Bella e varia, la Toscana è una regione da amare profondamente. Dopo il mio terzo viaggio in provincia di Arezzo mi sento pronto a svelarti cosa vedere in Valtiberina, la valle che abbraccia il Tevere dopo che nasce dal Monte Fumaiolo.
L’alta Valtiberina è quella compresa tra il Lago di Montedoglio e il comune di Città di Castello, in Umbria, un territorio ricco di borghi e tradizioni che affascinano i viaggiatori sia per la cultura, che per la natura e anche per la gastronomia.
Anche questa volta la mia base è stata Sansepolcro, città che ho visitato in passato per assistere al Palio della Balestra, ottima base per visitare i borghi circostanti come Monterchi, noto per la Madonna del parto di Piero della Francesca (che si trova al museo) e Anghiari, spettacolare per i suoi scorci che probabilmente avrai visto in qualche film di Pieraccioni.
Ho soggiornato a Palazzo Magi, residenza d’epoca situata proprio nel centro, posizione ideale che mi ha permesso di godere ogni momento del giorno nel cuore del Borgo.
Se già mi hai letto avrai visto che di Sansepolcro ho già parlato, non starò quindi a ripetermi, ma ti spiegherò invece che cosa ho visto di nuovo durante questo mio ultimo weekend toscano.
Cosa vedere in Valtiberina e perché scegliere Sansepolcro
C’è una ragione per cui è meglio scegliere Sansepolcro come base in un soggiorno di settembre, ma anche nel resto dell’anno. A settembre si disputa il tanto atteso Palio della Balestra, manifestazione che attira migliaia di spettatori e che, se da un lato ti farà trovale la città un po’ troppo affollata, dall’altro lato ti farà vivere ricorrenze e cerimonie storiche ricche di fascino.
La sera del mio arrivo, ad esempio, si è celebrata l’Offerta della Cera, un rito legato alla tradizione durante il quale i figuranti in abiti rinascimentali rappresentanti i mestieri si radunano nella Cattedrale di San Giovanni Evangelista per pagare la tassa alla curia, tassa che veniva versata in cera per permettere alla chiesa di avere sufficienti candele per l’anno successivo.
Lasciato il duomo abbiamo fatto due passi in centro, dove era in programma la cena dei rioni, un’occasione in cui assaggiare i sapori della tradizione mentre si chiacchiera e si conosce gente che siede alla stessa tavolata. Il Ristorante Al Coccio, per questa occasione, ha apparecchiato delle tavolate molto grandi in strada dove accogliere la clientela creando un’atmosfera di convivialità resa ancora più coinvolgente dalla calda illuminazione della strada.
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Tra le vie di Sansepolcro
La mattina seguente un giro tra le vie del Borgo è stato d’obbligo. Per prima cosa abbiamo reso omaggio alla sede della Società dei Balestrieri di Sansepolcro, un luogo che è anche un museo dove conoscere la storia di quest’arma divenuta simbolo di fratellanza e amicizia.
Nelle tre sale addobbate con stemmi araldici e balestre è possibile trovare gli antichi stendardi delle edizioni vinte da Sansepolcro al Palio della Balestra, vi si trovano uniformi, fotografie e ricordi, ma anche un’esposizione di antiche balestre che hanno fatto la storia locale e, ovviamente, gli attrezzi radunati nella cassetta che sta sempre con l’arciere.
Il corniolo è l’oggetto che desta sempre maggior interesse e molti, anzi tutti, si chiedono come possa l’arciere colpire il centro di un tondino così piccolo a 36 metri di distanza.
Inoltre, in una piccola teca, è possibile vedere Petra de Burgo, il modellino di balestra che venne portata nello spazio dal Colonnello Roberto Vittori in missione sulla stazione spaziale internazionale.
Sempre piacevole è anche la visita del Museo Civico di Sansepolcro, luogo dove sono radunate molte delle opere più importanti dei grandi artisti locali, come Piero della Francesca e i Della Robbia. Nell’ultimo periodo il museo ha anche subito un restyling e vi si trovano alcune esposizioni temporanee molto interessanti, come quella intitolata Luca Pacioli, tra Piero della Francesca e Leonardo, dedicata al personaggio di Luca Pacioli e ai suoi legami con gli artisti dello stesso periodo. Oppure la sensazionale mostra fotografica degli scatti di Steve McCurry che si trova al piano inferiore. Immagini talvolta crude e forti che il fotografo ha scattato durante i suoi viaggi in giro per il mondo.
