È sempre il periodo giusto per una fuga in Grecia e la bassa stagione è di certo uno di quei periodi in cui viverla al meglio. Il giorno di Pasqua partiamo al mattino presto diretti verso l’aeroporto di Bologna, dove lasciamo la macchina, e alle 8.30 un volo Ryanair ci porta ad Atene, la capitale greca che raggiungiamo dopo due ore e mezza di volo.
Sbarchiamo, spostiamo indietro le lancette di un’ora e ritiriamo i bagagli. Pranziamo in un self-service e facciamo il check in per il volo Olimpic Air che, alle 17.00, ci porterà sull’isola di Santorini in soli 40 minuti.
L’aeroporto di Santorini è veramente piccolo, in pochi minuti ritiriamo i bagagli e all’uscita incontriamo l’autista dell’Hotel Kastro che ci accompagnerà nella città di Fira, la cittadina più grande dell’isola.
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Fuga in Grecia verso la splendida Santorini
La navetta ci lascia sulla strada principale, raggiungiamo poi l’hotel percorrendo i vicoli che portano verso il lato della caldera, la parte dell’arcipelago di Santorini che forma il grande anello vulcanico.
L’Hotel Kastro si trova in una splendida posizione, affacciato sulla caldera, nel tipico stile completamente bianco con infissi azzurri. Davanti alla nostra camera c’è una piccola piscina incastonata nella calce bianca, inoltre la camera è molto grande e arredata con gusto mediterraneo.
George, il padrone di casa, ci accoglie con un cocktail di benvenuto e ci spiega tutto quello di cui è a sua conoscenza sull’isola.
Ci sistemiamo e facciamo un primo giro per Fira, cittadina dalle vie affollate di turisti e piene di negozi, è tutto bianco e azzurro e il panorama che si gode dalla cime di queste scogliere è stupendo.
Lungo la strada principale, King Thiras Street, ceniamo al Bayatiko, un food bar dove gustiamo un ottima pita con gyros di pollo o maiale, verdure e salsa tzatziki.
Il giorno seguente la colazione viene servita sulla terrazza alle 8,30, un orario per noi fuori dalla norma essendo abbastanza mattinieri, a dire il vero, nonostante George ci metta tutto il suo impegno, la colazione è piuttosto deludente seppur abbondante. Degno di nota sarà lo yogurt con miele e noci.
La mattinata è molto ventosa, come lo saranno anche quelle a venire, ma decidiamo comunque di mangiare all’aperto e godere del panorama.
Come primo giorno decidiamo di prendere confidenza con l’isola e fare una bella camminata di oltre 10 chilometri lungo il sentiero che da Fira porta all’estremità settentrionale e alla città di Oia.
In esplorazione alla scoperta di Santorini
Il sentiero è bellissimo, molto consigliato a chi ama il trekking con un percorso che ha un’altimetria di 500 metri circa. Il percorso permette di salire e scendere un paio di alture costeggiando sempre il lato dell’isola che guarda la caldera. Partendo da Fira la strada per i primi 3 km attraversa i paesini di Firostefani e Imerovigli, tutto intorno a noi è bianco: case, appartamenti, hotel e ristoranti con qualche sfumatura di azzurro nelle porte e negli infissi e le tipiche cupole blu delle chiese.
Usciti dal paese di Imerovigli il sentiero si immerge in una natura che in piena primavera dà il meglio di sé. I prati sono completamente ricoperti di grosse margherite che regalano splendide tonalità di bianco e giallo, fioriscono anche le piante grasse spontanee o messe ad arte nei posti più panoramici e si cammina su sentieri neri di roccia lavica o di terra rossa ricca di ferro con il panorama blu del mare, le altre isole che formano l’arcipelago e le immancabili navi da crociera che stazionano al centro della caldera sempre alla nostra sinistra.
Tour in catamarano a Santorini
Continuiamo così la nostra camminata incontrando belle chiesette bianche con le cupole blu e splendidi hotel esclusivi che si integrano bene nel contesto. Superata l’ultima altura vediamo Oia davanti a noi, distante un paio di chilometri in discesa, la giornata fresca ci ha aiutato ad arrivare non molto provati e subito notiamo che, a differenza di Fira, qui c’è un alto livello di lusso e eleganza, tanto che veniamo subito colpiti dalle svariate coppie di giovani sposi, presumo giapponesi, o modelle che si muovono con veri e propri set fotografici dietro di loro.
Visitiamo questo bellissimo paese fino alla punta finale dell’isola dove alla sera centinaia di turisti si radunano per ammirare il tramonto, decidiamo poi di pranzare in un locale adeguato ai nostri standard, dato che il livello medio dei locali a Oia è più alto che nel resto dell’isola. Mangiamo insalata di mare, polipo alla brace, salsa tzatziki e beviamo due birre Mithos, il tutto molto buono.
Dopo pranzo facciamo un altro giro per le vie di Oia, ammiriamo da vicino i classici mulini a vento e ci perdiamo tra i negozietti in cerca di qualcosa, poi nel tardo pomeriggio prendiamo un autobus che per 2 € ci riporta a Fira e andiamo in hotel per darci una rinfrescata. Usciamo solo per scattare le foto al tramonto e cenare con un ottimo falafel da Falafeland.
