La città di Monza è sempre stata, per me, una di quelle località di cui pensi: ma si un giorno la vedrò. Quelle cittadine che vedi talmente vicine e raggiungibili da non ritenere particolarmente attraenti, e invece non c’è nulla di più sbagliato. Ecco perché voglio raccontarti cosa vedere a Monza, 5 esperienze da vivere in un fine settimana che ti faranno scoprire quanto è interessante questo capoluogo lombardo.
Troppo spesso sottovalutiamo Monza, tanto, forse troppo, vicina a Milano che ne mette in ombra la bellezza. Invece Monza si è rivelata essere una cittadina tranquilla, il cui centro storico è a misura d’uomo, visitabile tranquillamente a piedi e dove non mancano gli eventi di interesse culturale o divertenti.
Un ulteriore punto di forza di Monza è la facilità di collegamento con le località vicine. Arrivare in pieno centro è stato facilissimo in treno, per esempio, con un viaggio di circa 10 minuti dalla stazione Centrale di Milano, e anche la rete stradale è ben organizzata, sebbene possa essere un po’ più lenta per via del traffico.
Ho trascorso in città tre giornate piacevoli e attive, il centro offre infatti molti spunti di visita, di certo non mancano i punti d’interesse e, quando il sole cala, le vie si animano di bar, ristoranti e locali dove scorre la movida monzese.
Un punto di forza della mia visita è stata di certo l’aver potuto soggiornare in centro, la mia base era infatti l’Antica Trattoria dell’Uva, ottimo ristorante tipico e anche albergo situato proprio a tre minuti a piedi dalla piazza dell’Arengario.
Ma andiamo con ordine, voglio spiegarti cosa vedere a Monza in modo esauriente e semplice.
Cosa vedere a Monza
1- Visitare il centro storico
Uscito dalla stazione ho subito capito che il centro storico non doveva essere distante, bastano infatti meno di 10 minuti a piedi per trovarsi in zona pedonale, in un intreccio di vie affollate e per lo più dedite allo shopping.
Di questo parlerò dopo però, perché guardandosi attorno attentamente non si tarda a capire che il centro è composto da alcuni edifici di particolare interesse, sia storico che artistico, che ho potuto scoprire grazie ad una visita guidata con le guide dell’Associazione Art-U.
L’Arengario è forse il più significativo, centro sociale e urbanistico di Monza è ancora oggi un punto di riferimento in città e, proprio qui, convergono le vie principali che si diramano tutto intorno. La via principale è Via Italia che, lo si può notare con una veduta aerea, congiunge il cuore di Monza al centro di Milano, a lasciar intendere il forte legame che ha, da sempre, accomunato queste due città.
L’edificio sorge su tre file di arcate massicce sotto cui, un tempo, si svolgeva il mercato cittadino. Il portico passante permetteva di osservare la piazza da ogni lato e gli archi a sesto acuto ne denotano lo stile architettonico proprio dell’epoca gotica. Sulla facciata, sopra alle volte degli archi, venivano dipinti i volti dei condannati a morte, mentre sul lato opposto alla torre si trova la Parlera, ovvero il balconcino, aggiunto in epoca più recente, dal quale il podestà emanava le grida, ovvero le decisioni e le disposizioni di interesse per i cittadini.
Spostandosi in Piazza del Duomo si resta incantati dalla facciata dell’edificio (che in giugno 2018 è nascosta da alte impalcature) realizzata nel 1300 da Matteo da Campione. Sulla piazza si trova anche un Crocicchio risalente al periodo della peste, venne eretto per volontà di San Carlo per permettere ai malati di vedere la croce e pregare da dentro casa, senza doversi recare in chiesa.
Un’altra delle piazze principali del centro è Piazza Trento Trieste, il cui aspetto è variato nel tempo e al centro della quale sorge un grande monumento ai caduti. Su di essa si affaccia il Palazzo Comunale, di fronte al quale si trova un edificio ben più moderno e dall’aspetto discutibile realizzato in epoca fascista. Questa piazza è comunque sempre animata e, la sera, è un buon luogo per fare l’aperitivo.
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Vi sono anche altre chiese di interesse minore, come Santa Maria in Strada risalente al 1300, caratterizzata dalle decorazioni in cotto che ne abbelliscono la facciata in stile gotico, oppure la Chiesa di San Maurizio, ex Santa Margherita, in cui si narra (anche se la veridicità non è stata ancora accertata) che venne ordinata Virginia de Leyva, ovvero la Monaca di Monza.
