Crocevia di strade, vie di comunicazione e commercio la giovane capitale della Giordania, è una città che, dietro la sua facciata austera e labirintica, riserva piacevoli scoperte. Scopriamo assieme cosa vedere ad Amman.
Immergersi tra le tante contraddizioni della città e perdersi nell’intrico delle sue vie ti aiuterà a scoprire una città che, sotto la scorza apparente, si manifesta viva e allegra. Un crogiolo di culture e etnie e religioni che la rendono culturalmente attiva e interessante.
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La capitale della Giordania è una città sicura, una destinazione che (l’ho provato personalmente) si può visitare in totale tranquillità anche in autonomia, osservando sempre le consuete regole di prudenza valide ovunque.
Nel caso però non ti senta sicuro di perderti (in senso positivo) tra i bazar, i mercati e le antiche vie di Amman, il consiglio migliore che posso dare è quello di affidarti a una guida locale che ti possa accompagnare alla scoperta dei luoghi più autentici della capitale.
La storia di Amman
Ma facciamo un piccolo salto indietro, non occorre mandare indietro le lancette di secoli per vedere la nascita di Amman, ti basti pensare che la prima casa, la casa più vecchia della città, fu fondata nel 1918.
Prima di quella data la città di Amman non esisteva, esisteva forse un grande accampamento nomade che si spostava periodicamente in quel vasto regno che era l’Impero Ottomano.
La storia di questa città inizia dopo il 1916, l’anno del celebre assalto di Lawrence d’Arabia, avvenuto poco prima della fine della Prima Guerra Mondiale che vide la scomparsa dell’Impero e la nascita degli stati arabi. Questo evento viene anche rievocato nel Wadi Rum.
La Giordania nasce nel 1921 con una struttura governativa retta da un principe e la capitale viene posta nel giovane centro di Amman che funge da baricentro, fulcro di tutte le attività del paese la nuova capitale cresce e si modifica velocemente superando, in poco più di 90 anni, i 5 milioni di abitanti.
In essa si ripercuotono nel corso degli anni tutti i cambiamenti che la fine dell’Impero Ottomano comporta. Quella che era una vasta realtà comunitaria, popolata da tribù nomadi, diviene difficilmente regolamentabile, sopratutto per la difficoltà costante di stabilire la corretta proprietà dei terreni e di conseguenza una corretta tassazione per la popolazione.
Fu per questo motivo che, nel 1928, vennero istituiti il catasto e la proprietà privata. Definendo per ogni tribù un possedimento diviene possibile istituire un corretto sistema di tassazione e viene data responsabilità alle tribù di distribuire il terreno ricevuto tra le principali famiglie che la compongono, che a loro volta li spartiscono a cascata tra i discendenti.
Insomma, per farla breve la giovane capitale giordana è una neonata in un sistema statale embrionale che si andava via via definendo. Questo l’ha resa una città dinamica, tollerante e di mente molto aperta, per trovarsi in uno stato arabo, culla di una cultura pacifica che ha visto, anche in questi difficili ultimi anni, una convivenza pacifica di religioni e culture differenti. Una sorta di oasi del Medio Oriente.
Sia chiaro, occorre comunque il buon senso, ad esempio è meglio non ostentare ricchezza, oggetti tecnologici troppo vistosi, non si corre il rischio di essere derubati in genere, ma chi ci vedesse si sentirebbe più spronato ad approfittarsi del ‘turista benestante’.
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Cosa vedere ad Amman
La Cittadella e le rovine dei tempi antichi
Vestigia degli insediamenti precedentemente esistenti in quest’area si trovano sulla cima di uno dei sette colli su cui Amman si sviluppa. Questa ampia area archeologica è la Cittadella di Amman ed è un’ottima meta di visita, sia per immaginare l’impotenza che doveva avere il Tempio di Ercole nel suo pieno splendore, sia per ammirare la città che si stende a perdita d’occhio tutto intorno.
Queste rovine non sono tuttavia le prime costruzioni erette. Quelle originali risalgono al regno di Ammon nel 1200 a.C., periodo in cui l’area della Giordania era suddivisa in tre antichi regni: Ammon (appunto), Moab e Edom.
