non avevo molta voglia di camminare e non me lo sono fatto ripetere, Martin mi ha accompagnato fino a destinazione e in cambio ha voluto solo scambiare qualche parola e conoscere questo forestiero appiedato.
Dal momento che il pomeriggio sta volgendo a sera e la luce inizia a calare ho preferito cambiarmi con calma e uscire per godermi la serata. Ovviamente non potevo non chiedere a Martin di farmi compagnia, non tanto per il passaggio in scooter, ma per la sua grande disponibilità ad aiutarmi.
La serata a Kanchanaburi
In tutto ho trascorso due serate a Kanchanaburi, entrambe divertenti e all’insegna della buona musica dal vivo.
La via centrale della città è infatti ricca di locali, ristoranti e pub, molti di essi in stile occidentale e colmi di avventori provenienti da ogni parte del mondo.
Questa città comincia subito a piacermi insomma, carica di energia e vivace, molto diversa da come me l’ero immaginata. Avevo creduto che fosse una cittadina silente e costruita a misura di musei, invece ho scoperto una città fatta di giovani e molto accogliente.
Come in ogni località thailandese poi, alla sera è piacevole passeggiare per il coloratissimo Night Market, ricco di bancarelle alimentari di ogni tipo. Lo street food thai è imperdibile e ogni zona del paese è adatta a scoprire nuovi sapori che variano in base ai prodotti tipici locali.
Se proprio non trovi qualcosa che ti stuzzichi l’appetito puoi sempre optare per un po’ di frutta fresca. Pulita e tagliata a pezzi viene venduta in comode vaschette da passeggio e accompagnata da zucchero misto a peperoncino o mischiato a altre spezie che possono sembrare insolite per insaporire la frutta. Provale, non sono poi così male e dopo un po’ rischi anche di abituartici.
In pratica la serata in questa città è tutta da godere e, tra una birra e un’altra, chiacchierando con Martin cerco di capire cosa vedere a Kanchanaburi il giorno successivo.
Cosa vedere a Kanchanaburi, in città
Alzandomi di buonora cerco di fare colazione presto e uscire prima che i turisti invadano i siti principali. L’impresa non è semplice, pare che la mia ‘levataccia’ sia stata rallentata dalla birra della sera precedente e mi trovo a dover condividere gli spazi con i gruppi in visita organizzata. Poco male, nessuno mi mette fretta.
Per prima cosa raggiungo il Ponte sul fiume Kwai, credo l’attrazione principale della città, reso celebre dall’omonimo film e simbolo della guerra passata. Il ponte attuale è l’originale, infatti esso non venne abbattuto come si vede nel film. La sua struttura venne spesso danneggiata dai bombardamenti, ma sempre ricostruita costando un grande prezzo in vite dei lavoratori portati da varie parti dell’Asia.
Proprio per questo motivo la linea ferroviaria fu battezzata la Ferrovia della Morte, durante la sua costruzione oltre 113.000 lavoratori persero la vita e, oggi, proprio questo tragico passato attira qui migliaia di visitatori ogni anno.
La ferrovia è ancora percorsa dal treno che spesso passa sul ponte in mezzo ai turisti che gli camminano accanto.
Poco distante da qui si trova il Museo della Guerra (ingresso 30 bath), un sito che, personalmente, non ho trovato molto interessante, principalmente per la scarsa cura con cui viene mantenuto. Il materiale esposto è di sicura importanza storica, ma poco fruibile a causa delle scarse targhe esplicative, delle spiegazioni carenti, di un apparente disordine generale e anche della scarsa pulizia.
Una parte un po’ più coinvolgente è quella relativa alle ricostruzioni delle condizioni di lavoro a cui gli operai erano costretti, degli ospedali da campo e delle cause dei frequenti decessi.
Molto più coinvolgenti emotivamente sono i cimiteri di guerra, i più importanti sono due di cui uno, il Don-Rak War Cemetery, situato proprio in centro alla cittadina. Passeggiare tra le lapidi ordinatamente disposte è una forte emozione, sopratutto al Chonk-Kai War Cemetery, situato a 2 km dalla città, dove la quasi totale assenza di gente regala un silenzio assordante.
Proprio vicino al Don-Rak si trova un altro museo, il Thai- Burmese Railway Centre, che personalmente non ho visitato, ma che credo possa interessare solo i grandi intenditori della storia locale.
L’ultimo museo cittadino legato alla guerra è il JEATH War Museum, realizzato prevalentemente all’aperto e secondo la struttura di un campo prigionieri, esso presenta un’esposizione fotografica sulle principali nazioni che parteciparono alle azioni belliche locali: Giappone (J), Inghilterra (E), Australia (A), Thailandia (T) e Olanda (H).
Non posso dire che sia imperdibile, ma si trova all’interno del Wat Chai Chumphon e, trovandosi proprio lungo il fiume, gode di una passeggiata in riva alle acque da cui si apprezza un piacevole panorama.
