Cosa vedere a Monterchi sulle orme di Piero della Francesca

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Capitò un dì che mi trovai a passare tra il dolce profilo dei colli aretini, era uno di quei giorni trascorsi nei pressi di Sansepolcro, e fu proprio in quei giorni che capitai a Monterchi. Questo piccolo paese fu una scoperta molto interessante e per questo ti voglio racontare cosa vedere a Monterchi.

Monterchi è un comune dell’alta Valtiberina il cui nucleo sorge radunato sulle pendici di una collinetta (il Monte d’Ercole da cui trae il nome). È un luogo dal fascino innegabile come, ormai ne son quasi convinto, ogni paese della Toscana, e questa località è ormai sempre associata alla presenza del piccolo Museo della Madonna del Parto.

Scorcio del centro, cosa vedere a Monterchi
Scorcio del centro, cosa vedere a Monterchi

Cosa vedere a Monterchi

Proprio per vedere lei sono venuto qui, sulla scia di un percorso storico culturale che vede Piero della Francesca conquistare i cuori di tutti coloro che sono originari di queste terre.

Nativo della zona, egli ha lasciato in eredità molte delle sue più grandi opere, alcune delle quali conservate presso il Museo Civico di Sansepolcro e molte delle quali apprezzate dalla popolazione a tal punto da essere riprodotte nelle abitazioni o addirittura incise nel legno a decoro delle balestre dei partecipanti al Palio della Balestra.

La Madonna del Parto, cosa vedere a Monterchi
La Madonna del Parto, cosa vedere a Monterchi

Museo della Madonna del Parto

In quella che un tempo era una piccola scuola elementare, oggi si trova il museo dedicato a quest’opera, un affresco dipinto tra il 1455 e il 1460 in una piccola cappella poco distante. Esso venne spostato qui in attesa di trovare una sede più adeguata, per motivi di salvaguardia e di restauro (ultimato nel 1993).

L’edificio si articola in differenti sale, ognuna adibita a una funzione specifica.

Se hai l’opportunità di effettuare la visita con calma, il percorso informativo ti farà conoscere e sperimentare le tecniche utilizzate dall’artista per realizzare il bozzetto e successivamente l’affresco.

Nella prima sala, seguendo l’ordine di visita, si trovano alcune opere minori e diversi pannelli esplicativi da cui trarre maggiori informazioni sulla storia di questo affresco fin dalle sue origini. Una curiosità è costituita dal fatto che, affacciandosi alla finestra di questa stanza, è possibile vedere, immersa in un tipico panorama toscano, la Cappella di Momentana, luogo originario in cui la Madonna del Parto fu realizzata.

Praticare l'arte di Piero della Francesca al Museo della Madonna del Parto, cosa vedere a Monterchi
Praticare l’arte di Piero della Francesca al Museo della Madonna del Parto, cosa vedere a Monterchi

Nella sala adiacente è possibile invece assistere alla proiezione di un video, un racconto che ripercorre la vita di Piero della Francesca e delle sue opere, con particolare attenzione ai luoghi e agli eventi che ne influenzarono l’arte.

La terza sala, quella da tutti attesa, ospita la Madonna del Parto, custodita in condizioni di umidità e temperatura ottimali per la sua conservazione, tra la penombra, e illuminata da una luce fredda che non ne offenda i colori.

Ormai ridotta ad un frammento di muro, la Madonna del Parto conserva la sua semplice bellezza nonostante sia impossibile ricostruire il complesso contorno che la circondava, come del resto è impossibile conoscere quanto grande fosse la pittura originaria.

Quest’opera, dai chiari segni che richiamano caratteri popolari, è un omaggio alla maternità. Ne sono simbolo la postura della Vergine, molto simile a quella tenuta dalle donne di campagna avvezze al lavoro, le deformità nelle dita delle mani e l’aspetto affaticato, ma pur sempre radioso, caratteristica comune a tutte le donne gravide.

Laboratorio didattico al Museo della Madonna del Parto, cosa vedere a Monterchi
Laboratorio didattico al Museo della Madonna del Parto, cosa vedere a Monterchi

Pregevole anche la semplicità che caratterizza i due angeli che affiancano Maria, due graziosi bambini che scostano una tenda, a mo di tabernacolo, ornata dalle rosse tinte del melograno, simbolo di fertilità.

Di certo esistono intenditori che meglio di me possono spiegare i pregi di questo capolavoro, posso solo invitarti ad andare tu stesso a vederlo con i tuoi occhi perché è una sensazione davvero suggestiva trovarselo davanti.

E puoi portare con te anche i bambini perché la quarta e ultima sala ospita un’area didattica. Le informazioni raccolte durante il restauro hanno permesso di ricostruire il processo di realizzazione della Madonna del Parto che vengono qui illustrate seguendo un processo che insegna interattivamente a riprodurre l’opera.

