Da poco rientrato da un viaggio alle Canarie mi rimprovero solo una cosa: ho dedicato troppo poco tempo per visitare Lanzarote! Decisione presa a malincuore, ma occasione per poter tornare in futuro. Del resto non credo vi sia persona che sia riuscita a scoprire cosa vedere a Lanzarote ritornando a casa senza la voglia di tornare, Lanzarote è un’isola di meraviglie naturali ricca di vita e cultura.
Ho dedicato due giorni alla scoperta di Lanzarote, due giornate intense e emozionanti, perché quest’isola sembra essere davvero magica, in un certo senso.
Chi vive a Lanzarote e non è originario delle Canarie dice che non si decide di andare a vivere sull’isola, ma è Lanzarote che ti sceglie. È Lanzarote che attrae, come se avesse una forza magnetica particolare, chi l’isola vuole per se.
Ovviamente questa può essere solo una suggestione, ma non posso negare che Lanzarote ci abbia davvero stregati. La sua natura è meraviglia pura, fusione della potenza dei vulcani e della magia dell’acqua e dell’aria che hanno plasmato il magma creando architetture eccezionali. Ecco quindi cosa vedere a Lanzarote.
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Arrivo a Lanzarote
Sbarchiamo a Playa Blanca, provenendo da Fuerteventura con un traghetto della compagnia Fred Olsen, e non perdiamo tempo dirigendoci subito verso nord lungo la costa occidentale.
La strada nera si confonde con la terra lavica che si estende su entrambi i lati. A tratti liscia e uniforme, a tratti fatta di rocce spezzate e incastrate, buche e crepacci. È un terreno pericoloso e inospitale, ma tremendamente suggestivo.
Seguendo la strada costiera raggiungiamo le Salinas de Janubio, le saline più antiche delle Isole Canarie. Lungo la strada si trovano diverse aree di sosta da cui si possono ammirare le saline dall’alto. Il paesaggio è suggestivo, spesso usato come sfondo dalle coppie di sposi che vengono qui a fare le foto con l’oceano alle spalle.
Poco più avanti si trova anche un piccolo gruppo di case tra cui c’è un ristorante che vanta una terrazza spettacolare per la vista che vi si gode.
Proseguendo lungo la statale iniziamo a vedere sempre più vicino il profilo di un grande cono vulcanico. È il Timanfaya, e scendendo verso il mare in questa zona si trovano gli Hervideros.
Per capire meglio come si sono formate queste formidabili strutture architettoniche naturali devi sapere che una vasta parte di Lanzarote è relativamente di giovane nascita. Nel 1730 una devastante eruzione, durata sei anni, ha ricoperto di magma ben un terzo dell’isola e ha portato all’affioramento di una vasta zona montagnosa oggi conosciuta con il nome di Montañas de Fuego.
Il magma disceso fino all’oceano incandescente ha fatto reazione con l’acqua raffreddandosi rapidamente e creando delle aspre scogliere che oggi rendono molto particolare questo tratto costiero. Questi sono gli Hervideros.
Seguendo la strada fino al fondo si arriva al piccolo paese di El Gulfo. Incastrato tra le rocce e il vulcano questo paesino regala un’atmosfera caratteristica, con le sue viuzze ricche di botteghe di artisti e locali in cui stuzzicare qualcosa o fermarsi per un drink.
Tour panoramico di un giorno in bus a Lanzarote
La Montaña de Fuego
Quando ti chiedi cosa vedere a Lanzarote sappi che uno dei luoghi più sensazionali è senza dubbio la Montaña de Fuego nel Parco Nazionale di Timanfaya, visitabile solo con un’escursione organizzata.
Lungo la strada statale troverai l’incrocio che conduce nel cuore del parco. Qui si trova una biglietteria e l’ingresso è comprensivo dell’escursione con il bus interno al parco.
Una volta parcheggiata l’auto sarà istintivo guardarsi intorno, il paesaggio che ti circonda è quanto di più inospitale si possa immaginare. Un’aspra distesa di rocce laviche sconnesse alternate da crepacci e profondi buchi nel terreno si estende a perdita d’occhio.
