Situata nella provincia di Frosinone la città di Anagni è conosciuta nella storia poiché fu la città papale in cui vissero 4 papi. Tra di essi tutti conoscono Bonifacio VIII, uno dei pontefici più potenti e discussi di tutta la storia passata. In questo post voglio raccontarti cosa vedere ad Anagni, che ancora oggi è un interessante borgo da visitare nel Lazio.
Anagni è stata una delle tappe del mio viaggio nel Lazio, un itinerario che mi ha permesso di scoprire molte bellezze di questa regione spesso messa in ombra dalla capitale. Anagni, in particolare, è stata una delle località che più mi ha colpito. Il motivo è semplice, è una via di mezzo tra una città ed un borgo, effetto dovuto anche dal fatto che, in passato, la popolazione qui era molto più numerosa.
Se stai organizzando un viaggio ricorda di partire senza correre rischi, acquista una polizza per metterti al sicuro dagli imprevisti. Io consiglio le assicurazioni Heymondo, propongono numerose soluzioni a prezzi ottimi. Inoltre per i nostri lettori c’è uno sconto del 10%. Basta davvero poco per viaggiare ancora più sereni.
Cosa vedere ad Anagni
Le principali cose da vedere ad Anagni si trovano nel centro storico, un intrico di viuzze e piazze racchiuse nel circolo che un tempo era delimitato dalle mura difensive. A oggi qualcosa resta delle antiche mura, soprattutto le 5 porte di accesso al centro storico: Porta Cerere, Porta Santa Maria, Porta San Francesco, Porta Tufoli e Porta San Nicola.
Passeggiare per il centro permette di scovare angoli e scorci suggestivi. Il mio consiglio per assaporare appieno l’atmosfera di questa città è quello di dedicarle almeno due o tre giorni, avendo così la possibilità di visitare con calma i siti d’interesse principali.
Far coincidere la visita con i giorni di mercato può essere una buona scelta, poiché la mattina il mercato di Piazza Papa Innocenzo III è un vortice di colori, di volti e di voci squillanti. I venditori che, con inflessione dialettale, cercano di attirare l’attenzione dei curiosi e dei clienti sono meravigliosi.
Soggiornare in centro storico ti permetterà anche di assaporare l’atmosfera notturna di questo borgo. La mia base sono state Le Stanze del Duomo, una struttura che si trova vicino a Porta Santa Maria, proprio dove inizia Via Vittorio Emanuele, la via centrale di Anagni. La struttura è dotata di camere spaziose e arredate in stile moderno, pur sempre restando una location storica realizzata recuperando gli antichi edifici esistenti.
Ci sono comunque molte opzioni dove dormire ad Anagni. Il mio consiglio è di cercare online e confrontare le varie proposte, inoltre prenotando in anticipo potrai assicurarti di trovare posto nell’hotel che fa al caso tuo.
Palazzo della Ragione
Uno dei principali punti d’interesse da vedere ad Anagni è il palazzo comunale, meglio conosciuto come Palazzo della Ragione.
Questo edificio si trova in centro e vi si accede attraversando un imponente portico caratterizzato dal fatto che non vi è simmetria tra gli archi che lo compongono. Il porticato venne, infatti, realizzato durante la fondazione del palazzo ottenuto dall’unione di due edifici preesistenti.
La costruzione di Palazzo della Ragione risale al 1163 e venne operata dall’architetto bresciano Jacopo da Iseo. Egli, sceso in Lazio per costruire la Lega Lombarda, utilizzò tecniche costruttive in stile longobardo, come si può vedere dall’architettura.
Al di sopra del portico è contenuta la Sala della Ragione, un maestoso salone visitabile che oggi è utilizzato per eventi e come area espositiva. Sulla facciata nord si può ancora vedere la loggetta del banditore con gli stemmi della città assieme a quelli delle famiglie Orsini e Caetani (la famiglia di Bonifacio VIII).
Palazzo di Bonifacio VIII
Poco distante da qui si trova un altro luogo di grande interesse, è il Palazzo di Bonifacio VIII. Questa fu la dimora in cui visse uno dei papi più discussi di tutta la storia e in cui avvennero alcuni tra i fatti più memorabili del Medioevo europeo.
La visita guidata permette di entrare in alcune sale dove si apprezzano ancora decorazioni di grande importanza. La Sala delle Oche è forse la più famosa, ma la più significativa è sicuramente la Sala dello Schiaffo di Anagni. In questa sala Giacono Sciarra Colonna, a capo di oltre 1000 uomini mercenari, schiaffeggiò il pontefice Bonifacio VIII.
