Vivo in viaggio da una vita e ogni tanto amo fermarmi a pensare, a leggere, e magari a viaggiare leggendo. Sarà per questo che questo libro, Il Ventaglio, di Dante Paolo Ferraris mi è sembrato così scorrevole da averlo divorato letteralmente in men che non si dica.
Un viaggio mentale fatto di ricordi, esperienze, aneddoti e frammenti di viaggi che si alternano, come le pieghe di un ventaglio, trasportandoti nella mente dell’autore a giocare con i suoi pensieri. Un po’ criptico forse? Lasciamo a Dante il piacere di parlarci del suo libro, Il Ventaglio.
Il Ventaglio –> puoi acquistare il libro cliccando qui
Il Ventaglio di Dante Paolo Ferraris
Un libro che racconta un vissuto esistenziale cercando di dialogare con il lettore, attraverso racconti di viaggi, testimonianze del quotidiano nella meravigliosa Italia con le sue stravaganze e contraddizioni e le sue inconfutabili meraviglie.
Due passi tra le più belle città d’Europa alla scoperta di monumenti, storie e racconti che ti permettono di entrare nel vissuto del territorio.
Come il viaggio a Parigi sulle orme della storia napoleonica e non solo, della Torre Eiffel scrive : “Il freddo è pungente, l’aria sembra che ti tagli le orecchie con un coltello; siamo impegnati a spiegare a Riccardo che non deve avere la fobia dell’altezza e che noi gli staremo vicini.
Finalmente, dopo un’ora di coda, raggiungiamo l’ascensore, dopo aver pagato un esoso biglietto si parte… via verso le stelle…
Mentre velocemente saliamo sulla torre Eiffel, ammiro il brillare di milioni di luci che costellano le strade, le grandiose piazze, le decine di musei e teatri, disegnandone un fantastico diorama.
L’aria dai vari terrazzi della torre si intrufola sotto i vestiti e fischia vicino alle orecchie e il bar che vende calici di champagne per le coppiette di innamorati è deserto…”
L’autore diventa guida turistica in giro per l’Italia, accompagnando un giovane amico cubano : “Come esce dall’aeroporto il suo sguardo si perde tra i pullman, le auto, la gente, il caos e la frenesia di chi parte o arriva e mi domando cosa può aver pensato in quei momenti. Ha lasciato poco più di 10 ore fa la tranquillità della campagna cubana e la serenità che ti offre quel limpido mare per ritrovarsi di colpo nel caos e nel frastuono di un mondo per lui tutto nuovo.
Il viaggio in autostrada verso Torino è costellato di mille domande che Willy mi pone su tutto ciò che vede. Pare essersi svegliato nel paese dei balocchi; le auto, i palazzi, che per lui sono tutti grattacieli, i camion, i cartelli pubblicitari, diventano oggetto di curiosità…”
Uno sguardo dell’autore con commenti, contestazioni di ciò che il quotidiano ci circonda, attraverso l’analisi del costume, degli usi, dei rapporti e dell’amicizia, quasi una testimonianza e un monito sul quotidiano.
Così l’autore si rivolge ai giovani: “Vorrei dedicare questo mio “pensierino” a chi insegue un sogno nella vita, ai tenaci, agli ostinati, ai caparbi, ai testardi, a chi quando cade si rialza ed è pronto a continuare a combattere, alla gioventù flessibile come un fuscello, resistente come il bambù, con lo sguardo sempre rivolto al domani come i girasoli lo sono con il sole. Ed in un altro racconto quando li vede impegnati nel volontariato durante un alluvione in Ligura : scarpe di fango, pantaloni schizzati di melma e con le pale in mano. Li vedi negli angoli delle città, anche dei paesi più sperduti, ovunque c’è bisogno di loro. È un esercito senza divisa che funziona senza generali; portano soccorso, speranza e quel calore umano che nessun altro può dare. Sono giovani, ragazzi e ragazze senza lavoro, studenti e precari pronti a portare aiuto ovunque vi sia una chiamata alle armi; pronti a combattere per un’Italia che vuole ancora sognare, armati di badili, carriole e secchielli si organizzano, porgono una mano senza chiedere compenso, senza chiedere il nome della persona da aiutare, salvano vite e contribuiscono a salvare il patrimonio della nostra Italia.”
Ma con cattivi pensieri valuta alcune moderne mode: “Non vi è mai capitato di acquistare o leggere una di quelle riviste patinate di qualche mensile italiano dedicato al benessere e alla cura del corpo maschile, in cui vengono trattati temi come sessualità, salute, alimentazione, hobby, sport, gossip e argomenti pseudo culturali?
Sono letture che se non prendi per il verso giusto, cioè divertendoti, ti mettono ansia, con tutte quelle immagini di machismo di uomini con spalle larghe, alti, fianchi stretti, tartarughe addominali, contornati da splendide fanciulle, vestiti all’ultima moda, con auto di lusso e inseriti in ambienti glamour…” e tante altre mode stravaganti di un mondo che continua a cercare se stesso in forte contestazione con i suo stesso modo di essere.
Una bella e dura testimonianza di ciò che sappiamo, vediamo, ma ci rifiutiamo di comprendere e nascondiamo a noi stessi.
Il Ventaglio –> puoi acquistare il libro cliccando qui
Commenta per primo