Cullato dal treno osservo la Toscana scorrere dal finestrino. Il cielo azzurro, i colli dalle tinte che spaziano dal giallo al verde e con la memoria ripenso ai tre giorni appena trascorsi, direi volati, partecipando al Palio della Balestra di Sansepolcro, come vivere un salto nel passato.
Questo è stato il mio secondo anno a Sansepolcro. Il Palio della Balestra era per me un mistero fino all’anno scorso, ma grazie ai ragazzi di Advertigo ho avuto modo di viverlo in diretta e conoscerlo tanto da lasciarmi emozionare come se io questa festa la vivessi da sempre.
In compagnia di un gruppo di amici ho raggiunto Sansepolcro, città che conserva ancora i segni del suo passato medievale. Infatti, parte delle mura e le antiche torri sono ancora visibili se si fanno due passi tra le sue vie. Ma un viaggio a Sansepolcro non è solo Palio della Balestra e Sansepolcro.
Palio della Balestra, un motivo per visitare la Valtiberina
Il Palio della Balestra è stato per noi una base da cui esplorare le ricchezze del territorio circostante. Ovviamente il palio è stato il pretesto, ma Sansepolcro ben risponde alle necessità di chi ha bisogno di soggiornare e di chi vuole scoprire la Valtiberina con calma.
Prima di puntare a Sansepolcro abbiamo infatti fatto una sosta a Monterchi, dove si trova il Museo della Madonna del Parto di cui già ho parlato l’anno passato. L’amore e la passione con cui le persone qui parlano di Piero della Francesca già è una spinta a saltare indietro nel tempo.
Ma l’amore per Piero è dovuto. Con la sua arte ha donato ricchezze e gloria a queste terre e molti si rifanno alla sua immagine o utilizzano le sue opere come fonte d’ispirazione. Si vedano ad esempio le impugnature lignee delle balestre, finemente intagliate con volti e motivi legati alla vita del balestriere.
Da Sansepolcro, quindi, si raggiungono facilmente le vicine località. Come la bella Anghiari o la sopracitata Monterchi, dove si trova anche il Museo delle Bilance, secondo in Europa per importanza, esposizione realizzata dalla collezione raccolta da Velio Ortolani.
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Vivere il Palio della Balestra
Molte sono le bellezze da non perdere, ma per chi desidera calarsi nell’atmosfera carica di attesa e aspettativa del palio consiglio di assistere almeno una volta alle prove di tiro in Piazza Torre di Berta, la piazza centrale cittadina.
Qui è possibile conoscere di persona i balestrieri, ovviamente senza disturbare troppo per non rovinare la concentrazione che precede lo sgancio del dardo diretto al bersaglio.
Quest’anno i balestrieri erano circa 90. Il numero che varia di anno in anno e trova spesso nuovi tiratori che vengono dalle nuove leve, cresciute con il forte sentimento di affinità all’uso di quest’arma.
Passeggiando lungo il perimetro della piazza incontriamo Stefano, un balestriere storico, che ci invita a visitare la sede della Società Balestrieri di Sansepolcro.
Qui si trovano alcuni dei palii delle edizioni precedenti e ci perdiamo a osservare le pareti, simili a un un museo moderno sulla storia di questa associazione.
Qualche vecchio corniolo appeso, oggetti decorati in ceramica, in metallo o realizzazioni fatte a mano da artigiani locali che hanno plasmato la materia e infuso in essa un’amore che arriva dai secoli.
Stefano ci racconta che non si sa con esattezza da quanti anni si svolga il palio. Ciò che è certo è che dal 1500, periodo in cui ebbe origine, non c’è stato anno in cui non si sia disputato.
Da allora, nel corso dei secoli, il mito della balestra ha varcato i confini d’Italia e del Mondo, arrivando fin fuori dell’atmosfera per mano dell’astronauta Roberto Vittori. Egli, nel 2011, ha portato con se in missione una piccola balestra, battezzata Petra de Burgo, e qualche verretta da sparare verso l’infinito.
Il Palio della Balestra, con il suo sentimento di squadra, fazione e competizione, è un’occasione gioiosa per contendersi il drappo. È un momento di aggregazione e condivisione di una grande usanza popolare. Ogni anno l’ambito drappo viene dipinto da un artista seguendo un tema differente.
Fin dall’inizio di settembre, in città si susseguono eventi e cortei in costume rinascimentale. Sansepolcro pian piano scivola verso il passato rievocando le usanze e le cerimonie tradizionali. Ma il culmine dei festeggiamenti lo si raggiunge la domenica finale, quando Piazza Torre di Berta si riempie di gente festante e ansiosa di sapere chi sarà il balestriere vittorioso.
Il duello ha inizio
Durante la domenica le vie di Sansepolcro sono ravvivate dal suono di chiarine e tamburi che, quasi sempre, anticipano il passaggio di un corteo tradizionale. Il tutto si ripete con cadenza regolare durante la giornata, fino al pomeriggio quando, verso le 16.30, la piazza comincia ad affollarsi.
Il duello comincia verso le 17.00 e il primo balestriere a tirare è sempre colui che l’anno precedente ha vinto il palio. Il secondo sarà il migliore classificato della fazione avversaria, mentre tutti gli altri vengono sorteggiati man mano estraendo i nomi da un’urna in modo casuale.
Forse il tiro non dura nemmeno un’ora. Nonostante i numerosi balestrieri di Sansepolcro e di Gubbio si giunge presto all’ultimo tiro e il corniolo, ormai simile a un puntaspilli, viene ‘svestito’ dalla giuria che scoprirà chi è riuscito a stare più vicino possibile al chiodo.
I maestri d’arme presentano al pubblico esultante il corniolo. La folla esaltata applaude e, in attesa del verdetto, gli sbandieratori fanno ingresso in piazza e ci allietano con la loro destrezza.
Il torneo di balestre 2014 è stato vinto da Sansepolcro. Mauro Cornioli ha piazzato la propria verretta molto vicina al centro e, tra lacrime e felicità, la mostra orgogliosa agli spalti esultanti. Sansepolcro vince!
I biturgensi, gioiosi per la vittoria, si ritrovano per festeggiare il campione. Un lauto banchetto è organizzato, durante il quale si ride, si scherza, si discorre di balestre e si deride simpaticamente la fazione avversaria. Il Palio della Balestra sta finendo, ma l’anno prossimo i balestrieri saranno di nuovo qui per regalare grandi emozioni.
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