Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo, visita al priorato

Lo scorso fine settimana, in una domenica di sole, abbiamo deciso di conoscere un po’ meglio il nostro paese adottivo, Castelletto Cervo. Il comune è censito nel circuito dei siti cluniacensi poiché qui sorge un monastero cluniacense che fu in passato un importante priorato amministrato da Cluny.

Castelletto Cervo è un piccolo comune del Biellese, frammentato in diversi cantoni, che conta meno di mille abitanti. Il suo profilo per chi lo raggiunge da Buronzo o Mottalciata è dominato dal massiccio Castel Guado che sorge accanto all’attuale chiesa parrocchiale. Ma in passato la conformazione di Castelletto Cervo doveva essere ben differente.

Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo
Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo

Storia del Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo

Uno dei suoi più importanti monumenti è di certo il Priorato Cluniacense dei SS. Pietro e Paolo che si trova in posizione decentrata in Cantone Chiesa. Si tratta di un edificio antico e del quale si hanno le prime notizie scritte nel 1083 d.C., il che fa presupporre che sia stato edificato intorno all’anno 1000.

La struttura originaria era ben diversa da come appare oggi. Il vasto prato adiacente era in realtà un chiostro a un piano che racchiudeva e difendeva i monaci dall’esterno.

Successivamente il monastero venne ampliato due volte. La prima nel Medioevo, epoca in cui fu rialzato di un piano e la chiesa venne innalzata per dare più solennità alla navata centrale e ricavare locali e magazzini sopra alle due laterali. In questo periodo venne creato anche il nartece a cinque campate di volte a crociera che oggi si trova davanti al portale d’ingresso.

La seconda volta venne ampliato in epoca barocca. Il periodo della sua massima influenza risale al 1200, in cui il Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo aveva alla sue dipendenze ben 30 chiese dei dintorni.

Varie cause segnarono la crisi della comunità cluniacense che cessò di esistere nella prima metà del XVI secolo. Il monastero rimase alle dipendenze di Cluny fino al 1774, quando la gestione cessò.

In questo periodo l’edificio e i suoi redditi vennero trasferiti alla diocesi di Biella, che lo designò come parrocchiale di Castelletto Cervo.

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Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo, il nartece
Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo, il nartece

Visitare il monastero

Non essendo più quotidianamente frequentato dai cittadini, il monastero cluniacense viene aperto solo in determinate occasioni nelle quali è visitabile, o in occasione di visitatori che prendano parte a una visita guidata.

Dell’antico chiostro rimane ben poco. Si sa che al suo centro si trovava un pozzo e il lato destro, unico ancora in piedi, è stato la casa parrocchiale dei sacerdoti che qui hanno vissuto. A causa delle modifiche strutturali, ricorda ben poco l’edificio romanico originario.

La facciata massiccia ben simboleggia la sua importanza passata. Ai lati dell’arco d’accesso si trovano due bifore dalle quali i predoni hanno sottratto parecchi elementi decorativi.

I furti, dopo i conflitti, sono stati un flagello per il monastero cluniacense che giunge a noi quasi saccheggiato. Nonostante ciò simboleggia orgogliosamente il suo ruolo passato in queste terre. Anche l’acquasantiera in marmo è stata trafugata e di essa, come di altri pezzi scomparsi, resta soltanto la testimonianza fotografica esposta nei pannelli illustrativi realizzati dal comune.

Internamente è possibile apprezzare ancora alcuni decori delle epoche passate, la struttura a tre navate e l’abside, che un tempo era affiancato da due absidi minori che oggi sono stati chiusi.

A sinistra dell’altare, una porta conduce in una piccola stanza dove è conservato un affresco che raffigura la Trinità triandrica e cristomorfa. Questo tipo di raffigurazione sacra venne bandito dal Concilio di Trento e cancellato dalla maggior parte degli edifici sacri esistenti.

Alla sinistra, completa l’affresco San Giacomo di Compostela, probabilmente commissionato da qualche personaggio facoltoso dei tempi. Il santo è raffigurato con i simboli chiave che identificano il miracolo del galletto.

Il Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo è come un tuffo nel passato, un luogo semplice e all’apparenza dimenticato, ma che conserva tra le sue mura la memoria della storia di questo piccolo paese del Biellese.



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Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo, chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo, chiesa dei Santi Pietro e Paolo

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