Nei periodi successivi alla fondazione della città queste terre vennero governate a fasi transitorie da civiltà come gli Assiri o i Babilonesi, popoli che comunque non hanno contribuito allo sviluppo di Amman e dei quali oggi non resta traccia alcuna.
Furono i Tolomei a dare una svolta alla storia creando una città greca, ribattezzata Philadelphia, che cominciò ad attirare saggi, pensatori e uomini di scienza.
Di tutto questo non vi è traccia tuttavia, perché i Romani, con il loro arrivo, eliminarono ogni costruzione esistente per modificare la città in base ai propri canoni edilizi. La dimostrazione di questo sono i resti del teatro che si trovano nella parte bassa dell’odierna Amman, questa fu una condizione di crescita che proseguì anche dopo la fine del dominio romano. Nel 336 d.C., anno in cui giunse la religione cristiana, i romani cominciarono ad avere qualche problema, ma il loro dominio cessa definitivamente quando i musulmani, aiutati dai bizantini e supportati dai cristiani, giungono e cacciano il dominio di Roma. Siamo nel 636 d.C. e, una volta ristabilita la pace, ad Amman comincia un periodo di convivenza pacifica che persiste ancora oggi nonostante il 95% della popolazione giordana sia di fede musulmana.
Tornando alla Cittadella, all’interno del sito si trova un piccolo museo archeologico, gli appassionati troveranno gradevole la visita durante la quale si possono vedere molti oggetti rinvenuti nella zona e alcuni manufatti scultorei di grande pregio.
I colonnati in gran parte distrutti che si trovano all’esterno sono ottimi soggetti fotografici e passeggiare tra di essi con calma mi fa davvero immaginare alla grandiosità di quella città che un tempo qui sorgeva.
Recenti ritrovamenti alle periferie di Amman hanno portato a conoscenza di resti di insediamenti risalenti al Neolitico, datati intorno all’8000 a.C.
Uno dei momenti migliori per salire alla Cittadella, sebbene dopo le 17.00 il sito sia chiuso ai visitatori, è l’ora del tramonto. Quando il sole scende la città si illumina e viene avvolta da un’atmosfera di brulicante fermento. Ma la vera emozione del tramonto visto da qui è l’ora in cui, dai minareti di Amman, il muezzin intona la preghiera serale.
Stando in piedi nel mezzo del parcheggio non si ha una vista ottimale della città, ma si possono sentire le due vallate laterali rimbombare di questo suono, un’eco in quasi perfetto effetto stereo che mi ha fatto venire la pelle d’oca. Uno di quei momenti in cui, anche una religione tanto diversa dalla tua, riesce a farti vibrare l’anima e suscita emozioni molto forti.
Il modo migliore per salire alla Cittadella al tramonto è il taxi.
I mercati al mattino e Amman che si sveglia
Se però vorrai scoprire la Amman più autentica e brulicante dovrai puntare la sveglia al mattino presto. Verso le 7.30/8.00 vai a Downtown, il quartiere più commerciale della città, puoi raggiungerlo comodamente a piedi se soggiorni vicino al centro, oppure con un taxi (il costo è di pochi dinari) se la tua base si trova nei quartieri più periferici.
Io ho soggiornato all’Hotel Royal, una struttura di categoria elevata che però offre alcune camere (sembrano mini appartamenti) classificate normali e dal costo non esagerato. Il mio consiglio è di cercare le offerte last minute (da questo link ad esempio) perché i prezzi oscillano giornalmente e anche di parecchio, anche perché due notti possono essere sufficienti per stare ad Amman.
Dall’Hotel Royal, che si trova vicino alla seconda rotonda, fino a Downtown a piedi occorrono circa 25 minuti. È una piacevole passeggiata che passa proprio davanti all’Hotel InterContinental, altra ottima base per soggiornare, e la mattina presto il traffico non è ancora molto intenso.
Scendendo (perché le strade di Amman sono un continuo sali scendi) verso la zona del mercato non smettre di guardarti attorno. Quello che ti circonda è la città che si sveglia: le botteghe che aprono i battenti, i panifici che espongono il pane appena sfornato, i bar da cui arriva aroma di caffè o che mostrano brillanti teiere tenute in caldo da piastre elettriche da strada.