Di particolare interesse è il Ponte dei Leoni, che porta questo nome per le 4 statue di leoni che si trovano ai suoi angoli. Questo ponte ha una storia molto antica, sebbene il ponte attuale non sia più quello romanico originale, del quale sono visibili alcune fondamenta e parte delle antiche arcate, a testimonianza del tempo che fu.
In posizione un po’ più decentrata, ma lungo il corso del Lambro, si trova invece un antico mulino, ultimo di una serie di mulini che esistevano lungo il fiume. Al suo interno ha sede il Museo Etnologico Monza Brianza che, quest’anno, festeggia i 40 anni di esposizione. L’elemento più caratteristico è la molazza del 1871 che ancora si trova nella sua posizione originale. Purtroppo all’esterno la ruota è stata rimossa.
Se avrai voglia di gironzolare ancora un po’ meritano una visita anche il Convento dei Padri Barnabiti, adiacente alla Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo, e la Chiesa di San Pietro Martire che, nonostante l’esterno sia stato alterato dai restauri ottocenteschi, conserva un pregevole interno di matrice cistercense.
2- Duomo di Monza e Museo dei Tesori del Duomo
Il Duomo di Monza è, forse, l’edificio più bello e importante della città. Sottoposto a un lungo restauro grazie al contributo della Fondazione Gaiani è oggi testimone non solo della storia religiosa di Monza, ma sopratutto custode della storia antica della città.
In questo luogo venne infatti eretto il primo tempio per volontà della Regina Teodolina, sposa di Re Autari e quindi regina del Longobardi, con la funzione di cappella del palazzo reale che sorgeva poco distante. Proprio a questa regina si deve la conversione del popolo longobardo alla religione cattolica e la sua autorità e forza interiore sono spesso testimoniate dalle scelte che fece durante la sua vita (come ad esempio sposarsi con re Agilulfo poco dopo la morte di Re Autari). Teodolinda è ancora oggi un personaggio molto sentito dalla popolazione monzese che ne celebra le gesta. Ogni anno, a inizio luglio, la città si anima con il corteo storico che sfila in abiti d’epoca fino a raggiungere la Piazza del Duomo dove la serata viene allietata da spettacoli di luci, trampolieri e danze molto d’effetto.
All’interno del Museo e del Duomo non è possibile scattare fotografie e/o registrare video, per questo non si trova molto materiale, se non quello fornito dai gestori del complesso, in ogni caso una visita guidata permette di conoscere a fondo la storia di Teodolinda, raccontata attraverso il suo tesoro, e proseguire poi nelle epoche storiche fino ad arrivare ai giorni nostri.
Anche l’interno del duomo è ricco di importanti opere artistiche, una di esse è l’Albero della Vita di Arcimboldo, ma la sezione più interessante, alla quale si accede a turni stabiliti e per cui è necessario prenotare, è quella della Cappella di Teodolinda, dalla bellezza sbalorditiva.
Il consiglio generale è quello di seguire una visita guidata con una guida in carne e ossa, quindi non un’audioguida, la giusta guida saprà trasmettere passioni e emozioni attraverso il suo racconto.
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3- Reggia di Monza e Parco della Villa Reale
Un’altra visita imperdibile, se ti domandi cosa vedere a Monza, è quella alla Villa Reale, la Reggia di Monza che, dopo un lungo e minuzioso restauro, è ora riaperta e visitabile.
La Reggia di Monza venne fatta costruire nel 1777 da Ferdinando d’Asburgo per essere un palazzo ducale, solo successivamente la villa divenne di proprietà della famiglia reale che la utilizzava come villa di delizia per il periodo estivo, prevalentemente.
I lavori di costruzione furono eseguiti dall’architetto Piermarini, allievo del Vanvitelli, che lavorò anche alla costruzione della Reggia di Caserta e che realizzò il Teatro alla Scala di Milano. La Reggia di Monza presenta infatti analogie architettoniche con questi due edifici e si caratterizza esternamente per il suo stile pulito e sobrio che si rifà alle linee classiche.
Molto differente è, invece, internamente. Le sale visitabili si dividono in due sezioni: gli appartamenti reali da un lato e le sale di rappresentanza dall’altro.
Gli appartamenti reali vennero arricchiti e plasmati durante il regno della Regina Margherita e di Re Umberto I, coppia che ricevette la villa in dono da Re Vittorio Emanuele II ritenendola quindi, di fatto, la propria dimora. La visita guidata è piacevole e interessante, sopratutto permette di conoscere i retroscena della vita di corte e della coppia reale che mostrava una felicità solo di facciata.
