Eccoci di rientro da una gita nell’autunno biellese, un po’ umidi e infreddoliti, ma pieni d’entusiasmo per la fantastica esperienza trascorsa a Graglia che ci ha permesso di conoscere meglio una parte della nostra provincia di cui molto ignoravamo.
Curiosi di visitare i festeggiamenti del paese di Graglia in occasione della locale sagra ‘Toma e dintorni‘, nonostante il tempo per nulla sereno, ma molto incerto e minaccioso, ci troviamo alle ore 9.45 presso la piazza del paese (quella all’ingresso). Questo è il luogo di ritrovo per prendere parte a una nuova iniziativa, ‘I Sentieri dell’Acqua‘, che promette di portarci alla scoperta del bacino idrico e dell’invaso dell’Ingagna, torrentello locale che da origine all’omonima diga edificata per ricavarne una riserva idrica.
Guidati da Andrea Perratone, dell’Ecomuseo Valle Elvo e Serra, e da Simona Perolo, dell’Associazione Valle Elvo Viva, alle 10.00 circa, nonostante i partecipanti siano meno del previsto a causa del maltempo, ci spostiamo in auto fino alla frazione Vagliumina, poco distante, punto di partenza della nostra camminata.
Il percorso è veramente molto semplice, solo alcuni punti risultano scivolosi a causa del tempo umido, ma è davvero una passeggiata semplice e adatta a tutti coloro che vogliano prenderne parte.
In cammino a Graglia
Allontanatici dalla zona abitata, che già ci offre stupende vedute, abbandoniamo la strada asfaltata per intraprendere un percorso sterrato che ci condurrà fino in prossimità della diga.
Simona e Andrea si alternano nelle spiegazioni e mantengono vivo il nostro interesse spiegandoci in maniera semplice la conformazione della valle, anche dal punto di vista geologico, e l’equilibrio che lega i comuni e i terreni che ne fanno parte con i corsi idrici che l’hanno originata e ‘nutrita‘ fino ad oggi.
La finalità di questa iniziativa è infatti sensibilizzare i visitatori a riguardo di questo delicato equilibrio. Negli ultimi anni, per volontà del Consorzio di Bonifica della Baraggia, doveva essere realizzato un Passante che, traforando le colline, avrebbe convogliato un ingente quantità di acqua dal Torrente Elvo al corso idrico dell’Ingagna e quindi alla diga. Di questo ci parlerà il presidente dell’Associazione Valle Elvo Viva, Marco Garabello, in un video che pubblicheremo prossimamente.
Vista la stagione l’intera camminata è allietata dai colori autunnali che iniziano ad ‘accendere’ le chiome degli alberi. La stagione particolare di quest’anno ha fatto si che molte chiome comincino solo ora ad ingiallire, e finiamo con l’apprezzare quest’atmosfera di umida foschia che, pur occultandoci il panorama, rende tutto molto ovattato e particolare.
Le abitazioni, a volte isolate e immerse nella boscaglia e molte delle quali ormai disabitate, ci riportano echi di tempi passati in cui la vita si basava sulle attività rurali e molto più frequenti erano la pastorizia, l’allevamento del bestiame e anche la coltivazione, come dimostrano i numerosi meleti ormai abbandonati che incontriamo sul nostro cammino.
Una vita di condivisione e armonia con la natura circostante, volta a capire e preservare il naturale equilibrio per garantire a se stessi e alle generazioni future un’esistenza prospera e priva di stenti.
Come potrai vedere dalla galleria fotografica, molti sono gli elementi autunnali che incontriamo, dai funghi più disparati, nei prati e nel sottobosco, agli ultimi frutti che attendono ancora appesi ai rami l’arrivo della stagione fredda.
Il Lago Ingagna
Dopo poco meno di un’ora e mezza, tra i rami fitti della vegetazione, vediamo i riflessi dell’acqua del lago della diga.
Personalmente non ne conoscevo l’esistenza, avevo sentito parlare della diga (che territorialmente si trova sotto il comune di Mongrando), ma ignoravo dove e come fosse.
Il muraglione che interrompe il percorso dell’Ingagna non è molto grande, in parte la conformazione curva della valle ha facilitato lo sbarramento delle acque e la conseguente creazione del lago.
Il livello dell’acqua al momento non è altissimo, lungo le rive è possibile vedere la linea che indica il livello massimo, e quello che ci colpisce molto sono i tronchi lisci, spogli e levigati degli alberi morti a causa della troppa acqua. Lungo i bordi del lago cresce soltanto un po’ di erba, che riesce a germogliare prima che l’acqua sommerga tutto nuovamente.
