Continuiamo a camminare nella natura, l’escursione a Roppolo ci porta a scoprire un importante lato storico del nostro territorio, quello legato alle Chiuse Longobarde, bastioni difensivi eretti nel passato che oggi si celano tra le rocce nel bosco.
Iniziamo l’itinerario con la guida dei Semi di Serra, ci allontaniamo dalle case di Roppolo e risaliamo una stradina in collina, che fa parte della Via Francigena, fino a raggiungere il bosco. È qui che facciamo la prima deviazione.
Escursione a Roppolo tra le chiuse longobarde
Immersi nella frescura delle fronde degli alberi che vedono finalmente sbocciare la primavera, Roberto, indicando alcuni grandi sassi vicino a un fosso, inizia a parlarci delle Chiuse Longobarde. Esse sono antiche fortificazioni estese lungo l’anfiteatro morenico della Serra, che dalla Dora Baltea proseguivano creando un vallo difensivo che giungeva fino alle ultime alture della collina della Serra nel versante canavese.
L’escursione a Roppolo mi stimola a pensare che queste pietre, che ho sempre ritenuto resti di muretti di confine, fossero un tempo una sorta di muraglia difensiva. Non mi pare logico, ma questo per la mia errata convinzione che fossero semplicemente muri divisori eretti dai contadini, e considerare il territorio in quest’ottica lo rende, in un certo senso, molto più stimolante.
Roberto Fassone, organizzatore di eventi per i Semi di Serra, prosegue nella spiegazione e pone l’attenzione su vari documenti, scritti e testimonianze che rendono certo quello che ci sta dicendo. Le ‘mie’ pietre in mezzo al bosco, di quando da ragazzo vagabondavo tra gli alberi, in realtà sono i resti di una barriera eretta dai Longobardi al fine di arginare l’invasione dei Franchi nel caso in cui fossero riusciti ad attraversare le Alpi e scendere dalla Valle d’Aosta e dalla Val di Susa.
La scoperta risale agli anni ’70 quando, grazie a una ricognizione aerea, fu possibile in inverno notare la singolare conformazione di questa linea di rocce, che corre ancora lungo gran parte del territorio morenico estendendosi per circa 32 chilometri.
Non c’è che dire, sono incredulo e meravigliato. Un territorio che ho sempre considerato poco interessante nasconde invece storie di grandi invasioni e eserciti in marcia, è proprio vero che il tempo cambia radicalmente le cose.
Festa di paese a San Vitale
Proseguiamo il cammino ritornando sulla strada asfaltata, dopo alcuni chilometri raggiungiamo un’altra località satellite di Roppolo, la frazione di San Vitale.
Questa zona prende il nome dalla piccola chiesetta che qui si trova circondata dai prati. Alcune case e cascine sorgono nei dintorni, ma intorno all’edificio, tra erba e pini, domina la natura.
Ricorre oggi la festa di San Vitale, ricorrenza durante la quale viene allestito un padiglione coperto sotto cui si mangia, si beve e ci si diverte. È infatti il profumo della carne alla griglia che ci accoglie, mentre la popolazione qui radunata sta ancora pranzando, noi ci avviciniamo per un caffè e per visitare la piccola cappella.
All’interno della chiesa, poggiato sull’altare, si trova un volto in argento. Questa specie di busto, posto vicino al tabernacolo, conserva il teschio di San Germano, originario di un paese poco distante in provincia di Vercelli.
Ancora oggi, in occasione dei festeggiamenti per il santo, una processione parte da San Germano Vercellese per giungere alla chiesa di San Vitale a rendere omaggio alla sacra reliquia. Altra prova di quanto sia forte la fede e la devozione nella tradizione popolare piemontese.
Salita al castelliere celtico del Monte Orsetto
Ci allontaniamo dai festeggiamenti e, dopo alcuni chilometri di strada, arriviamo a Peverano, altra frazione di Roppolo, che mostra, sulle pareti esterne degli edifici, antichi stemmi e scritte che la identificano come contea.
Da qui la strada si immerge tra le alture collinari e, tramite un sentiero tra gli alberi, arriviamo al Monte Orsetto, bassa vetta ricoperta dalla vegetazione che si trova a circa 500 metri di distanza dal lago di Bertignano.
Già al primo sguardo è facile capire che questa altura presenta qualcosa di insolito. Il sentiero per raggiungere la cima passa su quello che un tempo era senza dubbio un ponte levatoio.
Qui Roberto riprende la parola, tutti pendiamo dalle sue labbra mentre ci svela che un tempo qui sorgeva un castelliere probabilmente di origine celtica.
Sfoderando un grafico piuttosto chiaro ci illustra come si sviluppava un tempo la fortezza. Il profilo delle mura è ben visibile e in un lato del colle si possono ancora notare le fondamenta di tre capanne quadrate di mura rocciose. Di esse oggi intuiamo solamente la forma di una più grande, probabilmente di proprietà del capo villaggio, e di una circolare il cui pavimento è occupato per metà da una pietra semicircolare su cui sono incise le figure di due individui stilizzati, uno maschile e l’altro femminile, si presume che questo fosse il luogo di culto.
Il perimetro era difeso da un vallo raddoppiato utilizzato come fossato, il ponte d’accesso era sorvegliato da due torrette di pietra.
La piantina rilevata secondo gli studi è molto simile a quelle dei Burgwals e Walburgs presenti in altre parti d’Europa e i ritrovamenti effettuati costituiscono una collezione di oggetti risalenti a epoche differenti: medievali, romanici e persino celtici.
Più giù, lungo la collina, altri massi riportano chiari segni di incisione, in particolare le pietra fasciata sulla quale è incisa una frusta che cinge la pietra per tutto il perimetro.
Lasciamo la posizione dominante di questo luogo misterioso, per tornare verso il paese, continuando a camminare nella natura prima di terminare l’escursione a Roppolo. Lungo il cammino costeggiamo il piccolo lago di Bertignano, situato tra i colli e circondato da canneti.
Anche questo laghetto che tanto somiglia a uno stagno ha una sua storia legata al passato, tra il fango del fondale furono ritrovati i resti di una piroga che risale ad antiche civiltà, ma questa è un’altra storia.
Ringraziamo i Semi di Serra (Roberto, Ettore, Serena e Pancrazio) per la bellissima giornata.
Hai già letto il mio cammino sulla Via Francigena a Roppolo?
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