Da poco rientrato da un viaggio a Djerba low cost, in Tunisia, Luca ci porta sulle coste del Mediterraneo. Djerba è spesso meta di molti che, per staccare dalla quotidianità, si concedono una vacanza breve al mare alla ricerca del sole e, sopratutto, di un viaggio per cui spendere poco.
Una settimana nell’isola di Djerba low cost con pacchetto volo + hotel all inclusive è il viaggio ideale per chi vuole abbinare mare, usi e costumi lontani da noi solo un paio d’ore di volo. Se un viaggio di questo tipo ti può piacere ti consiglio di cercare le offerte volo + hotel per Djerba, se hai date flessibili puoi trovare combinazioni dal prezzo imbattibile.
Per quanto riguarda il fai da te, i voli sono spesso occupati dai tour operator e i pacchetti per gli hotel fanno si che le offerte in agenzia siano sempre vantaggiose. Vale comunque la pena cercare i voli dall’Italia per Djerba usando un buon comparatore, a volte si possono trovare ottime occasioni.
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Il mio viaggio parte dall’aeroporto di Bologna con volo Neos il lunedì mattino. Arrivo a Djerba dopo due ore di volo, che diventano subito una, dato che la Tunisia non adotta l’orario legale ma mantiene tutto l’anno l’orario solare.
Scegli l’hotel con attenzione
All’arrivo i vari turisti vengono smistati a seconda dei tour operator e gli hotel di destinazione. Noi alloggiamo al Mehari Iberostar, un 3 stelle che a mio avviso ne merita tranquillamente 4.
L’hotel è pulito e ben curato: stanze essenziali ma pulite, una bella vegetazione circonda e accompagna fino alla spiaggia distante 300 metri. La piscina esterna è presa d’assalto fin dalle prime ore dell’alba. Il personale veramente molto gentile è sempre disponibile e la ristorazione è di buon livello, anche se forse un po’ carente quella tunisina. Troviamo il cous cous solo poche volte, ma tanto ottimo pesce e altre specialità.
L’isola dispone di numerose opzioni di soggiorno e puoi trovare l’hotel a Djerba che fa al caso tuo e prenotarlo direttamente online.

Il mare della Tunisia a Djerba
Ciò che tutti anelano arrivando qui è il mare. L’acqua è trasparente e quando è calmo degrada dolcemente. Ma a fine maggio fare il bagno è da coraggiosi e, inoltre, con il vento cambia subito aspetto e diventa molto ondoso. Una pecca di questa costa sono le numerose alghe che arrivano a riva e che, con il mare calmo, si ammucchiano. Tuttavia la differenza la fanno anche i vari hotel, tra chi si preoccupa ti tenere pulita la spiaggia e chi no. Infatti, qui ci sarebbero enormi potenzialità. La sabbia è chiara, fine e soffice in stile caraibico, ci vorrebbe solo un po’ più di cura e amor proprio da parte di chi amministra e chi vive l’isola.
Caratteristici e per qualcuno fastidiosi, a me non ne davano affatto, sono i numerosi e stupendi cavalli di razza araba e i dromedari che fanno avanti e indietro lungo la spiaggia in cerca di clienti per foto e piccoli giretti.
Per chi vuole, l’isola si può limitare al soggiorno in hotel tra spiaggia, piscina e abbuffate all inclusive, e già così la spesa è ripagata. Io però ho scelto Djerba come partenza per visitare l’isola e dirigermi poi verso il sud della Tunisia.
Escursione in visita a Houmt Souk

Dopo avere trascorso il giorno dell’arrivo tra spiaggia e hotel, con bella corsa alla sera in riva al mare facendo lo slalom tra cavalli, dromedari e i loro ricordini, il mattino dopo usciamo dall’hotel, prendiamo il primo taxi che passa e ci facciamo portare nella principale città dell’isola: Houmt Souk. A 20 km di distanza da qui.
Il tassista si dimostra simpatico e ci da appuntamento per il ritorno. In Tunisia i taxi hanno il tassametro e quindi non c’è bisogno di contrattare, paghiamo 8 Dinari (4 euro ) per 20 km.
Decidiamo di visitare il souk che alla fine della settimana si rivelerà essere anche il più bello e vario che abbiamo visitato. È diviso in reparti, da quello alimentare con gabbie piene di volatili e conigli rigorosamente vivi, al mercato del pesce (dove assistiamo anche a un asta), a quello ortofrutticolo pieno di colori e odori.
Se si cercano i colori c’è una parte del souk dedicato alle spezie con tantissimi vasi ricolmi e coloratissimi. Devo dire che i venditori cercano sempre di coinvolgerti, ti chiamano, ti chiedono le cose più strane, ma non sono tanto insistenti e dopo un ‘no grazie’ si finisce con un saluto.

