È giunto il momento di lasciare Danzica. I tre giorni trascorsi in questa città sono stati ricchi di scoperte, ma la Polonia chiama ancora. Nel pomeriggio, con un po’ di nostalgia per le strade e i colori di Danzica, mi sono diretto da Danzica a Sopot, desideroso di esplorare un po’ di più questa regione che mi ha toccato l’anima in profondità.
Tappa alla Chiesa di Santa Maria a Danzica
Nonostante il tempo trascorso a Danzica, tre giorni non sono bastati per vedere tutto nel dettaglio. Così, prima di partire, Roberto, la mia guida locale, mi dà appuntamento davanti alla Chiesa di Santa Maria. Non avevo ancora avuto modo di visitarne l’interno, e questa è l’occasione perfetta per colmare la curiosità.
La Chiesa di Santa Maria è un edificio maestoso, capace di catturare lo sguardo con la sua imponenza. Entrando, ciò che colpisce è il candore degli interni, risultato della dominazione protestante che, in passato, ricoprì gli antichi affreschi con pittura bianca per eliminare le rappresentazioni sacre. Le dimensioni della chiesa lasciano senza fiato: costruita tra il 1343 e il 1502, può accogliere fino a 25.000 fedeli. La torre campanaria, che si innalza per 82 metri, regala una vista mozzafiato sulla città. Non è un caso che nel 1987 il papa l’abbia dichiarata concattedrale della Cattedrale di Oliwa.

Da Danzica a Sopot, sosta alla Cattedrale di Oliwa
Dopo questa visita suggestiva, ci dirigiamo verso Oliwa, un quartiere dall’atmosfera tranquilla e dal carattere storico, un tempo città autonoma poi annessa a Danzica. Passeggiare per le stradine acciottolate è un vero piacere, tra antichi edifici e scorci verdi. La Cattedrale di Oliwa è l’attrazione principale: costruita dai monaci cistercensi nel XII secolo, colpisce per la sua struttura diversa dalle altre chiese di Danzica e per il suo organo monumentale. Con le sue 7.876 canne, l’organo produce suoni unici, dal dolce canto degli uccelli al potente fragore dei tuoni. Ogni giorno a mezzogiorno, un concerto gratuito permette di vivere un momento di pura emozione.
Dopo aver ascoltato il concerto, ci fermiamo nei giardini circostanti la cattedrale. Il Parco Oliwski è una vera oasi verde, con aiuole curate, laghetti e sentieri ombreggiati. È il luogo ideale per una pausa contemplativa prima di riprendere il viaggio.

I murale di Zaspa, quartiere di Danzica
Prima di proseguire, facciamo una tappa a Zaspa, un quartiere che colpisce per la sua trasformazione. Un tempo luogo anonimo e grigio, oggi è una galleria a cielo aperto grazie ai murales monumentali realizzati dall’Associazione Culturale PLAMA. Ogni estate, il festival dei murales porta nuove opere, rendendo il quartiere un luogo dinamico e vibrante. Incontriamo anche alcuni residenti, orgogliosi della trasformazione artistica del loro quartiere, e ascoltiamo le storie dietro alcuni dei murales più iconici.
Come puoi immaginare la città è ricca di luoghi interessanti e per scoprirla al meglio è necessario dedicarle qualche giorno. Cerca hotel a B&B a Danzica, prenotando online puoi risparmiare tempo e trovare una sistemazione ottimale per le tue esigenze.
Inoltre, per una full immersion completa ti consiglio di prenotare una visita guidata di Danzica, in questo modo puoi conoscere la città al meglio. E, per la sera, se sei un amante della movida, puoi partecipare al pub crawl di Danzica, un modo per scoprire i locali migliori di Gdansk e fare nuove conoscenze.