Ammantati da una leggera foschia, dall’altra parte del lago, alcuni cormorani volano rasenti all’acqua cercando di avvistare qualche pesce distratto da pescare e le rocce, i tronchi bianchi e il bosco dietro di essi si riflettono sulla liscia superficie del lago in un meraviglioso gioco di colori, ombre e riflessi speculari.
Il bacino d’acqua si perde dietro la curvatura della collina alla nostra destra, mentre a sinistra è delimitata dal muro della diga sul quale si trova la casa del custode.
Osserviamo tutto questo mentre Simona e Andrea ci forniscono informazioni sull’Ingagna, sul perché la diga sia stata costruita qui e su come influisce il movimento geologico terrestre sull’opera dell’uomo e sulla forma del lago artificiale creato quassù.
Ammiriamo questo panorama suggestivo, e per certi versi singolare, per alcuni minuti prima di ritornare sui nostri passi.
Scopriamo il territorio di Graglia
Ripercorrendo in parte il tragitto dell’andata e deviando per attraversare un’altra parte del centro abitato ritorniamo alle autovetture e ci spostiamo, poco distante, in una locale cascina, in Regione Minizzo numero 3, dove gli ospitali proprietari ci attendono e ci accolgono per il pranzo.
Qui facciamo la conoscenza di Marco Garabello, come detto prima presidente dell’Associazione Valle Elvo Viva, che oggi si batte per i diritti della vallata, del bacino idrico locale e di chi ci vive.
Il pasto è composto da piatti caserecci, genuini e prettamente locali. La polenta, macinata nei mulini della valle, ben si sposa con i salumi e i formaggi che vengono ad essa abbinati, a seguire patate lesse e cotechino entrambi saporiti e gustosi e per finire, oltre i vari bis che ci vengono proposti, una squisita torta di cavolfiori. Pasteggiamo a vino della casa, prodotto alla moda vecchia, e addolciamo il caffè finale con crostate di frutta prodotte dalle massaie di casa.
Ragazzi, per capire fino in fondo, lo si deve assolutamente provare!
L’evento è organizzato e gestito dai volontari di Valle Elvo Viva e dell’Ecomuseo ed è totalmente gratuito, il pranzo invece è facoltativo, ma è meglio segnalare la propria presenza affinché le cuoche possano preparare cibo per tutti! E per ringraziarle dell’impegno e dell’accoglienza dimostrata è gradita una semplice offerta.
Maggiori informazioni sull’evento e sul torrente dell’Ingagna possono essere reperite anche sul sito internet di DocBi Centro Studi Biellesi.
Salutati i padroni di casa ci spostiamo a Graglia, dove si svolge ‘Toma e dintorni‘ la sagra locale dedicata al formaggio e ai prodotti della zona.
Toma e dintorni
Graglia è un paese molto gradevole, il centro si arrampica sul lato della collina e le vie sono spesso strette e molto suggestive. Diversi edifici attorno alla chiesa parrocchiale mostrano i segni degli anni e testimoniano la storia di questo paese dal quale provenivano molti selciatori, ovvero coloro che realizzavano il selciato nelle strade, richiesti anche all’estero e in memoria dei quali è stato realizzato un monumento nella piazza d’ingresso al paese.
Varie bancarelle espongono prodotti alimentari locali e non: formaggi (tra i quali si distingue ovviamente la toma) e salumi, ma anche pane e dolciumi.
Ad inframezzare l’esposizione culinaria troviamo altre bancarelle con abbigliamento o articoli regalo o per la casa. Una dopo l’altra si susseguono attraversando il paese fino a raggiungere la palestra comunale nella quale si svolge l’esposizione dei campanacci per il bestiame, da quelli di taglia piccola, per capre e pecore, a quelli esageratamente grossi per i bovini. Il frastuono è assordante, numerosi allevatori infatti provano i campanacci per sentirne il suono prima di acquistarli, ma resta comunque un’esposizione singolare e che vale la visita.
In un padiglione allestito dietro la palestra troviamo altri articoli alimentari (castagne, miele, ancora formaggi e vini) e ci fermiamo per una singolare e fantasmagorica degustazione di quattro tipi di toma abbinati ad altrettanti tipi di birra particolare, il tutto accompagnato da una piccante gelatina di birra al peperoncino, proposta dallo stand del Lorien Pub di Biella… assolutamente da provare!
Infine fuori dal padiglione, alcuni allevatori muniti di paioli e attrezzi del mestiere, dimostrano ai passanti e ai bambini incuriositi, la lavorazione del latte e la produzione di burro e formaggio.
Un evento nel complesso molto interessante e piacevole durante il quale abbiamo trascorso una domenica di festa e divertimento.
Per info:
- Pro Loco di Graglia;
- Pro Loco Santuario di Graglia.
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