Il Bosco Felice non è solo un’azienda, ma un vero e proprio stile di vita! Questo è stato il mio pensiero la prima volta che sono stato ospite nella loro tenuta.
Pietro e Marco sono i gestori e proprietari de Il Bosco Felice, li ho conosciuti nell’agosto del 2024. Avevo bisogno di staccare, immergermi nella natura, leggere e mangiare bene, e stavo cercando proposte su Airbnb. La loro offerta mi ha subito attratto: un glamping immerso nelle colline di Grosseto, precisamente a Montiano.
Scopriamo Il Bosco Felice in Toscana
Partito da Torino, con una piccola tappa a casa di Marta, un’amica di Lucca conosciuta in Senegal, raggiungo Montiano.
Dalla strada principale, svolto a destra, imboccando una strada sterrata, e inizio a percepire l’isolamento di questo luogo magico. Dopo cinque minuti arrivo alla struttura e incontro Pietro e Rossella, il gestore e la sua compagna. Mi colpisce subito la maglietta di Pietro, raffigurante i Mastodon, una band metal formatasi nel 2000.
Per raggiungere la mia sistemazione, riprendo la macchina e ci dirigiamo verso un angolo della collina ancora più isolato. Ero solo io, la tenda, le colline e una pace meravigliosa.
Le tende sono strutture ibride: una parte in legno, con un piccolo patio affacciato sulla vigna, dotato di tavolo e sedia. All’interno, tutti i comfort occidentali: letto matrimoniale, bagno con doccia walk-in, frigo, stufetta. Tutto perfetto.
La sera mi sono recato alla struttura per cenare con i loro prodotti. Eccezionali. I gestori sono molto amichevoli e mi incuriosiscono, così chiedo loro di raccontarmi la loro storia.
Il progetto di Pietro e Marco
I proprietari sono Pietro e Marco Fadini, classe 2001, gemelli. Insieme a loro conosco meglio le compagne: Rossella e Serena, entrambe del 2002. Rossella si occupa della sala e del glamping, mentre Serena era in visita dal fidanzato. L’azienda è relativamente giovane: il padre, Andrea Fadini, noto fotografo di Grosseto, acquistò il terreno nel 2006 e, insieme ai figli, costruì quella che oggi è conosciuta come “Il Bosco Felice”.
Dal 2020, i due fratelli hanno iniziato a prendere le redini dell’azienda, ma solo nel 2022 ne sono diventati i proprietari.
L’azienda è completamente autosufficiente: il riscaldamento e l’acqua calda sono forniti da una caldaia a legna (prodotta direttamente da loro), coltivano un orto con diversi tipi di ortaggi, allevano maiali ibridi (maiale grigio), vacche maremmane e un magnifico toro, oltre a polli e tacchini. I due fratelli si occupano anche della cucina e della macellazione degli animali (appoggiandosi a un mattatoio di Viterbo), il tutto in modo ecosostenibile, rispettando sia gli animali che la natura.
Si possono anche gustare e acquistare le loro composte, liquori (quello all’albicocca è qualcosa di speciale) e salumi (il salame al vino è spettacolare).
Sono rimasto davvero affascinato da loro e dalle loro idee! Un modo diverso di vivere. Ma cosa spinge questi giovanissimi ragazzi a intraprendere questo stile di vita alternativo?
Questa storia deve essere raccontata! Così propongo loro di realizzare un documentario su di loro e sul loro modo di vivere.
Tornato a Torino, coinvolgo il mio amico e videomaker Matteo Capatti (già con me in Senegal per il documentario L’Oro delle Mangrovie) e fissiamo una data per girare il documentario.
Le attività de Il Bosco Felice
Ospiti della struttura ci immergiamo nei loro ritmi e viviamo la loro quotidianità:
- Dare da mangiare ai maiali;
- Dare da mangiare al toro (che mangia dalle nostre mani piccole pere);
- Dare da mangiare ai polli e ai tacchini;
- Raccogliere le olive per il loro olio;
- Aggiustare i recinti rovinati dai maiali (i maiali, oltre ad essere contenuti, sono allevati secondo natura);
- Piantare nuovi ortaggi;
- Tagliare la legna;
- Raccogliere funghi boschivi;
- Grigliare;
- Macellare i maiali;
- Fare ritocchi alla vigna;
- Passeggiare con i loro due cani, Tuco e Nacho.
La cosa che caratterizza maggiormente questa azienda è la loro produzione di carne. Uno sguardo al mantenimento del ciclo vitale dell’animale senza nessun aggiunta di additivi chimici. Un rispetto equiparabile al concetto sacro dei nativi americani. Questo ritorno alle origini è per me un’innovazione in un mondo dove l’allevamento intensivo, la cura dell’animale e il gusto vengono in secondo piano rispetto alla sostenibilità e alla passione della famiglia Fadini.
Vivere questo angolo di Toscana
È stata un’esperienza unica. Abbiamo potuto assaporare la loro cucina genuina, condividere il loro modo di pensare e ascoltare le loro idee per il futuro!
Sono giovani, con la testa sulle spalle, tornati a svolgere lavori “umili”, quelli di una volta, ma con uno sguardo attento alla modernità.
Il tutto sotto l’occhio esperto di Babbo Andrea, un pozzo di conoscenza e cultura.
Figli di un artista, Pietro e Marco sono poliedrici, come il padre. Appassionati di musica jazz, Marco è anche un pittore e sta per laurearsi all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Il Bosco Felice è un luogo intimo, familiare, autentico, sostenibile, creativo e rigenerativo. Non è un posto per tutti, ma lo dovrebbe essere.
Io e Matteo ti racconteremo, attraverso le nostre immagini, la bellezza di questo luogo e l’anima della famiglia Fadini.
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