Luoghi di Quintino Sella riscoperti con l’itinerario del Touring Club

Uno degli itinerari d’interesse che la città di Biella ha da offrire è sicuramente quello che tocca i luoghi di Quintino Sella. Questa piacevole escursione è stata organizzata dal Club di Territorio del TCI di Biella, che porta i partecipanti in visita presso i luoghi storici della famiglia Sella. Essa fu una delle gerarchie più importanti per la storia della nostra città.

L’escursione si è articolata in due momenti. Al mattino abbiamo visitato l’ampia struttura dell’ex Lanificio Maurizio Sella, mentre al pomeriggio siamo stati accolti all’interno del Parco di San Gerolamo, proprietà privata e residenza della famiglia stessa.

Il nostro gruppo viene accolto al mattino da Angelica Sella, direttrice della Fondazione Sella ONLUS, che ha sede proprio nei locali della storica manifattura collocata sulle rive del torrente Cervo. La Fondazione è nata nel 1980 con lo scopo di conservare le memorie storiche del territorio. A partire dai documenti cartacei, a quelli fotografici, fino agli edifici veri e propri. La Fondazione Sella organizza anche mostre e convegni, ed è aperta al pubblico per la visita e la consultazione degli archivi.

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Lanificio Sella a Biella
Lanificio Sella a Biella

Luoghi di Quintino Sella, la Fondazione Sella ONLUS

La visita inizia in una delle stanze collocate nell’ala in cui si conserva il notevole archivio fotografico. Qui Angelica ci racconta la storia secolare del sito manifatturiero in cui ci troviamo. Le prime tracce di insediamenti in questi luoghi si collocano prima dell’anno Mille, in età carolingia, quando probabilmente le acque del torrente servivano a muovere mulini e folloni.

La prima traccia documentata di attività produttiva in questo luogo si colloca nel Cinquecento. I quest’epoca, i Mondella, tipografi biellesi, vi installano una cartiera. Un secolo dopo, per volere dell’amministrazione del Santuario di Oropa, vengono costruiti nuovi ambienti produttivi che sfruttino la forza delle acque del Cervo. Si installa così, a fine Seicento, una filatura per la seta. L’attività fu redditizia per il territorio, come testimonia ancora oggi la lapide sulla parete esterna presso l’ingresso, recante la data 1695. Il filo serico prodotto a Biella prendeva poi la via delle importanti tessiture d’Oltralpe, soprattutto quelle lionesi.

La struttura conserva ancora alcuni ambienti risalenti alla fine del XVII secolo, soprattutto visibili nella cappella di San Giobbe (patrono dei filatori) e nelle stanze voltate del complesso.

Luoghi di Quintino Sella, sale interne del Lanificio Sella
Luoghi di Quintino Sella, sale interne del Lanificio Sella

Un po’ di storia del luogo

La storia della struttura vede un notevole cambiamento a partire dal 1835, quando Maurizio Sella decide di creare qui la sua manifattura tessile laniera. Appartenente alla famiglia originaria di Mosso, già protagonista della creazione di alcuni stabilimenti nella valle, egli decide di trovare una nuova localizzazione fuori dall’area di Mosso. L’area di Mosso era infatti già congestionata all’epoca per la nascente industrializzazione.

La scelta cade su questa area del letto del torrente Cervo, proprio a nord dell’abitato di Biella. Dal 1835 in avanti vengono costruiti nuovi edifici. In questo periodo avviene la creazione dell’imponente profilo lungo la riva che ancora oggi colpisce chi giunge dal centro di Biella.

Maurizio Sella, oltre a lavorare in questa struttura, vi costruisce anche la propria dimora. Qui vivrà anche Quintino Sella e la struttura è ancora oggi leggibile all’interno del lanificio.

Dapprima mossa con la forza idraulica, la fabbrica si converte all’utilizzo dell’energia elettrica quando i Sella stessi realizzano una piccola centrale idroelettrica per l’autoconsumo. Fu un piccolo capolavoro ingegneristico che oggi la proprietà vuole ristrutturare.

Nel corso del Novecento l’attività tessile cessa progressivamente e i locali diventano pertinenza della Banca Sella che vi colloca il proprio CED. Negli anni Ottanta si arriva alla costituzione degli archivi documentari e fotografici.

