Parlare di dove mangiare a Bologna è un po’ come cercare di dipingere la Gioconda, si potrà dare un’idea ma non si riuscirà mai a farlo al 100%. A differenza della Gioconda però, Bologna non è immutabile nel tempo, ma sta subendo delle continue trasformazioni, spesso impercettibili agli occhi di chi ci vive ogni giorno.
Non mi riferisco all’aspetto esteriore, ma alle trasformazioni dei luoghi, dei tempi e dei modi con cui si degusta il cibo. Quando si pensa al cibo di Bologna, soprattutto chi non è più un ventenne (e nemmeno trentenne) pensa alle calde e piccole trattorie del centro, magari non pulitissime, in cui ti sedevi su delle sedie di legno impagliate, dei tavoli in legno fitti fitti, e venivi avvolto dall’odore del ragù che non ti mollava nemmeno una volta uscito dal locale.
Il ragù era insieme alle immancabili tagliatelle, il maiale in tutte le sue affettate declinazioni faceva da padrone sulla tavola insieme a un vino rosso di dubbia provenienza, che però sembrava aiutare nella digestione avendo un effetto corrosivo sugli elementi organici con cui veniva a contatto.
Ci si alzava più che sazi, con un livello alcolico che aiutava ad apprezzare il tutto. I prezzi erano accettabili, tanto che mangiare fuori casa poteva essere quasi competitivo col cucinare in casa. Non è possibile dire se la qualità fosse buona, ma di certo il livello di soddisfazione era elevato anche perché veniva condito da quel tocco di bolognesità della famiglia che gestiva la trattoria che per un misto di accento bolognese e di un meccanismo di empatia irresistibile faceva sentire tutti (o quasi) come un ospite gradito più che un anonimo cliente.
Del resto Bologna è da sempre un crocevia tra nord e sud, città universitaria e quindi accogliente per definizione, ricca di sistemazioni per soggiornare e attrezzata a sfamare tutti, viandanti e abitanti.
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Dove mangiare a Bologna
Ecco, se oggi ti aspetti di trovare questo a Bologna farai un po’ di fatica. Le fumose trattorie sono state decimate e, quelle rimaste, hanno dovuto fare dei necessari salti di qualità, riservando spesso delle piacevoli sorprese per il palato. Il menù, pur restando fedele alla tradizione, si avvale di una maggiore qualità dei prodotti di base.
Un esempio di questi è quello della Trattoria da Tony in via Righi (da prenotare con anticipo). In posti come questo è ancora possibile degustare dei tortellini in brodo, della galantina di pollo, o dei buoni bolliti accompagnati dalle relative salse e mostarde.
Ma forse la trasformazione che maggiormente interessa la città dal lato culinario è stata quella di uscire a mangiare fuori all’aperto. Si può dire che tutti i ristoratori che hanno potuto, hanno messo negli ultimi anni dei tavolini in strada, sui marciapiedi, sotto i portici nei chiostri. Evidentemente il percepibile incremento dei turisti stranieri, soprattutto del nord Europa, che apprezzano i luoghi aperti ha spinto questo cambiamento, insieme con una progressiva pedonalizzazione del centro storico in particolare nel fine settimana, quando le principali arterie, via Indipendenza e via Ugo Bassi/Rizzoli (la cosidetta T a Bologna), vengono chiuse al traffico e il centro di Bologna si trasforma in un enorme ristorante a cielo aperto.
La conformazione della città e, in particolare, gli onnipresenti portici hanno aiutato in questa trasformazione.
Un’esplosione in tal senso si può trovare nel tradizionale Quadrilatero, un’area sotto le due torri che interessa moltissime vie che portano ancora i nomi delle antiche corporazioni, Via Orefici, Via Drapperie, Via Pescherie, Via Clavature (dai fabbri che producevano chiavi) ecc…
In queste vie si possono trovare distese di tavoli per tutti i gusti e per tutte le tasche. Per descriverli tutti ci vorrebbero pagine e pagine, e forse il gusto maggiore è proprio quello di scoprirli di volta in volta. In genere a Bologna, per la tradizione, per l’elevata qualità dei prodotti di partenza, del gusto per il cibo che a volte sconfina nell’essere esigenti da parte dei bolognesi stessi, è difficile rimanere delusi a tavola.
Quindi anche i nuovi locali che si sono affiancati agli storici ristoratori di questa zona, (Tamburini ad esempio) hanno contribuito a rivitalizzare il centro storico diventando un’attrazione turistica di per sé anche grazie al recupero di ambienti come il Mercato di Mezzo o il Mercato delle Erbe alla fine di Via Ugo Bassi verso Via Marconi.
Tutto questo ha consentito a Bologna di diventare una meta rilassante per il turista europeo del weekend che, tramite Ryanair (e tante altre compagnie aeree), sbarca all’Aeroporto Marconi e in mezz’ora di autobus si trova al centro della città per restarci qualche giorno tra cibo e shopping o per diventare una tappa di passaggio verso le città più gettonate, ma facilmente raggiungibili, come Firenze o Venezia.
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In tutto questo non dobbiamo dimenticare che Bologna resta viva indipendentemente dal turismo grazie alla più antica università del mondo, i cui studenti tradizionalmente vivacizzano altre aree della città come la celebre Via del Pratello, Via Zamboni, Piazza Verdi. In queste zone si respira un’atmosfera decisamente diversa da quella del Quadrilatero, ma di certo interessante da visitare e gustare nei numerosi punti di ristoro, soprattutto take away, come le celebri sfogline della Pasta Fresca Naldi, un fast food di tagliatelle e lasagne di pochi metri quadrati in Via del Pratello che da qualche anno si ritrova al primo posto nei più popolari siti di recensioni di ristoranti.
Dimenticavo, nel caso fossi malauguratamente a dieta evita Bologna come la peste, per tutti gli altri preparatevi invece a godere e a peccare di gola e ingordigia.
Ottimi consigli, Bologna non delude mai!!!
Hai proprio ragione Luca, Bologna è speciale, sopratutto a tavola 🙂
Ciao a tutti!!
Sono da due anni una biellese trapiantata a Bologna e… caldamente vi consiglio di provare le specialità di Nonna Rosa! In particolare la cotoletta alla bolognese con tartufo nero. È un locale intimo, stile shabby chic con personale cortese. È la mia prima scelta quando devo festeggiare qualche evento. Non resterete delusi nemmeno dagli antipasti e soprattutto dai primi.
Costo dei prodotti medio-alto, ma ne vale la pena. Unica pecca: prenotare un po’ di giorni in anticipo!
Buon appetito!
Ciao Gloria e grazie infinite per il prezioso consiglio, lo terrò a mente se ripasserò da Bologna! 😀
A Bologna bisogna provare il ristorante “Bertino” in via delle Lame. E’ storico, vera cucina bolognese
Ciao Renata e grazie della segnalazione, se passerò a Bologna vedrò di farci un salto! 😀