Che Mantova ci sia piaciuta, che sia stata accogliente e romantica, te l’abbiamo già raccontato, tuttavia abbiamo solo accennato a una delle più grandi attrattive di questa città: i laghi di Mantova.
Il periodo invernale può sembrare il meno indicato per godere della natura in questa regione, ma in realtà la nostra visita al Parco Fluviale del Mincio, di cui gli specchi d’acqua fanno parte, ci ha stupiti piacevolmente.
Questi laghi ebbero origine nel passato (circa 1800 a.C.), quando il fiume Mincio, che oggi scorre più a sud della città, qui dava origine a un lago naturale che cingeva l’area in cui sorge Mantova. A quei tempi la città era una sorta di isola fluviale.
Nel 1190, un ingegnere bergamasco diede al bacino l’assetto attuale, dividendo il lago originario in quattro laghi tramite degli sbarramenti artificiali. Nacquero così il lago Superiore, il lago di Mezzo, il lago Inferiore e il lago Paiolo.
Quest’ultimo, che era a sud della città, in epoca recente era ridotto ormai a una palude. Venne prosciugato trasformando Mantova in una penisola e dando all’insediamento urbano la possibilità di espandersi al di fuori dell’isola.
Dopo il freddo sabato di neve e nebbia che ci ha dato il benvenuto al nostro arrivo, ecco la domenica svegliarci con un cielo terso, profondamente azzurro, e un sole brillante. La notte all’Hotel Rigoletto è stata meravigliosa e rigenerante, ma questa è solo una delle molte opzioni di soggiorno che puoi trovare a Mantova.
Alla scoperta dei laghi di Mantova
Partendo dalla zona della stazione decidiamo di fare due passi sul lungo lago e, passando vicino al Convento di San Francesco, raggiungiamo la riva nel punto in cui il lago Superiore confina con il lago di Mezzo.
Il lago Superiore è il più grande dei tre, sia come superficie che come capienza. È collegato al lago di Mezzo tramite dei condotti che ne contengono le acque per regolare i livelli. Il lago Superiore è, infatti, per tre metri più alto degli altri due, dislivello volontario che mira a preservare l’impaludamento della città.
Questo fattore era sfruttato, un tempo, per produrre energia e forza lavoro grazie a dodici mulini che sorgevano lungo l’argine/ponte che divide i laghi. Il ponte venne purtroppo distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale da un bombardamento aereo e venne riedificato senza i mulini. Attualmente è in fase di progetto un sistema che sfrutterà il ‘salto’ per produrre energia per la città.
Il lago di Mezzo è il più piccolo dei laghi di Mantova, ma tuttavia il più profondo. È un bacino ricco di flora e fauna ed è diviso dal lago inferiore tramite una diga detta Ponte di San Giorgio
Il lago Inferiore è il più basso (come livello) tra i tre. Lungo le sue sponde venne costruita la zona industriale della città e molte aziende sono ancora oggi in attività. La diga Masetti lo collega al basso corso del Mincio.
A spasso nelle valli del Mincio
Camminiamo lungo la riva del lago di Mezzo, dove sorgono piacevoli giardini, un piccolo parco tra la cui vegetazione troviamo aree pic-nic, verdi prati e numerosi giochi didattici per i bambini e i ragazzi.
Le strutture ricreative mirano a stimolare la mente dei ragazzi puntando l’attenzione su vari effetti ottici, acustici o di forza per mezzo di semplici apparecchiature. Questa sorta di parco giochi mostra il funzionamento delle leve, delle carrucole, di lenti di distorsione visiva o sistemi di trasmissione e deformazione del suono.
Tutto, intorno, è ammantato dalla bianca brina. Ma non mancano le persone che, nonostante il clima rigido, passano di qui per una passeggiata, per cercare un po’ di relax, osservare il panorama o fare sport.
Il lago, come uno specchio, riflette gli alberi e le costruzioni che si trovano sulla sponda opposta. Proprio la si trova l’alta ciminiera di una grande azienda che fuma spezzando un po’ l’idillio della natura.
I laghi di Mantova incantano in ogni stagione
I tranquilli sentieri si intrecciano offrendo magnifici scorci. Un gruppo di pescatori se ne sta appostato in tutto silenzio con una dozzina di canne da pesca in attesa che qualcosa abbocchi.
L’atmosfera appena fuori dalla città, eppure apparentemente così lontana, è davvero incantevole.
Raggiungiamo la diga che separa il lago di Mezzo e il lago Inferiore e ci allontaniamo dall’acqua ridiretti verso il centro storico.
Il lago mi ha davvero stregato, peccato che in inverno la navigazione con i battelli non sia possibile.
Alcuni residenti ci spiegano che il periodo migliore per godere della bellezza delle Valli del Mincio va dalla tarda primavera fino al mese di luglio. In questo periodo i fiori di loto raggiungono la massima fioritura.
Dovremo tornare allora, ai laghi di Mantova, e con sommo piacere! Di certo non voglio perdermi lo spettacolo del loto in fiore e la città vista dall’acqua.
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