Dopo l’inquadramento storico del luogo, il nostro percorso si svolge alla scoperta dell’archivio fotografico con la guida del dott. Andrea Pivotto, che da anni si occupa di ricerca e di catalogazione dell’ingente patrimonio qui conservato.

L’archivio fotografico Sella

L’archivio conserva lastre, pellicole e stampe originali dei grandi fotografi di famiglia. In particolare Giuseppe Venanzio e il figlio Vittorio, che ha segnato una pagina importante nella storia della fotografia di montagna. Sia per le tecniche impiegate, per le ricerche e le sperimentazioni, ma anche per i risultati artistici raggiunti.

Ci vengono così mostrate immagini notevoli, sia delle nostre montagne che delle grandi catene himalaiane esplorate da Vittorio Sella e dai suoi compagni di avventura. Sono impressionanti gli scorci realizzati e le fotografie ci appaiono ancora più incredibili al pensiero dell’attrezzatura impiegata. Ingombrante e rudimentale se paragonata alle tecniche contemporanee.

L’archivio della Fondazione conserva anche lastre e stampe di altri fotografi biellesi. Il Besso, Mario Piacenza molto amico di Vittorio, o Guido Rey di cui ci vengono mostrate fotografie d’interni molto suggestive.

Luoghi di Quintino Sella, area espositiva nel Lanificio Sella
Luoghi di Quintino Sella, area espositiva nel Lanificio Sella

Dopo l’archivio fotografico, il nostro gruppo percorre i locali dell’ex manifattura, che colpiscono per l’imponenza delle loro strutture.

Il viale si colloca tra due ali di edifici collegati anche attraverso un passaggio aereo chiamato “andandora”. In un’ala dell’edificio sono ospitati gli archivi cartacei della famiglia Sella e dell’Associazione Laniera Italiana, che aveva sede in Palazzo Ronco a Biella. Con documenti e vecchi cataloghi di stoffe di grande fascino, e di importanza per gli studiosi. Alcuni ambienti affacciati sul Cervo sono stati dedicati all’arte contemporanea e ospitano le realizzazioni artistiche inerenti al premio Maggia.

Altri locali della Fondazione oggi ospitano SellaLAB, una realtà costituita di recente che si configura come un incubatore d’impresa. Il progetto nasce a sostegno delle start up del territorio, soprattutto in ambito informatico e della comunicazione. Dispone di spazi di co-working per favorire, in un periodo per nulla semplice, la nascita e il sostegno di nuove piccole imprese.

I piani alti del complesso

La parte più alta del sito è caratterizzata dall’ingresso dell’antica roggia diramata dal torrente che andava a generare il movimento per tutta la struttura. In questa zona la proprietà ha recuperato le architetture tradizionali e si sta creando anche una sorta di giardino aperto al pubblico che arricchisca la riva del Cervo di verde.

Il giardino, nel pensiero dei Sella, viene pensato anche come un frutteto comunitario, in cui favorire la crescita delle varietà locali di mele e altri frutti.

Viale d'accesso a San Gerolamo, villa dei Sella
Viale d’accesso a San Gerolamo, villa dei Sella

Luoghi di Quintino Sella, il Monastero di San Gerolamo

Nel pomeriggio il nostro gruppo si incammina alla visita del monastero di San Gerolamo. Oggi proprietà e residenza della famiglia Sella, è collocato in un ampio e suggestivo parco sulla collina prospiciente l’ex lanificio.

Con una piacevole passeggiata percorriamo il viale fiancheggiato da platani e ippocastani vestiti dai colori autunnali e raggiungiamo il complesso di edifici, situato proprio nella parte sommitale di questo elegante giardino all’inglese.

Ad accoglierci troviamo Mattia Sella che ci racconta le origini e la storia del luogo. Creato come convento di monaci da parte di Giovanni Gromo di Ternengo e appartenente a una delle famiglie più importanti del Biellese. Giovanni Gromo fonda e gestisce l’ordine religioso dei Gerolamini nell’abitato di Chiavazza.

A fine Quattrocento egli ritiene però di trasferire il convento in un luogo più isolato e favorevole alla regola monastica. Viene così costruito il monastero e la chiesa sulla collina da allora denominata di San Gerolamo.

