Itinerari in Polonia: luoghi della storia, quartieri moderni e cibo

Continua la mia escursione nel tempo in Pomerania. Questo viaggio fatto di itinerari in Polonia continua a rimbalzarmi da un’epoca all’altra dando alla città, e all’intera zona, un fascino tutto speciale. Sarà merito delle sue torri quattrocentesche, o della storia legata alla grande guerra, con Westerplatte e Stutthof come esempio e echi di epoche ancora più lontane.

La nostra visita di oggi è cominciata con un’escursione in auto fino a Westerplatte. Questa parte del territorio è lambito dal mare, che alla fine della Prima Guerra Mondiale venne riconosciuto di proprietà della Polonia mentre la città di Danzica fu dichiarata libera città tedesca.

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Westerplatte, itinerari in Polonia
Westerplatte, itinerari in Polonia

Itinerari in Polonia: Westerplatte

La storia la conosciamo tutti, credo. Il rafforzarsi del potere nazista portò l’aumento delle tensioni in questa zona e, dopo una serie di scaramucce e avvisaglie, la Germania attaccò la Polonia proprio a Westerplatte. In questo luogo, l’1 settembre 1939, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale.

Westerplatte passò alla storia divenendo un simbolo. Nei sette giorni successivi all’attacco, i 180 soldati presenti diedero del filo da torcere alle armate tedesche che vennero lasciate passare al settimo giorno. Fu una scelta difficile ma obbligata, la carenza di viveri e la mancanza di aiuti costrinse i soldati polacchi a desistere.

La grande area verde che oggi si trova a Westerplatte è un parco dedicato alla memoria. Un luogo che suscita forti emozioni, dove è stata creata una collina artificiale sulla quale sorge un imponente monumento alla memoria.

Elemento molto importante, situato quasi all’ingresso, è la tomba dove riposano i sedici soldati caduti (15 più il telegrafista) durante l’assedio di Westerplatte. Delle altre costruzioni che si trovavano in zona non resta nulla, se non un posto di guardia e i resti di una caserma distrutta.

I cancelli di Stutthof, itinerari in Polonia
I cancelli di Stutthof, itinerari in Polonia
 

Il campo di concentramento di Stutthof, Polonia

Proseguendo lungo il corso degli eventi ci spostiamo verso est, lungo la costa del Mar Baltico, e attraversiamo la Vistola. Ci lasciamo Danzica alle spalle e entriamo in Zulavia fino ad arrivare a Stutthof, uno dei più grandi campi di concentramento della regione.

Dopo lo scoppio del conflitto, fu qui che vennero portati i polacchi deportati da Danzica. È un campo della morte dove furono detenute in totale circa 110.000 persone, delle quali 65.000 persero la vita.

Visitare questi luoghi suscita sempre in me forti emozioni e un grande interesse. Ritengo giusto ricordare quanto orribile possa essere la natura umana e vedere le camerate dove i detenuti vivevano ammassati, la camera a gas, i forni crematori, i resti delle ossa e degli oggetti a loro appartenuti non può che farci bene. Serve per tener viva la memoria collettiva e allontanare la possibilità che simili errori si possano ripetere. Si spera.

All’interno delle baracche è possibile trovare una completa esposizione che spiega più nel dettaglio la vita del campo. Qui si leggono le testimonianze di chi l’ha vissuto e ci si può fare un’idea più dettagliata della realtà che ci viene raccontata dai libri.

Lasciamo Stutthof, la visita carica di emozioni tristi mi ha un po’ provato e impiego un po’ di tempo a riprendermi mentre viaggiamo ancora di più nel passato.

La Fattoria Romana di Pruszcz, itinerari in Polonia
La Fattoria Romana di Pruszcz, itinerari in Polonia

Itinerari in Polonia: la Fattoria Romana

La nostra tappa successiva è la Fattoria Romana, la ricostruzione di un antico villaggio che sorgeva nei pressi dell’attuale città di Pruszcz.

I ritrovamenti effettuati in loco hanno permesso di risalire ad una datazione piuttosto certa. Il villaggio è esistito tra il III secolo a.C. e il V secolo d.C.

