Vicino a Rapid City in South Dakota, proprio a margine dello spettacolo mistico delle Badlands, è possibile visitare un sito di lancio per missili nucleari, ovviamente dismesso. È il Minuteman Missile, e non potevamo mancare di visitare questo luogo unico degli Stati Uniti.
All’orario stabilito, 08.00 del mattino, ci presentiamo alla centro visitatori posto all’uscita 116 della I-90, per metterci in lista per visitare il sito. È un giorno feriale e siamo fra i primi, per cui riusciamo a prenotare l’ingresso al Minuteman Missile alle 09.00, per una visita della durata di 30 minuti circa.
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Come raggiungere il Minuteman Missile
Il sito di lancio è posto a poca distanza (esattamente all’uscita 131) per cui arriviamo con una ventina di minuti di anticipo e abbiamo anche il tempo di vederlo da fuori.
Visto da lontano il complesso si presenta come un’anonima fattoria, ma la doppia recinzione, il rigonfiamento del terreno a poca distanza (il pozzo di lancio vero e proprio, che una volta ospitava il missile) e soprattutto l’enorme traliccio per le antenne non lasciano dubbi su quale fosse il suo reale utilizzo (la guida poi si vanterà dell’efficacia del riuscito mimetismo, ma io continuo a nutrire seri dubbi).
Alcuni cartelli mostrano le ubicazioni approssimative degli altri siti dismessi. Erano tutti concentrati in queste zone, in modo che l’eventuale attacco sovietico, volto a neutralizzare i missili americani prima del loro lancio, venisse indirizzato in zone a bassa densità abitativa e non sulle grandi città costiere. Agghiacciante nella sua spietata logica.
Visita al Minuteman Missile
Alle 09.00 precise la nostra guida ci apre e ci introduce in questo monumento della Guerra Fredda.
Prima si visitano gli alloggi degli equipaggi e le zone dove passavano le loro giornate, pratiche ma anonime.
Poi si entra nel montacarichi e si scende per circa 30 metri nelle viscere della terra, a visitare la camera di lancio.
Si attraversa una porta di acciaio spessa oltre mezzo metro, decorata con murales che paragonano il lancio del missile alla consegna a domicilio di una pizza (“consegna in tutto il mondo in 30 minuti”, riferendosi al tempo stimato di volo del missile prima di colpire il suo obiettivo in terra sovietica). Ed eccoci entrare in uno dei santuari della follia umana, il cuore del Minuteman Missile.
L’intero silos di lancio è montato su una struttura autonoma ammortizzata, in modo che le eventuali vibrazioni derivanti dall’impatto di un missile nemico non pregiudichino la possibilità di lanciare a sua volta.
Logico, efficace, ma ancor più spaventoso.
Infine si entra nella stanza dove due persone, anche di sesso opposto, trascorrevano il loro turno di 24 ore: una piccola branda, un water chiuso da una tenda e due blocchi di apparecchiature opportunamente distanziati fra loro. Lo spazio era studiato in modo che una sola persona non riuscisse a compiere da sola le operazioni simultanee necessarie al lancio.
Una visita che fa pensare
Usciamo dal Minuteman Missile e sono pieno di pensieri: quale stress erano destinati a sopportare i due malcapitati di turno, chiamati a giocare agli angeli vendicatori? E quindi la mia vita è ancora legata al benessere psichico di alcuni di questi signori che non esito a definire sfortunati?
Mia figlia ha preso la visita come una sorta di parco giochi, ha pure fatto domande interessate: per fortuna non si è resa conto di quello che ha visto. Io sì, però: l’aberrazione più grande del genere umano. Milioni e milioni spesi con il solo intento di uccidere.
Dopo le foto di rito sono appena le 09.45, usciamo dal Minuteman Missile e c’è ancora tutto il tempo per disintossicarsi e tornare a guardare la vita con fiducia.
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