Panorami di Toscana, cosa vedere a Monterchi
Panorami di Toscana, cosa vedere a Monterchi

Tramite alcuni piccoli esercizi, a volte neanche tanto facili, l’ingegno della mente viene stuzzicato per capire quali furono le tecniche utilizzate da Piero della Francesca per disegnare alcuni particolari con tanta precisione e senza gli strumenti odierni a disposizione.

Altra curiosità è la spiegazione delle fasi di creazione dell’affresco ultimato in sette giorni. Perché i primi giorni Piero dipingeva delle parti più piccole rispetto agli ultimi? Forse per testare i materiali che stava utilizzando, ma sicuramente perché, essendo gran parte del disegno speculare all’altra metà, una volta passato oltre il mezzo l’altra parte era uguale e solo riflessa, come allo specchio.

E questa è solo una di tante curiosità da scoprire visitando il Museo della Madonna del Parto.

Museo delle Bilance, cosa vedere a Monterchi
Museo delle Bilance, cosa vedere a Monterchi

Museo delle Bilance

A pochi passi di distanza dalla Madonna del Parto, risalendo le vie del paese, si trova poi il Museo delle Bilance, aperto da poco più di un anno in un antico palazzo del ‘500. In esso sono ospitati i pezzi della collezione privata di Velio Ortolani, un appassionato che nel corso degli anni ha messo assieme una raccolta tra le più complete di tutta Europa.

Attraverso le numerose tipologie di bilancia, all’interno del museo, è possibile ripercorrere oltre 300 anni di storia, suddivisa per aree tematiche in base all’utilizzo cui le bilance erano destinate.

Tra i pezzi più antichi ci sono le stadere e le bilance a due bracci risalenti al XV secolo e, procedendo verso tempi più moderni, si arriva alle bilance da laboratorio e le bascule da mercato in uso nel secolo scorso.

Di certo un’esposizione molto originale e curiosa che ci fa riflettere su quanto si sia evoluta oggi la tecnologia in ogni ambito della vita umana.

Dove soggiornare a Monterchi?

Camera dell'Agriturismo Rancaccio, cosa vedere a Monterchi
Camera dell’Agriturismo Rancaccio, cosa vedere a Monterchi

Di certo ogni angolo di Toscana ha un buon motivo per potervi soggiornare, ma ti consiglio di valtare l’opportunità di dormire e rilassarti presso la Fattoria il Rancaccio, situata in località Pieve a Ranco, a Felcino Nero.

Immerso nella natura e ubicato sul fianco di un’altura, il Rancaccio offre suggestivi panorami e sopratutto una grande quiete, talmente intensa da permettere di rilassarsi e godersi questa location eccezionale.

La particolare storia dei tre edifici che compongono l’agriturismo è legata alle rovine del castello che si trova sopra la collina, un’antica rocca di cui ormai restano solo alcune mura pericolanti, ma dannatamente suggestive.

Piscina dell'Agriturismo Rancaccio, cosa vedere a Monterchi
Piscina dell’Agriturismo Rancaccio, cosa vedere a Monterchi

Nei tre giorni passati al Rancaccio, Lavinia, figlia e erede del proprietario Riccardo, ci ha viziati e coccolati pur garantendoci la giusta privacy. Sempre ricorderò il torcolo, ottimo dolce da colazione e merenda capace di battere anche le più sofisticate leccornie in quanto a bontà.

Le stanze in cui abbiamo dormito si trovano in una piccola casetta, Casina, che può ospitare fino a sei persone, in tre stanze doppie, dotata di due bagni al primo piano e al piano terreno provvista di cucina attrezzata, un grande salotto e un ingresso in cui si trova un bellissimo bancone da bar di legno.

L’altra unità abitativa, Casanova, non l’ho vista internamente, è situata un po’ più in alto sulla collina, proprio vicina alle rovine del castello e attualmente è affittata, ma una telefonata per sapere se c’è disponibilità quando vuoi andare di certo non disturba.

Entrambe le due case hanno una piscina dedicata e quella della ‘Casina’ offre, secondo me, un panorama impareggiabile. Purtroppo non ho avuto molto tempo per tastare l’acqua, ma l’aperitivo bordo piscina alla sera aspettando il tramonto è sensazionale.

Alla Fattoria il Rancaccio inoltre, in quanto tale, è possibile acquistare prodotti locali qui realizzati. Alcuni di essi sono le tagliatelle al tartufo e la mitica tartufata, pochi cucchiai scaldati in padella per saltare la pasta appena scolata e il successo a tavola è assicurato, se piace il genere ovviamente.

Che altro dirti, il Rancaccio è stato una sorpresa gradita e non c’è modo migliore per credermi se non quello di scoprirlo tu stesso. Si trova a Felcino Nero, a pochi minuti da Sansepolcro, Anghiari e il centro di Monterchi. È un’ottima base per visitare la zona, ma restando lontani dal caos delle cittadine.

Ho visitato Monterchi durante il tour #ttexperience organizzato da Advertigo e la nostra base è stata la città di Sansepolcro, che ti consiglio di visitare.



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Agriturismo Fattoria Il Rancaccio, cosa vedere a Monterchi
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Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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