Una cosa che ho imparato in Polonia è che la storia polacca è stata segnata da eventi di grande peso, sia per la popolazione che per l’intera nazione e l’Europa. Una storia fatta di dolori, ma anche di grandezza, come per Danzica, città dell’ambra e di Solidarnosc.
Il mio secondo giorno a Danzica comincia così, con una passeggiata in centro, per rinfrescare lo sguardo con le bellezze della Via Reale e, uscendo dalla Porta d’Oro, dedicare una visita al Museo dell’Ambra, che si trova nell’antico sistema di fortificazione che univa le due porte della città.
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Visitare Danzica, secondo giorno
In quello che un tempo fu un piccolo carcere, oggi è possibile vedere un’esposizione che ripercorre il ciclo di lavorazione dell’oro del nord, altro termine utilizzato per definire l’ambra. La spiegazione parte dalla sua raccolta, che avviene prevalentemente lungo le spiagge del Mar Baltico, fino alla creazione di pregiati gioielli o oggetti di uso comune.
Una passeggiata verso la periferia ci porta invece in Dolne Miasto, un quartiere che oggi è in fase di riqualificazione, dove si trova la Galleria di Arte Contemporanea Laznia.
Durante la nostra visita la nostra guida, Mona, ci ha accompagnato alla scoperta di un artista dal gusto controverso, che onestamente fatico a comprendere, ma che ha ispirato in me profonda curiosità, sopratutto perché Mona, ad esempio, ne è totalmente affascinata.
L’arte di Stelarc, di cui parlerò meglio in un altro post, unisce la scienza, la robotica e il corpo umano, egli stesso diviene opera d’arte congiunto alle braccia meccaniche o ai robot che realizza grazie alle sue grandi conoscenze in materia.
La città di Solidarnosc
Attraversiamo poi nuovamente la città osservando di passaggio alcuni degli edifici che ne hanno scritto la storia, come il Mulino Grande che in epoca medievale fu la più grande industria d’Europa. Siamo diretti verso i cantieri navali di Danzica.
Lungo il tragitto passiamo sotto alla sede odierna di Solidarnosc, movimento sindacale che nacque proprio qui e diede uno scossone alla realtà europea minando le basi del comunismo e ponendo fine al regime portando la conseguente riunificazione d’Europa.
A memoria di tutto ciò, oggi vi è un museo e la stessa strada per raggiungere i cantieri navali è testimone di quanto avvenuto in nome della libertà. Questo è motivo di orgoglio per la città e per tutta la Polonia.
Il museo, dal 2014, ha una nuova sede che funge anche da centro culturale dove vengono effettuate proiezioni, realizzate opere teatrali e tenuti comizi didattici la cui chiave principale è la libertà in tutte le sue forme.
La mia seconda e fitta giornata di #blogginpolonia è riassunta, per quanto possibile, in questo breve video.
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