Ancora una volta torno a parlare di Polonia, per l’esattezza di quella regione a nord e confinante con il Mar Baltico, la Pomerania, spesso conosciuta per la stupenda città di Danzica, ma anche luogo dove trovare echi dei tempi antichi. Tra i castelli e i manieri dei Cavalieri Teutonici che dominarono quest’area, si trova quella che era la loro base: Malbork.
Malbork, edificato a partire dal 1270, fu sempre nella storia un crocevia di riferimento per i componenti dell’ordine teutonico. Quest’ordine di cavalieri monastici al soldo della Chiesa venne dislocato in questa zona per sedare le rivolte e proteggere la popolazione dagli attacchi dei popoli dell’Est, nonché per l’importanza strategica del luogo, anche per i commerci divenendo un importante nodo di transito e scambio nel commercio dell’ambra trasportata lungo il fiume Nogat.
Questo edificio, classico esempio di fortezza medievale, è il più grande castello mai costruito in mattoni e, per l’esattezza, è il più grande edificio in mattoni mai costruito dall’uomo. L’intero complesso (tra i più imponenti d’Europa) e il museo che si trova all’interno fanno parte dei beni Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1997.
La fortezza di Malbork, nonostante gli eventi storici, rimase comunque sempre il quartier generale dell’ordine, anche dopo il dominio nazista, quando Hitler la utilizzò come sede per numerosi incontri e conferenze tra i potenti dell’epoca. Malbork rimase inespugnabile e potente come si può ancora osservare visitandola.
Il metodo migliore per visitare Malbork potrebbe essere un’escursione in giornata da Danzica, città ideale per un soggiorno in Polonia e sulla quale operano anche numerosi voli molto convenienti, oppure un soggiorno in città, per dedicare il massimo tempo alla visita.
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Visita alla fortezza di Malbork
Il giorno in cui visitai Malbork ricordo prima di tutto la pioggia scrosciante, una di quelle giornate cupe che ti tolgono la voglia di uscire e che sicuramente mi avrebbe rovinato la visita della vivace Danzica. La scelta di visitare Malbork proprio con il maltempo è stata anche dettata dal fatto che la maggior parte della visita si svolge negli interni e che il massiccio profilo del castello ha un non so che di austero e minaccioso in contrasto con le grigie nuvole cariche di pioggia.
In una prima struttura architettonicamente simile al castello, ma notevolmente più recente, si trova la biglietteria. Ammetto di non aver mai visto una biglietteria con così poca coda perché tutti, attirati dal suggestivo muraglione del castello, si attardano lungo il fossato per scattare le foto di rito, anche perché questa è una delle migliori angolazioni per immortalare la fortezza nel complesso.
Il biglietto ha un costo di circa 10€ e la visita può essere autonoma oppure in gruppo con una guida, scelta che consiglio non tanto perché ami le visite di gruppo, ma perché le guide usano raccontare aneddoti, eventi e caratteristiche delle varie sale che altrimenti non si potrebbero conoscere.
Quale quartier generale dell’ordine, Malbork era anche la dimora del Grande Maestro dei Cavalieri Teutonici, ordine tutt’ora esistente che in occasione di importanti ricorrenze si raduna ancora all’interno delle mura del castello per rinnovare il giuramento di fedeltà.
Il nucleo originario del complesso comprendeva la parte alta in cui vivevano solamente i veri cavalieri, mentre chi non era ancora stato nominato viveva all’esterno. Nel 1309 la fortezza venne ampliata e fu costruito tutto intorno il monastero per i monaci e una zona destinata ad accogliere gli ospiti, acquisì quindi l’aspetto più esteso e simile a quello che oggi vediamo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la fortezza venne seriamente danneggiata, ma oggi è stata quasi del tutto ripristinata riacquistando quasi interamente l’aspetto originario.
Visita privata al Castello di Malbork
Dentro alla fortezza di Malbork
Oltrepassato il portale con le torri dove si trova la biglietteria si arriva in uno spazio ampio dove il percorso costeggia l’antico fossato. L’invaso, ora completamente erboso, un tempo doveva contenere un’immensa quantità d’acqua e i muraglioni della fortezza scendevano a picco scomparendo sotto la sua superficie.
