Ronco Biellese, cosa fare in paese tra tradizione, sport e natura

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Iniziamo l’esplorazione del nostro territorio da un paese che per noi era un po’ come una seconda casa, Ronco Biellese, dove spesso ci rifugiavamo nelle giornate domenicali dedicandoci ad attività all’aperto o per goderci l’assoluto relax che la natura qui offre.

Ronco Biellese si trova in Provincia di Biella nell’altopiano che parte a est del capoluogo e termina nei pressi di Cossato. Il paese è situato a mezza costa rispetto alla collina dominata dal Brich su cui sorge il Castello di Zumaglia. La zona è stata istituita quale Riserva naturale regionale nel 1995.

Ronco Biellese è un paese diviso in diverse frazioni sparse, nonostante abbia un nucleo centrale ben definito compreso tra la frazione Regis e la piazza principale. Esse sono: Centro, Veggio, Ceresa, Regis, San Carlo, San Grato, Masserano e Riviera. Le frazioni Riviera e San Carlo sono punti panoramici molto consigliati per spaziare con la vista su buona parte della provincia biellese.

Edifici del centro storico di Ronco Biellese
Edifici del centro storico di Ronco Biellese

Conosciamo Ronco Biellese

Il nome Ronco deriverebbe da runcus, runcare; termine usato nel medioevo per indicare le operazioni di disboscamento e messa a coltura del territorio, lo strumento indispensabile alla esecuzione di queste pratiche era il runco o falcastrum, una specie di falcetto con manubrio. In epoca più tarda il termine ronco fu usato col significato di: vigneto in collina sistemata a ripiani.

Ronco Biellese, in epoca medievale, appartenne ai vescovi di Vercelli. Passato in mano ai Savoia nel 1379, il paese venne infeudato a Gottofredo di Buronzo e ad altri col titolo di Signore (XV-XVI secolo). Nel 1620 Carlo Emanuele I donò Ronco e Zumaglia a Pietro d’Albier. cui conferì il titolo di Conte. Il feudo passò, successivamente, nelle mani di Caterina Chiambò, di Anna Margherita Buneo, del senatore Guglielmo Leone 1671. Quest’ultimo, avendo ottenuto il titolo di Conte di Ronco e di Zumaglia, nel 1736 vendette Ronco a Carlo Francesco Avogadro, signore di Cerreto. Alla fine del XVIII secolo, Ronco, sotto la scia della rivoluzione, si proclamò comune autonomo.

Durante gli anni della Seconda guerra mondiale, a causa di uno scontro tra partigiani e nazifascisti, vi fù una violenta rappresaglia il 27 agosto 1944. In questa data molte case vennero bruciate e venne fucilato barbaramente nella piazza il barbiere del paese, scambiato per un militante partigiano. Inoltre due partigiani “garibaldini” vennero uccisi nel centro del paese.

Il principale monumento cittadino è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Michele Arcangelo ed edificata nel 1600. La struttura è ad una sola navata e fu decorata in epoca successiva intorno al 1800, ad oggi all’interno risulta ricca di opere d’arte.

Citazioni storico geografiche tratte dal sito ufficiale del comune e da Wikipedia.

La natura di Ronco Biellese

Il vero tesoro che Ronco Biellese ci offre sta tuttavia nella natura che lo circonda, colline e boschi ricchi di sentieri in cui dedicarsi a passeggiate ed attività fisiche in mezzo al verde.

Lungo la via d’accesso al paese, sulla sinistra arrivando da Biella, si trova un antico cancello in ferro ancorato a due alti pilastri in pietre. Ad esso è affissa una targa con scritto ‘Strada Buratti della Malpenga‘, dietro di esso un viale ombreggiato dalla vegetazione conduce all’incantevole Area Verde Comunale.

A pochi passi dalla strada statale è possibile trovare ampi spazi verdi, un piccolo parco giochi e vari sentieri che si snodano, partendo da qui, a tutta la collina del Brich. Il più percorso presumo sia quello acciottolato che ci si trova di fronte all’ingresso e che risale la collina fino a giungere al Castello di Zumaglia sulla cima. Un tragitto poco faticoso, piacevole e davvero suggestivo.