Insomma, stai camminando nella Amman che vive, dove ti immergerai facilmente tra la popolazione e, a meno che tu non sia una ragazza tanto provocante o esponga una reflex con zoom notevole, non riceverai alcun fastidio da nessuno. In ogni caso, anche se dovessi ispirare commenti o battute, non mi è mai capitato di trovare gente molesta.
Resterai stupito dai colori di Amman, dall’allegria cromatica delle scalinate, ad esempio, che diventano pugni di allegria incastrate tra i palazzi e le vie che si trovano su livelli differenti.
Vicino ad Al Balad per esempio, siamo rimasti sbalorditi dalla gradinata sopra cui sono stati sospesi decine di ombrelli colorati, i colori brillanti sono ripresi dai disegni sulle pareti laterali alle quali sono appesi dei vasi di fiori tutti colorati e decorati con scritte che inneggiano alla pace e all’amore reciproco. Al Balad è una di quelle viuzze che non si smetterebbe mai di fotografare.
Proseguendo e superando un bivio mantenendo la sinistra, lo si riconosce per la caratteristica libreria che si trova all’angolo, sembra un chiosco uscito da un album fotografico vintage, inizierai a trovare alcuni negozi di abbigliamento. Molti di essi vendono le stesse cineserie che troveresti anche in Italia, ma se cerchi attentamente riuscirai a trovare anche qualche piccolo negozio di sartoria locale che sopravvive ancora.
Da qui in avanti ogni via è buona, le botteghe sono ovunque e avvicinandosi alla zona del Teatro Romano troverai anche i banchi del mercato alimentare. Principalmente verdura e prodotti da forno, perché la carne è venduta in macelleria, dove può essere conservata in frigorifero. I prodotti tipici sono molti, dal pane speziato agli onnipresenti cornetti greci, dai dolci tipici (fritti e ricoperti di miele) ai ceci tostati e glassati che diventano ottime caramelle zuccherose.
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Vivere la città con la gente del luogo
Meravigliati quando, sguisciando tra i banchi, ti troverai in una vivace piazza dominata dai due alti minareti della moschea, mentre la gente cammina decisa verso una meta ignota o sta seduta davanti ai portoni del luogo di culto a chiacchierare con gli amici.
Uno dei momenti che ricordo con più piacere è stato quello del caffè. Seguendone l’aroma ci infiliamo in una viuzza cieca, che porta solamente a un piccolo hotel incastrato tra le case. Ci troviamo, senza volerlo, in un perfetto quadretto locale e poterne fare parte diventa un grande piacere. Entriamo nel piccolo bar che ha i tavolini e le sedie solamente all’esterno, sulla via, e ordiniamo un caffè giordano a testa.
In pochi attimi il barista ci prepara un tavolino e quattro sedie, invitandoci ad accomodarci in attesa che il preparato sia pronto.
Il caffè giordano è diverso dal nostro espresso, è più simile allo spesso caffè greco, e spesso viene aromatizzato con cardamomo. Il barista ci porta i bicchierini e con una caffettiera a infusione li riempie di caffè bollente.
Lo ammetto, sono curioso, io amo il caffè e il solo profumo risveglia i miei sensi. È molto caldo e chiacchieriamo in attesa che diventi bevibile, cosa non sbagliata perché consente anche al macinato di sedimentare evitando i fastidiosi granelli tra i denti.
Caldo, dal profumo avvolgente e dal sapore intenso, questo caffè è uno dei miei ricordi più piacevoli di Amman.
Ci congediamo e riprendiamo l’esplorazione, attraversiamo la strada e passiamo per Gold Street, la zona delle gioiellerie, dove bracciali, catenine, anelli e gioielli che definirei giganteschi sono esposti nelle luminose vetrine.
Risaliamo la strada verso Paris Square, una zona elevata sopra uno dei colli di Amman, dove si trovano un piccolo centro commerciale e alcuni negozi più moderni e alcune pasticcerie che stuzzicano la voglia di dolciumi.
Siamo stanchi, abbiamo camminato parecchio alla ricerca di cosa vedere ad Amman ed è ora di tornare verso l’hotel, ma non senza un’altra sosta fotografica a sorpresa. Un’altra scalinata, questa volta un arcobaleno di colori ispirato all’infanzia e alla scuola.
Un altro angolo inaspettato di una Amman capace di sbalordire in ogni momento.
Cosa ne dici? Sei pronto a partire?