Immergiti nei souk artigiani di Djerba
La parte più caotica è la zona del commercio delle ceramiche, degli abiti, dove ci sono gli orefici, i prodotti artigianali, i tappeti e gli immancabili souvenir. C’è anche una zona al chiuso che ricorda i grandi bazar con tanti artigiani al lavoro.
Conosciamo un simpatico vecchietto che ci porta nel suo laboratorio un po’ fuori dal caos e ci fa vedere con orgoglio gli articoli che negli anni varie riviste gli hanno dedicato. Lui lavora foglie di palma e confeziona borse, cappelli e altri oggetti per la casa.
Concludiamo così la nostra mattinata tra shopping e centinaia di foto scattate a qualsiasi cosa.
Merita di essere detto è che i tunisini, a dispetto di tanti pregiudizi, si sono rivelati sempre gentili, pronti alla battuta e mai arroganti.
Ritrovato il nostro tassista Lotfi, durante il viaggio di ritorno, ci mettiamo d’accordo con lui per il tour dell’isola del giorno dopo a 30 dinari (15 euro) per 2 persone per la durata di 5 ore.
Trascorriamo il pomeriggio tra spiaggia, piscina e vari stuzzichini come passatempo.
Itinerario sull’isola di Djerba low cost
L’indomani, dopo l’ottima colazione, alle 9 usciamo per incontrarci con Lotfi che ci farà da guida durante il tour dell’isola. Questa è una vera visita di Djerba low cost.
Ci dirigiamo verso Houmt Souk, dove visitiamo dall’esterno il Castello Spagnolo. Ci addentriamo poi nel porto, tra i pescatori di ritorno dalla pesca intenti a sistemare le reti, e fino al molo, caratterizzato da centinaia di migliaia di vasi usati per la pesca del polpo. Nell’insieme un bel quadro di vita gerbina.

Visita alla sinagoga di Ghribà
Risaliti sul taxi attraversiamo Houmt Souk per dirigerci verso il centro dell’isola, dove raggiungiamo la Ghribà. Si tratta di una sinagoga in terra islamica, è uno dei luoghi più sacri per gli ebrei e sorge proprio di fronte a una moschea.
Arrivati sul posto, Lotfi ci lascia il tempo per la visita, lui ovviamente non è interessato. Così, dopo avere superato i controlli, entriamo dentro a questo complesso non molto grande ma molto ben curato, con le mura bianche e le finestre blu, tipico abbinamento di colori nell’isola.
L’interno è decoratissimo. Ci fanno togliere le scarpe, io indosso una kippah e Daniela un velo. Possiamo scattare qualche foto e assistiamo anche a una specie di discussione sulla Torah.
Riprendiamo il tour diretti verso sud attraverso terre incolte e semidesertiche o coltivazioni di ulivi e palme. Lotfi ci fa vedere le cisterne di acqua sotterranee che sono sparse un po’ ovunque e dalle quali si può attingere con un secchiello attaccato a una fune. Notiamo anche i numerosi venditori di benzina libica che, lungo la strada, con le taniche, riforniscono le auto a un prezzo molto inferiore di quello ai distributori ufficiali.
Tappa a Guelalla
Arriviamo così a Guelalla, la seconda città dell’isola e principale produttore di ceramiche. Dopo averci offerto un the alla menta, Lotfi ci accompagna in un bel laboratorio di ceramica dove il proprietario ci fa una piccola dimostrazione e dove ci perdiamo tra i piani e le sale del negozio. Ci sono veramente tantissime cose belle che si vorrebbero comprare, ma noi ci limitiamo a poche cose per pochi dinari.

Salutato il proprietario raggiungiamo, dopo pochi chilometri, una vera e propria fornace dove si fabbricano grandi otri e vasi. Anche qui un giovane proprietario ci fa una bella dimostrazione. In Tunisia tanti sanno l’italiano, ma comunemente ci si parla in francese. Sta di fatto che alla fine gli lasciamo una piccola mancia.
Costeggiamo poi una zona dove la costa è più impervia fino a raggiungere il ponte che collega l’isola al continente. Ci fermiamo in un sito archeologico di cui rimangono solo alcuni pezzi di colonnato per poi risalire e fermarci alla Laguna Blu. Questo bel tratto di mare è azzurro, calmo e chiuso da spiagge bianche. Anche qui ci sono molti pescatori che vendono il loro pescato direttamente dalle barche.
Ritorniamo in hotel dopo un giro dell’isola veramente bello e assai economico. Ringraziamo il nostro tassista e trascorriamo il resto della giornata in relax.
Il viaggio di Luca continua, leggi anche la sua avventura nel sud tunisino, foto e testi di questo articolo sono forniti da Luca Benericetti.

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