Ci troviamo nel Biellese e più precisamente siamo a Rosazza, piccolo comune situato nella Valle Cervo. Costruito lungo gli aspri pendii delle Prealpi, il centro abitato è caratterizzato da una storia singolare che lo ha reso oggi uno dei paesi più caratteristici e suggestivi dell’intera provincia di Biella. Scopriamo assieme cosa vedere a Rosazza.
Il comune di Rosazza, come si può capire dalla sua particolare architettura, non è il consueto borgo montano. La sua storia non comincia nemmeno nei tempi antichi. Dobbiamo tornare al finire del 1800, quando nel 1883 il facoltoso Federico Rosazza, Gran Maestro Venerabile della Massoneria biellese, diede avvio alla costruzione della Torre Guelfa di quello che oggi è il Castello di Rosazza.
Nonostante le sue ridotte dimensioni, questo borgo, ora annoverato tra i più belli d’Italia, va scoperto con calma, cogliendone scorci e atmosfere in lentezza. A questo proposito può essere interessante soggiornare in zona e il mio consiglio è quello di prenotare online scegliendo tra i
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Rosazza tra storia e simbolismo
Successivamente, ai piedi della torre venne costruito l’edifico del castello. Proprio da qui, cominciarono a notarsi i primi simboli che Federico Rosazza, affiancato dall’architetto Giuseppe Maffei, volle inserire tra i decori e le strutture architettoniche del paese.
Il giardino del castello di Rosazza si conserva quasi integro. Oltre l’arco in pietra, realizzato in modo simile a quello della città di Volterra, si trova il giardino contornato da un porticato ricco di affreschi di pregio e molto caratteristici. Un tempo, nel giardino esisteva anche una riproduzione in miniatura delle rovine di Paestum. L’opera venne però portata via da una piena del torrente Pragnetta, che scorre poco distante dall’edificio.
Due passi in paese ti permetteranno di notare altri simboli. Ad esempio la fontana della vita, oppure le molte rose scolpite nella pietra. La singolarità dell’edificio municipale lascia a bocca aperta, non solo per i colori variegati della facciata, ma sopratutto per il colonnato in pietra e le sculture a foggia di cavalieri in armatura poste agli angoli come paracarri.
Rosazza, oltre le singolari apparenze, è custode di tradizioni e mestieri legati alla vita della valle. Queste usanze, purtroppo, vanno via via scomparendo. Ciò è in parte dovuto alla grande riduzione della popolazione locale che, negli ultimi cento anni, è passata da oltre 1000 abitanti agli attuali meno di 100.
A tramandare la memoria dei mestieri montani e delle tradizioni è la Casa Museo. Essa è realizzata in centro paese, dentro alcuni edifici disabitati e restaurati dal comune di Rosazza. Fa parte della Rete Ecomuseale Biellese e costituisce un grande tesoro per conoscere più a fondo la realtà di questa parte del Piemonte.
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