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Scopri la Giordania anche sul sito di Turismo Giordania.
Ciao Gian Luca,
sto organizzando un viaggio tra Giordania e Israele, con arrivo ad Amman e ritorno da Tel Aviv. La mia idea era di spostarmi lungo il tragitto per poi arrivare a Tel Aviv e ripartire, ovviamente utilizzando escursioni o bus locali.
Secondo te è fattibile? Leggevo che consigliavi di fare base ad Amman.
Grazie in anticipo per la risposta
Ciao Teresa e grazie di averci scritto.
Innanzitutto sono sicuro che sarà un viaggio stupendo e si, credo sia possibile viverlo spostandosi con i mezzi locali. Forse in Israele sarà più facile, ma anche la Giordania è ben servita dai trasporti pubblici. Il mio consiglio è di controllare bene prima le linee bus e treni e cercare di capire le migliori che ti possono permettere di seguire l’itinerario che hai in mente. Per quanto riguarda la base, Amman è sicuramente una buona opzione. Tutto dipende da che tipo di esperienze vorrai vivere. Se visiti Petra una notte a Wadi Musa è super consigliata, anche se vuoi fare un po’ di relax sul Mar Morto troverai delle strutture indimenticabili e il tramonto sul bacino più ‘depresso’ del mondo è qualcosa di spettacolare. Non so se hai visto nel mio itinerario, ma ci sono anche luoghi immersi nel verde dove si trovano sorgenti termali naturali. Insomma, la Giordania è bella e varia e alcune esperienze meritano almeno una notte fuori. Vuoi non addormentarti nel deserto del Wadi Rum e svegliarti la mattina seguente per vedere l’alba su Marte?
Pensaci, e se visiti la Giordania goditela a fondo! 🙂
E torna a farmi sapere com’è andato il viaggio!!!
Ciao anch’io vorrei avere informazione x sapere dove acquistare
Le escursioni
Ciao Dora e grazie per il tuo commento. Puoi acquistare alcune escursioni direttamente qui nell’articolo tramite i bottoni e i link presenti. Sono servizi sicuri e affidabili. Se hai ancora bisogno sono qui a disposizione.
Gian Luca
Ciao, vorremmo organizzare un viaggio in Giordania. Siamo in 3 e vorremmo appoggiarci ad un autista che ci faccia anche un po’ da guida. Hai qualche nominativo da suggerirci?
Grazie
Ciao Laura, trovare un autista che vi faccia da guida potrebbe essere molto costoso, dovreste tenerlo con voi e spesargli tutti i pasti e soggiorni, siete sicuri che sia il metodo migliore?
Il mio consiglio è di fare base ad Amman e da li partire per le varie escursioni, così potrete facilmente raggiungere e visitare Madaba, il Monte Nebo e Betania in un giorno. Fare relax sul Mar Morto, percorrere il Wadi Mujib, visitare il Wadi Rum e dormire nel deserto. Visitare l’antica Petra e Piccola Petra. Se avete tempo arrivare fino ad Aquaba. E ancora verso nord visitare Jerash e i castelli del deserto nella Giordania orientale.
Come vedi le cose sono tante, cercate di capire cosa vi interessa fare, così potrete organizzarvi meglio.
Se vuoi puoi contattarmi via email, whatsapp o messenger per chiedermi info più specifiche o link utili.
Preparatevi perché la Giordania è indimenticabile!
Ciao, mi definisco anche io un piccolo travelblogger. Viaggio quanto piu possibile. Sto progettando un viaggio in Giordana tra gennaio e febbraio. Avresti suggerimenti? Grazie. Nico
Ciao Nico e grazie per il commento. La Giordania è un paese che incanta e il viaggio di certo non ti deluderà, farla in autonomia è possibile ma anche molto snervante, i posti di blocco e i controlli possono essere davvero estenuanti, proprio per questo, solitamente, consiglio di appoggiarsi ad una guida o un’agenzia locale. Se occorre ho qualche contatto.
Per il resto goditi Amman, non perderti il Wadi Rum, il Mar Morto e Aqaba, e visita i siti della Terra Santa che meritano e sono ricchi di storia (Monte Nebo, Madaba, Betania). Se posso esserti utile in qualche altro modo scrivimi, sarà un piacere!
Buon viaggio,
Gian