Luoghi di Quintino Sella, chiostro di San Gerolamo
Luoghi di Quintino Sella, chiostro di San Gerolamo

L’ordine nei secoli successivi entra in crisi e nel 1782 viene soppresso con un decreto regio. Le strutture divengono proprietà del seminario, che dopo anni decide di porle in vendita. Nel 1864 Giuseppe Venanzio Sella acquista gli edifici e i terreni circostanti, dando vita alla realizzazione del parco e della dimora di famiglia.

Visita al Monastero

Mattia Sella ci conduce all’interno del chiostro a due ordini, che conserva eleganti decorazioni di evidente influenza lombarda, in pieno stile rinascimentale.

Saliti al primo piano, percorrendo il perimetro del chiostro possiamo accedere alla chiesa del monastero. Anche questa realizzata in accordo al gusto rinascimentale padano. All’interno troviamo importanti pale d’altare realizzate da pittori biellesi, primo fra tutti l’Allasina. Ma l’attenzione di tutti è attirata dall’elegante coro ligneo, i cui stalli sono stati dipinti dalla mano di Defendente Ferrari da Vercelli. Alcuni dei pannelli recano elementi naturali, altri brani di paesaggio o scene di vita cortese di grande eleganza.

La navata della chiesa è stata divisa trasversalmente da una cortina muraria per realizzare un ambiente di studio. Qggi sono visibili ancora le cappelle laterali, affrescate da un pittore vicino alla mano di Bernardino Luini, di cui restano pregevoli figure. Alcune cappelle sono state adibite a studiolo, con la presenza di collezioni tipiche dello spirito di erudizione di fine Ottocento. Dai libri, agli oggetti d’arte, agli animali impagliati, alle conchiglie esotiche.

Anche in questo luogo il fascino della figura di Quintino Sella ha lasciato il suo ricordo.

La nostra visita si conclude con i saluti a Angelica e Mattia Sella, che ringraziamo per la disponibilità e per averci condotto alla scoperta di questi luoghi di Quintino Sella ricchi di storia e scrigni di tesori stupefacenti.

Il nostro gruppo si congeda percorrendo a ritroso il viale che si snoda sinuoso nel parco, ammirando la romantica prospettiva che il luogo ci offre in una bella giornata di fine autunno.



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Luoghi di Quintino Sella, monastero di San Gerolamo
Luoghi di Quintino Sella, monastero di San Gerolamo

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Informazioni su Elena Serrani 17 Articoli
Sono originaria del Novarese, dove vivo in un piccolo borgo chiamato Cureggio: ho vissuto alcuni anni a Vercelli dove ho frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Piemonte Orientale. Nel 2003 mi sono laureata in Lettere Moderne con indirizzo di Storia dell’arte, poi successivamente alla laurea ho frequentato la Scuola di Specializzazione in storia dell’Arte a Milano. Nel 2004 inoltre ho conseguito il diploma come Tecnico in Conservazione e promozione dei Beni Culturali e Ambientali, iniziando a frequentare il Biellese per lavoro poiché da allora sono impiegata presso l’azienda Allsystem nei settori qualità aziendale, formazione e sicurezza sul lavoro; tra il 2007 e il 2008 ho collaborato con il Caffè Letterario di Novara per l’organizzazione di eventi culturali. Il Biellese mi ha affascinato con tutte le bellezze che ha da offrire. Nel luglio 2012 ho conseguito l’abilitazione come guida turistica per la provincia di Biella, mentre dal luglio 2013 sono guida anche per la provincia del Verbano Cusio Ossola e accompagnatore turistico. Ho tante passioni che mi portano a essere sempre in movimento per cercare di fare esperienza di ogni cosa! Adoro l’arte e dal 2007 partecipo alle attività e alle occasioni espositive del gruppo artistico biellese RI-CIRCOLO, oltre alla pittura mi sono cimentata nella lavorazione della ceramica, conosciuta e sperimentata dal 2004 presso il laboratorio di Ronco Biellese. La lettura è un amore che risale alla mia infanzia, a cui si sono aggiunti negli anni altre passioni quali le letture, i viaggi e l’incontro con culture diverse. Amo poi la corsa a piedi e l’attività sportiva a contatto con la natura. Mi piace quando possibile condividere tutte le bellezze che vedo nella nostra terra con le persone che incontro!!!

2 Commenti

  1. Buongiorno possono interessare ad appassionati di storia locale dei documenti dell’ex monastero del 500 e 600? grazie saluti.

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