Dopo averla visitata lo posso confermare, Padova è una città che offre una vasta scelta di attività da svolgere, sia in campo artistico e culturale che in ambito sportivo o di benessere, proprio come dice il presidente dell’APT Antonio Piccolo in una mia intervista. Qualunque sia il motivo che ti porterà a visitarla, l’elemento comune che impreziosirà i tuoi momenti qui è l’ottima enogastronomia locale, un connubio di sapori, aromi e ingredienti genuini che arrivano dalla tradizione padovana e sono in grado di accontentare le più disparate preferenze alimentari. In un panorama così vasto, dove mangiare a Padova rischia di diventare una scelta ardua.
A rendere possibile questa sublime attrazione sono senza dubbio le numerose aziende agricole locali, eccellenze di prim’ordine per la produzione degli ingredienti che stanno alla base di una cucina semplice, ma che merita di essere assaporata fino in fondo, accompagnata dagli ottimi vini locali.
Dove mangiare a Padova, 2 consigli per non sbagliare
1. Ristorante Dotto di Campagna
Il ristorante Dotto di Campagna ci ha ospitati per il pranzo di benvenuto durante il quale il presidente dell’APT ci ha illustrato un quadro generale di ciò che la provincia propone.
Sebbene non goda di una posizione centralissima, si trova nei pressi di Ponte di Brenta, è un locale molto rinomato per la sua cucina tipica padovana, per la quale è stato insignito di targhe al merito che sono esposte con orgoglio a fianco della porta d’ingresso.
All’arrivo di tutti i commensali diamo il via al pranzo che comincia con un fresco prosecco molto piacevole, giusto un flute per accompagnare l’arrivo dell’antipasto rustico, un mix di affettati con un po’ di polenta per stuzzicare l’appetito.
Il vino rosso, corposo e saporito, giunge invece per accompagnare il risotto, uno dei due primi proposti, condito con prodotti di stagione, la zucca e i finferli, un accostamento che dona al piatto delicatezza e bontà, sopratutto perché la zucca a me piace proprio tanto.
A seguire una specialità padovana, i bigoli alle tre salse. Questi tre condimenti (sugo di pomodoro, ragù e salsa di fegatini) sono tipici a Padova e vengono serviti a parte in modo che si possa decidere con cosa condire il proprio piatto. Io ho scelto il ragù, ma molti, a quanto pare, preferiscono mischiare due o tutte e tre le salse per ottenere un sapore migliore e più intenso. Di certo, con i bigoli, il vino rosso ci sta a pennello.
Una chicca del Dotto di Campagna è di certo il carrello degli arrosti e dei bolliti, un assortimento di diversi tagli di carne ben cotta e succulenta. Una volta scelta quella che si preferisce la si condisce con varie salse in base al gusto personale e la si accompagna con puré e contorno di verdure. È sensazionale.
A chiudere, un gustoso tiramisù che ho assaporato attraverso l’espressione goduta dei commensali, dal momento che non avevo la certezza dell’assenza di nocciole, essendone allergico, ho preferito evitare.
Di certo se avessi pensato di avvertire per tempo il ristorante sulle mie esigenze alimentari lo staff avrebbe preparato qualcosa di alternativo.
Ma quanto costa tutto ciò? Lo so che a me è stato offerto, ma io i menù li ho sbirciati! E diciamo che i prezzi sono nella media e, calcolando le porzioni abbondanti, anche con un primo o un secondo si può mangiare a sufficienza spendendo poco.
2. Antica Trattoria dei Paccagnella
Un altro locale che consiglio di provare si trova in centro Padova, in via del Santo 113, a pochi passi dall’omonima basilica.
Questo locale mi ha stupito per la calda accoglienza e cordialità riservataci. È di per se una piccola trattoria, ma vanta un’antica tradizione che i fratelli Cesare e Raffaele Tombolato portano avanti con orgoglio.
Ho molto apprezzato la scelta dei vini azzeccatissima, anche qui un piacevole prosecco per cominciare e accompagnare l’antipasto, tanto bello da sembrare un’opera d’arte.
Lo chef Raffaele, su proposta di Cesare, ci prepara dei cestini di insalata di gallinella padovana alla canevera in saor, un accostamento di sapori indescrivibilmente buono.
La gallinella padovana è un po’ una celebrità in cucina, e qui all’Antica Trattoria dei Paccagnella ce ne accorgeremo. Il suo accostamento alle cipolle in saor (preparazione che ne prevede la macerazione) dal sapore dolciastro è un connubio di grande pregio organolettico.
Un cabernet più barricato ci viene invece proposto per accompagnare il primo, anche in questo caso bigoli, ma conditi con il sommo sapore della gallina ubriaca.
Anche questa volta gallina padovana i cui straccetti di carne cotti nel sugo di condimento sono una vera goduria. I bigoli poi sono di alta qualità, lo si percepisce dalla finezza della pasta e della morbidezza durante la masticazione.
In conclusione, come seconda portata, opto per un petto d’anatra al melograno. Forse ho già detto che io adoro l’accostamento dei sapori dolci con la carne, questo piatto infatti mi è piaciuto molto.
Decido di rinunciare al dolce, a mangiar troppo poi non si gusta nulla. Ma accetto di buon grado un bicchiere di dolce passito che i miei compagni di cena usano per intingere dei biscotti secchi serviti come accompagnamento.
Di certo è una cena dai toni rustici e sublimi, un luogo semplice per una serata eccellente. Anche qui, sbirciando sui menù, intravedo prezzi nella norma, il prezzo giusto per mangiare piatti di qualità.
Salutiamo i fratelli Cesare e Raffaele complimentandoci per l’impegno e la passione con cui portano avanti una cucina che racchiude i sapori della tradizione padovana.
Questi sono i miei due consigli su dove mangiare a Padova, tu li hai provati? Se vuoi consigliare altre chicche gastronomiche in città puoi farlo lasciando un commento al fondo di questa pagina.
Il Santo è una basilica, non una cattedrale.
Grazie Max per la precisazione, ammetto che ignoravo che non fosse sede vescovile. 🙂