Ideale per una pausa o una giornata di svago, Torino è sempre in grado di stupire. Ancora una volta ce lo dimostra Luca in visita al MAUTO il Museo Nazionale dell’Automobile, per conoscere un po’ meglio un’importante parte di storia italiana.
Storia – Innovazione – Design – Cultura, dove posso trovare a Torino tutto questo e in unica area?
Sicuramente nello spazio espositivo più famoso di Italia e non solo, parlo di uno degli emblemi rappresentativi di Torino: Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino “Avv. Giovanni Agnelli”, conosciuto meglio con l’acronimo di MAUTO.
Il MAUTO, nato forse più per gli appassionati del settore che per le masse, ha subito un forte rinnovamento e, a partire dal 2007, è iniziata un’opera di miglioramento e trasformazione che ha portato il MAUTO a essere uno tra i musei più famosi al mondo.
Il giornale Inglese “The Times” nel 2013 lo cita tra i 50 musei più belli e interessanti al mondo, inserendolo al 35° posto.
Io, dopo averlo visitato, a buon ragione, concordo con il famoso giornale… è bellissimo!
Questo cambiamento così radicale ha consegnato a noi, dopo l’inaugurazione del 19 marzo 2011, uno spazio innovativo e accurato in cui ritrovarsi per una piacevole giornata.
Le molte presenze straniere, incontrate durante la visita, hanno confermato la mia prima impressione, il museo piace e piace proprio a tutti.
Durante il percorso ho incontrato famiglie, scolaresche, ma anche semplici curiosi, tutti però con lo sguardo dello stupore negli occhi. Un museo a misura d’uomo, un museo per tutti!
Perché visitare il MAUTO?
Durante questa “esplorazione”, prima di entrare, mi sono chiesto “perché visitare il MAUTO“?
Io non sono un intenditore d’auto, tanto meno un appassionato, poi però ho avuto la risposta da un bambino di 5 anni.
Lui teneva per mano la sua mamma e, a dire il vero, la stava letteralmente trascinando verso l’ingresso.
Lei, un po’ irritata, gli chiedeva perché volesse andare lì cosi in fretta…
Candidamente la risposta è stata: “Perché le macchine sono belle!”
E già! Ecco, la riposta alla mia domanda.
Analizzando poi in un secondo tempo, la mia domanda iniziale, qui ho potuto trovare, veramente, ciò che cercavo: Storia, Innovazione, Design, Cultura e aggiungo Arte.
Un connubio rafforzato anche grazie all’opera dell’architetto Cino Zucchi che ha saputo unire le due unità distinte, nate nel lontano 19 luglio 1933, in un’unica struttura dal design elegante, che ben si associa alle strutture edilizie che la circondano, e dall’ambito pratico in cui si possono trovare diversi spazi che vanno dalla caffetteria alla sala conferenze fino allo spazio espositivo vero e proprio curato dal grande scenografo François Confino, già curatore dello spazio espositivo al Museo del Cinema.
Snocciolando qualche numero: solo dal 2011 al 2013 più di 500.000 mila persone hanno visitato il museo e, se si conta dal lontano 19 luglio 1933, in ’80 anni di apertura ne sono passate oltre 5.500.000.
Lo spazio espositivo è passato dagli 11.000 mq iniziali ai 19.000 mq dei giorni nostri. Cifre da capogiro…
Ma com’è questo MAUTO?
Arrivato al suo interno resto piacevolmente colpito dall’ampia hall, segue un enorme spazio rivestito in acciaio a sottolineare la vocazione meccanica a cui lo stabile è dedicato. Dona a chi entra, una forte sensazione di respiro lasciando percepire, solo con la fantasia, quello che ci attenderà oltre la biglietteria.
Il personale giovane e competente, in poco tempo, ha saputo indirizzarmi al meglio verso la visita che mi attendeva dandomi indicazioni e consigli.
La visita inizia dal secondo piano.
Davanti a me, un percorso fatto in movimento, mi conduce attraverso il tempo e i ricordi, in un avvicendarsi d’auto d’epoca, alcune appartenute a personaggi famosi e altre sostenitrici di epiche imprese, né sono affascinato.
I primi mezzi, semplici e spartani, atti al solo scopo di condurci in altri luoghi con meno fatica e senza la dipendenza di animali, con il passare del tempo si sono evoluti, hanno seguito i gusti delle epoche, hanno fatto proprie le innovazioni della ricerca industriale, fino a condurci al mezzo che oggi conosciamo, fatto di comfort, design, cura del particolare e innovazioni tecnologiche.
Comprendo sempre più perché piacciono le auto. Oltre alla loro intrinseca bellezza sono sinonimo di successo, eleganza, libertà e indipendenza e, perché no, di cura della famiglia con le più nuove auto famigliari dotate di ogni comfort e sicurezza.
Pensate al vecchio furgoncino della Wolkswagen a cui gli hippie diedero fama proprio per quel che rappresentava in quegli anni, oppure al successo, all’eleganza o le prestazioni di velocità riconosciute in auto sportive come la Ferrari ai giorni nostri.
Mai avrei immaginato di emozionarmi cosi tanto a guardare delle auto, mezzi che ho sempre considerato degni di poco interesse.
“A quarant’anni mi ritrovo entusiasta come il bambino incontrato all’ingresso”.
E non finisce mica qui…
Va sottolineato che il MAUTO ospita, di tanto in tanto, alcuni importanti eventi.
Il 19 giugno 2014 presso il Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” di Torino, l’Istituto Europeo di Design ha festeggiato 20 anni del corso di Transportation Design dalla sua attivazione nel 1994.
Per l’occasione IED Torino ha organizzato un evento di respiro internazionale: una mostra ‘IED Transportation Design 20 years of excellence‘, che ha sintetizzato vent’anni di progetti e di successi, e un convegno ‘#CarDesignSmart verso nuovi modelli di mobilità‘, che ha aperto la mostra, pensato con l’obiettivo di attirare a Torino car designers di fama mondiale, opinion leader di settore, istituzioni e media.
Il convegno è stato un’occasione di riflessione e stimolo su un’eccellenza, quale quella del car design, legata certamente a IED, ma anche e soprattutto al nostro territorio e al nostro Paese.
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Fotografia e testi di Luca Agostini.
Mauto – Museo Nazionale dell’Automobile, la 500
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