Si parte: da Danzica a Sopot
Lasciata Gdansk continua il mio viaggio da Danzica a Sopot, finalmente. Nonostante il traffico pomeridiano, l’attesa è ben ripagata: la città, con la sua lunga spiaggia e il celebre Molo di legno, è uno spettacolo unico. Passeggiare lungo il molo, con il vento che soffia tra i capelli e il rumore delle onde in sottofondo, è un’esperienza rilassante. Sopot, nata come villaggio di pescatori, è diventata una delle destinazioni turistiche più ambite del Mar Baltico. Fare base qui può essere una buona idea se vuoi aggiungere un tocco di relax al tuo viaggio, cerca gli hotel e B&B a Sopot, la scelta è vastissima e troverai sena dubbio quello che fa per te.
Un tempo piccolo villaggio di pescatori, Sopot si è espansa agli inizi del 1800 quando, percependo il grande potenziale del luogo, un ricco imprenditore vi creò il primo stabilimento balneare. Da li alla sua fama ci passò poco. La particolarità della natura circostante e la bellezza della spiaggia divennero note in tutte le nazioni del nord e i turisti cominciarono ad affluire da ogni dove.
Fu in questo periodo che venne creato il primo molo, a scopo turistico, per consentire ai turisti di entrare in contatto con il mare. Nel corso degli anni il Molo è stato via via ampliato e allungato e oggi ha una lunghezza di circa 600 metri. Passeggiare sulle sue assi sferzati dal vento e cullati dal rumore del mare è davvero terapeutico. Mi bastano pochi passi per essere completamente rapito da questo contesto.
Guardando verso la terra ferma si nota una grande piazza da cui parte una via che prosegue in linea retta dentro la città, fino alla stazione ferroviaria. È la via del passeggio cittadino e anche noi facciamo due passi immergendoci nel rilassato ondeggiare della folla, che in questa stagione non è molto fitta.

Zatoka Stzuki, cultura e divertimento lungo il Baltico
Dedichiamo un po’ di tempo a gustarci il luogo con una passeggiata lungo la via principale, immergendoci nell’atmosfera vacanziera e rilassata. Un ultimo sguardo al mare e ci dirigiamo verso Zatoka Sztuki, un centro culturale dinamico situato direttamente sulla spiaggia. Qui si tengono concerti, mostre e workshop, offrendo un perfetto connubio tra cultura e relax. In una delle sale, assistiamo a una breve performance teatrale: un inaspettato momento di creatività che aggiunge un tocco speciale alla visita.
Quest’associazione culturale si sviluppa su tre piani e sulla spiaggia. Dispone di un ristorante, di sale convegni o ricevimenti e di 14 camere d’albergo che possono ospitare fino a un massimo di 32 persone. Le iniziative culturali e i workshop sono aperti a tutti e, spesso, proposti gratuitamente. Per saperne di più conviene visitare il sito internet dove si trova anche il calendario completo degli eventi in programma.
Prima di salutare Sopot, ci concediamo una crociera nella baia: il mare che riflette i colori del tramonto e il drink di benvenuto tra le mani completano una giornata perfetta. Questo viaggio tra Danzica, Oliwa e Sopot mi ha rivelato un volto autentico della Polonia, fatto di storia, arte e mare. Un itinerario che consiglio a chiunque voglia lasciarsi affascinare da queste terre uniche.
Una passeggiata sul molo di Gdynia
Prima di concludere il nostro viaggio, decidiamo di fare un’ultima tappa a Gdynia, la terza delle città della cosiddette Tre Città (Gdańsk, Sopot e Gdynia). A differenza delle sue sorelle, Gdynia è una città giovane, nata negli anni ’20 del secolo scorso. Passeggiare sul suo grande molo offre una sensazione diversa: l’architettura è semplice, quasi austera, riflettendo lo stile funzionale e razionale tipico dell’epoca. Tuttavia, Gdynia ha un ruolo fondamentale nell’economia della regione, grazie al suo porto commerciale, uno dei più grandi dei mari del nord. La città è dinamica, pulsante, con un’energia moderna che contrasta con il fascino storico di Danzica e la rilassatezza di Sopot. Vale sicuramente la pena di visitarla, anche solo per respirare l’aria frizzante del porto e ammirare le navi ancorate.
Riflettendo sul viaggio, penso a quanto sia affascinante questa regione. Ogni città ha la sua anima: Danzica con il suo carattere storico, Oliwa con il suo spirito monastico e tranquillo, Sopot con l’energia del mare e della cultura contemporanea e Gdynia proiettata nel futuro. Ogni luogo racconta una storia diversa, e il loro intreccio rende il viaggio unico e indimenticabile.

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