Attendiamo 10 minuti prima di partire con il bus per la visita. Solitamente non amo questo genere di visite guidate, ma non esiste altro modo per entrare così al centro del vulcano.
Il bus segue un percorso molto suggestivo tra le colate laviche, i crateri, le distese di ceneri che costituiscono le varie fasi in cui l’eruzione si è sviluppata. Alcuni tratti del percorso sono tremendi è profondamente affascinanti, Timanfaya riesce in breve tempo a conquistare tutti!
Vulcani di Timanfaya, grotte e pranzo a Lanzarote
Il giro ha una durata di circa 45 minuti ed è accompagnato dalla spiegazione in 3 lingue: spagnolo, inglese e tedesco.
Terminiamo il tour ritornando al punto di partenza, dove si trova un ristorante panoramico costruito proprio su uno dei crateri. All’esterno del ristorante alcuni addetti chiamano i visitatori per dare dimostrazione dell’attività vulcanica: in un buco nella roccia profondo un metro circa, che sembra del tutto normale, viene inserito un ciuffo di paglia con l’aiuto di un forcone e dopo pochi secondi di contatto con la roccia la paglia si incendia. Ci viene spiegato che la roccia, poco più in profondità della crosta, raggiunge una temperatura di oltre 250ºC e per questo causa la combustione dei materiali infiammabili.
Poco più in alto, su una sorta di terrazzino dove si trovano dei piccoli camini metallici, il ragazzo ci prega di stare distanti e con un secchio d’acqua versa un po’ d’acqua causando, pochi istanti dopo, un geyser alto parecchi metri. Ripete questa procedura per alcune volte in diversi buchi che danno all’acqua potenza differente, alcuni emettendo più vapore e altri spingendo energicamente un getto d’acqua potente.
Gita di 4 ore sul vulcano e transfer a Lanzarote
Siamo increduli e sopratutto ci domandiamo come possano fidarsi ad avere realizzato un ristorante proprio qui. Ci avviciniamo a curiosare e, in una costruzione di roccia lavica molto scura sentiamo sfrigolare una griglia. Ci affacciamo e notiamo una grande griglia poggiata sopra al camino vulcanico, su di essa alcuni spiedini, cosce di pollo e pesci sembrano quasi pronti per essere consumati. El Diablo è l’unico ristorante al mondo in cui si cucina direttamente con il calore proveniente dal cratere vulcanico.
Siamo curiosi, lo ammetto, e ci fermiamo a pranzo accomodandoci ad un tavolo panoramico con vista sulla Montaña de Fuego. Il Timanfaya è pazzesco e ci godiamo questo paesaggio gustando pollo arrosto, antipasti misti e vino di Lanzarote.
Tour del sud e dei vulcani di Lanzarote
Cosa vedere a Lanzarote, rotta verso nord
Lasciamo Timanfaya consci di aver visitato uno dei luoghi più sensazionali al mondo, ma Lanzarote non ha ancora finito di stupirci.
Ci dirigiamo verso il cuore dell’isola, all’antica capitale, Teguise. Essa fu la prima città edificata dopo la scoperta di questa terra circondata dall’oceano. Le strade per arrivare a Teguise sono diverse, ma noi seguiamo quella che passa per La Geria, la zona vinicola di Lanzarote. Il paesaggio che ci aspetta è singolare è difficile da scordare.
Nella nera terra lavica cominciamo a vedere delle serie di muretti, come delle file di semicerchi che si perdono a vista d’occhio seguendo il profilo delle colline. Sono le vigne, ben diverse da come le vediamo abitualmente in Italia. Qui le piante di vite giacciono prostrate e sembrano perfino troppo piccole per produrre abbastanza uva.
In realtà ci viene spiegato che la terra molto fertile di origine lavica rende queste piante molto produttive, conferendo anche qualità di bontà e produttività notevoli.
Il vino locale è molto pregiato e potrai trovarlo in tutte le Isole Canarie, ma se ti trovi lungo la strada de La Geria incontrerai molte bodegas in cui è possibile degustare e acquistare il prezioso nettare.