Il tempio più importante della città, infine, è il Wat Thewa Sangkhram, un luogo articolato su più edifici in cui passeggiare per estraniarsi un po’ dal rumore e dal via vai cittadino. Molto particolare è il tempio circolare che si trova lungo il fiume.
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Cosa vedere a Kanchanaburi, escursioni nei dintorni
Dopo aver esplorato in lungo e in largo la città, sopratutto se ti fermi qui più di due notti, avrai sicuramente modo di organizzare un’escursione nei dintorni. La provincia di Kanchanaburi offre infatti varie attrattive molto interessanti e le due più ricercate sono il Parco Nazionale delle cascate di Erawan e l’Hellfire Pass, un suggestivo tratto della linea ferroviaria, che si trovano a circa 60 Km dal centro in direzione Myanmar.
Per carenza di tempo non ho azzardato a raggiungerli, sebbene sia consapevole del fatto che costituiscano un must per chi visita questa parte della Thailandia.
Desideroso però di non sprecare le ore di luce del pomeriggio ho chiesto aiuto a un tuk-tuk che, per la somma di 600 bath, mi ha accompagnato per tutta la giornata attendendomi mentre visitavo i luoghi d’interesse.
Partendo dalla città ci siamo quindi spostati verso sud facendo una breve sosta al Chonk-Kai War Cemetery. Giusto una visita veloce ma molto piacevole dal momento che ero l’unico visitatore a passeggiare tra le lapidi.
Dopo essere ripartiti mi sono messo comodo sul sedile ad ammirare il paesaggio attorno a me, il mio autista mi ha spiegato che la strada non sarebbe stata molto breve, ma in realtà la distanza è cosa relativa, solo che viaggiando con il tuk-tuk ci si impiega un po’ di tempo in più.
Attraversando le campagne comincio a intravedere una zona boscosa e, poco dopo, grandi prati percorsi da mandrie di cavalli liberi. Questa cosa è stata inaspettata, non pensavo di trovare tanti cavalli in Thailandia, e invece vederli correre in gruppo mi ha trasmesso un grande senso di libertà.
Tour al santuario degli elefanti con partenza da Kanchanaburi
Poco più avanti abbiamo raggiunto un luogo dove la natura ha saputo dare prova delle sue insuperabili capacità. Dopo aver percorso un tratto di strada ombreggiato da alti alberi abbiamo raggiunto un esemplare immenso di albero della pioggia. Il Giant Rai Tree è davvero impressionante, dal tronco massiccio una robusta rete di rami si espande raggiungendo un’apertura totale che non saprei quantificare. Pensa soltanto che il tuk-tuk sotto alle fronde sembrava insignificante.
Da qui al primo tempio, un luogo davvero sensazionale, la strada è breve. Il Wat Tham Khao Noi è imponente e architettonicamente meraviglioso, un connubio di architettura in stile cinese, che domina la cima della collina, affiancata ad una parte in architettura giapponese.
Inutile sottolineare che l’area più visitata è proprio quella cinese. Una lunga scalinata conduce i fedeli in cima all’altura dove si trova una grande statua del Buddha rivestita da un mosaico di tessere dorate. Di fronte ad essa si trova una zona di preghiera, mentre nell’area vi sono altri edifici interessanti, sopratutto il più vistoso e imponente, un chedi di 9 piani da cui, salendo, si godono dei panorami vastissimi sui dintorni.
In tutto credo di essermi attardato per un’ora a visitare il sito, un luogo molto importante anche per i fedeli buddhisti poiché costituisce una tappa di rilievo per chi segue itinerari di pellegrinaggio.
L’ultimo tempio visitato prima di tornare a Kanchanaburi è stato il Wat Ban Tham, un luogo che ho trovato davvero speciale.
La prima impressione è stata di stupore nel vedere, in cima alla lunga scalinata, un grande drago con gli occhi sgranati e le fauci spalancate ad inghiottire la fila sinuosa di gradini. Salendo la scala si addentra nella bocca del rettile e ne segue le spire fino a sbucare su una terrazza da cui il panorama comincia ad essere notevole.
Da qui parte una nuova scalinata metallica che sale tra le rocce fino a raggiungere una cavità piuttosto ampia dove si trova la prima parte del tempio, una sala di preghiera con alcune statue del Buddha dorate.
Tour di 3 giorni al fiume Kwai, alle cascate Erawan e al mercato galleggiante
Una stressa scala a chiocciola di ferro sale ulteriormente fino a dove si trova una vasta terrazza che si affaccia verso la pianura sottostante punteggiata di tetti, villaggi e specchi d’acqua. Da qui parte una nuova serie di gradini, in tutto non so quanti siano, scavata nella roccia e in alcuni punti un po’ scivolosa.