Se non conosci questa parte della storia puoi approfondirla sul sito del palazzo, oppure puoi organizzare un weekend ad Anagni e venire a scoprirla con i tuoi occhi. L’esperienza merita, sopratutto perché in pochi ignorano chi fosse Bonifacio VIII e visitarne la dimora suscita molta suggestione e permette di conoscere più a fondo questo personaggio.
Ma cosa vedere ad Anagni non finisce qui. Il meglio deve ancora venire perché vi sono opere di bellezza inimmaginabile conservate nel Duomo cittadino.
Visita alla Cattedrale di Anagni
La Cattedrale di Santa Maria sorge sulla cima di quella che fu l’antica acropoli. Il suo aspetto odierno è il risultato di numerosi momenti costruttivi che si sono fusi apportando via via ampliamenti e modifiche allo stile originario. Allo stile romanico (1072 – 1104) si è aggiunto lo stile gotico durante la metà del XIII secolo.
Esternamente colpisce il sagrato dotato di ampie gradinate e dominato dalla torre campanaria. La struttura è separata dall’edificio della cattedrale. Internamente, invece, predomina lo stile gotico e l’attenzione è attirata dal meraviglioso pavimento in stile cosmatesco ancora ben conservato.
Di particolare interesse artistico è anche la Cappella Caetani nella quale si trova anche un grande sepolcro.
La visita guidata comincia dall’area museale. Questa sezione è realizzata nelle sale adiacenti alla cattedrale e oggi ospita oggetti ecclesiali di grande valore. Ovviamente ciò che non venne portato in Vaticano quando venne spostata la sede papale. Di notevole bellezza è la biblioteca lignea e, tra le teche, si scorgono numerosi tesori di pregio quali icone, pale e abiti da funzione realizzati con tessuti molto preziosi.
Il vero tesoro è la cripta
La parte veramente forte della visita, secondo me, è la cripta. La sua struttura ad archi vanta un colonnato molto fitto e suggestivo, ma la cosa più spettacolare sono le superfici interamente affrescate.
La cripta della Cattedrale di Anagni conserva un ciclo di affreschi realizzati tra il 1100 e il 1250 circa e raffiguranti le scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Il percorso è obbligato ed è impossibile avvicinarsi troppo agli affreschi. Questo permette di conservarli meglio. Sopratutto perché le pareti, i soffitti, le colonne, gli altari ne erano interamente ricoperti e si cerca di tutelare ciò che è giunto fino a noi.
Puoi trovare informazioni aggiuntive, orari e costi per la visita sul sito del Museo della Cattedrale di Anagni.
Custode di una storia che ha creato il nostro presente, Anagni merita di essere visitata e scoperta. Cosa vedere ad Anagni è un itinerario tra i principali luoghi d’interesse della città, che sicuramente contempla anche altre attrazioni per completare la visita.
Tu sei mai stato ad Anagni? Se avessi piacere di aggiungere qualche informazione o vuoi esprimere un parere ti invito a farlo lasciando un commento qui sotto.
Questo post è scritto in collaborazione con VisitLazio e Promotuscia-Gardentour
Informativo, ma la invito a curare di più l’ortografia: fu’ con l’accento, un’interessante borgo con l’apostrofo, sopratutto con una t sola…..
Salve Manuela e grazie per il suo commento. La ringrazio e chiedo venia, purtroppo scrivendo a volte si commettono refusi e rileggendo non si notano in quanto si ha già in mente il senso delle frasi. Un occhio esterno è spesso molto utile in tal senso.
Ho corretto alcuni errori, tranne sopratutto che è corretto anche con una sola T. Per il resto, se ne trovasse altri, sono sempre lieto di poter migliorare i contenuti del sito e, seppur cerchi di controllare e correggere minuziosamente, talvolta può capitare che, per fretta o stanchezza, qualcosa sfugga involontariamente.
Torni ancora a leggerci,
Gian Luca
Verissimo, soprattutto si può scrivere anche con una t. Forse sarebbe meglio: se avessi, invece di: se avresti. In ogni caso, grazie per le preziose indicazioni ed informazioni.
Perbacco, siete attentissimi! Grazie ancora per avermi fatto notare un’altra svista. Buona giornata 🙂