L’Area Verde di Ronco Biellese è accessibile liberamente ed è parte della Riserva naturale regionale del Brich.

Presso di essa si trova un bar, gestito da volontari, che fungeva anche da sede per la locale società sportiva, la Fulgor Ronco Valdengo, che qui aveva la sede del prorio Settore Giovanile Calcistico. Sempre a cura della società erano gli impianti sportivi qui presenti: il campo da calcio, il campo da calcetto sulla collina, il campo da tennis ed il campo di bocce. La squadra Ronchese di bocce compete nella serie B di questa disciplina. Attualmente la gestione dell’area non è più affidata alla Fulgor.

La nostra visita a Ronco Biellese è rallegrata da decine di bambini che giocano felici nella via principale, oggi chiusa al traffico. Ricorre infatti una manifestazione organizzata dall’associazione di genitori ‘Il Bruco‘, che ogni anno organizza una giornata dedicata ai più piccoli per sensibilizzarli su argomenti e tematiche della vita di tutti i giorni per mezzo di espedienti divertenti. Il tema di quest’anno era ‘I bruchi nello Spazio‘, realizzato in autunno a causa del maltempo primaverile che aveva fatto posticipare l’evento.

Ecomuseo della Terracotta di Ronco Biellese
Ecomuseo della Terracotta di Ronco Biellese

L’Ecomuseo della Terracotta

Percorriamo Via Roma tra i gruppetti impegnati nella caccia al tesoro e raggiungiamo, poco prima della piazza comunale, l’Ecomuseo della Terracotta istituito nel 1995.

Qui ci accoglie Francesca, guida che ci accompagnerà alla scoperta di quest’arte antica che per generazioni è stata tramandata su questa collina.

Il piccolo museo è articolato su quattro stanze, in quella all’ingresso ed in quella adiacente a sinistra possiamo trovare una ricca esposizione di manufatti e reperti ritrovati in quest’area. Proseguendo oltre si trova una piccola stanza con delle sedute in cui vengono ospitati i gruppi di visitatori, mentre la quarta stanza, situata internamente all’edificio, riproduce l’ambiente in cui si trovava il tornio tramite il quale la terracotta veniva modellata.

La significativa collezione di ‘bielline‘ e la fornace ex Cantono costituiscono il nucleo principale dell’Ecomuseo della Terracotta di Ronco Biellese, a testimonianza del fatto che i prodotti tipici dell’artigianato ronchese, fecero di questo paese uno dei centri più importanti del Piemonte per la produzione di stoviglie popolari.

Per maggiori informazioni riguardanti l’Ecomuseo della Terracotta puoi visitare la pagina dedicata sul sito del comune.

Ci attardiamo poi a chiacchierare con Francesca che ci spiega l’esistenza di una vasta Rete Museale Biellese della quale fanno parte molti comuni della provincia e che illustrano aspetti tipici e legati alla tradizione del nostro territorio.

Nella zona del canavese, accanto a noi, una rete museale analoga percorre i luoghi d’interesse dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea.

Facciamo ancora due passi nella piazza comunale sulla quale si affacciano gli edifici più antichi del paese, alcuni dei quali purtroppo ormai cadenti, e la Chiesa di San Michele Arcangelo. Oltre ad essa una viuzza pedonale conduce al cimitero locale.

Desiderosi di tornare per approfondire la conoscenza delle varie frazioni di Ronco Biellese torniamo verso la macchina, contenti e soddisfatti di aver conosciuto un po’ meglio un pezzetto del nostro Biellese.

E se vuoi un buon motivo per visitare Ronco Biellese, ogni anno alla prima domenica di ottobre c’è la una sagra tutta tipica da scoprire, si tratta della Sagra del Pailet, occasione per rivivere la tradizione e assaggiare deliziose specialità locali.



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Sono un narratore turistico, appassionato di viaggi fai da te, luoghi, tradizioni e culture lontane, racconto le mie esperienze sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di autentico e di vero. Non importa dove, come o quando, l'importante è esserci e vivere fino in fondo! Contattami per collaborare con me, sono travel blogger di professione dal 2010, digital content creator, storyteller e social media strategist.

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