Continua la fuga in Grecia alla scoperta di Santorini
Al risveglio il cielo è nuvoloso e soffia un forte vento, facciamo comunque colazione all’aperto con qualche difficoltà mentre osserviamo le nuvole che vengono spazzate via dal vento per lasciare posto a un bel sole.
Scendiamo alla stazione dei bus e prendiamo un mezzo che ci porta in direzione sud, verso l’antica città di Akrotiri, dove arriviamo dopo circa venti minuti di viaggio, intenzionati a trascorrere il resto della giornata tra sentieri, spiaggia e scavi archeologici.
Ci dirigiamo verso la famosa spiaggia detta Red Beach, per via del colore delle rocce che la sovrastano e della stessa spiaggia, il posto è molto bello e suggestivo. Percorriamo un piccolo sentiero all’interno di questa zona, ma il vento e la mareggiata non ci invogliano a trascorrere qui troppo tempo, torniamo quindi sui nostri passi ed entriamo nel sito archeologico di questa antica città portuale che il mito vuole legata ad Atlantide e la sua sparizione dovuta a una grande eruzione di 3600 anni fa.
Il sito è ben organizzato per accogliere tanti turisti, ma oltre al vasto spazio che da un’idea della città non si vedono altro che mura di pietra. Unico aspetto positivo è che oggi l’ingresso è libero perché altrimenti il prezzo è di 14,00 €.
Lasciamo così Akrotiri un po’ delusi e, per dare una svolta alla giornata, con un taxi raggiungiamo la costa orientale e la spiaggia di Kamari.
Subito notiamo che non c’è vento e il mare è calmo, siamo affamati e ci accomodiamo in uno dei tanti ristoranti sul lungomare, la taverna Perigiali, dove mangiamo una fantastica e abbondante grigliata di pesce al prezzo di 30,00 € in due, compresi acqua e vino.
Soddisfatti ci stendiamo sulla spiaggia nera, che mi ricorda quelle di Stromboli, e godiamo di un bel sole per qualche ora. Peccato solo per la temperatura dell’acqua, troppo fredda, perché il clima è ideale.
Torniamo a Fira in autobus, ci godiamo il solito giro tra le vie dello shopping, facciamo una pausa in camera e ancora alcune foto al tramonto mentre ceniamo a base di pita con gyros di maiale.
Escursione in barca a Santorini
Il terzo giorno ci svegliamo carichi e la giornata si presenta subito bella. Dopo la colazione scendiamo la lunga scalinata che conduce al porto turistico di Fira, dove ogni giorno vengono sbarcate migliaia di turisti dalle navi da crociera per un escursione giornaliera, e camminiamo facendo attenzione alle file di muli che risalgono verso il paese trasportando i nuovi arrivati.
Noi abbiamo prenotato un’escursione in barca all’interno della caldera, la barca è affollata di turisti accompagnati da guide parlanti inglese e francese.
Come prima tappa sbarchiamo sul cratere principale di Nea Kameni, l’ultimo cratere nato di quella che era una laguna vulcanica smembrata dall’eruzione del 1600 a.C., la più grande eruzione documentata che sia avvenuta sulla terra, tanto da distruggere le civiltà dell’epoca.
Sbarchiamo e ci incamminiamo verso la cima del vulcano, arrivati alla vetta ci godiamo uno stupendo panorama a 360° su tutta la caldera, ci aggiriamo tra fumi e odori di zolfo camminando su sentieri di ceneri e lava.
Torniamo verso la barca e, dopo esser ripartiti, raggiungiamo un isolotto da dove sgorgano acque calde che si incontrano con quelle del mare.
La barca non può avvicinarsi più di tanto, così che per raggiungere la riva, dove ci sono le acque termali, ci si deve tuffare e nuotare in un’acqua che non supera i 18°. Dopo 50 metri si giunge in una piccola baia dall’acqua color rosso, e a dire il vero la temperatura non arriva mai a essere piacevole, tranne che in alcuni punti.
Torniamo in barca infreddoliti e ci scaldiamo al sole mentre raggiungiamo l’isola di Thirasia, la seconda più grande dopo Thira, che noi comunemente chiamiamo Santorini che in realtà è il nome dell’arcipelago.
Nel piccolo porto di Thirasia ci sono diversi ristoranti, noi mangiamo dal Capitano Jhon con spiedoni di pesce alla griglia, patate fritte e salsa tzatziki, tutto buono come sempre.
Ci godiamo un po’ di relax in riva al mare e infine ripartiamo verso il porto di Oia. Qui la barca fa una sosta per chi vuole scendere e visitare la città per conto suo, scendiamo anche noi, risaliamo la ripida scalinata che porta in città per poi incamminarci verso Fira e rifare il percorso che avevamo fatto il primo giorno, ma in senso inverso.
Dopo 10 km di sali e scendi costeggiando la caldera, verso sera, i colori si accendono, compriamo pita con pollo e dakos cretesi che mangiamo sul terrazzo della nostra camera con vista sulla caldera al tramonto.
