Avvicinarsi all’antico borgo, il Ricetto di Candelo, risalendo il pendio rivolto verso il torrente Cervo, osservare questo straordinario complesso più in alto che attende di cingerci nel suo protettivo abbraccio paterno, questo doveva essere più o meno il pensiero del popolo, in rientro dal fiume, durante l’epoca medievale.
Il borgo fortificato, grande ‘granaio’ voluto dalla gente per stipare le riserve di cibo e ottenere riparo in caso di conflitto, dall’alto li osservava durante i lavori nei campi della piana sottostante, sempre pronto a fornire protezione. Un tetto sicuro in cui rifugiarsi in caso di bisogno.
Questa è la prospettiva che ho voluto far apprezzare ai blogger in visita al Ricetto di Candelo, accostarsi dal basso per apprezzarne la grandezza, percorrere il sentiero esterno al muro sud e rendersi conto dell’imponenza delle alte torri che sorvegliano il perimetro.
Varchiamo la Torre Porta
Vicino alla Torre Porta, unico accesso al borgo del Ricetto di Candelo un tempo chiuso per mezzo di due ponti levatoi, uno per i carri e l’altro per le persone, ci attende Elisabetta, guida ufficiale del Ricetto che meglio ci potrà spiegare la storia, le curiosità e le leggende che ruotano intorno a questo complesso.
Alla sinistra della Torre Porta, in stile neoclassico e nettamente in contrasto con gli edifici medievali che lo circondano, si trova il palazzo comunale di Candelo, edificato nel 1819 al posto di un tratto di mura asportato per fargli posto. Una soluzione discutibile, ma a cui non è possibile porre rimedio.
A testimonianza di quanto ai candelesi stia a cuore questo borgo, sull’arco d’ingresso, è appeso un grande cuore, una ghirlanda in verità, che ne abbellisce l’arco d’accesso.
Molte volte ho passeggiato per le rue, le antiche vie perpendicolari, che si insinuano tra le circa 200 cellule, ovvero gli edifici, ma mai mi ero calato nei tempi passati rievocando usanze e storie legate a queste pietre.
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Storia e curiosità dal passato al Ricetto di Candelo
Elisabetta, con simpatia e metodo, riesce a stuzzicare al nostra curiosità e, dopo averci spiegato che la pianta pentagonale del borgo ricopre una superficie di 13.000 m² e il perimetro di 470 metri ha forma irregolare con un a larghezza massima di 110 metri per 120 metri di lunghezza, comincia un’interessante digressione sulle abitudini e la vita del popolo nel medioevo.
Non si sa di certo in che anno venne edificato il Ricetto di Candelo, il primo scritto che parla di Canderium, questo era l’antico nome, risale al 988 d.C., ma si ignora che aspetto potesse avere. Di certo in epoche successive il borgo è stato ampliato e gli edifici sono stati innalzati a un secondo livello e l’aspetto attuale che possiamo apprezzare è pressapoco quello che doveva avere verso la fine del 1400, anni in cui il feudatario Sebastiano Ferrero, rivendicandone la proprietà, fece costruire la propria dimora, attulmente conosciuta come Torre del Principe, che è l’edificio più alto del Ricetto di Candelo.
La parte che più mi ha affascinato dei racconti di Elisabetta è quella riguardante lo stile di vita e le usanze del popolo nel Medioevo. Abitudini che per noi sono quotidiane, come il lavarsi, un tempo non erano d’uso abituale, i popolani vestivano con abiti di canapa grezza ai quali si cambiavano solo le maniche, da qui giunge il detto: ‘è un altro paio di maniche!’.
Oppure il fatto che, essendo la povertà la condizione prevalente, molti uomini possedevano come ‘avere’ solamente la tunica oltre i pantaloni, e nel caso in cui non avessero potuto pagare le tasse erano costretti a venderla restando in ‘braghe di tela’.
Pochi sono gli archi in pietra ancora allo stato originale, la maggior parte sono stati sostituiti per problemi di cedimento, ma ne restano ancora 15 in tutto il ricetto e alcuni sono davvero significativi. Ciò che accomuna quasi tutti i portali è il particolare chiavistello utilizzato per la chiusura, tipico di questa zona geografica, viene comunemente chiamato frui.
Botteghe e artisti nella cantine del Ricetto di Candelo
Nelle numerose cantine del Ricetto di Candelo, attualmente quasi tutte di proprietà di privati, si trovano curiose botteghe, laboratori artistici bizzarri e interessanti. Come quello di Annelie Brigitte Weischer, artista tedesca ormai naturalizzata italiana, che ama dipingere su seta.
Altri locali, dopo un sapiente restauro, mostrano ancora le antiche botti in cui veniva immagazzinato il vino, importante risorsa nutritiva per la popolazione, o le grandi macine utilizzate per macinare i cereali e produrre la farina.
Non puoi mai sapere che incontri curiosi potrai fare al Ricetto di Candelo e, quando pensi di aver visto tutto ciò che di interessante ha da offrire, svoltando l’angolo, potresti trovarti davanti qualcuno come Sergio Verna, artigiano liutaio costruttore di strumenti musicali antichi.
Inaspettato e sbalorditivo, proprio quando, visto lo stringere dei tempi, stavamo per lasciare il borgo, Sergio con il suo bizzarro approccio ci ha spiegato cosa fosse una ghironda e, da competente costruttore, ci ha deliziato con il suo soave suono d’altri tempi.
Presso la sua bottega, non trovi solo strumenti musicali, ma anche oggetti o articoli d’abbigliamento realizzati a mano e carichi di buon gusto.
Insomma qui al Ricetto di Candelo c’è veramente da perdersi, luogo ricco di ambienti, scorci e personaggi unici e interessanti.
Non perderti, se la trovi aperta, l’occasione di fare due passi nella Via di Lizza, che corre lungo il versante sud tra le mura e gli edifici. Da qui si può anche accedere alla Torre Sud, forse la più elevata, dalla quale si gode un magnifico panorama sulle campagne circostanti, sul paese di Candelo e sui tetti del Ricetto.
Eventi per scoprire il Ricetto di Candelo
Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, il Ricetto di Candelo attende di essere scoperto, e se vuoi una scusa per venire fino a qui, puoi sempre far visita ai numerosi eventi che il comune e la pro loco organizzano tra le mura.
Tieniti aggiornato, li trovi tutti sul sito di Candelo Eventi, il prossimo sarà ‘Artigiani d’Italia‘, ma con cadenza biennale, potrai partecipare all’ormai nota ‘Candelo in fiore‘, scopri il Ricetto di Candelo.
A proposito di manifestazioni, segnaliamo ARTIGIANI D’ITALIA dal 25 al 28 aprile: l’eccellenza dell’artigianato artistico Made in Italy da tutta Italia e dell’enogastronomia piemontese nella suggestiva cornice medievale del borgo del Ricetto di Candelo!
Grazie per la segnalazione, l’avevo già citata in calce all’articolo, ho inoltre inserito il link al sito di Candelo Eventi perchè si possa restare aggiornati sui nuovi eventi in programma!
Un borgo bellissimo, mi piacerebbe molto visitarlo un giorno o l’altro, grazie!
Molto consigliato, anche perchè è il meglio conservato di questo genere! Incantevole quando non c’è nessuno, ma coinvolgente e pittoresco durante le manifestazioni! 🙂