Qui si vedono alcuni degli edifici che componevano la zona non destinata ai cavalieri, siamo nella parte più recente della fortezza, il castello basso, dove un tempo si trovava quello che era chiamato il Karwan (uno spaccio di armi di ogni genere), gli alloggi dei soldati, un granaio e un deposito di armi.
Un ponte molto caratteristico permette di accedere alle mura più interne, non senza transitare da un passaggio dominato da torrette e mura ricche di feritoie. Questo passaggio obbligato consisteva in una sorta di trappola per gli invasori che, dopo lo sfondamento del primo portone, si trovavano imbottigliati e in balia dei difensori. Se anche il secondo portone avesse dovuto cedere, il passaggio era talmente stretto e vincolante da permettere l’accesso a pochi uomini alla volta, rendendoli così vulnerabili agli attacchi dei cavalieri in difesa.
Varcato il secondo portone si accede al castello medio, qui un grande cortile è attorniato dagli alti edifici che si possono già notare dall’esterno. Una serie di porte da accesso a numerosi ambienti tra cui il refettorio è il più importante. Detta anche Sala dei Cavalli, questa è la stanza più grande del castello, caratterizzata da uno stile tardo gotico e da robuste colonne di granito su cui poggiano le stupende volte a stella. La sua ampiezza è tale da consentire una divisione in due parti, quella invernale e quella estiva, e durante la dominazione prussiana al suo interno venivano disputate delle competizioni equestri.
In questa sezione del castello era anche presente la Chiesa di Santa Maria all’interno della quale venne costruita la Cappella di Sant’Anna dove riposano le salme dei Gran Maestri.
Un passaggio interno permette di accedere alla zona superiore del castello, il castello alto, senza passare dai cortili. Addentrandosi alle sale un tempo destinate ai cavalieri non si può fare a meno di apprezzarne la grandezza, ma anche l’avanzato ingegno con cui la struttura venne realizzata, era già infatti provvista di un sistema di riscaldamento centralizzato.
Notevoli sono ancora gli affreschi, i decori e l’elaborata fattura di questi ultimi, dettagli importanti e capaci di far apprezzare al meglio la visita che, a maggior ragione, merita la guida di un conoscitore esperto. Il castello alto era il palazzo del Gran Maestro, realizzato su quattro piani sviluppati attorno a un cortile caratterizzato dall’architettura gotica a volte triangolari. Di particolare interesse è la Porta d’Oro, preceduta da un portico, nella cui chiave di volta è scolpita una raffigurazione di Gesù Cristo.
Il Museo dell’Ambra
Una volta usciti dal palazzo centrale, scendendo attraverso i cortili, è possibile apprezzare i fossati che erano realizzati a difesa delle tre sezioni della fortezza. Nel lato destro del castello basso, stando rivolti verso l’uscita, dentro alle sale inferiori dell’ala del castello e di fianco al ristorante, si trova il Museo dell’Ambra.
Se siete stati a Danzica vi sarà capitato di visitare il museo cittadino dedicato a questo minerale, ma il museo di Malbork ha poco a che vedere con quello della vicina città. Esso è il più grande al mondo dedicato all’Oro del Nord, così veniva chiamata questa resina fossile tanto era prezioso il suo valore commerciale, e conta 700 pezzi unici in esposizione.
In un percorso guidato e didattico è possibile apprendere moltissimo riguardo al processo di formazione dell’ambra, ai metodi di ritrovamento ed estrazione e anche agli impieghi che questa resina ormai divenuta pietra trova. Grandiosi sono gli esempi di gioielli, suppellettili, sculture, bassorilievi, intagli e dettagli realizzati con l’ambra plasmata da esperti scultori o intagliatori.
Il museo dell’ambra lascia sempre i visitatori meravigliati, è stupefacente cosa l’uomo sia riuscito a creare con il suo utilizzo. Numerosi pannelli interattivi permettono inoltre di personalizzare la propria esperienza durante la conoscenza dell’ambra, rendendo l’esperienza ancora più unica.
In conclusione una visita a Malbork non lascia affatto indifferenti, sia la fortezza che il museo sono pezzi unici tra i luoghi di interesse in Polonia e una visita qui può necessitare tranquillamente di un’intera giornata. Se invece doveste sbrigare la visita più rapidamente non perdete altri dintorni di Malbork come Gniew o Pelplin.
Conoscevi Malbork? E se lo hai già visitato hai impressioni da aggiungere a quanto ho detto?
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