Luoghi vecchi e nuovi che raccontano storie
Una città sempre ricca di luoghi che sanno emozionare e raccontare storie, come la Chiesa di San Giovanni Battista, dove si trova la più grande rappresentazione su vetro del Cenacolo, pezzo forte di un’esposizione sulle vetrate artistiche nella stria. Oppure i musei come il Museo Aboca (di cui ti ho parlato qui) o i centri culturali che hanno saputo rivalutare antichi scheletri architettonici.
Sto alludendo alla CasermArcheologica. Questo edificio nato come prima sede dello stabilimento Buitoni, che nacque qui a Sansepolcro, venne ceduto al comune che lo adibì a caserma per le forze dell’ordine. Per molti anni la Caserma assolse la sua funzione, divenendo anche casa temporanea per persone bisognose, ma dopo che le forze dell’ordine si trasferirono venne abbandonata a se stessa andando incontro al declino.
Grazie a un’idea di Ilaria Margutti questo luogo è tornato a vivere, divenendo un centro culturale e uno spazio in cui gli artisti contemporanei possono esporre le proprie installazioni. Ciò che rende questo luogo tremendamente suggestivo è il fatto che Ilaria abbia intenzionalmente mantenuto lo stato grezzo dello stabile.
Insomma, sono stati svolti dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza, i pavimenti sono stati sistemati, ma le pareti, le porte interne, alcune stanze, come i bagni, sono state lasciate al loro stato di degrado. L’intonaco caduto, le crepe nei muri, alcuni affreschi deteriorati e i sanitari (fuori uso) sporchi e impolverati diventano testimoni della storia che è passata tra queste mura, testimoni di vite, di persone, di gioie e dolori.
Difficile spiegare a fondo che cosa trasmette questo luogo, l’unico modo per capirlo è varcarne la soglia e visitarlo.
Un altro edificio tornato a risplendere è la Casa di Piero, proprio quella in cui visse Piero della Francesca. Il sindaco attuale è stato un grande promotore della sua apertura avvenuta dopo un recupero dei locali e un restauro. Al suo interno si trovano alcune aree espositive multimediali, postazioni interattive che ci raccontano chi era Piero della Francesca, ci spiegano le sue teorie sulla prospettiva, chiave delle sue opere, e del legame con Luca Pacioli, suo concittadino e applicatore delle sue teorie.
Storie di Valtiberina
La storia è stata il filo conduttore di questo viaggio. Una storia antica e devota, come quella di San Francesco. Oppure la Storia con la S maiuscola, come quella raccontata dalle pagine di migliaia di diari (circa 10.000) che sono conservati al Piccolo Museo del Diario, un luogo capace di emozionare profondamente.
Di certo è curioso che un simile museo si trovi in un comune come Pieve Santo Stefano, un paese che ha risentito molto dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale venne praticamente raso al suolo. Oggi della vecchia Pieve Santo Stefano non resta nulla o poco più, se non le storie di chi ha vissuto questi luoghi, storie che contribuiscono a mantenerne vivo il ricordo.
La collezione di diari è in continua crescita, ogni anno ne arrivano di nuovi ed originali e, ogni anno, quello che viene ritenuto il più bello e interessante diventa un libro vero e proprio. Impossibile non emozionarsi leggendo e ascoltando le storie raccontate accompagnate del diffuso fruscio dei fogli dei diari che dialogano tra loro.
Da qui parte il Memory Route, un itinerario che collega Pieve con Anghiari attraversando luoghi e proponendo esperienze legate alla memoria. Un esempio è il pranzo all’Enoteca Simoncelli (sempre a Pieve Santo Stefano) che propone un menù ricco e fatto di sapori antichi e del territorio.
Di San Francesco invece ti ho già parlato, della sua vita qui, tra l’Eremo di Montecasale e il Santuario della Verna, delle atmosfere di pace che si respirano in questi luoghi e di quanto mi sia piaciuto l’eremo, così raccolto tra la vegetazione, aggrappato alle rocce.
Anche quest’anno siamo tornati a Montecasale. Una visita alla piccola chiesa e alla cella di Francesco sono d’obbligo, come una foto del panorama che si gode dalla terrazza.
