Museo di Arte Orientale di Torino, la mia esperienza di visita al MAO

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Mostre, eventi e musei sono spesso non solo un motivo di accrescere la propria cultura, ma anche un modo per staccare la spina e distrarsi facendo qualcosa che esula dalla quotidiana routine. Molti inoltre permettono di ‘viaggiare’ lontano come il MAO, Museo di Arte Orientale di Torino.

Se ami la cultura orientale o i paesi del sol levante ti affascinano, una visita al MAO di Torino ti può solo esser gradita. È un’esposizione molto interessante che tocca i fondamenti dell’arte orientale, suddivisa per stati, permettendo così di cogliere anche le differenze che spesso, ad un occhio occidentale, possono passare inosservate.

Come raggiungere il Museo di Arte Orientale Torino

Il Museo di Arte Orientale si trova in centro a Torino, esattamente in via San Domenico 11, una strada tranquilla situata all’interno del Quadrilatero, uno dei quartieri storici della città, nel quale oggi è piacevole passeggiare per apprezzarne l’architettura e i caratteristici locali, negozi e ristoranti che vi si trovano.

Esistono diverse possibilità per raggiungere via San Domenico, ma come puoi immaginare i posteggi in centro sono un incubo e quindi, se non arrivi in treno, il mio consiglio è di lasciare l’auto in Piazza Vittorio Emanuele e fare una passeggiata.

Risalendo verso Piazza Castello aggiri Palazzo Madama e, sulla destra, entri dai cancelli del Palazzo Reale, alla sinistra del palazzo un arco ti condurrà davanti al Duomo e, proseguendo davanti a te, entrerai nel Quadrilatero. Il museo è ormai a pochi passi.

Visita il sito del MAO: Museo di Arte Orientale di Torino

Visita al MAO

All’ingresso troverai la biglietteria, il biglietto intero costa 10,00€, un prezzo che ritengo equo, dopo aver visitato l’esposizione che si sviluppa su quattro piani, suddivisa in varie sale tematiche.

La parte che forse mi ha colpito di più è quella iniziale dedicata alle sculture. Dopo aver visitato Cina e Thailandia ritrovarmi davanti a quell’armonia di forme e figure mi ha fatto fare un tuffo nel passato riportandomi in Asia.

Molto interessante è la possibilità di comparare lo stile tra le varie regioni, vedendo concretamente la differenza tra quello birmano, quello tibetano, nepalese e giapponese ad esempio.

Salendo nelle varie aree espositive ci si rende conto di quanto le culture siano differenti tra loro. Mentre Thailandia, Birmania, India, Cambogia e Cina vantano grandi sculture, altri paesi hanno sviluppato un’attenzione maggiore per la pittura, l’arte della miniatura, della calligrafia o iconografie lontane dalla rappresentazione del dio umanoide, come accade nella cultura islamica.

Se visiterai il museo, o lo hai visitato, sono curioso di sapere che cosa ti ha colpito di più. Personalmente amo l’arte induista e le sculture delle divinità Indù e del buddhismo indiano suscitano sempre in me un fascino dominante.

Ho inoltre ampliato le mie conoscenze geografiche, nella sezione dedicata al Gandhara, mentre osservavo convinto si trattasse semplicemente di una corrente artistica, ho scoperto invece che questo è il nome dato a una regione che si trova tra Afghanistan e Pakistan nord-occidentale caratterizzata da particolari elementi artistici.

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Museo di Arte Orientale Torino, dipinti
Museo di Arte Orientale Torino, dipinti
 

Le mostre temporanee

Percorrendo i quattro piani del museo c’è davvero da perdersi per ore e, se uscendo non sei sazio d’arte, potrai accedere all’area delle esposizione temporanee.

Anche qui il tema richiama l’oriente e durante le mia visita ho potuto vedere delle creazioni fotografiche realizzate da Fosco Maraini nel 1954 intitolata ‘Le donne del mare‘.

Ciò che traspare è la naturalezza con cui queste donne si prestano per essere immortalate dall’obiettivo indossando un semplice perizoma, ma del resto questa era la ‘divisa’ con cui lavoravano le pescatrici di perle in Giappone.

Le fotografie rappresentano alcuni momenti caratteristici della pesca e della vita nella società e nei villaggi delle pescatrici, è uno spaccato della società giapponese che ci riporta indietro di 60 anni e ci permette di conoscere una realtà e una professione che oggi credo sia quasi scomparsa.

Il Museo di Arte Orientale di Torino è stato una piacevole scoperta, ho avuto poche ore a disposizione, ma sono molto soddisfatto di aver scelto questo museo per arricchire la mia conoscenza della città e non solo.

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Museo di Arte Orientale Torino, guerriero

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Informazioni su Gian Luca Sgaggero 623 Articoli
Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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