Lomellina pavese, gita sulle tracce della Chiesa del Diavolo a Lomello

Curiosi di scoprire zone poco conosciute abbiamo deciso di dedicare la domenica a un’escursione in provincia di Pavia. Sebbene non molto distante da noi, i luoghi della Lomellina pavese ci sono pressoché sconosciuti e ci sembra un’ottima idea cercare di approfondirli.

Evitando le autostrade speriamo di goderci il panorama percorrendo le strade statali, ma ben presto ci accorgiamo che il tempo non è dalla nostra parte. Appena passato Carisio, infatti, ci ritroviamo immersi in una fitta nebbia.

Rotoballe nella nebbia della Lomellina pavese
Rotoballe nella nebbia della Lomellina pavese

Persi nella Lomellina pavese

Li per li inizio ad esitare. Intorno non si vede proprio nulla e, sebbene si riesca a guidare senza troppa difficoltà, come possiamo pretendere di avvistare nuove cose interessanti da esplorare?

Non demordiamo, nella speranza che, passato il vercellese notoriamente presidiato dalla nebbia, ci attenda un’atmosfera più pulita, che almeno ci permetta di vedere a qualche metro dal naso.

Dopo un’ora trascorsa al volante ci rendiamo conto che le nostre speranze sono ormai vane: la nebbia non ci abbandonerà. Entriamo così nella provincia di Pavia e, passata Mortara, ci dirigiamo verso Lomello, siamo in piena Lomellina pavese.

Dopo questo breve tratto in terreno lombardo decidiamo di fermarci a Lomello, proseguire sembra inutile. Inoltre è passato il mezzogiorno e decidiamo di trovare un posto in cui pranzare.

Nebbia e riflessi nella Lomellina pavese a Semiana
Nebbia e riflessi nella Lomellina pavese a Semiana

Diamo fondo a tutte le applicazioni tecnologiche dello smartphone per scoprire che il ristorante più vicino consigliato è in realtà chiuso, volendo c’è sempre il bar della piazza, ma speravamo di assaggiare qualcosa più di un panino o un semplice toast.

Seguendo ancora le indicazioni dettate dal telefono lasciamo il paese diretti verso Semiana, un altro piccolo centro abitato della Lombardia, ma più o meno a metà strada, ci lasciamo sedurre da un cartello sulla sinistra, posto vicino a due grandi posate, che indica la presenza di un ristorante a meno di 100 metri.

Un pranzo inaspettato da Acquamatta

Non vedendo nulla ci fidiamo del segnale e raggiungiamo così il Ristorante Acquamatta, uno stabile circondato da risaie, costeggiato da un canale dalla corrente impetuosa e ricavato dal restauro sapientemente gestito di un antico mulino preesistente.

La nebbia avvolge la Lomellina pavese
La nebbia avvolge la Lomellina pavese

Il primo impatto, lo ammetto, ci fa pensare a un locale troppo raffinato per i nostri canoni, ma la fame, complice con l’invitante proposta di menù, ci convincono ad assaporare la cucina dello chef.

Oltre ai piatti alla carta è possibile scegliere anche tra quattro menù: quello di carne, quello di pesce, quello della tradizione e quello delle piccole pesti, per i più piccoli.

Con non poca indecisione optiamo per due menù di carne, avremmo potuto assaggiare piatti differenti, è vero, ma questo non ci avrebbe consentito di avere due giudizi su una stessa portata.

Accompagnamo i cibi con acqua naturale e una bottiglia di Buttafuoco del Bruno Verdi, su consiglio della cameriera, e devo dire che la scelta è stata davvero azzeccata, è un vino che ben si sposa a tutti i piatti proposti.

Iniziamo il pranzo con un assortimento di affettati serviti su lastra d’ardesia e abbinati a mostarda di kiwi, un accostamento che ben mette in risalto il sapore dei salumi e anche del formaggio che li accompagna.

Come prima portata invece mangiamo delle gustosissime tagliatelle al ragù di cinghiale, davvero molto buone, seguite poi dal secondo, guancia di vitello con polenta soffice, una vera goduria per il palato.

Ristorante Acquamatta, Semiana, Lomellina pavese
Ristorante Acquamatta, Semiana

Per dolce, che quasi sembra un’opera d’arte, ci concediamo i cannoli ripieni di crema su letto d’arancia al cointreau, una scelta fresca e leggera per terminare il pasto.

In chiusura l’immancabile caffè che fa totalizzare un conto per due persone di 89€, forse non un pranzo low cost, ma di certo sono soldini ben spesi.

Verso la Chiesa del Diavolo

Rimontiamo sulla nostra Viaggia e Scopri mobile per tornare verso casa, ma ci fermiamo nuovamente a Lomello, che riporta sul cartello d’inizio paese la dicitura ‘borgo medievale‘.

Facciamo due passi nonostante il freddo pungente, causato dall’umida nebbia, ci penetri nelle ossa. L’edificio del comune si trova all’interno di una costruzione piuttosto antica, ci intrufoliamo nella piccola porta aperta per scoprire delle grandi arcate sorrette da antiche colonne.

Proseguiamo lungo il muro periferico all’interno del quale ha sede anche il gerontocomio di Lomello ed è qui che, svoltato l’angolo, scopriamo una costruzione davvero particolare.

Santa Maria delle Grazie a Lomello, nel cuore della Lomellina pavese
Santa Maria delle Grazie a Lomello, nel cuore della Lomellina pavese

Una grande chiesa dalla chiara architettura romanico lombarda si trova al centro delle abitazioni, è la Basilica di Santa Maria Maggiore, che scopriamo essere oggetto di un’occulta leggenda.

Pare infatti che la tradizione popolare l’abbia ribattezzata la ‘Chiesa del Diavolo‘, viste le dicerie che vogliono che proprio il signore degli inferi la distrusse e ricostruì in una sola notte.

Purtroppo l’arrivo dell’alba causò l’interruzione dei lavori troppo presto e la costruzione rimase incompiuta. Per questo oggi noi possiamo vedere la facciata mezza crollata, le prime due campate senza il tetto e, nelle pareti perimetriche, un insieme di archi, rosoni, travetti di marmo e mattoni che sembrano utilizzati e assemblati senza un senso logico.

Purtroppo la basilica è chiusa nei mesi invernali, dal 1 novembre al 1 aprile, ma di certo non mancheremo di tornare per poterla visitare interamente. È anche possibile organizzare delle visite guidate contattando la pro loco per prendere accordi anticipatamente.



Booking.com

Acquamatta a Semiana, Lomellina pavese
Acquamatta a Semiana

9/11 Maggio 2025 Adunata degli Alpini

Informazioni su Gian Luca Sgaggero 626 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*