In cammino sui cammini di Francesco
Ma questa volta ci siamo tornati anche per un altro motivo. Qui abbiamo incontrato le Anime Pioniere, un’associazione di promozione locale che organizza percorsi esperienziali lungo i cammini di Francesco. Con loro siamo partiti da Montecasale per un piacevole trekking tra l’Alpe della Luna (così si chiama questa zona montuosa) diretti verso il Santuario della Verna.
Non abbiamo percorso la strada per intero, ma ci siamo goduti appieno i panorami, l’aria fresca e la natura lungo il tratto che dall’eremo arriva in frazione La Montagna. Circa 7 Km di camminata facile, con salite e discese certo, anche un po’ di fango, ma tutto sommato praticabile da chiunque.
Questi percorsi fanno parte di un insieme di itinerari che ha l’intento di riscoprire e valorizzare delle conoscenze locali spesso ignorate dando un’alternativa ancora incontaminata a quelli che sono i più tradizionali percorsi di pellegrinaggio, ormai oberati da un’eccessiva affluenza di persone.
E se la camminata ti sembra troppo impegnativa, sappi che in frazione La Montagna ti aspetta la Trattoria da Vasco, un ristorante casereccio e verace, un luogo dove sentirsi a casa e lasciarsi coccolare dai sapori del territorio preparati sapientemente da Barbara con ingredienti che variano in base al periodo dell’anno.
Qui non esiste un menù, il pranzo (o la cena) viene servito a un orario stabilito, con un margine minimo di tolleranza, e le portate sono decise giornalmente in base agli ingredienti migliori e più freschi.
Al solo pensiero di quei crostini farciti con paté, salse e pomodori mi torna l’appetito. Squisiti anche i ravioli dal ripieno di ricotta di pecora conditi con zucchine e basilico, seguiti dalla crostata semplice ma molto buona. Lo spettacolo però arriva al termine del pasto. Per gli amanti delle grappe, Vasco ha in serbo un’ampia selezione di grappe e liquori artigianali, aromatizzati e ad alta gradazione. Non potevo rifiutarne un bicchierino.
Insomma una Sansepolcro da vivere fuori e dentro le vie del Borgo, una città che non smette di stupirmi e che ogni volta mi abbraccia come se fosse una seconda casa. Questa volta sono anche salito sul campanile del duomo, il punto più alto della città, credo, da cui godere di una vista a 360° tutto intorno.
Altri consigli su dove mangiare a Sansepolcro
Prima di terminare la mia lista di consigli (ricorda che puoi leggere i vari approfondimenti usando i link che ho lasciato qua e la) voglio lasciarti ancora due dritte su dove mangiare a Sansepolcro, nel caso tu avessi ancora fame.
Per un aperitivo ti consiglio vivamente la Pasticceria Tacconi che si trova fuori dalle mura lungo il viale alberato. Il locale è luminoso e piacevole, in estate c’è anche la terrazza esterna dove godersi l’aria fresca della sera. Assieme al classico spritz o prosecco viene servito un mix di crostini, 3 gusti, buono e davvero abbondante. Te lo consiglio.
In centro, lungo il corso principale, una delle cene migliori fatte a Sansepolcro è stata al Ristorante Fiorentino. Questo locale storico del Borgo ti colpirà per l’atmosfera calda e accogliente. Il suo menù propone piatti della cucina toscana e anche alcune chicche di ispirazione rinascimentale davvero deliziose.
Difficile non farsi tentare, ma se vuoi un consiglio lascia uno spazio per il dolce. Il carrello dei dolci ti stupirà come un miraggio e alcuni dessert sono veri attentati per la gola, come il dolceriso o il lattaiolo, proposte che non si trovano ovunque.
Se invece cerchi un locale per la cena più easy, o magari per un vivace dopo cena, allora stai cercando il Compass Rose, meglio conosciuto come il Pubbone di Sansepolcro. Questo pub irlandese è ormai un locale storico ed è frequentato regolarmente da molta gente del posto.
Una qualità decisamente positiva è la vasta selezione di birre che accompagna un menù dove puoi trovare sia piatti caldi che i deliziosi hamburger proposti con numerose varianti di farcitura. Un bel panino imbottito e un boccale di birra rossa sono un connubio perfetto per una serata al top.
Ma tu sei già stato a Sansepolcro? Hai altri consigli da darmi per la mia prossima visita al Borgo? E secondo te cosa vedere in Valtiberina per godersela al 100%?
Questo fine settimana in Valtiberina è stato organizzato da Insolita Italia in collaborazione con il Comune di Sansepolcro
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