L’esplorazione di Santorini continua
L’ultimo giorno a Santorini, alle 10 del mattino, prendiamo l’autobus per Perissa, località balneare nel sud dell’isola.
Noi scendiamo a Perivolos, un paesino collegato a Perissa da un bel lungomare che percorriamo in 10 minuti. Le spiagge sono belle e ben attrezzate, ma il mare oggi è molto agitato e il tempo tende al nuvoloso. Il paese di Perissa e la spiaggia finiscono con alle spalle un monte che noi risaliamo percorrendo un ripido sentiero che in un’ora e mezza ci porta in cima dove si trovano i resti della vecchia Thira. Il sito è raggiungibile sia in auto che con altri mezzi, anche da Kamari.
Dalla cima del monte lo sguardo arriva fino a Creta, il sito è molto interessante e preferibile agli scavi di Akrotiri, inoltre in questa stagione c’è questa esplosione di margheritone che colora il tutto e ci invoglia a passare del tempo sdraiati nei prati e godere del panorama.
Scendiamo a Perissa e pranziamo in una delle tante taverne sul lungomare e, per la prima volta, rimaniamo delusi da come veniamo serviti e da quello che mangiamo. Come se non bastasse comincia pure a piovere e allora prendiamo l’autobus e torniamo a Fira dove facciamo un giro per acquistare dei souvenir da portare a casa.
La fuga in Grecia continua ad Atene
Il nostro soggiorno a Santorini è giunto al termine, ma la nostra fuga in Grecia non è ancora finita. Dopo la colazione una navetta ci accompagna all’aeroporto da dove, con un volo Olimpic Air, in 40 minuti arriviamo ad Atene.
Ritiriamo i bagagli e facciamo un biglietto di andata e ritorno per la metropolitana, 18,00 €, il viaggio in metro è più lungo del volo e dopo 50 minuti siamo in Piazza Syntagma, il cuore della capitale.
Dalla piazza in pochi minuti a piedi raggiungiamo l’Hotel Pan, un hotel con camere molto spartane ma dal prezzo buono, e per una notte pensiamo vada benissimo.
Sistemiamo le nostre cose e ci incamminiamo nel vicino quartiere della Plaka, una delle zone più tipiche della capitale. Le vie pedonali sono ricche di taverne e negozi, noi entriamo in una taverna che ci ispira fiducia e mangiamo un’insalata greca, moussaka e souvlaki di carne mista, il tutto molto buono.
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Usciamo e ci incamminiamo verso l’Acropoli, acquistiamo il biglietto all’ingresso e entriamo. Siamo nel tardo pomeriggio e forse questo è uno dei momenti migliori per la visita, dato che l’afflusso dei turisti è meno alto rispetto al mattino.
Dopo l’ingresso andiamo verso la parte destra dove vediamo il Teatro di Erode Attico e visitiamo il Teatro di Dionisio, risaliamo e entriamo attraversando il Tempio di Atena e i Propilei, il vero ingresso dell’Acropoli. Da qui si ha un notevole colpo d’occhio sul Partenone e l’Eretteo.
Usciti dall’Acropoli ci incamminiamo lungo la bella passeggiata archeologica, una grande strada pedonale che ci riporta verso Monastiraki, una zona molto affollata e piena di negozi dove ci perdiamo nello shopping tra vie simili a bazar e ceniamo con una pita.
Ingresso all'Acropoli e tour guidato per gruppi
L’ultimo giorno della nostra fuga in Grecia, finalmente facciamo una colazione che ci soddisfa. Lasciamo i bagagli alla reception e usciamo diretti verso la vicina Piazza Syntagma, qui raggiungiamo il vicino Palazzo del Parlamento dove assistiamo al cambio della guardia messo in scena dai gendarmi riconoscibili per le loro buffe calzature.
Alle spalle del parlamento c’è lo splendido Giardino Nazionale, che meriterebbe una visita più approfondita, noi lo attraversiamo per raggiungere lo Zappeion, un bel palazzo neoclassico costruito in occasione delle olimpiadi moderne. Poco lontano da qui si trova lo stadio Panatinaiko, un tempio dello sport che in antichità ospitò i primi giochi ellenici. Esso è stato completamente ristrutturato in occasione delle prime olimpiadi moderne. Entriamo nello stadio e visitiamo il piccolo Museo dedicato alle Olimpiadi.
Ci incamminiamo poi verso l’Acropoli, lungo la strada vediamo il Tempio di Giove e l’Arco di Adriano, torniamo sulla passeggiata archeologica e attraversiamo l’Antica Agorà, dove si trova il bel Tempio di Efesto, e l’Agorà Romana.
Pranziamo in una bella taverna con insalata greca e souvlaki di pollo e di calamari.
Un’ultima camminata lungo la centralissima e affollatissima Via Emou, dove visitiamo una bella chiesa bizantina, e poi ritiriamo i bagagli, prendiamo la metropolitana, e in breve tempo siamo in volo per rientrare a casa.
La nostra fuga in Grecia è volata, ma un viaggio tra i luoghi simbolo di questo paese è un viaggio che non si scorda facilmente.
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