Le sale di rappresentanza sono forse le più appariscenti e maestose, adibite all’accoglienza degli ospiti illustri e delle occasioni ufficiali. Al piano superiore, invece, si può accedere al Belvedere, ovvero tutta l’area delle soffitte, il sottotetto dove un tempo vivevano i servitori e che oggi è stato restaurato ed è divenuto area espositiva per mostre temporanee di design e arte moderna.
La Reggia di Monza non si distingue solo in maestosità e bellezza, ma è stato anche il primo edificio dove venissero realizzati impianti di riscaldamento centralizzati e dove si trovarono numerose innovazioni che la rendono una residenza unica nei confronti delle residenze ad essa contemporanee.
La facciata a forma di ferro di cavallo sembra protendersi verso la città, che ne è divisa da un boschetto che altro non è che un preludio di quello che è il Parco della Villa Reale di Monza, realizzato in periodo napoleonico per essere il più grande parco urbano d”Europa, primato che ancora detiene.
L’intero parco è un vasto giardino all’inglese nel quale è riprodotta la natura che si estende dai prati alle colline, dai laghetti artificiali alle aree boscose nelle quali ogni pianta non si trova li per caso. L’estensione del parco è talmente vasta che all’interno del suo perimetro si trovano aree destinate a concerti e eventi, aree per lo svago, un campo da golf e l’Autodromo Nazionale di Monza che venne costruito negli anni ’20 ed è oggi un monumento storico della storia della Formula 1 e dell’automobile in Italia.
Anche la visita dell’autodromo è molto consigliata, si ha la possibilità di percorrere la pista di gara, di visitarne i retroscena, camminare sulla linea della pole position e di salire su uno dei podi più sensazionali e ambiti di tutto il mondo.
Ovviamente, tranne per quanto riguarda l’autodromo, è vietato l’accesso alle automobili in quasi tutto il parco. Visitarlo tutto a piedi è quasi impossibile, ma è possibile noleggiare una bicicletta o un risciò per gironzolare in relax e vederne una buona parte in un tempo accettabile.
4- Shopping in centro
Oltre ai grandi monumenti di cui ho parlato, la città di Monza è anche un piacevole polo commerciale, una cittadina satellite della capitale della moda che però è in grado di offrire un’atmosfera più distesa e un’esperienza di shopping meno condizionata dagli stereotipi milanesi.
La via centrale, Via Italia, e le vie che si diramano dall’Arengario sono ricche di boutiques, negozi e botteghe intervallati da bar e ristoranti, insomma un mix perfetto per poter passeggiare curiosando tra le vetrine e fare, di tanto in tanto, una sosta per sorseggiare un drink o prendere un caffè.
Purtroppo è difficile trovare esercizi che vendano prodotti tipici monzesi, ma questo è dovuto al fatto che il grande sviluppo della città ha causato la chiusura e lo spostamento delle aziende che sorgevano lungo il corso del Lambro e che si distinguevano per la produzione tessile. Di tutto quel passato resta oggi il mulino di cui ho già parlato, altro motivo per andare a visitarlo.
Il passato delle industrie tessili resta talvolta ancora nelle architetture degli edifici. Proprio tra il centro e la stazione, infatti, si trova la Rinascente di Monza, una delle tante filiali Rinascente d’Italia, ma ciò che rende unica questa sede della Rinascente è proprio l’edificio che in origine era la sede di una grande tessitura monzese costretta poi a chiudere i battenti. Con la scusa dello shopping, quindi, ricordati di alzare lo sguardo e ammirare lo stile liberty che caratterizza sia l’esterno che l’interno di questa costruzione.
5- Movida serale e ristoranti consigliati a Monza
Infine, che siano le 8 del mattino per la prima colazione, le 11 per l’aperitivo prima di pranzo o le 17 per un the in compagnia o un aperitivo serale, le vie di Monza sono sempre animata da una piacevole vitalità. Durante tutta la giornata è possibile trovare locali e ristoranti aperti e quelli di cui ti parlerò sono quelli da me provati, ma che non sono comunque l’unica scelta in città.
In pieno centro, proprio vicino all’Arengario, si trova il Caffé Moderno, un locale grazioso che certamente ti colpirà lo sguardo per il suo dehor affacciato sulla piazza. Sia per posizione che per orari d’apertura possiamo dire che questo locale è consigliato per tutta la giornata, a partire dalla colazione, oppure per la pausa pranzo, o infine per un aperitivo serale prima di andare a cena. Che sia intenzionalmente o per caso è difficile non passare per di qua, potrei definirlo il locale più centrale di Monza.
