
Passeggiando per le vie della città arriveremo fino ad uno dei musei più importanti del mondo, quasi unico nel suo genere per l’inestimabile collezione di tesori archeologici che conserva, il Museo Egizio di Torino è secondo solamente a quello de Il Cairo, che purtroppo negli ultimi tempi ha subito danni e saccheggi.
Situato in pieno centro cittadino il Museo Egizio di Torino è facilmente raggiungibile con i mezzi pubbici, oppure a piedi, posteggiando la propria auto in uno dei molti parcheggi a pagamento disponibili in città. Ad esempio parcheggiando nei livelli interrati di Piazza Vittorio Emanuele potrete raggiungere il museo associando una piacevole passeggiata per l’animato centro torinese.

Il Museo Egizio di Torino: il restauro
Recentemente il museo ha subito una metamorfosi, si è, per così dire, ringiovanito.
Sotto la direzione del nuovo direttore, scelto dalla fondazione dopo aver valutato oltre cento candidati, l’egittologo Christian Greco, 39 anni, egli con il suo gruppo di lavoro ha dato il via e compiuto i lavori di restauro e innovazione.
Questa immensa opera, iniziata il 3 novembre 2011 con 50 milioni di euro di investimenti, avrà termine nel 2015 con la fine degli ampliamenti portando il museo da circa 6500 a ben 12000 metri quadrati.
Ciò conferirà un aspetto più moderno ed attuale ai nostri tempi e, sicuramente, in linea con i maggiori musei esteri senza contare che le opere esposte saranno molte, molte di più.

Di sicuro i nostalgici rimpiangeranno il vecchio aspetto dei primi del ‘900 e trovandosi davanti a un cosi grande cambiamento storceranno anche il naso.
Al termine della visita però, guardandolo, si può ben dire che questo è un museo nuovo e che ben poco ha da condividere con il suo predecessore, se non il fatto che È il Museo Egizio di Torino.
Dal mio punto di vista, il vecchio museo, ricordava molto i vecchi film di “Indiana Jones”, dove da un momento all’altro ti aspettavi di incontrare un vecchio egittologo impolverato ancora vestito con la sahariana intento a studiare papiri o ad analizzare le antiche mummie.
Personalmente trovavo gli ambienti ‘un po’ opprimenti’. Ora l’aspetto moderno e la possibilità di ammirare da vicino i vari reperti, in tutta la loro bellezza, mi permette di apprezzarlo di più.

Qui riporto, più o meno, le stesse parole che troverete sul sito del Museo Egizio per raccontarne la storia.
Cit.
“Il Museo delle Antichità Egizie venne fondato nel 1824 dal re Carlo Felice con l’acquisizione di una collezione di 5628 reperti egizi riunita da Bernardino Drovetti e pagata ben 400.000 mila lire italiane.
(Bernardino Michele Maria Drovetti è stato un collezionista d’arte, esploratore e diplomatico italiano, al servizio della Francia)
La collezione costituì la base del primo museo di antichità egizie del mondo.
Concerneva principalmente tre settori: statuaria, papiri e oggetti quotidiani; fra le statue figurano vari capolavori dell’età imperiale, il più famoso dei quali è il Ramesse II, ma anche la XVIII dinastia è brillantemente rappresentata da numerose statue reali.
La raccolta, sistemata nel palazzo dell’Accademia delle scienze, fu arricchita tra il 1920 e il 1937 dagli scavi degli egittologi E. Schiaparelli (1856-1928) e G. Farina (1889-1947).
Ricordiamo che il Museo Egizio di Torino è uno dei più importanti del mondo per la ricchezza di pezzi e di oggetti d’arte (tra i quali statue, papiri, stele, sarcofagi, mummie, bronzi, amuleti e oggetti di uso quotidiano e funerario).

La sede del Museo è da allora nel palazzo che nel XVII secolo l’architetto Michelangelo Garove aveva costruito come scuola dei Gesuiti, noto come “Collegio dei Nobili”, e che nel XVIII secolo era diventato sede dell’Accademia delle Scienze.
Il 6 ottobre 2004 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali conferì in uso per trent’anni i beni del Museo ad una apposita fondazione, la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.” Grazie ai loro investimenti e alla lungimiranza che gli compete hanno saputo portare avanti un investimento grandioso.”

Museo Egizio di Torino, il nuovo allestimento
Torniamo al museo. Avendolo visto in passato sono sicuro che il percorso al suo interno vi stupirà, come ha stupito me.
Da subito si scende, grazie a comode scale mobili e all’ascensore per disabili in un ampio ipogeo.
Qui troverete la biglietteria e l’ingresso alla prima sala in cui vi verrà raccontato di chi, con il proprio lavoro e con la dedizione di chi ama la propria attività ha dato lustro, in questi 200 anni, al Museo Egizio e di come venivano fatte le campagne esplorative per il recupero degli artefatti.
Proseguendo la visita arriva la sorpresa!
Per vedere le altre sale si deve risalire fino all’ultimo piano, sempre più su in incredibile “arrampicata” su scale mobili. Mentre si sale si potrà ammirare un enorme dipinto a parete è opera di Dante Ferretti e ricopre per intero una delle pareti laterali del vano scale, dal titolo “Percorso Nilotico”.

Dal secondo piano partendo dall’epoca pre dinastica, passando poi l’Antico Regno (un percorso cronologico ci porterà fino all’epoca romana), per arrivare al pian terreno alla grandiosa “Galleria dei Re” dove si possono ammirare le immense statue di granito che molti di noi già conoscono .
Infine prima di uscire troverete la sala dedicata ai gadget dove poter trovare numerosi monili, oggetti e libri sulla cultura egizia, anche di cucina… se uno vuole sperimentare.

In conclusione: Il museo è incredibile, affascinante e coinvolgente.
Al passo con i tempi e, sicuramente, grazie al direttore e al suo impegno diverrà un centro culturale molto vivo, dove gli appassionati e gli studiosi potranno confrontarsi.
Infine ecco una “chicca”: andando a visitare il sito del museo tramite prenotazione si potrà beneficiare di una visita in compagnia dello stesso direttore che di volta in volta ci racconterà le bellezze di questa esposizione, il Museo Egizio di Torino.
Guarda sul blog per scoprire le altre bellezze di Torino e se non trovi quello che cerchi puoi continuare a curiosare sul sito di TurismoTorino.

Ci siamo sempre detti di andarci a questo Museo invece niente, un peccato perchè penso meriti davvero!!