Teguise l’antica capitale
Arriviamo verso sera alla cittadina di Teguise, antica capitale dell’isola, un grazioso borgo che ben rappresenta lo stile dei centri abitati conejeri (i conejeros sono gli individui originari di Lanzarote).
Soggiorniamo da Casa Iside, un tempo un grazioso B&B situato leggermente in periferia in una zona tranquilla. Una posizione strategica per visitare la parte centrale dell’isola e, sebbene non sulla costa, anche a pochi chilometri dalla famosa spiaggia di Famara. Oggi le Iside Service Lanzarote Accomodations, sono una accogliente gruppo di strutture situate in varie zone dell’isola.
Due passi alla sera in centro a Teguise per cogliere l’atmosfera e mangiare qualcosa in uno dei tipici ristoranti e facciamo giusto in tempo a vedere i preparativi di una manifestazione gastronomica che avrà luogo l’indomani. Sabore a Lanzarote è l’occasione per assaggiare i sapori delle sette isole e conoscere meglio la gastronomia locale.
La mattina seguente, infatti, dopo un’abbondante colazione preparataci da Valentina di Casa Iside, torniamo in centro per vedere l’inaugurazione della festa e le prime preparazioni che, già di prima mattina, ci stuzzicano l’appetito.
Il nord di Lanzarote
Il tempo stringe e abbiamo ancora molte cose da vedere, facciamo un salto al Castillo de Santa Barbara che domina Teguise e in cui si trova il piccolo Museo della Pirateria. Puntiamo poi verso nord percorrendo una strada montana molto panoramica che ci porta fino al Mirador del Rio, eccezionale punto panoramico.
Il Mirador del Rio, come il complesso di Timanfaya e gli Hervideros, fa parte di quei luoghi che Cesar Manrique ha saputo plasmare e valorizzare per rendere Lanzarote ancora più bella.
Lo stesso spettacolo può essere goduto dalla vicina strada panoramica, molti scelgono questo metodo per non pagare l’ingresso, ma una visita al Mirador del Rio secondo me è d’obbligo.
Corridoi candidi e levigati danno accesso a un punto ristoro chiuso da vetrate da cui la vista è meravigliosa. Non per niente chiunque per prima cosa esce per affacciarsi dal balcone esterno che, a sbalzo sul precipizio e la costa sottostante, fa da punto panoramico eccezionale per vedere Isla la Graciosa, piccola isola più a nord di Lanzarote che da qui dona un panorama romantico e indimenticabile. È possibile anche salire ad un piano superiore per una vista ancora più suggestiva.
Tour delle valli del nord di Lanzarote
Proseguiamo attraverso i monti e passiamo per Haria, dove si trova la Casa Museo di Cesar Manrique, struttura che non abbiamo il tempo di visitare durante questa giornata.
Scendiamo verso la costa e facciamo tappa nel piccolo paese di Arrieta. È un semplice paesino lungo l’oceano, caratteristico per le barchette dei pescatori attraccate lungo il porticciolo, alcuni ristoranti molto rinomati e l’appariscente Casa Cinese, edificio curioso dalla storia un po’ triste, ma che vale la pena di vedere, nettamente in contrasto con il candore dell’intero paese.
Se ti troverai a passare di qui è fortemente consigliata una sosta, a pranzo o a cena, al Restaurante El Amanecer, consigliatoci da alcuni residenti. Si mangia cucina tipica locale e si gustano piatti di pescado frito da ribaltarsi per quanto sono buoni.
Subito dopo pranzo decidiamo di andare a posare i nostri bagagli. La notte che ci aspetta è un sogno da mille e una notte, presso una struttura che ho molto sognato e che merita un articolo dedicato. Per il momento sappi che si chiama Lanzarote Retreat e che, presso la Finca de Arrieta, abbiamo dormito in una yurta. Hai capito bene, una yurta mongola.
