Siamo nella zona settentrionale della provincia di Novara, quella parte del novarese toccata dai laghi, ma anche aggraziata dal dolce profilo delle colline che segnano il confine tra la pianura e l’arco alpino. Siamo a Borgomanero, ed è qui su questi colli che si trova Madonna dell’Uva, un’azienda agricola che ben si distingue nel settore vinicolo per l’eccellenza dei suoi prodotti.
La sede aziendale si trova alla periferia di Borgomanero, in Via Vergano, ma comunque a pochi chilometri dal centro. Questa è la sede storica, mi racconta Elena Zanetta (attuale titolare), la sede in cui già suo nonno produceva il vino secondo tecniche più tradizionali, ma pur sempre mantenendo un occhio di riguardo alla qualità.
Questa scelta ha distinto il prodotto della famiglia Zanetta per generazioni, garantendone l’affermazione del nome sopratutto grazie ai positivi riscontri che i vini commerciati ricevevano dalla clientela. Una clientela sempre in crescita che apprezza Madonna dell’Uva non solo in Italia, Elena spiega infatti che moltissimo vino da loro prodotto viene venduto in Europa del nord, negli USA e su vari altri mercati esteri. Solo una percentuale inferiore è attualmente destinata al mercato italiano.
Madonna dell’Uva, visita alla cantina
Elena e suo padre Giuseppe mi accompagnano in visita alla cantina di Madonna dell’Uva, oggi ben diversa da quella che il nonno aveva realizzato molti anni or sono.
Ad esempio le grandi vasche dove veniva conservato il vino (restaurate, vetrificate e ancora visibili) sono state sostituite da grandi botti e tini di legno di rovere o da cisterne in cemento, materiali che hanno la capacità di isolare maggiormente il succo d’uva permettendone una maturazione più costante, poco influenzata dagli sbalzi di temperatura che spesso si riscontrano nelle cisterne di acciaio inox.
Il vino risulta quindi più stabile e adatto anche all’invecchiamento, un nettare gustoso che, a fermentazione avvenuta, viene trasferito nelle botti più piccole per ultimarne l’invecchiamento e infine essere imbottigliato. Madonna dell’Uva produce circa 50000 bottiglie l’anno divise tra Nebbiolo, Vespolina, Croatina e Uva Rara.
Una piccola parte del nebbiolo prodotto viene fatto invecchiare in botti più piccole e fatte di legno di rovere. Queste barriques permettono una circolazione differente del vino che acquisisce alcune note del legno che gli conferisce un sapore più particolare. Così nasce il Nebbiolo Riserva che porta il nome della sua produttrice: Elena.
Tra vigneti e colli il sapore del territorio
Per meglio capire la qualità del vino Madonna dell’Uva, Elena mi accompagna in visita ai vigneti dell’azienda, situati tra Borgomanero e Cureggio. Qui si trova anche il rudere dell’antica casa dei nonni di Elena, ormai poco più di quattro mura molto suggestive e divenute il simbolo aziendale.
Il territorio dell’alto novarese è molto adatto alla coltivazione della vite e i pendii dei colli offrono la giusta inclinazione per dare alle piante e ai grappoli la giusta esposizione al sole. Il vigneto di Madonna dell’Uva poi si trova sulla collina più alta di questa zona, posizione il cui clima differisce leggermente rispetto ai vigneti circostanti, ma questa minima variazione basta a conferire al frutto qualità uniche che si riscontrano in un vino dal carattere unico.
Una particolarità che mi ha incuriosito è stato vedere i filari di vite ‘fasciati’ con una rete scura. Questo è un sistema di protezione dell’uva che la difende non solo dalla grandine, ma anche dagli attacchi di uccelli o caprioli che in queste zone si cibano molto volentieri dei grappoli in via di maturazione.
Curiosamente ho domandato se questo non influisse sulla maturazione, ma Elena mi ha spiegato che la maturazione della vite è regolata principalmente dai rami giovani che spuntano freschi dalla pianta. Lungo i filari è infatti notevole la quantità di femminelle che spuntano verso l’alto; la buona salute di questi germogli è uno degli indici di una buona maturazione del frutto.
Questa è solo una delle tante curiosità che Elena mi spiega mentre passeggiamo tra gli abbondanti grappoli di Nebbiolo, quelli più radi del Vespolina, la tipica Croatina e l’Uva Rara. Di certo Elena avrebbe mille altre cose da raccontare sui suoi vigneti, sui metodi di coltivazione che si può dire biologica (anche se non ufficialmente certificata), sulla scelta di mantenere i vigneti inerbiti e molto altro, ma il metodo migliore per scoprire tutto ciò che c’è da sapere è fare una visita alla Madonna dell’Uva, che dispone anche di tre camere B&B, e venire a curiosare. Trovi maggiori informazioni sul sito internet dell’azienda.
La degustazione poi è il modo migliore!
Degustazione alla Madonna dell’Uva
Dopo aver fatto il pieno di informazioni in vigna, Elena mi riaccompagna in azienda. Per ben capire il vino di Madonna dell’Uva occorre passare anche per il bicchiere e una degustazione è quanto di meglio, sopratutto se è guidata da chi il vino lo ha fatto nascere.
Con il tavolo apparecchiato per una light dinner cominciamo con i toni brillanti del Nebbiolo rosé, fresco e gustoso è stato anche il mio preferito, complice la stagione estiva e calda, perché solitamente adoro maggiormente la corposità dei vini rossi. Il rosé è comunque ottimo come aperitivo e per accompagnare gli antipasti, vi confido che ne berrei volentieri un calice anche ora.
Formaggi e focaccia accompagnano egregiamente il Vespolina, un vino rosso che definirei allegro, leggermente acidulo ma dal sapore persistente che ho imparato ad apprezzare solo dal secondo calice. Un vino molto particolare.
Il Croatina è un vino che definirei asciutto, come mi fa notare Giuseppe, per la sensazione che lascia sulla lingua. Tuttavia ha un sapore molto amabile e corposo, ottimo per accompagnare i primi piatti e da pasto.
Infine è il turno del re di casa, il Nebbiolo. Tra i tre rossi è decisamente quello che ho preferito di più, per il suo gusto più morbido e per il suo spessore che al palato mi soddisfa. Se poi il Nebbiolo è così buono non oso immaginare cosa sarà il Riserva, ma per questo dovrò aspettare un’altra occasione.
Dopo tanto bere non potevo di certo mettermi subito al volante e quindi ho pernottato presso il B&B Madonna dell’Uva che si trova proprio adiacente alla sede dell’azienda agricola.
Inutile spiegare che è stato un sonno facile e piacevole. 😉
Organizza qui il tuo viaggio
Borgomanero è facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A26 prendendo l’omonima uscita. In alternativa puoi prendere il treno fino a Novara e poi cambiare linea per arrivare a Borgomanero.
Se arrivi da più distante la soluzione ideale è un volo e Malpensa è l’aeroporto più vicino.
Soggiorna al B&B Madonna dell’Uva (vedilo qui).
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Bellissime foto! Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
Bellissime foto (grazie) e buonissimo vino da provare 😀 grazie per essere passata dal mio blog!