Ma siccome sto ancora pensando a cosa vedere a Monza, ti consiglio di trascorrere la serata oltre il Ponte dei Leoni, nella zona lungo il ramo del fiume chiamato Lambretto. Qui si trova la Pizzeria del Centro, un ristorante che, da come dice il nome, serve anche la pizza, ma che è specializzato nei piatti di pesce. Il giro pesce è una combinazione di portate di pesce crudo e cotto che ti lascerà sazio e decisamente soddisfatto, se poi ci metti anche l’atmosfera dei tavolini lungo il fiume, allora la serata romantica è fatta.
Se invece stai cercando un tipo di cucina più casereccia e tipica della zona può essere una buona idea quella di fermarsi all’Antica Taverna dell’Uva, ovvero il ristorante dell’albergo in cui ho soggiornato. Il buffet di antipasti è sfizioso, sopratutto le portate locali, e qui potrai assaggiare alcuni piatti tipici, come ad esempio il risotto con la luganega, un particolare tipo di salsiccia monzese.
Che dire, ora sai cosa vedere a Monza, ti sembra che ci siano abbastanza ragioni per visitare questa città? Io un pensierino ce lo farei.
Tu hai mai visitato Monza? Ti stuzzica l’idea? O forse hai qualche consiglio da darci? Lascia un commento sul fondo di questo articolo e dicci il tuo parere. Io dal canto mio spero di tornare presto e continuare a scoprire ciò che ancora mi manca di questa città.
Questo viaggio è stato organizzato in collaborazione con Associazione Pro Monza
Io (sono francese) ho vissuto a Monza un paio di anni (per motivi legati alla professione di mio fidanzato), ed ho avuto un vero colpo di fulmine per questa citta. E bella, originale, gradevole; a misura umana pur essendo citta con tutte le sue attrattivita ed una ricca storia.
Ciao, hai proprio ragione, Monza è una città eccezionale e merita di essere scoperta 🙂
Io ci sono nata 63 anni fa, adoro la mia città di origine. Sono nata vicino al parco in via Ponchielli, era un monastero penso di circa 200 anni fa, si chiamava “Cascina degli Angeli”. I piccolissimi locali erano stati dati in regalo a fine lavoro ai miei parenti, compresi i miei bisnonni (Magni).
C’era un solo wc, fuori e in fondo al cortile, immagina… io sono nata lì e da ragazzina scendevamo, non con le scale, ma scivolando come Mery Poppins.
Ora c’è un portone che chiude l’ingresso ai locali, sotto c’è un gran cortile, sopra girava tutto intorno un balcone per l’accesso ai locali, 1/2/3 al massimo, circa 2m x 3. Mia nonna viveva sopra il portone, era molto freddo d’inverno, non essendo chiuso. Tipo: portone sopra cucina, io ricordo una sala, ma penso fosse stata una camera. Le case distavano molto fra di loro e io percorrevo la via con la bici… ecc…
È una città che ha molto da offrire.
Ricordo d’estate: penso al solstizio dietro la Villa Reale, si facevano i fuochi artificiali, il laghetto con i cigni, il tiro a segno.
Basta altrimenti scrivo un romanzo. Ciao.
Buongiorno Mara e grazie per questo tuo bellissimo commento/ricordo.
Monza è stata per me una bellissima scoperta e, nonostante sia cambiata tantissimo, è bello immaginarla come era un tempo leggendo le tue parole.
Torna ancora a leggerci, hai gia visto il nostro video su Monza?
Gian Luca
Bhe vi è molto ma molto di più da vedere: la nascita del villaggio – forse chiamato Olmea – risale al XIV secolo a.C. Sono stati trovati reperti tra cui le spade di primo tipo dette appunto modello MONZA. Poi vi è altro da vedere basta sapere a chi rivolgersi.
Ciao Giovanni e grazie per il tuo commento, come dico al fondo dell’articolo Monza mi ha lasciato la curiosità di scoprire di più, proprio perché la mia impressione è stata che ci fosse molto altro da vedere in città. Sono stato guidato dall’Associazione Pro Monza, ma alcune cose penso siano state saltate per questioni di tempo, in ogni caso spero di tornare e scoprire molto di più sulla storia e sulle bellezze di Monza. 🙂