Passando in mezzo agli arbusti lo sforzo si fa sentire, ma una sempre maggiore motivazione interiore mi spinge a proseguire, fino ad arrivare in cima alla montagna. Qui si trova la zona più sensazionale del tempio, una piazzetta delimitata da parapetti che si affacciano sul vuoto, il colore dell’oro è ovunque, una roccia è stata verniciata in modo da sembrare una nuvola, alcune statue conferiscono sacralità al luogo.
Siamo io e il vento, in cima ad uno sperone roccioso, ansimante ma totalmente appagato, osservo il panorama spettacolare per un tempo indefinito, prima di ricominciare la discesa e tornare sui miei passi.
Rientro in città poco prima delle 19, giusto il tempo per una doccia e poi uscire a cena. Mentre mi preparo mi arriva un messaggio di Martin e così anche questa sera si conclude in un pub chiacchierando con un nuovo amico curioso di sapere che cosa ne penso della sua città.
Domani si riparte!
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Kanchanaburi è facilmente raggiungibile in treno oppure in bus, la seconda soluzione è più consigliata in quanto più rapida ed economica. Il viaggio da Bangkok dura circa due ore, mentre il viaggio da Lampang (come ho fatto io) è durato sette ore.
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La città offre molte soluzioni di soggiorno, io ho soggiornato al Felix River Kwai Resort, una struttura eccellente situata a poca distanza dal ponte sul fiume.
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Ciao GianLuca, sono contenta di aver trovato il tuo blog. Mi togli una curiosità? l’Hell Fire Pass Memorial è dove passa il treno? Sono un pò disorientata…
noi arriveremo a kanchanburi in mattinata da BKK con il treno. La prima notte ho prenotato resort vicino al fiume – Potrei fare secondo te come programma: appena arrivati in città, musei, centro, ponte e poi i templi che hai citato (almeno uno) se sono sulla strada per i Resort sul fiume ,che è Say YOk?
Il giorno dopo le cascate e l’hell fire pass memorial? ma a questo punto mi manca il viaggio sul trenino nella Death Valley vero? la seconda notte tornerei a dormire in città per poi ripartire la mattina presto per arereoporto di BKK con un taxi . Hai consigli? grazie mille!!
Buonasera Francesca e grazie per avermi scritto, sono sicuro che Kanchanaburi non ti deluderà. Per organizzare i tempi penso che tu possa avere tempo a sufficienza se cominciate la visita al mattino presto, poi dipende da quanto vorrete vedere e da quanto vi fermerete nei musei. Calcola che io ho visitato i templi fuori città in un pomeriggio pieno e spostandomi in tuk tuk, quindi puoi fare musei al mattino e templi al pomeriggio.
Non feci in tempo ad andare all’Hell Fire Pass Memorial, comunque si trova lungo il percorso della ferrovia presso la stazione Nam Tok.
Fate buon viaggio e salutatemi tanto Kanchanaburi, torna a raccontarmi com’è il Memorial! 🙂
Ciao Gian Luca!!! Bello bello quello che scrivi! Stavo inserendo Kanchanburi nel mio viaggio, ne ho trovato info dalla Lonely Planet, e volevo approfondire su internet… siccome ho 6 giorni a BKK, aspettando un amico, direi di andare.
Io arrivo a Bkk in aeroporto al mattino, magari riesco a fare il viaggio nella stessa giornata… vediamo! Ciao e grazie
Ciao Francesca, sono contento che ti sia piaciuta la mia avventura a Kanchanaburi, è una località che racconta storia e dove non mancano luoghi suggestivi (in periferia). Una giornata potrebbe essere troppo poco, io ti consiglierei di fermarti una notte. Il primo giorno puoi visitare il centro, i musei e il ponte, e se riesci farti accompagnare ai templi fuori città. Il secondo giorno invece potresti andare alle cascate di Erawan e l’Hell Fire Pass memorial.
Torna a raccontarmi la tua avventura! 🙂
Ciao Gian Luca, bell’articolo davvero. Mi ha incuriosito molto tanto da inserire Kanchanaburi nel prossimo passaggio in Thailandia nel febbraio 2018. Solo che vorrei riuscire ad organizzare la visita del parco Erawan assieme al tempio Wat Thewa Sangkhram ed al ponte sul fiume Kwai in giornata rientrando la sera a Bangkok. É fattibile secondo te?
Grazie dell’eventuale consiglio.
Un saluto
Cristian
Buongiorno Cristian, penso che in una giornata soltanto tu debba scegliere, la città può essere abbinata ad alcuni templi e luoghi nei paraggi (come ho fatto io), ma per andare alle cascate Erawan e alla Death Railway, secondo me ti servirà un giorno in più. In alternativa le agenzie locali organizzano la visita completa da Bangkok, addirittura, ma in questi casi non sai mai quanto tempo avrai per vivere un posto. Spero di esserti stato utile, goditela perché sono luoghi molto particolari.