Durante il pomeriggio abbiamo dovuto ottimizzare i tempi e, tralasciando di arrivare fino a Orzola, dove si trova l’imbarco per la Isla la Graciosa, abbiamo superato Punta de las Mujeres per raggiungere una zona lavica molto antica dove si trovano forse le più spettacolari architetture che la natura abbia donato a questa terra.
Cueva de Los Verdes e Jameos del Agua
La prima di esse (sii certo di arrivare in orario di apertura) è la Cueva de los Verdes, un complesso di grotte di origine vulcanica (e quindi prive delle stalattiti e stalagmiti presenti nelle grotte carsiche) che si estende per ben 7 chilometri circa nel sottosuolo. Il loro nome deriva da una famiglia di pastori, si chiamavano Verdes, che anticamente soleva utilizzarle come riparo per il proprio bestiame.
La visita guidata permette di apprezzare non solo gli stretti passaggi, le immense volte rocciose e la sagoma modellata dal magma in movimento che ha prodotto queste cavità a causa della naturale perdita di volume dovuta al suo raffreddamento graduale, ma anche l’acustica eccezionale che questa roccia conferisce a questi ambienti.
Dopo averci incantati con luci e colori per meglio rendere la tridimensionalità di pareti e soffitti, veniamo fatti accomodare in quello che è un vasto auditorium. Qui spesso vengono organizzati concerti di musica classica. Prima di uscire non mancano alcuni giochi di luci e riflessi che destano lo stupore dei presenti.
Tour di Timanfaya, Cueva de los Vedres e Jameos del Agua
La tappa successiva è un complesso di accoglienza realizzato all’interno di alcune grotte e cavità naturali. Siamo al Jameos del Agua e, assorti nella visita di questo luogo surreale, trascorriamo più di due ore all’interno prima di uscire.
Jameos del Agua è un luogo mutevole e molto particolare, assolutamente da includere in cosa vedere a Lanzarote. Vi si accede da una scalinata che scende in una grotta che ospita un bar ristorante. Dai tavoli sistemati sulla balconata sotterranea è possibile vedere le scalinate che scendono ad un lago sotterraneo che si trova più in basso.
Siamo come frastornati dalla suggestiva bellezza di questo luogo, scendiamo le scale e ci avviciniamo allo scuro lago il cui fondo è punteggiato di macchiette bianche. Mi avvicino curioso e finalmente li vedo, candidi nel buio, sono dei piccoli granchietti bianchi privi di occhi poiché la loro specie si è adattata a vivere al buio in questo ambiente nel corso dei millenni.
Costeggiando il lago si risale dalla parte opposta per trovarsi in un bar molto frequentato nei mesi estivi, quando la grotta aiuta a sfuggire dalla calura del giorno. Proseguendo oltre si arriva in una specie di oasi con al centro un lago azzurro e delle palme che conferiscono all’ambiente un’atmosfera caraibica.
Da questo ambiente si accede al suggestivo auditorium sotterraneo e anche alla Casa de Los Volcanes, un luogo con funzione didattica che spiega ai visitatori l’attività che ha dato origine alle Canarie. In una sezione dedicata sono anche presenti i monitor che visualizzano le rilevazioni in tempo reale provenienti dalle sette isole.
Insomma da Jameos del Agua, nome che deriva dalla presenza di tre cavità principali (il Jameo Grande, il Jameo Chico e il Jameo de la Cazuela), si viene per rilassarsi, per divertirsi, per imparare o per fare shopping… il tutto in una location davvero sbalorditiva.
L’ultima attrazione attribuita a Cesar Manrique è il Jardin de Cactus che si trova più a sud, ma che purtroppo non facciamo in tempo a visitare.
La serata sta ormai incalzando e rientriamo alla yurta per farci una doccia e prepararci per la cena, questa sera si va al ristorante del Jameos del Agua, se non altro per il fascino di cenare in una grotta vulcanica.
Penso non ci sia altro da aggiungere, scopri tu stesso cosa vedere a Lanzarote, perché quest’isola ti stupirà!
Grazie cara Mary per la menzione, siamo lieti di essere stati un ottimo spunto per il tuo viaggio a Lanzarote! Torna poi a farci sapere com’è andata!!! 🙂