La sua posizione reale è stata stabilita in base ai ritrovamenti effettuati dove si trova l’attuale città. In quel punto sono stati ritrovati reperti funebri e anche gli scheletri dei defunti, questo ci fa capire che il centro abitato doveva sorgere dalla parte opposta del fiume.

All’interno delle capanne si trovano le ricostruzioni della vita in quei tempi, in cui si viveva di allevamento e della raccolta dei frutti della natura. Nella capanna principale si può vedere un’interessante mostra riguardante l’ambra e le fasi che vanno dalla sua raccolta, alla lavorazione e infine al commercio.

L’oro del nord, tanto frequente nel bacino di Danzica, era molto appetibile come merce di scambio dai popoli del sud. I Romani, provenienti da Aquileia, portavano in cambio dell’ambra oggetti che i goti (la tribù che viveva nel villaggio faceva parte dei goti) non possedevano o non erano in grado di produrre.

I padellini, le spille e i gioielli d’oro, di bronzo o di altro metallo erano utili alla vita del villaggio e ci permettono oggi di sapere l’epoca in cui è esistito. La moda di Roma, infatti, evolvendo produceva spille e pendagli sempre più differenti e elaborati, che giungevano qui per essere scambiati.

Ci sarebbe molto altro da dire su questo villaggio molto antico. Ma quello che si è capito con certezza è che l’ambra veniva trasportata o acquistata qui e questo abitato diveniva formalmente il punto dove cominciava la strada dell’ambra.

I murales di Zaspa a Danzica, itinerari in Polonia
I murales di Zaspa a Danzica, itinerari in Polonia

Murales nel moderno quartiere di Zaspa

L’ultima visita di oggi è stata al quartiere di Zaspa, un quartiere di Danzica fondato in epoca comunista e formato da grandi palazzi dormitorio. Una serie di alti casermoni grigi e tristi, finché l’associazione culturale PLAMA non decise di abbellirne l’aspetto con dei grandi murales.

Il murales cambia così da elemento di disturbo e vandalismo a opera d’arte monumentale. Questa concezione inizialmente trovò ostilità da parte dei residenti, ma oggi rende il quartiere più colorato e vivibile. Attualmente a Zaspa ci sono 45 dipinti e il quartiere sta diventando una meta turistica sempre più gettonata. Alcuni residenti si sono ingegnati inventandosi un lavoro da guida per accompagnare i turisti in un percorso che tocca tutte le opere d’arte.

Domani scopriremo di più questo argomento, la nostra visita procede da qui!

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Consiglio di gusto in Pomerania

Se percorri la costa del Mar Baltico avrai di certo modo di incontrare le molte friggitorie domestiche che punteggiano la strada. Non appena attraversata la Vistola verso est la curiosità per questi punti di ristori casalinghi diventa davvero grande e fermarsi per uno spuntino è la miglior cosa che si possa fare.

Ci siamo fermati a Stegna, località balneare della costa, presso un’abitazione che timidamente mostra un’insegna con scritto ‘U Pirata‘. Dopo aver parcheggiato siamo stati accolti dall’anziana padrona di casa che ci ha salutato gentilmente e invitato a sederci mentre scambiava due parole col cane che le trotterellava attorno.

Al piano inferiore della casa, al davanzale di una finestra, si trova la cucina dove la figlia prepara ottimi piatti di pesce fresco. Il rombo fritto con contorno di patatine è stato il migliore mangiato in tutta la Polonia. Altra prova che lo street food, sebbene spartano, è sempre un ottimo modo per conoscere meglio il paese che si visita.

Poco distante da Danzica la Pomerania conserva luoghi dal peso storico schiacciante. Gli itinerari in Polonia a Westerplatte e Stutthof ne sono alcuni esempi, ma anche la Fattoria Romana è prova di quanto grande fu storicamente questa regione.



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I segni della guerra a Westerplatte, itinerari in Polonia
I segni della guerra a Westerplatte, itinerari in Polonia

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Informazioni su Gian Luca Sgaggero 624 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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